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lunedì 31 agosto 2009

L'Istinto del Lupo - Massimo Lugli


Un nuovo romanzo firmato dal cronista di nera Massimo Lugli e dedicato al volto violento della metropoli

"La legge di Lupo Solitario" è il primo dei due volumi scritti da Massimo Lugli su di uno dei personaggi più riusciti del panorama letterario noir e non solo degli ultimi tempi: Lapo Sgarati, o meglio Lupo. Questo primo volume è in realtà un secondo capitolo della storia di Lupo. Di fatti in "L'Istinto del Lupo", secondo uscito in libreria, fresco finalista al Premio Strega 2009, Lugli decide magistralmente di non cullarci in un'altra e forse scontata avventura del nostro antieroe ma di svelarci dove e come sia stata forgiata la vita e la legge di Lupo.
Un flashback che migliora la narrazione del primo volume e che sorprende e attrae l'attenzione ad ogni singola riga o capoverso.
L'universo di Lupo è quello della Strada, con la "S" maiuscola.
Il suo miniverso è nell'inquietudine del suo animo e nella sicurezza delle sue scelte. Lupo è ora camaleonte, ora gazza, ora forte e feroce Lupo. Vive in ambienti ai margini della società, sempre sul filo del rasoio della violenza o del furto o dell'inganno, ma egli sa vivere anche tra la più aristocratica borghesia, ne carpisce le nefandezze e le sregolatezze divenendo egli stesso ponte tra due mondi. La narrazione, le vicende i personaggi e gli ambienti sono talmente reali e crudi da poter disorientare e far accapponare pelle e sensi.
E' un viaggio intenso e continuo, amorale e schietto nel versante sporco, cattivo , amaro, reietto ma anche ingegnoso, anarchico, ricco di forti valori e di situazioni surreali delle nostre metropoli. Attendiamo davvero con somma ansia il nuovo volume di questo ottimo autore.



Articolo di Dario Bertini

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 334
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Newton Compton
  • Anno di pubblicazione 2008
  • Codice EAN: 9788854112155

sabato 29 agosto 2009

Il condannato muore alle cinque - Stanislas-André Steeman



ALLA RICERCA DEL BELGA PERDUTO

Crolli il mondo, ma la giustizia trionfi”. L’avvocato Lejanvier nella sua professione ha principi certi e una reputazione senza macchia: difende soltanto gli imputati che crede innocenti. Mai e poi mai potrebbe patrocinare un cliente che personalmente ritiene colpevole. L’opinione pubblica lo sa: se l’avvocato Lajanvier salva una testa dalla ghigliottina significa che è la testa sicuramente di un innocente. Ma quando il suo destino incrocerà quello di Toni Lazare l’avvocato Lejanvier dovrà scegliere una volta per tutte se far crollare il mondo oppure far trionfare la giustizia.
Stanislas-André Steeman (1908 – 1970) è uno scrittore belga protagonista assoluto dell’ “età dell’oro” del giallo francese (insieme a Claude Aveline, la coppia Boileau-Narcejac, Pierre Very e Noel Vindry) e che a differenza del suo connazionale Georges Simenon, dopo aver vissuto in Italia una stagione felicissima agli inizi degli anni ’50 grazie alla collana “I Grandi Gialli” pubblicata dalla Società Editrice Pagotto, è ormai quasi del tutto caduto nel dimenticatoio nel nostro paese. Ed è un vero delitto. Perché i suoi romanzi, oggetto di culto tra i collezionisti, sono molto più avvincenti, coinvolgenti e fantasiosi rispetto a quelli del ben più famoso papà di Maigret. Mentre Simenon aborriva qualsiasi elemento che potesse far deviare la trama dal più assoluto realismo tanto da apparire a volte un po’ ripetitivo e frettoloso, Steeman è sicuramente più ingegnoso e brillante certamente più geniale nella creazione delle sue trame rispetto al primo.

La dimostrazione è proprio questo romanzo che fonde il tipico “whodunit” inglese con la componente psicologica propria del “polar” francese, dal crescendo veramente irresistibile che presenta tutti gli ingredienti dei migliori gialli ad indagine eccetto la classica soluzione finale dell’enigma. Con questa amalgama la storia attanaglia e scivola piacevolmente fino alla conclusione con un crescendo e un “coup de theatre” finale davvero mozzafiato.
Tranquilli. Alla fine il colpevole verrà svelato proprio all’ultimissima pagina (che c’è di meglio ?) e assicurato alla giustizia ma non in seguito all’ esposizione dei fatti da parte del classico “segugio – deus ex machina” di turno qui completamente assente. Suspense e colpi di scena si susseguono in una continua inversione di ruoli tra cacciatore e preda in un frenetico gioco delle 3 carte condotto con maestria dall’imbonitore Steeman che distrae ogni momento la nostra attenzione dal vero colpevole. Al pari di tutti gli imbonitori, bisogna dire che lo scrittore belga bara un pochettino.
Ma giunti alla fine, al momento della “grande rivelazione”, lo ringrazieremo lo stesso per il piacere che ci ha procurato la lettura di questo romanzo, sicuramente dal sapore un po’ datato, ma con tutto il fascino e l’incanto “retrò” di una vecchia pellicola in bianco e nero.

Articolo di Allanon

Dettagli del libro
  • Titolo: IL CONDANNATO MUORE ALLE CINQUE
  • Autore: s.andre’ steeman
  • Editore: mondadori
  • Anno: 1998
  • ISBN:
  • ID titolo: 1321006

venerdì 28 agosto 2009

Intervista a Giallo a cura di Fabio Lotti - 3nd Part





R- Siamo giunti al terzo incontro con Giallo. Dovrebbe arrivare fra qualche minuto. Un po’ di pazienza che…

G- Ec…co..mi. Sono già ar…rivato.

R- Ma che succede? Sei tutto sudato. Come se tu avessi fatto una corsa.

G- L’ho fatta.

R- Guarda che potevi andare anche più piano. Sei pure in anticipo…

G- Ho dovuto correre.

R- Siediti. Beccati questo Brunello di Montalcino che ti tira un po’ su. Ma guarda come ti sei conciato.

G- Grazie. Mmmmm…Buono.

R- Ci credo…Allora che è successo?

G- Sono inseguito.

R- Inseguito? Da chi?

G- Dal postino.

R- Certo, se ti deve recapitare la posta.

G- Ma insieme alla posta…

R- Insieme alla posta che cosa? Maremma bonina, ma che ti succede? Sei tutto arruffato…Bevi un altro sorso di Brunello. Ecco…così va meglio. Ti vedo più colorito. Dunque, dicevi, che insieme alla posta…

G- Insieme alla posta mi vuole dare…mi vuole dare…

R- E che cazzo ti vuole dare? E qui mi scuso con…

G- “Telegramma esplosivo”!

R- Un telegramma esplosivo? Ma via, ti sta prendendo in giro…

G- Non un telegramma esplosivo, ma “Telegramma esplosivo”, il suo ultimo thriller poliziesco, capisci?

R- Porc…Non avevo capito. Un thriller poliziesco? Dunque anche il postino…

G- Non solo il postino! Qui al mio paese tutti, e dico tutti si sono messi a scrivere gialli dopo che hanno saputo del mio successo. E tutti a cercarmi per avere un parere, un aiuto…Sta diventando un incubo…

R- Su, su non te la prendere. Intanto ti faccio assaggiare anche un bicchiere di Vernaccia di San Gimignano. Ecco…prova. Che te ne pare?

G- Buona, buona davvero. Che annata?

R- Duemilacinque. Non male. Ma ricapitoliamo. Tutti in paese si sono messi a scrivere gialli o roba simile e tutti ti cercano…

G- Non mi danno pace e usano tutti i trucchi pur di farmi avere i loro parti mostruosi…

R- Beh, anche tu non scherzi in fatto a parti…

G- Non fare lo spiritoso. L’altra mattina, per esempio…Mi prendo un altro goccetto.

R- Fai con comodo.

G- L’altra mattina, dicevo, sono andato dal fruttivendolo a prendere…mi gira un po’ la testa…

R- Hai corso troppo. La vecchiaia…

G- Vecchio sarai te!

R- Bevi un altro goccio.

G- Ma forse è meglio…

R- Bevi, dammi retta. Goccio scaccia goccio.

G- Questa non la sapevo. Buono…una delizia…un…quello degli dei.

R- Ora anche la memoria…Nettare.

G- Ecco, un nettare degli dei.

R- Bravo, ma vai avanti che l’eventuale, unico lettore si è già addormentato.

G- Insomma per farla breve il fruttivendolo insieme alla frutta mi ha incartato anche “Banane piccanti”…

R- Banane…che?…

G- Piccanti. “Banane piccanti” il suo ultimo racconto giallo-erotico.

R- Un racconto giallo-erotico?

G- Certo, stando sempre a contatto con banane, cetrioli, melanzane gli si è sviluppata questa mania. Che lui chiama arte, passione…Capisci?

R- Beh…certo…stando sempre a contatto…

G- E gli dai anche ragione? Giorni fa, insieme ai pomodori, mi ci ha infilato anche “La strana morte del pisello”, una cosa oscena, vomitevole. Ho finito la Vernaccia…

R- Non ti preoccupare. Beccati questo sorso di Chianti classico. Come ti sembra?

G- Che cosa? “La strana morte del pisello?”. Ma te l’ho già detto…

R- No, come ti sembra questo Chianti classico.

G- Divino. Anzi di…vino. Che battuta eh…Mi sento meglio.

R- Lo vedo, lo vedo.

G- Insomma tutti scrivono gialli. Il barbiere mi ha rifilato “Pelo e contropelo all’assassino”, il macellaio “Ciccia d’assalto” e…e…e…

R- O che ti sei incantato? E…che cosa?

G- Ci si mettono pure le donne. A mia moglie, la signora in Giallo, ovviamente…

R- Questa battuta te la potevi risparmiare…

G- D’altra parte se è mia moglie…

R- Falle tanti saluti. E dunque a tua moglie…

G- A mia moglie la parrucchiera ha lasciato il terribile noir…il terribile noir…

R- E dai!

G-“Sciampo letale”…

R- Sciampo?

G- Letale…

R- Acc…

G- Non …ce …la fac…cio..più…rooooooooooooonnnnnnnnnnnnnn.

R- Intervista finita. Si è addormentato.


Intervista di Fabio Lotti


giovedì 27 agosto 2009

Sex and Mysteries by Brian Freeman




Ho saputo di recente che una mia lettrice americana accusava il mio eroe, Jonathan Stride, di essere sessualmente immorale. Perché, suggeriva, Stride non può essere più morale come l’eroe di Michael Connelly, Harry Bosch?

Non ero esattamente sicuro di come rispondere. Sì, Stride come eroe non sempre si comporta da bravo ragazzo. In IMMORAL, va a letto con una donna più presto di quanto dovrebbe, incorre in un matrimonio sbagliato e si allontana da sua moglie quando si innamora di un’altra detective. Colpevole, come da accusa.

Quando ho risposto a questa lettrice, comunque, ho puntualizzato che stavo finendo il mio quarto libro, e Stride e la sua partner di IMMORAL, Serena Dial, sono ancora insieme ed innamorati. Harry Bosch, al contrario – e non fraintendetemi, Io adoro Harry – sembra andare a letto con una donna diversa in ogni libro. Così forse dobbiamo essere un po’ cauti su come definiamo la moralità.

Ciò non ha funzionato con la mia insoddisfatta lettrice. Non è un paragone razionale, mi ha risposto, perché Harry non è impegnato con una “omosessuale latente”.



Ah. Ora capisco. Così l’amore e l’impegno non importano davvero. Stride dovrebbe aver lasciato Serena, che ha alle spalle orribili maltrattamenti, perché lei ha lottato con la sua attrazione per un’altra donna in LAS VEGAS BABY.

Confesso che ho pensato di mettere in dubbio se questa lettrice fosse la miglior persona per esaminare paragoni “razionali”, ma sapevo che era una discussione che non potevo vincere. Il mio peccato non stava nel fatto che ci fosse sesso esplicito nel mio libro. Stava nel rappresentare personaggi che lottano con la loro sessualità.

So che alcune persone vivono in un mondo tutto bianco o tutto nero. C'è il buono e il cattivo, il bene e il male, e chiari confini fra loro. Ma questo non è il mondo nel quale io scrivo, e non credo davvero che sia il mondo in cui noi viviamo. I mali ovvi – come uccidere – sono le facili scelte morali da evitare. E' il mondo emotivo dei desideri e dei segreti che che ci tormenta. E no, non sempre è razionale. Ecco perché le mie trame sono una rete di difficili scelte morali nello stesso modo per gli eroi che per i cattivi.

Fortunatamente, la maggior parte dei lettori apprezza tale livello di complessità emotiva e sessuale. Per essere al sicuro, comunque, forse dovrei mettere un'etichetta di avvertenze sui miei libri. Acquirente attento! D'altra parte, il titolo del mio primo libro era IMMORAL, perciò questa particolare lettrice dovrebbe aver avuto un indizio a proposito del mondo cui andava incontro.

Articolo di Brian Freeman
Traduzione di Palazzo "Martina" Lavarda

Brian Freeman è l’ autore di quattro thriller psicologici in vendita in Italia,che sono POLVERE E SANGUE, LA DANZA DELLE FALENE, LAS VEGAS BABY, e IMMORAL. Potete trovare Brian su Facebook alla pagina www.facebook.com/bfreemanbooks.


mercoledì 26 agosto 2009

Kay Scarpetta - Patricia Cornwell




Vent’anni di indagini, di sfide, di incubi.

Da affezionata lettrice della Cornwell sin dai primi romanzi, nonostante gli alti e bassi non potevo farmi mancare questo Kay Scarpetta. È l’ultimo libro della serie che ha per protagonista l’omonima anatomopatologa che ha fatto la fortuna di Patricia Cornwell.
Che dire? Non è un brutto libro, ma, per noi che rimpiangiamo i fasti degli esordi, è piatto, quasi costruito a tavolino senza pathos. Kay, che dovrebbe essere la protagonista indiscussa visto il titolo, è decisamente sottotono. E non mi si dica che è dovuto a quanto accadutole nella precedente avventura. Altre volte nel corso degli anni la Cornwell ha fatto succedere cose spiacevoli nella vita di Kay. Ma l’energia che metteva nel suo personaggio, il modo in cui la faceva reagire con animo, dedicandosi per esempio alla cucina (quella meravigliosa arte culinaria di ispirazione pure italiana che ritroviamo in quella chicca per collezionisti che è La cena di Natale: a tavola con Kay Scarpetta) erano ben diversi.
Paradossalmente il personaggio che rimane più impresso, che, direi, amo di più in questo romanzo è Pete Marino, il poliziotto da sempre amico di Kay. Dico paradossalmente perché quello che ha fatto prima di questa avventura dovrebbe rendercelo odioso. Invece qui le sue reazioni, la sua umanità, pure il suo acume investigativo lo rendono uno dei personaggi più incisivi e ‘drammatici’ del libro.
Benton… beh, non so se altri lettori saranno d’accordo, ma resto dell’idea che la Cornwell doveva avere il coraggio, sì il coraggio, di “lasciarlo” dove lo aveva messo in Punto d’origine (chi lo ha letto capirà…). Almeno sarebbe finito “in gloria”, come si dice dalle mie parti. Ma così… è diventato sempre più sciapo: era molto affascinante quando faceva il profiler e questa figura non ci era ancora diventata familiare in tanti, troppi telefilm americani. Ora non si sa bene che faccia, almeno io non l’ho capito.
Lucy, la nipote di Kay: anche lei secondo me ha già dato il meglio di sé e non vedo possibile uno spin-off della serie con lei protagonista.
La conclusione? Beh, forse quando arriviamo ad amare molto certi personaggi, non accettiamo il loro scadimento letterario, li vorremmo sempre al top della forma. Ci affezioniamo a loro e ci spiace quando gli scrittori li snaturano un po’. Ma i personaggi sono prima di tutto creature dei loro autori: la grande Christie stessa ‘fece fuori’ l’investigatore che amava di meno, mentre non ebbe il coraggio di farlo con quello che amava di più!!!

Articolo di Palazzo Lavarda

Dettagli del libro

  • * Titolo: Kay Scarpetta
  • * Autore: Patricia Cornwell
  • * Editore: Mondadori
  • * Collana: Omnibus
  • * Titolo originale: Scarpetta
  • * Traduttore: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
  • * Data di Pubblicazione: 2009
  • * Pagine: 478
  • * Prezzo: € 20,00
  • * ISBN: 9788804583363

martedì 25 agosto 2009

Il suggeritore - Donato Carrisi



Alla spasmodica ricerca della sesta bambina......

Debbie, Sabine, Anneke, Melissa, Caroline: sono i nomi di cinque sfortunate bambine scomparse il cui braccio sinistro brutalmente amputato viene ritrovato sotterrato in cinque piccole fosse scavate in un terreno boscoso a formare un lugubre campo di morte.
Ma i conti non tornano….viene immediatamente dissotterrato un sesto braccio appartenente ad una sesta vittima la cui scomparsa non risulta accertata; chi è la sesta bambina?
Questo affascinante incipit segna l’esordio letterario in pompa magna del giovane Donato Carrisi, debutto sapientemente gestito sotto la prosperosa mammella di Longanesi che ha deciso di puntare notevoli risorse finanziarie su questo progetto.
Perché diciamoci la verità: non basta avere il buon manoscritto, bisogna saperlo vendere e per arrivare a questo obiettivo (così ci hanno insegnato le produzioni di oltreoceano) bisogna investire; troppi talenti Italiani sono stati gettati in pasto alle masse senza il minimo sforzo di marketing, sia lode pertanto alla casa editrice Longanesi per avere capito che se spinto a dovere il thriller in Italia “tira” alla grande, e a quanto pare i risultati le stanno dando ampiamente ragione.
Ma a conti fatti come si rivela questo romanzo?
Il suggeritore” è veramente un buon thriller, certamente non il libro perfetto ma comunque un ottimo punto di partenza. Carrisi mira a sdoganare il prodotto made in Italy verso un più ampio respiro internazionale e si abbevera a dosi abbondanti dalla scuola dei maestri indiscussi di genere: Thomas Harris e Jeffery Deaver su tutti. “Il suggeritore” è un thriller malato, cupo e molto tetro il cui maggior pregio è il ritmo incalzante e senza tregua, dall’inizio alla fine. Come da tradizione delle migliori opere Deaveriane “Il suggeritore” non concede momenti di sosta, ogni capitolo è condito da rivelazioni, cambi di prospettiva e sorprese che ti spingono a proseguire in un vortice inarrestabile. E forse proprio questo continuo gettare benzina sul fuoco si rivela il vero cavallo di Troia del romanzo, causando qualche pericoloso deragliamento in situazioni un po’ forzate, in qualche pericoloso clichè e tradendo un po’ d’ingenuità in alcuni aspetti della sceneggiatura.
Personalmente non ho particolarmente gradito la decisione dello scrittore di ambientare il romanzo in un luogo non specificato e l’assegnare ai protagonisti della vicenda nomi stranieri: queste caratteristiche lo hanno reso ai miei occhi impersonale e privo di un’identità ben specifica.
Ottimo invece il lavoro di documentazione e ricerca nel campo, sono particolarmente evidenti gli studi dello scrittore in materia di criminologia.
Come da tradizione nei romanzi molto pompati dal marketing che hanno goduto di un notevole riscontro commerciale (vedi Faletti) anche “Il suggeritore” non sfugge alla regola del rapporto amore - odio dove i pareri entusiastici e le stroncature feroci si susseguono donandone l’alone di opera controversa.
Ma questo necessariamente non è un male: come diceva John Milton in uno dei suoi più famosi aforismi: “Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso

Clicca qua per un anteprima del libro



Articolo del Killer Mantovano

Dettagli del libro
  • Formato: Rilegato
  • Pagine: 468
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Longanesi
  • Anno di pubblicazione 2009
  • Codice EAN: 9788830426443


lunedì 24 agosto 2009

Cecità - José Saramago



Cecità. Il titolo è piu’ eloquente e inequivocabile che mai. In una città in cui la popolazione perde completamente la vista a causa di una malattia misteriosa, la società perde anche e soprattutto qualcos altro, la ragione, la dignità e l’umanità per trasformarsi in animali selvaggi che non riescono piu’ a controllare pulsioni e istinti. La profonda analisi psicologica di Saramago sulla natura umana, ci conduce a un indiscriminato tutti contro tutti, la propria vita e la propria speranza di sopravvivenza contro quella di qualunque altro essere umano che lotta per i nostri stessi obiettivi.
La cecità, il non vedere piu’ nulla, crea isteria totale e le proprie certezze si sciolgono una a una come gelato esposto al sole, ma ancora di piu’ l’isteria viene creata dal fatto che tutti siano stati colpiti e pertanto il mondo e la vita sociale sono diventati tutti d’un colpo solamente ricordi e allo stato attuale, oggetti misteriosi, di cui aver paura. Senza un appoggio determinante come la vista, tutti i rumori, i piccoli spostamenti, il contatto fisico sono un potenziale nemico fatale, che creano fobie assolute incontrollate e che conducono a gesti estremi di continuo.
L’inesistenza di uno stacco narrativo, scelto appositamente da Saramago e che ne rappresenta un marchio di fabbrica, contribuisce a creare ulteriore tensione ma anche continuità alla lettura (impossibile staccarsi). La narrazione è intensa, intrisa di dramma che non risparmia nessuno e la crudeltà di certe immagini non possono non toccare nell’intimo del lettore che si sente disorientato, scombussolato, e sollecitato a riflettere. Basta un input per mandare all’aria il macchinario sociale, perché questo si blocchi e inizi a scoppiare.
Il libro è una potenziale profezia di cio’ che certe scelte sociali e politiche potrebbero (o magari nel loro piccolo han già fatto) far gravare sul mondo. C’e’ sempre piu’ incertezza, ci si sente sempre piu’ soli seppur in mezzo a una folla di 7 miliardi di persone. E non si sa mai di chi ci possa fidare o meno. Una cosa si salva e potrebbe salvare. E il lettore lo scoprirà solamente leggendo il libro. Non anticipo nulla per non rovinare la lettura a chi deve ancora prendere in mano questo autentico capolavoro della letteratura mondiale. Il film, con Mark Ruffalo e Julianne Moore, doveva arrivare nelle sale italiane ad agosto 2008, ancora non si sa nulla.
A quando l’uscita (sempre se ci sarà)?

Articolo di Andriy

Dettagli del libro
  • Formato: Tascabile
  • Pagine: 315
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Anno di pubblicazione 2008
  • Codice EAN: 9788806193683
  • Traduttore: R. Desti

domenica 23 agosto 2009

Il quarto colpo - Thomas Narcejac e Pierre Boileau



In una Parigi resa torrida dal caldo sole di agosto, durante gli anni della guerra fredda, l'ingegnere-capo Sorbier, specializzato in ricerche atomiche, viene ucciso all’interno di un laboratorio con un colpo di pistola. Udita la detonazione due suoi colleghi si precipitano all’interno dell’edificio, mentre un terzo testimone sorveglia l'unica uscita. Qualsiasi fuga è materialmente impossibile, e tuttavia non soltanto l'assassino riesce a scomparire, ma pure a portarsi via un ingombrante e pesante tubo di 20 chili contenente uranio, il cui innesco volontario o meno, potrebbe cancellare una fetta di Parigi della carta geografica.
Chi è il criminale? E soprattutto, come è riuscito a rendersi invisibile? Pierre Boileau e Thomas Narcejac sono due veri e propri giganti della letteratura gialla degni a buon titolo di far parte dell’Olimpo del genere.
I loro romanzi sono caratterizzati da un fortissimo impianto psicologico in cui normalmente i protagonisti si trovano ad agire nelle vesti delle vittime coinvolte, loro malgrado, in avvenimenti di pura angoscia creati da altri ovvero da loro stessi, dando il via ad eventi che si trasformano in veri e propri incubi nei quali tanto si sforzano di ragionare in maniera razionale tanto maggiormente sprofondano in un vero e proprio delirio.
Qui propongono invece un classico esempio di delitto della camera chiusa ma il risultato non è propriamente all’altezza della loro fama. In forza dell’ammirazione immensa che ho per questi 2 autori per tutto il romanzo ho cercato disperatamente il loro segno distintivo, il loro tocco personale generalmente immediatamente riconoscibile… ma nulla. Non l’analisi e lo studio dei personaggi di cui sono maestri, non le atmosfere lugubri e ossessive che me li hanno fatti adorare altrove (“I diabolici” “I vedovi” e “Mr. Hyde” soprattutto). Ne viene fuori un romanzo piccolo con una soluzione e dei personaggi non indimenticabili. Intendiamoci, non una schifezza ci mancherebbe. Un romanzo comunque da leggere, ma se personalmente lo raffronto con altre opere di questi 2 autori veramente rivoluzionari nel campo della letteratura gialla, finisco per considerare questo episodio più che altro un esercizio di stile fine a sé stesso.
Un Boileau - Narcejac senza suspense, senza personaggi torturati e senza atmosfere angoscianti ha quasi altrettanto interesse di un Hemingway senza alcool, senza sfide e senza corride.

Articolo di Allanon

Dettagli del libro
  • Categoria: GIALLI
  • Autore: Boileau-Narcejac
  • Editore: Giallo Mondadori Classici
  • Anno: 2009
  • Traduttore: Roberto Ortolani


sabato 22 agosto 2009

Viole(n)t red - Laura Costantini e Loredana Falcone


Ok, le librerie finiranno inesorabilmente per affondare le mie già scarse finanze ma hanno di certo un enorme merito: mi hanno permesso di conoscere molti autori italiani, alcuni dei quali notevoli e nel caso di "Laura-et-Lory" ne vale davvero la pena!

Viole(n)t red, dell' accoppiata Laura Costantini e Loredana Falcone, è senza ombra di dubbio uno dei migliori thriller che ho letto nell'ultimo anno: coinvolgente dalla prima all'ultima pagina, pieno di tensione e con un occhio attento ai risvolti psicologici (cosa che personalmente adoro), mi ha davvero sorpresa, infatti anche se le autrici scrivono insieme da anni, questo è però il loro primo thriller, mi aspettavo quindi un romanzo piuttosto soft, forse un giallo più che un thriller... beh, non è così!

Dopo aver letto poche pagine (e per poche intendo 3!!) avevo l'ansia perchè le scene sono descritte con una ricchezza di particolari che mi ha stordita e la violenza - presente solo quando strettamente necessario e senza eccedere - è esattamente ciò che serve a rendere il libro coerente e credibile, impressiona ma non infastidisce. I personaggi sono affascinanti, la trama è avvincente e le ipotesi che il lettore fa man mano che legge, convinto di aver capito tutto, vengono stravolte dalle pagine successive, il finale.... beh, non me lo aspettavo ecco, mi ha spiazzata! Un gran libro, una volta iniziato non ho avuto pace fino a che non l'ho finito!

Articolo di Sharmas

Dettagli del libro
Editore: BIETTI MEDIA
Formato: brossura
Pagine 242
Codice ISBN-10:
8895493192
Codice ISBN-13:
9788895493190
Pubblicazione: 2009
Edizione: 1

venerdì 21 agosto 2009

Polvere e sangue - Brian Freeman



Nuova indagine per il detective Stride, stavolta alle prese con un “cold case” che lo riguarda molto da vicino: l’omicidio di Laura Starr, sorella della sua defunta moglie Cindy. La notte del 4 luglio 1977 il corpo di Laura venne ritrovato completamente martoriato sulle rive del lago. Il colpevole non fu mai catturato, anche perché uno dei principali sospettati, un vagabondo di colore, fuggì subito dopo il delitto. A rivangare questo fatto di sangue è Tish, amica della vittima, ritornata a Duluth per scrivere un libro sulla vicenda. Stride si ritrova suo malgrado a dover fare i conti con il suo passato, rivivere quel dolore, a combattere con i sensi di colpa.

Freeman per me è ormai una certezza. Stavolta penso che abbia superato se stesso, scrivendo una storia veramente coinvolgente, densa di mistero, suspance e colpi di scena. Adoro il suo modo di scrivere ed è davvero bravo a dipingere gli scenari in cui si svolgono le vicende, tanto da invogliarmi ad andare nel Minnesota prima o poi. Ho letto la parte finale totalmente rapita, quasti trattenendo il respiro. Ora sono già in attesa del suo prossimo lavoro, anche se so che dovrò pazientare parecchio…

Ricordiamo inoltre che sul nostro sito sono presenti una retrospettiva dell' autore e un' intervista e inoltre Brain Freeman ha da poco scritto in esclusiva per i corpi freddi, un articolo interessantissimo che vi invitiamo a leggere.

Articolo di Linda80

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 460
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: The Watcher
  • Lingua originale: Inglese
  • Editore: Piemme
  • Anno di pubblicazione 2009
  • Codice EAN: 9788856602678
  • Traduttore: A. Colitto

giovedì 20 agosto 2009

Consigli per gli acquisti: Agosto



A CAPOFITTO Michael DiMercurio

Sulla costa orientale degli Stati Uniti Burke Dillinger e Peter Voronado, capitani rispettivamente dei sottomarini USS Hampton e USS Texas, sono chiamati in mare per un’esercitazione NATO: individuare e affondare l’avanzatissimo sottomarino francese Le Vigilant prima che riesca a lanciare i suoi missili nucleari. L’esercitazione si conclude con la sconfitta delle unità americane e con la vittoria di quella francese, ma il sottomarino, una meraviglia della tecnica in grado di eludere qualunque sonar, diventerà per i francesi il loro incubo più terribile. Un gruppo di terroristi algerini riesce infatti a impossessarsene, tenendo in ostaggio le famiglie dei comandanti in capo. Il loro scopo è colpire Parigi e quindi New York...
La reazione non si fa attendere e, nonostante le proteste dei francesi, i due sottomarini americani vengono messi alla ricerca del Vigilant. Comincia così una caccia sotto i mari giocata sul filo della tecnologia più avanzata e delle manovre più ardite, mentre i due comandanti non risparmiano coraggio, esperienza e determinazione per tentare di uscirne vincitori. Intanto, Parigi viene evacuata e lo scontro politico internazionale raggiunge vertici di tensione assoluta...

Dettagli del libro
  • A CAPOFITTO
  • Michael DiMercurio
  • Casa Editrice: Longanesi
  • Traduzione di Luca Pastori
  • Genere: Azione
  • Collana: La Gaja scienza
  • Pagine: 432
  • Prezzo: € 18.60


MAREA NERA - Andrew Gross

Una mattina come tante, nella vita di Karen Friedman: i ragazzi da mandare a scuola, un caffè di corsa con il marito Charlie, gli impegni da organizzare... Una giornata normale che si trasforma in un incubo quando un’esplosione alla Grand Central Station di New York uccide, tra gli altri passeggeri, anche Charlie. Una tragica fatalità: quel treno lui non avrebbe dovuto nemmeno prenderlo. Ma Karen è una donna forte, sa che deve esserlo per i ragazzi, che Charlie avrebbe voluto così, e quando lentamente la situazione sta tornando alla normalità, iniziano le minacce.
Pare che Charlie, prima di morire, avesse fatto sparire diversi milioni di dollari, e ora alcuni misteriosi creditori li rivogliono da lei. Ed è gente disposta a tutto... Karen è sempre più confusa. C’è una sola persona a cui può rivolgersi: il detective Ty Hauck, che ha conosciuto nei giorni immediatamente seguenti l’attentato. Ma di chi fidarsi davvero? Soprattutto quando una sconcertante rivelazione fa precipitare gli eventi...

Dettagli del libro
  • MAREA NERA
  • Andrew Gross
  • Casa editrice: Longanesi
  • Traduzione di Annamaria Raffo
  • Thriller
  • Collana: La Gaja scienza
  • Pagine: 396
  • Prezzo: € 18.60


Libba Bray - La Rivincita di Gemma

Ritorna con il terzo libro l’eroina vittoriana e new gothic che ha affascinato milioni di lettrici nel mondo.
Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all’appuntamento con la lugubre Spence Academy. L’Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tradimenti, amori impossibili, lacrime e sangue e molto altro ancora per un gran finale di trilogia con i fuochi d’artificio.

Dettagli del libro
  • Libba Bray
  • La Rivincita di Gemma
  • Collana Scatti
  • pp. 662
  • Prezzo di Copertina: euro 18,50
  • ISBN 9788861920873
  • Casa Editrice: Elliot


Ritorno a Bassavilla - Danilo Arona

Ritorno a Bassavilla ci riporta tra le nebbie della più spettrale tra le città della nostra letteratura, e che era tempo si vedesse dedicare un intero libro: Bassavilla.
Uno sguardo oltre l’apparenza confortante delle cose, tra storie - vere? - di fantasmi, resoconti dell’insolita attività investigativa dell’autore, e inquietanti fatti di cronaca nera. O nerissima. Spaccati che oscillano in equilibrio quantomai precario sul filo sottilissimo che separa la realtà (o quella che riteniamo tale) dall’Immaginario più disturbante. E dietro sogghigna e prende forma - solo per poi prenderne un’altra - lei: Bassavilla. Il primo Cronache di Bassavilla fu pubblicato da Dario Flaccovio Editore nel 2006, ed è uno dei libri più apprezzati della vasta produzione dello scrittore piemontese.

Dettagli del libro
  • Autore Danilo Arona
  • Casa Editrice: XII
  • Anno 2009
  • Formato 192 pp.brossura, con risvolti
  • Collana Eclissi - n. 5
  • ISBN 978-88-95733-12-8
  • Prezzo 12,00 €


Una terribile eredità - Gordiano Lupi

Dopo un'esperienza traumatica durante la guerra in Angola, un cubano torna a casa ma non sarà più lo stesso. Diventato metodico come il più inumano degli assassini seriali, sceglierà L'Avana per dare la caccia alle sue vittime innocenti. Da uno tra i maggiori conoscitori italiani della cultura cubana, una parabola cupa sull'ossessione del male e, insieme, un viaggio impietoso in una terra che resta ancora da svelare.

Dettagli del libro
  • Una terribile eredità
  • Gordiano Lupi
  • Casa Editrice: Perdisa Editore
  • Prezzo euro 12,00
  • Pagine 128
  • Isbn 978-88-8372-376-6


Marilù Oliva - Repetita

Lorenzo Cerè cerca il riscatto da un’infanzia di solitudine e abusi. Il sesso è per lui un lenitivo in un’esistenza che brucia, mentre il passato continua a colpirlo sottoforma di terribili emicranie e nevrosi. Lorenzo conosce la Storia, conosce gli uomini, i loro crimini, e s’ispira a loro per ideare i suoi omicidi. Lorenzo Cerè è un assassino metodico, inflessibile e preciso, ma non ha calcolato le eccezioni, e la più grande eccezione è lei, la dottoressa Malaspina che lo aspetta in uno studio psichiatrico...

Dettagli del libro
  • Repetita
  • Marilù Oliva
  • Casa Editrice: Perdisa Editore
  • Prezzo euro 14,00 Pagine 192
  • Isbn 978-88-8372-472-5

mercoledì 19 agosto 2009

Intervista a Fabio Lotti

Intervista


Questa volta Fabio Lotti invece di intervistare Giallo ha intervistato se stesso. Contento lui…



Allora Fabio sei pronto?

Vai.

Bene, ti vedo bello caricato.

Grazie.

Prego.

Scusi.

E tornerò. Dopo questa prima stronzata andiamo al sodo. Perché sei passato dagli scacchi al giallo? Non potevi rompere le palle solo da quella parte?

Come saprai anche tu gli scacchi e il giallo sono indissolubilmente collegati da una sorta di…

Non mi fare la solita lungagnata sugli scacchi nella letteratura poliziesca che non se ne può più. Dimmi piuttosto che cosa hai scritto che ci si toglie il peso dallo stomaco.

Bene, dopo aver scritto un bel po’ di cose sugli scacchi che mi hanno dato tanta soddisfazione…

Non ti dico quello che hanno dato a noi.

Mi sono buttato sul giallo…

Ma non ti sei fatto nulla.

Dicevo che…che…

Ti eri buttato sul giallo. L’Alzheimer incomincia a dare i suoi frutti

Ed ho scritto tre brevi storie: Partita a scacchi con il morto, Chi ha ucciso il campione del mondo? E La diabolica setta di Caissa, tutti e tre pubblicati dalla Prisma di Roma (prisma@nexus.it)

Conosco l’editore, non ci sta più con la testa.

Invece capisce, eccome.

Lasciamo perdere. Ho letto i tuoi tre parti mostruosi.

Non ti permetto di infangare gratuitamente e senza la minima capacità critica…

Ma che infangare e infangare! Io qui ti sto a fare un elogio, un panegirico chiamandoli parti mostruosi. Partiamo dal primo. Uno scacchista viene trovato morto avvelenato al Cral del Monte de’ Paschi di Siena nella stanza dove sono i fissati come te di questo gioco.

Giusto.

E non ti vergogni con la soluzione finale di avere copiato un’idea della Regina del giallo?

Copiato, copiato mi sembra un termine eccessivo.

Trovamene un altro.

Beh, diciamo che ho ripreso e rinvigorito l’idea originale innestandola…

E lo so io dove te la innesterei! Passiamo al secondo.

Passiamoci

E non ripetere come un bischero. Nel secondo pseudoracconto è addirittura il campione del mondo di scacchi a essere ucciso nella stanza dell’albergo in cui alloggia.

Esatto. E questa volta l’omicidio è davvero efferato. Praticamente ucciso con i pezzi degli scacchi infilati in bocca e negli occhi.

Questa è l’unica cosa buona del racconto. Adoro il sangue e le scene brutali. Per il resto non ne parliamo nemmeno.

Ma…

Non c’è ma che tenga. Si passa al terzo. Qui ci lascia le penne il Preside di una scuola media.

Colpito ripetutamente sulla testa con un cavallo di marmo.

Ottimo. Il problema viene sempre dopo. Hai fatto un casino del diavolo, è proprio il caso di dirlo, con le sette sataniche e il sesso e l’intervento dell’autore, cioè tuo, nella storia. E insomma…

Ho voluto fare una specie di parodia del giallo che va tanto di moda…

Quello che hai voluto fare non si è proprio capito ma ormai l’hai fatto. Passiamo ai personaggi.

Ho creato un nuovo commissario di polizia.

Bravo. Se ne sentiva la mancanza. Nemmeno a cercarli con il lanternino.

Marco Tanzini.

Bel nome.

Senti come l’ho costruito.

A bocca aperta come i Feaci ad ascoltare il racconto di Ulisse.

Circa sessanta anni, pelato, altezza giusta, occhi azzurri, porta gli occhiali. Che te ne pare?

Originale.

Appassionato di gialli.

Più che originale.

Amante dei tesori artistici della città.

Originale da schiantare.

L’ho mandato a visitare le bellezze del Duomo di Siena e varie mostre culturali…

Una attrattiva irresistibile per i giovani lettori.

Single.

Inevitabile.

E poi tre particolari che lo renderanno ancor più interessante.

Sono tutt’orecchi.

Deve mettersi sempre la giacchetta anche se fa un caldo boia.

Oh cacchio! esclamerebbe il Peter della famiglia Griffin.

Un imprinting ricevuto dalla madre in tenera età. E poi un altro particolare ancora più interessante.

Non mi lasciare sulle spine.

Va pazzo per il budino di riso.

Caspiterina! esclamerebbe la Margie della famiglia Simpson.

Aspetta. Non è finita.

E chi si muove.

Colleziona cravatte che tratta come figli.

Gulp, gasp, sob!

Sempre sui libri eh?

Ognuno ha i suoi passatempi preferiti.

Insomma con queste tre trovate penso proprio che i lettori si butteranno sul personaggio come…

…le mosche sulla merda. E non mi dire che il paragone non è azzeccato.

Beh, in ogni caso sarebbero attirati. E poi la spalla.

C’è anche una spalla?

Certo. Il suo braccio destro Manganelli sul quale sono stato volutamente parco di notizie.

Perché?

Per renderlo più misterioso.

Potevi renderlo ancora più misterioso.

Come?

Non parlandone per niente.

Spirito di gallina. E invece insieme costituiscono una bella coppia che…Che c’è?

Il tempo!

E allora?

E’ passato. Tante grazie e arrivederci.

Ma, come…

Anzi, addio!


Articolo di Fabio Lotti


lunedì 17 agosto 2009

La bambina che giocava con il fuoco - Lin Anderson



Strana la vicenda di questa scrittrice, nasce come insegnante, scrive sceneggiature per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e con notevole successo visto che ogni suo libro (ad oggi sono sei i romanzi pubblicati da Lin Anderson) diventa un best-seller in Inghilterra.
Grazie alla Newton Compton, arriva finalmente in Italia il suo primo romanzo, quello d' esordio che tanto vendette anni fa nel Regno Unito, "La bambina che giocava con il fuoco", titolo che però mi lascia fortemente perplesso visto che in tutto il romanzo tra i personaggi chiave, non compare mai una bambina, e dal titolo originale: "Driftnet"
Il romanzo è una spirale di intrighi che nasce col ritrovamento di un giovane ragazzo ucciso e mutilato degli organi genitali strappati a morsi, presumibilmente, dopo aver avuto rapporti omosessuali un pò "troppo" spinti colmati con la sua uccisione per mano di un maniaco pedofilo che colleziona vittime con lo stesso movente apparente, l' orgasmo.
Scene che saltellano in maniera molto sapiente da un personaggio all' altro lasciando ad ogni fine capitolo, col patos e con la voglia di sapere cos'è successo.
Un' avvincente vicenda che a tratti mette anche un pò a disagio per la crudezza degli scenari descritti e la sopraffina capacità nel portare agli occhi del lettore crime-scene realissime, questo merito anche della consulenza del padre (ex detective) di cui si è avvalsa la Anderson.
Il personaggio principale è il medico legale Rhona MacLeod, giovane donna che si trascina da anni il rimorso di aver fatto adottare da giovane, il figlio appena nato e proprio questo suo richiamare vecchi drammi mai sopiti, la spingeranno a cercare di capire chi e cosa si cela dietro gli omicidi a sfondo sessuale che infestano Glasgow.
Gli unico indizi che accomunano la vittima col figlio sono, una voglia nella coscia, la stessa voglia che anche il suo Liam aveva appena nato e il volto che è palesemente somigliante alla nostra Rhona.
La provenienza di Lin Anderson, Edimburgo, porta inevitabilmente al confronto con un maestro del crime thriller, Ian Rankin e in questo caso il confronto è giustificato. La dottoressa Rhona MacLeod, come l'ispettore John Rebus di Rankin, è simpatica, ma con un vissuto alle spalle abbastanza duro da rendere il personaggio, abbastanza credibile.
Siamo abituati oramai da anni a leggere di detective che si fanno di alchool a fiumi, belli e maledetti con le donne e che affrontano il loro lavoro quasi perchè non hanno nulla da fare. Il personaggio di Rhona invece, vive il suo lavoro quasi morbosamente, ed è vulnerabile quanto sfigata col sesso opposto. Un personaggio di cui spero di leggere anche gli altri libri, sperando chiaramente nell' indiscutibile capacità edtoriale della Newton Compton :)
Davvero un bel romanzo che di certo farà crescere la wishlist dei nostri corpi freddi.

Articolo di BodyCold




Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 235
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: Driftnet
  • Lingua originale: Inglese
  • Editore: Newton Compton
  • Anno di pubblicazione 2009
  • Codice EAN: 9788854115125
  • Traduttore: L. Rodinò

Riti di morte - Alicia Giménez-Bartlett



Un poliziotto non è babbo natale, nessuno è mai contento di vederlo

Primo ciak sulla Giménez. Parole d’ordine: induzione, deduzione, azione. Per Petra Delicado, ispettrice della policia nazional di Barcellona, sono pensieri pratici a cui aggrapparsi così da tener sgombra la mente. Non è facile ricominciare, con un matrimonio untuoso che non si stacca dalla pelle, con una casa nuova da rimettere in piedi come se bastasse una riverniciata. Petra lavora al servizio documentazione, non è entrata in polizia per l’animo eroico, ma neanche come topo di biblioteca.
Ma se sei donna ed intellettuale è questo il ruolo che i colleghi maschi pensano ti stia più a pennello. Ci vuol poco a covare istinti di rivalsa, poi passi per femminista, allora meglio aspettare che scorra il cadavere del nemico. Non è così, ma quasi. Finisce che capita l’occasione, anche se la squadra è un po’ improbabile. Le affibbiano Garzon, un vice dal baffo vibrante e dalla pancia che parla, sempre uso ad obbedir tacendo, facili agli imbarazzi. Petra lo scuote, lo provoca, passa alle vie di fatto, Garzon lancia segnali di fumo, reprime una rabbia antica, sbatte le porte. Non è facile per la vecchia guardia prendere una donna come capo.
Ma poi i due si capiscono, l’intesa inizia a marciare. C’è uno stupratore seriale in attività, le sue vittime sono donne incolori, opache, scovate ad un angolo di strada. Il fiore è un marchio a pressione che cannibalizza quel poco di autostima che loro rimane.
L’indagine scava desolante in sociopatie familiari, sorprese con le mani alzate e i pantaloni abbassati. Sbattuta in prima pagina, tra un “so io che pensa la gente” e “mia figlia non ha niente da dire”, Petra scopre cosa significa zero collaborazione, dove è finita la coscienza civile, che comandare dà una certa assuefazione, e 400 cani che ti abbaiano dietro come una caccia alla volpe. E’ vero, le difficoltà rendono più avvincente la sfida, e poi è un punto d’onore, non si defenestra così una donna.
Rimane da scovare dove il crimine cerca rifugio, al riparo da un’ombra tanto fitta da impedire ogni altra forma di vita. Ma adesso meglio stemperare con una puntata al Jarra de oro, sotto il cielo caldo di Barcellona.
Lì dove si scioglie la lingua inizia il disgelo.

Articolo di Frankie Machine

Dettagli del libro
  • Autore: Giménez Bartlett Alicia
  • Editore: Sellerio di Giorgianni
  • Genere: varia
  • Collana: Quarant'anni
  • Volume n.: 18
  • ISBN: 8838924171
  • ISBN-13: 9788838924170
  • Data pubblicazione: 14 Jun 09
  • Traduttore: Maria Nicola


sabato 15 agosto 2009

Morte dal cappello a cilindro - Clayton Rawson



Il mago Merlini gioca di prestigio ma non incanta....

Fa effetto constatare l'alone di mito e mistero che circonda questo scrittore Americano da parte degli appassionati del mystery classico dell''epoca d'oro.
Clayton Rawson (1906-1971) ha pubblicato nella sua intera carriera solamente quattro romanzi (di cui questo "La morte dal cappello a cilindro" è la sua prima opera) e una serie di 12 racconti; nonostante ciò è considerato un maestro nelle storie improntate sui delitti della camera chiusa e i suoi scritti (tra l'altro difficilmente reperibili in Italia) sono ambiti e ricercati trofei da parte dei più incalliti collezionisti.
Pertanto mi sono avvicinato con notevoli aspettative al romanzo in questione anche tenuto conto del giudizio entusiasta di diversi amici lettori.
Ora che ho finito e metabolizzato il romanzo devo constatare che mi ha lasciato alquanto freddino e perplesso.
La storia è ambientata nel mondo della magia e dell’occultismo (ricordo che Rawson è stato pure un prestigiatore) e presenta due intricate e complesse indagini che hanno come oggetto due, all’apparenza, inspiegabili delitti avvenuti in camere chiuse. Sarà il mago Merlini (protagonista di tutti e quattro i romanzi dello scrittore) a dipanare l’ingarbugliata matassa.
La vicenda è senz’altro affascinante ma dopo le buone premesse, secondo il mio punto di vista, la narrazione si concentra eccessivamente sull’esposizione fredda e tecnica delle varie possibili strategie adottate dall’assassino/a rendendola pesante e cervellotica ma, soprattutto, perdendo contatto con la caratteristica essenziale che deve possedere un buon romanzo: la storia.
“Morte dal cappello a cilindro” si rivela essenzialmente uno spettacolare gioco di prestigio e una lunga, a tratti estenuante, masturbazione mentale; senza contare l’esposizione della soluzione finale: il buon S.S. Van Dine (creatore delle venti regole per scrivere un buon giallo) si rivolterebbe nella tomba.
Autori come Ellery Queen, Dickson Carr e lo stesso Van Dine ci hanno insegnato che si possono costruire meccanismi perfetti non tralasciando l’importanza primaria della storia e di saperla rendere gradevole.
Probabilmente i puristi del giallo mi si scaglieranno contro, io torno a leggermi gli scrittori citati sopra….e vivo felice.

Articolo de Il Killer Mantovano


tnx a Luca Conti per aver scovato una foto dell' autore ^_^

venerdì 14 agosto 2009

Intervista a Charlie Newton



Corpi Freddi: Prima di tutto grazie per essersi reso disponibile a questa intervista. Dalle pagine del suo sito web si apprende che in realtà “Calumet City” non è il primo libro pubblicato, ce ne sarebbero altri nove, li vedremo pubblicati anche in Italia? e c’è qualcosa in comune con la storia di Patti Black?

Charlie Newton: CALUMET CITY è il sesto libro che ho scritto, ma è il primo ad esser stato pubblicato. Ho terminato il settimo, ottavo e nono libro dopo CALUMET CITY (tutti non ancora pubblicati) e sono a metà del decimo. Credo che alla fine verranno tutti pubblicati negli USA e se CALUMET CITY andrà bene in Italia, allora verranno pubblicati anche nel vostro paese. CC è stato candidato al premio Edgar, a The ITW; The Macavity, ed eletto uno dei 6 Migliori Esordi dalla American Library Association. Tutte queste candidature assieme non si erano mai verificate. Tutti i miei libri sono scritti in un certo Ambiente, ciò significa che il “mondo” del libro continua – la città, i luoghi, i personaggi, sia quelli principali che quelli minori. Tutti sono correlati. Patti Black non tornerà come personaggio principale per altri tre libri circa, ma ricomparirà brevemente, come faranno gli altri personaggi nel libro.

CF: Abbiamo letto nei ringraziamenti che Patti Black è un personaggio reale; quanto di vero, di biografico c’è nella storia raccontata nel libro?

NC: La Patti Black del romanzo agisce ed assomiglia alla vera Patti; hanno gli stessi valori; la stessa mancanza di paura, la stessa compassione nel ghetto che è così insolita. Le loro storie sono diverse, ma, nell'impatto, simili. Un giorno o l'altro Patti condividerà la sua storia – un viaggio davvero avvincente.

CF: Perché ha scelto di immedesimarsi in un personaggio femminile, era la storia che lo richiedeva o una sfida con sé stesso?

NC: Il personaggio lo richiedeva senz’altro. La sua storia doveva essere viscerale; ciò significava raccontarla in prima persona, , al presente. Se Patti fosse stata una donna totalmente femminile, non avrei mai potuto farlo. Ma poiché è una pistolera isolata e problematica, caratteristiche provenienti dal suo lato maschile, è stato fattibile. Ed io la conosco davvero bene.

CF: Il romanzo è ambientato a Chicago, come in altri luoghi. La descrizione della città esalta gli aspetti più problematici di una grande area urbana come questa, in particolare il fatto che sia così rilevante il fenomeno delle gang, quanto sia alta la tensione in cui si vive in certi quartieri, le frequenti esplosioni di violenza cui si assiste. Il libro esalta queste caratteristiche per rendere più avvincente il plot narrativo o ne rappresenta, purtroppo, una spietata fotografia?

NC: Le parti più povere delle città dell'America non sono Città del Capo o Joannesburg, ma sono molto pericolose secondo gli standard convenzionali. Le gang di strada negli USA sono mantenute dalla vendita altamente proficua di coca e, in grado minore, di altre droghe. Nella sola Chicago (meno di New York o Los Angeles) ci sono 80-100.000 membri di gang di strada, ma soltanto 13.000 poliziotti nell'area cittadina. Nelle aree del ghetto dove queste gang si concentrano, la polizia spesso è presente in numero di 100 a 1. La polizia viene anche battuta nelle sparatorie.
Sfortunatamente noi siamo una società poco propensa ad affrontare la verità delle nostre scelte politico/morali e la polizia viene spesso lasciata sola ad affrontarne le conseguenze. La maggior parte degli Americani sarebbe inorridita se conoscesse questi posti e le condizioni di vita che ci sono nel nostro paese. Così io sto raccontando loro un romanzo alla volta.

CF: La storia su cui indaga Patti Black inizialmente è incentrata sulle lotte di potere ai vertici della politica, la legge sull’aumento delle licenze ai casinò, i repubblicani che assoldano killer per togliere di mezzo il candidato democratico alle prossime elezioni amministrative. Chicago è ancora una Sin City?

NC: No, non più e così la maggior parte delle città di livello internazionale. Probabilmente la traduzione dall'Inglese all'Italiano ha perso le sfumature della versione originale. Gli argomenti che citi vengono considerati – perché sono possibili a Chicago. C'è sempre una storia differente – sia in una società capitalista, socialista o guidata da un tiranno – sotto le trattative quando sono in gioco grandi cambiamenti o molto denaro.

CF: Nella squadra di cui fa parte Patti Black si tocca con mano il forte senso di cameratismo, la protezione vicendevole, l’istinto di sopravvivenza dei suoi componenti. Il mestiere di poliziotto è proprio così duro come emerge dal libro?

NC: Più duro. Così come è pericoloso e sempre sotto esame da ogni direzione. Non farei MAI quel lavoro e chiedo sempre ai poliziotti che intervisto perché mai hanno scelto quel lavoro, e cosa più sorprendente, perché continuano a farlo.

CF: I poliziotti, e Patti Black in particolare, non sono supereroi, potenti e invincibili, ma mostrano tutta la propria fragilità e debolezza di fronte ai fatti tragici della vita. La scelta di rappresentarli nel loro lato umano è in qualche modo un debito nei confronti di uno scrittore come J. Wambaugh che ha per primo mostrato il bagaglio di sofferenze e dolore che si portano dietro?

NC: È un debito nei confronti della polizia e dei soldati di tutto il mondo. Il novanta per cento di essi sono buoni, forse il venti per cento lavora duramente (come in tutte le professioni si applica la regola dell'80-20: il 20% fa l'80% del lavoro). Come ho già detto, è un lavoro ingrato e se non lo facessero loro, allora lo staremmo facendo tu ed io. Sarebbe la sopravvivenza del più adatto, del più violento, del meglio armato. Immaginate di essere in guerra in prima linea per trent'anni. Immaginate il costo che comporterebbe per voi e per la vostra famiglia? Non abbiamo bisogno di immaginarlo perché queste persone lo fanno già.

CF: Quali sono le letture che più l’hanno influenzata per la sua formazione di scrittore e che ritroviamo espresse in Calumet City?

NC: Tutto Raymond Chandler, molto di Donald Westlake, God’s Pocket di Pete Dexter, Hell’s Angels e Fear and Loathing in Las Vegas di Hunter Thomson, il primo P.J. O'Rourke per il suo humour, e i primi tre libri di Thomas Harris - Black Sunday, Red Dragon, e Il silenzio degli innocenti. Anche le prime trenta pagine di Mystic River di Dennis Lehane sono il meglio che una persona può scrivere su un Luogo.

CF: Nel libro vi sono diverse scene cariche di elettricità, per es. nel bar di Ashland Avenue con due Gangster Disciples o l’incontro con il capo Charlie Moth alla sede dei Gipsy Vikings, descritte con tanta nitidezza e cura del dettaglio da sembrare il reportage di un corrispondente di guerra. Newton si è esposto a rischi reali pur di riuscire a renderle così vivide?

NC: Sono stato un po' in giro. Ho vissuto in molti posti e sono sempre andato dove vanno i personaggi. Probabilmente non ho fatto quello che essi fanno, ma se il mio personaggio dice che lui/lei sta all'angolo di una strada a Saigon o a Port au Prince, allora io ci sono stato.

CF: Il ritmo del romanzo è indiavolato. La storia si svolge nell’arco di una settimana, gli eventi sono scanditi secondo le ore del giorno, Patti macina chilometri in uno stato di febbrile alterazione …. è meglio inserire l’avvertenza “sconsigliato ai lettori deboli di cuore”?

NC: Grazie. Io scrivo in prima persona, al tempo presente proprio per questa ragione, e seguo I precetti di John Gardner riguardo alla Distanza Psichica e al Sogno Romanzesco. L'obiettivo è far sì che il lettore sia Patti Black, non qualcuno che legge di Patti Black.

CF: La visita al ranch della Città Pentecostale è una sequenza da incubo, sono le conseguenze di qualche brutto film visto da piccolo?

NC: Molto divertente. Può darsi – La notte dei morti viventi mi spaventò a morte – ma ci sono là fuori nel mondo un certo numero di sette di Jim Jones/del tempio di Qualcuno/di una denominazione qualsiasi e nei deserti americani succedono cose molto strane. Se vi sedeste fuori di quegli edifici deserti e lasciaste vagare la vostra mente su ogni cosa possibile! Voglio dire, perché ci sono questi edifici qui in mezzo al nulla, quasi letteralmente?

CF: Ora che sta in Sudafrica ambienterà nel Kruger Park le prossime furiose cavalcate? Di cosa parlerà il prossimo libro?

NC: Come ho detto, scrivo in un certo Ambiente, quell'ambiente è Chicago e dovunque vada la storia da lì. Il prossimo libro che uscirà sarà probabilmente STATE OF GRACE, ambientato nei Four Corners, il ghetto ispanico del Westside di Chicago. Dopodiché dovrebbe venire PARADISE CITY, ambientato in centro città, con un ex pugile professionista sudafricano come protagonista.

CF: Corpi Freddi la ringrazia per essersi prestato a questa intervista.

NC: Il piacere è mio. Spero di farcela a venire in Italia quest'anno o il prossimo. Mi piacerebbe uscire a bere una birra e mettermi nei guai con le belle ragazze italiane senza rimetterci le penne.



Calumet City: Thriller® Award Nomination—International Thriller Writers Association

Calumet City nominated for an Edgar®—Best First Novel by an American Author

Calumet City: Macavity® Award Nomination for Best First Mystery Novel—Mystery Readers International

The American Library Association names Calumet City one of the best crime novel debuts of 2008


Intervista di Frankie Machine
Traduzione di Palazzo Lavarda