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giovedì 22 gennaio 2015

Legami di sangue – Ilaria Milandri (Foschi Editore)


Legami di sangue chiude la trilogia che vede protagonista l’investigatore Brando Neri. Mi dispiace un po’ doverlo salutare;  è vero che nel panorama editoriale italiano i cosiddetti romanzi seriali non mancano, è vero anche che Brando non è il primo e non sarà l’ultimo investigatore figo, infallibile e rubacuori, ed è altrettanto vero che ormai nessuno inventa più niente, il problema però è che non tutti quelli che scrivono storie lo sanno fare bene come Ilaria Milandri.
In Legami di sangue ritroviamo un Brando smarrito, alle prese con la decisione peggiore della sua vita: mettere fine alla sua esistenza prima che qualcos’altro decida per lui. Non è facile prendere una decisione del genere. Non è facile stabilire quando è il momento migliore e come. Non è facile immaginare come gli altri reagiranno ad una scelta del genere. A volte però al destino non basta punirci solo una volta, si diverte ad infierire, si diverte a sferrarci il colpo di grazia facendo così vacillare quelle labili decisioni che pensavamo di aver preso. Ed è così che Brando scopre qualcosa che cambierà totalmente la sua vita e il suo modo di pensare.
Ilaria Milandri sa raccontare i tormenti di un uomo con grande efficacia, Brando, pagina dopo pagina, analizza tutta la sua vita e le persone che la compongono... e lo fa nell’afa di giornate caldissime, che rendono tutto più faticoso e soffocante.
Legami di sangue si legge con grande curiosità, ma anche con un leggero senso di inquietudine. Riprende un po’ i temi affrontati in Visione cieca: la mescolanza tra il bene e il male, Brando e l’assassino che sono opposti e complementari allo stesso tempo e in entrambe le storie c’è una figura molto importante che è quella materna, quella che può dare e togliere la vita.
Ottima la scrittura, essenziali i dialoghi, molte le riflessioni. Sicuramente è un testo complesso, perché molto introspettivo, ma anche intrigante, capace di sottolineare con forza sentimenti profondi e profonde infelicità attraverso l’uso sapiente delle parole.

Articolo di Marianna De Rossi

Dettagli del libro

  • Titolo Legami di sangue
  • Autore Milandri Ilaria
  • Prezzo di copertina € 18,00
  • Dati 2014
  • Pagine 353 p., brossura
  • Editore Foschi   




sabato 27 settembre 2014

Anche le scimmie cadono dagli alberi - Alessandro Berselli (PIEMME 2014)


Anche le scimmie cadono dagli alberi è un proverbio giapponese il cui significato è traducibile con:  Tutti sbagliamo. Oppure anche: nessuno è invincibile.

Ok, ok, ok lo so non è un noir, non è neanche un thriller, a dire il vero l’unica cosa che possa collegare questo romanzo ad un blog come Corpi Freddi è il fatto che si MUORE dalle risate?! E allora magari vi starete chiedendo perché scriverne in un blog che tratta un genere completamente diverso. La risposta è facile: sono una delle redattrici e mi andava di scrivere un pezzo perché trovo che le buone letture esulino i generi e vadano comunque promosse. (spero anche che il capo redattore me la passi ^_^ ). Intrufolarmi nella vita del protagonista, Samuel Ferrari, trentatreenne intelligente e colto con il quale si può parlare di tutto ma che se ne frega di tutto, mi ha fatto divertire davvero. Coltiva storie sbagliate, uno dopo l’altra senza soluzione di continuità, vive senza regole, al di sopra delle righe dicendo quello che gli passa per la testa senza alcun filtro; il rapporto con i genitori è no comment, quello con la sorella è da neurodeliri, è un pazzo senza appello, segue una sua logica illogica ma il suo modo di vedere le cose e di raccontarle mi ha fatto passare qualche ora di assoluta beatitudine. Certo c’è da chiedersi come sia possibile che Alessandro Berselli, autore tra gli altri di Non fare la cosa giusta uno dei noir più cupi, belli e disturbanti che io abbia letto (leggetelo se non lo avete ancora fatto!!!!) sia passato dal romanzo noir a quello umoristico riuscendoci in pieno oltretutto. E siccome non so spiegarmelo glielo chiedo

CF: Ciao Alessandro, mi ha spiazzato! Come ti è venuto in mente di scrivere un romanzo così divertente e così diverso dagli altri?

AB: La genesi è stata piuttosto casuale. Sono partito dal personaggio, un anaffettivo che vota in modo quasi scientifico la sua vita all’errore, ovvero: dove c’è la possibilità di sbagliare e di fare la peggior scelta possibile, ben venga la soluzione più disastrosa, possibilmente ad ampio spettro, sentimenti, lavoro, amicizie. Mettiamogli intorno una galleria di comprimari altrettanto deliranti, un paio di situazioni che possano complicargli l’esistenza e il gioco è praticamente fatto. Un libro di umorismo borderline e anticonvenzionale, politicamente scorretto, su una generazione allo sbando. Anzi. Su più generazioni allo sbando.

CF: Magari sarà una domanda sciocca ma secondo te è più difficile far ridere o far piangere o creare angoscia?

AB: Entrambe. Scopo dello scrittore è procurare emozioni forti che facciano empatizzare il lettore con il personaggio, diversamente non c’è divertimento. Sostengo da sempre la triangolazione del patto con chi ti legge, che deve estendersi anche al protagonista della tua storia. Siamo in tre: scrittore, lettore, voce narrante, e dobbiamo godere, ridere, soffrire delle stesse cose. E’ questa la sfida che chi racconta storie deve vincere, se no il meccanismo alla base della narrazione non funziona. Nelle scimmie devi sentirti un trentenne o poco più irrisolto e disallineato con la vita. E ho fatto di tutto perché questo succedesse.

CF: Il personaggio di Samuel Ferrari è incredibile, un concentrato di difetti apparentemente con pochi pregi. Ti ha ispirato qualcuno o ti sei semplicemente guardato intorno?

AB: La due. La gente mi chiede sempre dove trovo le idee per le mie storie. Ma in fondo è facile, basta osservare. Il materiale umano che abita questo strano pianeta è un concentrato di follia superiore a ogni immaginazione, quindi perché creare laddove basta registrare ed elevare all’ennesima potenza i nostri tic,  i nostri difetti? Naturalmente shakerando tutto in chiave caustica.

CF: I nomi!!!!!! Kevin Costa, Felice Sottolano… Ma si può!? 

AB: Esistono tutti. Basta andare su nomix. Quello sì che fa veramente ridere.

CF: Non fare la cosa giusta, Anche le scimmie cadono dagli alberi. Quanti Alessandro ci sono nella mente di Berselli per poter scrivere romanzi così diametralmente opposti (mi metti un po’ paura….)?

AB: Spero tanti, anche se in fondo, se ci pensi, c’è una filosofia di fondo che sottende tutti i miei personaggi. Il rifiuto dell’ordine costituito, il non rispetto delle regole. Mi piace chi si muove fuori dagli schemi perseguendo finalità fuori dall’omologazione. Perché sbagliando si impara. Ma ancora meglio se non si impara, e si diventa recidivi. Queste sono le mie creazioni. Dei recidivi.

CF: Grazie Alessandro, in bocca al lupo.
E voi, leggete questo romanzo, una boccata di aria fresca ed una risata ci stanno sempre bene!

Prossime date del Tour Promozionale
27 settembre - Imola (Bologna).
2 ottobre - Firenze
15 ottobre - Urbino
18 ottobre - Pistoia.
Recensione e Intervista di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro

  • Collana Varia
  • Serie Narrativa
  • Editore: PIEMME
  • Pagine 224
  • ISBN 978-88-566-3259-0

venerdì 1 agosto 2014

Scemo chi legge - Fabrizio Franceschini (Meridiano Zero 2014)


Per fortuna non sono una fan della quarta di copertina, perché non saprei immaginarlo un romanzo apostrofato tra Paassilinna, Fabio Volo e Nick Hornby. Così come mi ha infastidita un'altra recensione scovata sul web dove, identificando Fabrizio Franceschini come scrittore romano, il protagonista del libro è stato subito paragonato all'attore Ricky Memphis. Sia chiaro, non ho nulla contro Memphis, mi è simpatico, sono “quasi” romana anch'io (o burina come direbbe il mio caporedattore, ma qui entriamo nello sfottò calcistico che poco c'entra con questa recensione). No, quello che in generale non sopporto è lo stereotipo!

Eddy, il protagonista di Scemo chi legge, non ha nulla, secondo me, in comune con Memphis o i personaggi da lui interpretati, è romano, ma non c'è nessun intercalare nei dialoghi del libro, niente di particolarmente caratterizzante. “Ero alto, avevo una dentatura perfetta, una cicatrice sotto l'occhio destro che mi conferiva un tenebroso aspetto da duro e...con la testa rasata sembravo proprio Bruce Willis.” E' un ex galeotto Eddy, che vive ai limiti della legalità cucinando per boss della malavita e un bel giorno si ritrova a fuggire inseguito da gente poco raccomandabile che vuole la sua testa. Dovendo scappare ne approfitta per mantenere la promessa fatta ad un amico morto e tra mille avventure si dirige verso il Nord della Danimarca, nella suggestiva spiaggia di Grenen. (Se qualcuno a questo punto ha una sensazione di déjà vu è perché probabilmente ha letto Coe e lo splendido La banda dei Brocchi, si, è la stessa spiaggia!)

E' un romanzo che diverte, carico di ironia e situazioni ai limiti dell'assurdo. Si legge in poche ore, il linguaggio di Franceschini è semplice e immediato, i brevi capitoli si susseguono velocemente senza dar tempo a chi legge di annoiarsi o distrarsi. Alla fine ho chiuso il libro e penso di aver avuto per qualche secondo la stessa espressione di Nilo! Chi è? Per saperlo dovrete leggere il libro!

Scemo chi legge di Fabrizio Franceschini, edito da Meridiano Zero nella Collana I Taglienti.

Articolo di Marianna De Rossi



Dettagli del libro
  • Titolo: Scemo chi legge
  • Autore: Fabrizio Franceschini
  • Editore: Meridiano Zero
  • Collana: I taglienti
  • Data di Pubblicazione: Giugno 2014
  • ISBN: 888237307X
  • ISBN-13: 9788882373078
  • Pagine: 158
  • Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea
  • Formato: brossura

venerdì 4 luglio 2014

Muore Giorgi Faletti


"Incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che sempre mi commuove" Giorgio Faletti ai suoi Fans

Negli anni abbiamo imparato che è impossibile piacere a tutti e Giorgio Faletti era l'emblema di tutto ciò.
Ad Alcuni non farà né caldo né freddo la sua dipartita a 63 anni, i più cinici di certo diranno o forse non avranno le palle per farlo, che a loro non fregava nulla di lui da vivo e quindi nemmeno da morto.
La cruda notizia è che all'ospedale Molinette di Torino si è spento oggi, uno dei rappresentanti della letteratura italiana più venduti al mondo, Giorgio Faletti.
I bravi giornalisti lo ricordano per Drive-In, per Sanremo e la minchia del signor Tenente, i suoi fans lo rimpiangeranno per i suoi magnifici libri, i suoi detrattori per gli orrendi libri che pubblicava "...tranne il primo..." a quanto pare aveva scritto qualcosa di buono pure per loro.
Gli amici lo ricorderanno per quello che era veramente, una persona pulita e splendida, forse troppo orso nella vita reale ma di piacevole compagnia quando si era tutti assieme.

Buon viaggio Giorgio.




giovedì 20 febbraio 2014

Arrestato uno "scrittore" pedofilo.


I media parlano di libri finalmente. Di libri di genere!!
Non succedeva una cosa simile dai tempi del primo telefilm di Montalbano, ma oggi dobbiamo ringraziare la questura di Parma che grazie al lavoro splendido (davvero) lavoro, hanno incastrato un vecchio pedofilo che scaricava film porno con bambini il più delle volte con età inferiore di 2 anni.
Che c'entrano i libri? Che c'entra la letteratura di genere? Chiaramente una beneamata minchia. Nel senso che, sto vecchietto ha pubblicato con una famosissima casa editrice "Memoranda Edizioni" qualche libro e che quindi è annoverato tra le penne della letteratura italiana.
Ma si sa, se lo avessero trovato a cucinare, avrebbero titolato: "Cuoco di Masterchef è un pedofilo". Stasera mi aspetto un bel servizio a Studio Aperto, con una sigla strappalacrime e in sottofondo un giornalista che dica "...potrebbe sembrare la trama di uno dei suoi libri, m invece è la realtà..."
Fatta sta piccola premesse che tanto non cambierà nulla su come si fa giornalismo in italia, Il vecchietto in questione si chiama Maurizio C... ehm, sapete un cosa? Mi fa talmente schifo sta storia, mi fa talmente orrore questa notizia, che far pubblicità a sto pedofilo sul mio sito, proprio non mi va. Non ce l'ha mai avuta tramite qualche recensione e non ce l'avrà manco adesso della pubblicità su cf.
Buon lavoro alla procura di Parma da parte della Redazione dei CorpiFreddi.

Chiaramente, onde evitare querele per diffamazione, vorrei precisare che questo è ciò che si legge nei quotidiani online e che il povero vecchietto che aveva sull'hd centinaia di film pedopornografici non è un mostro fin quando un tribunale non lo giudica tale.

Enzo"BodyCold" Carcello


giovedì 6 febbraio 2014

Segnalazione: Il gran Diavolo - Sacha Naspini (Rizzoli 2014)


Generalmente non parliamo mai delle anteprime, ma non possiamo non citare il nuovo libro di un autore a noi carissimo e che ha sempre soddisfatto le nostre letture, Sacha Naspini.
Esce infatti, il 26 febbraio il nuovo romanzo "Il grande Diavolo. Giovanni delle bande nere. L'ultimo capitano di ventura" edito da Rizzoli. Non vedo l'ora di leggerlo!

A voi la quarta di copertina:
I colpi d’artiglieria sovrastano il fracasso del metallo delle armature e le grida dei soldati all’attacco. Della guerra e della morte, però, non ha paura Giovanni: lui è un Medici, nelle sue vene scorre sangue nobile, ma combattivo e fiero, e ogni giorno affronta il nemico alla testa delle più feroci truppe mercenarie d’Italia, le Bande Nere.
Il campo di battaglia è grigio, freddo, immerso nella nebbia, eppure i suoi uomini lo seguirebbero anche all’inferno. Tra questi marcia Niccolò, un giovane soprannominato il Serparo per l’inquietante abitudine di tenere tre o quattro serpenti avvolti intorno al braccio. Custode di una sapienza antica, si affida loro per conoscere il futuro. Perciò gli altri soldati lo tengono a distanza, ma presto conquisterà la fiducia del Capitano, riuscendo a penetrarne lo sguardo severo. E dove Giovanni lo avesse posato, là Niccolò si sarebbe fatto trovare, al suo fianco, in mezzo alla mischia. Sempre.

Sacha Naspini, con una lingua affilata che si misura con il dolore, il male, la morte, racconta di un’amicizia e di quello scorcio di ’500 che fu uno tra i momenti più tumultuosi della Storia d’Italia, quando ogni cosa stava cambiando, e tutti tradivano tutti. E lo fa attraverso un personaggio che incarna perfettamente il suo tempo, quel Gran Diavolo disposto a tutto per dominare la sorte e gli uomini. E continuare a combattere.

Rizzoli (collana Rizzoli Max)
I Signori della Guerra
Pag. 350
€ 12,90
ISBN 9788817072069


lunedì 3 febbraio 2014

Scusate l'assenza


Vi siamo mancati? Spero di si altrimenti il seguente papiro pensato e scritto dal sottoscritto, non avrebbe senso. :P
Come alcuni hanno notato, il blog ha avuto una brusca frenata. Amici incavolati perché siamo in ritardo con le recensioni, redazione in attesa che io mi dia una mossa, ecc.
Sarò sincero con voi lettori, dopo la morte di Patrizia Mintz, ho parecchio riflettuto e il blog, anzi no, più precisamente la lettura, era passata in secondo piano. Una cara amica che se ne va potrebbe essere una bella scusa, ma cosi è stato.
Non vi voglio tediare con le mie riflessioni e le mie paure, tranquilli, ma mi mancava sto sitarello, mi mancava il gruppo su fb, mi mancano Marianna e Cristina e le pizzate, mi manca tutta la redazione e mi mancano persone come la Mintz, e noi come cf fummo i primi a presentarla presso una libreria e grazie a questo ricordo che mi rialzo e imbraccio tastiera e mouse e da oggi si ricomincia.
Bentornati lettori CF e scusate l'assenza.

Enzo "BodyCold" Carcello