tag:blogger.com,1999:blog-15059720361549037382024-03-19T05:07:10.194+01:00Corpi Freddi - itinerari noirScéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.comBlogger1333125tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-68427525933986263292015-01-22T11:06:00.000+01:002015-01-22T11:06:40.340+01:00Legami di sangue – Ilaria Milandri (Foschi Editore)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzdjfLJzCNUvhFgSBnasd1a_Pc8AeDDRXYA0h6wO7WFxYPbH1a7vr4VWKJrYS-SHNihD0beacNFhApS5YEQ5ZkSW4xS1Dij5u6CoBaWxWr0uPX-QZ6K626EWWj6tB48kXtLopw2oVxCSQ/s1600/legami-di-sangue.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzdjfLJzCNUvhFgSBnasd1a_Pc8AeDDRXYA0h6wO7WFxYPbH1a7vr4VWKJrYS-SHNihD0beacNFhApS5YEQ5ZkSW4xS1Dij5u6CoBaWxWr0uPX-QZ6K626EWWj6tB48kXtLopw2oVxCSQ/s1600/legami-di-sangue.jpg" height="320" width="212" /></a></div>
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<b>Legami di sangue</b> chiude la trilogia che vede protagonista l’investigatore Brando Neri. Mi dispiace un po’ doverlo salutare; è vero che nel panorama editoriale italiano i cosiddetti romanzi seriali non mancano, è vero anche che Brando non è il primo e non sarà l’ultimo investigatore figo, infallibile e rubacuori, ed è altrettanto vero che ormai nessuno inventa più niente, il problema però è che non tutti quelli che scrivono storie lo sanno fare bene come Ilaria Milandri.<br />
In Legami di sangue ritroviamo un Brando smarrito, alle prese con la decisione peggiore della sua vita: mettere fine alla sua esistenza prima che qualcos’altro decida per lui. Non è facile prendere una decisione del genere. Non è facile stabilire quando è il momento migliore e come. Non è facile immaginare come gli altri reagiranno ad una scelta del genere. A volte però al destino non basta punirci solo una volta, si diverte ad infierire, si diverte a sferrarci il colpo di grazia facendo così vacillare quelle labili decisioni che pensavamo di aver preso. Ed è così che Brando scopre qualcosa che cambierà totalmente la sua vita e il suo modo di pensare.<br />
Ilaria Milandri sa raccontare i tormenti di un uomo con grande efficacia, Brando, pagina dopo pagina, analizza tutta la sua vita e le persone che la compongono... e lo fa nell’afa di giornate caldissime, che rendono tutto più faticoso e soffocante.<br />
Legami di sangue si legge con grande curiosità, ma anche con un leggero senso di inquietudine. Riprende un po’ i temi affrontati in Visione cieca: la mescolanza tra il bene e il male, Brando e l’assassino che sono opposti e complementari allo stesso tempo e in entrambe le storie c’è una figura molto importante che è quella materna, quella che può dare e togliere la vita.<br />
Ottima la scrittura, essenziali i dialoghi, molte le riflessioni. Sicuramente è un testo complesso, perché molto introspettivo, ma anche intrigante, capace di sottolineare con forza sentimenti profondi e profonde infelicità attraverso l’uso sapiente delle parole.<br />
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<b><span style="color: red;">Articolo di Marianna De Rossi</span></b><br />
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<b>Dettagli del libro</b><br />
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<li>Titolo<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Legami di sangue</li>
<li>Autore<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Milandri Ilaria</li>
<li>Prezzo di copertina € 18,00</li>
<li>Dati<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>2014</li>
<li>Pagine 353 p., brossura</li>
<li>Editore<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Foschi </li>
</ul>
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<a href="http://www.4live.it/wp-content/uploads/2014/08/ilaria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.4live.it/wp-content/uploads/2014/08/ilaria.jpg" height="200" width="168" /></a></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-27769049130479313172014-09-27T07:30:00.000+02:002014-09-27T07:30:01.086+02:00Anche le scimmie cadono dagli alberi - Alessandro Berselli (PIEMME 2014)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEyeliZawnnujjM1dencXoWbDvjsB1NyEtz_l0kFr5B6DTg1Htepk0HljQu49TtQNgHhtIcn1hmAoyFYB3hGOMJP-MRP7RVpxGW3QEKqEqkm3zlM-fSY_sOXHq2vxoPKiBP4sxWeZhQ4M/s1600/cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEyeliZawnnujjM1dencXoWbDvjsB1NyEtz_l0kFr5B6DTg1Htepk0HljQu49TtQNgHhtIcn1hmAoyFYB3hGOMJP-MRP7RVpxGW3QEKqEqkm3zlM-fSY_sOXHq2vxoPKiBP4sxWeZhQ4M/s1600/cover.jpg" height="320" width="201" /></a></div>
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<b><span style="color: red;">Anche le scimmie cadono dagli alberi è un proverbio giapponese il cui significato è traducibile con: Tutti sbagliamo. Oppure anche: nessuno è invincibile.</span></b></div>
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Ok, ok, ok lo so non è un noir, non è neanche un thriller, a dire il vero l’unica cosa che possa collegare questo romanzo ad un blog come Corpi Freddi è il fatto che si MUORE dalle risate?! E allora magari vi starete chiedendo perché scriverne in un blog che tratta un genere completamente diverso. La risposta è facile: sono una delle redattrici e mi andava di scrivere un pezzo perché trovo che le buone letture esulino i generi e vadano comunque promosse. (spero anche che il capo redattore me la passi ^_^ ). Intrufolarmi nella vita del protagonista, Samuel Ferrari, trentatreenne intelligente e colto con il quale si può parlare di tutto ma che se ne frega di tutto, mi ha fatto divertire davvero. Coltiva storie sbagliate, uno dopo l’altra senza soluzione di continuità, vive senza regole, al di sopra delle righe dicendo quello che gli passa per la testa senza alcun filtro; il rapporto con i genitori è no comment, quello con la sorella è da neurodeliri, è un pazzo senza appello, segue una sua logica illogica ma il suo modo di vedere le cose e di raccontarle mi ha fatto passare qualche ora di assoluta beatitudine. Certo c’è da chiedersi come sia possibile che <b>Alessandro Berselli</b>, autore tra gli altri di Non fare la cosa giusta uno dei noir più cupi, belli e disturbanti che io abbia letto (leggetelo se non lo avete ancora fatto!!!!) sia passato dal romanzo noir a quello umoristico riuscendoci in pieno oltretutto. E siccome non so spiegarmelo glielo chiedo<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Ciao Alessandro, mi ha spiazzato! Come ti è venuto in mente di scrivere un romanzo così divertente e così diverso dagli altri?</span><br />
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<b>AB:</b> La genesi è stata piuttosto casuale. Sono partito dal personaggio, un anaffettivo che vota in modo quasi scientifico la sua vita all’errore, ovvero: dove c’è la possibilità di sbagliare e di fare la peggior scelta possibile, ben venga la soluzione più disastrosa, possibilmente ad ampio spettro, sentimenti, lavoro, amicizie. Mettiamogli intorno una galleria di comprimari altrettanto deliranti, un paio di situazioni che possano complicargli l’esistenza e il gioco è praticamente fatto. Un libro di umorismo borderline e anticonvenzionale, politicamente scorretto, su una generazione allo sbando. Anzi. Su più generazioni allo sbando.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF:</b> Magari sarà una domanda sciocca ma secondo te è più difficile far ridere o far piangere o creare angoscia?</span><br />
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<b>AB:</b> Entrambe. Scopo dello scrittore è procurare emozioni forti che facciano empatizzare il lettore con il personaggio, diversamente non c’è divertimento. Sostengo da sempre la triangolazione del patto con chi ti legge, che deve estendersi anche al protagonista della tua storia. Siamo in tre: scrittore, lettore, voce narrante, e dobbiamo godere, ridere, soffrire delle stesse cose. E’ questa la sfida che chi racconta storie deve vincere, se no il meccanismo alla base della narrazione non funziona. Nelle scimmie devi sentirti un trentenne o poco più irrisolto e disallineato con la vita. E ho fatto di tutto perché questo succedesse.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Il personaggio di Samuel Ferrari è incredibile, un concentrato di difetti apparentemente con pochi pregi. Ti ha ispirato qualcuno o ti sei semplicemente guardato intorno?</span><br />
<br />
<b>AB:</b> La due. La gente mi chiede sempre dove trovo le idee per le mie storie. Ma in fondo è facile, basta osservare. Il materiale umano che abita questo strano pianeta è un concentrato di follia superiore a ogni immaginazione, quindi perché creare laddove basta registrare ed elevare all’ennesima potenza i nostri tic, i nostri difetti? Naturalmente shakerando tutto in chiave caustica.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: I nomi!!!!!! Kevin Costa, Felice Sottolano… Ma si può!? </span><br />
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<b>AB</b>: Esistono tutti. Basta andare su nomix. Quello sì che fa veramente ridere.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Non fare la cosa giusta, Anche le scimmie cadono dagli alberi. Quanti Alessandro ci sono nella mente di Berselli per poter scrivere romanzi così diametralmente opposti (mi metti un po’ paura….)?</span><br />
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<b>AB:</b> Spero tanti, anche se in fondo, se ci pensi, c’è una filosofia di fondo che sottende tutti i miei personaggi. Il rifiuto dell’ordine costituito, il non rispetto delle regole. Mi piace chi si muove fuori dagli schemi perseguendo finalità fuori dall’omologazione. Perché sbagliando si impara. Ma ancora meglio se non si impara, e si diventa recidivi. Queste sono le mie creazioni. Dei recidivi.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Grazie Alessandro, in bocca al lupo.</span><br />
<span style="color: red;">E voi, leggete questo romanzo, una boccata di aria fresca ed una risata ci stanno sempre bene!</span><br />
<div>
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<b>Prossime date del Tour Promozionale</b><br />
27 settembre - Imola (Bologna).<br />
2 ottobre - Firenze<br />
15 ottobre - Urbino<br />
18 ottobre - Pistoia.<br />
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<b><span style="color: red;">Recensione e Intervista di Cristina "cristing" Di Bonaventura</span></b><br />
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<b>Dettagli del libro</b><br />
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<ul>
<li>Collana Varia</li>
<li>Serie Narrativa</li>
<li>Editore: PIEMME</li>
<li>Pagine 224</li>
<li>ISBN 978-88-566-3259-0</li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHaYfcfgYt11uGc0fT78-ozfqz4bKj_HU_X7XP56wDfdTkjtDqgW-JHg5CzqRXHBDEa_NeyJ1GY-Dyiwf8tddGmrhAL8JVefYSrgfNWsC8nCpzNp5TRb_hnjddEXti6IbVmt5LpLZx410/s1600/9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHaYfcfgYt11uGc0fT78-ozfqz4bKj_HU_X7XP56wDfdTkjtDqgW-JHg5CzqRXHBDEa_NeyJ1GY-Dyiwf8tddGmrhAL8JVefYSrgfNWsC8nCpzNp5TRb_hnjddEXti6IbVmt5LpLZx410/s1600/9.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-50918977302023718082014-08-01T11:47:00.002+02:002014-08-01T13:15:58.316+02:00Scemo chi legge - Fabrizio Franceschini (Meridiano Zero 2014)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghkgadnGDDN29MHm2PvfD6QFVM19G8H_wC5FTbPBPxAlw0L1PmYLiu8atWpCfiOjlToOE-xf1eT0JDl0Ta5fqdqH7D4lgMkDeCVGxbTcaj5PJPaWUdYP2jKhBBxBzt1sUKNUKfl548reU/s1600/35.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghkgadnGDDN29MHm2PvfD6QFVM19G8H_wC5FTbPBPxAlw0L1PmYLiu8atWpCfiOjlToOE-xf1eT0JDl0Ta5fqdqH7D4lgMkDeCVGxbTcaj5PJPaWUdYP2jKhBBxBzt1sUKNUKfl548reU/s1600/35.JPG" height="320" width="233" /></a></div>
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Per fortuna non sono una fan della quarta di copertina, perché non saprei immaginarlo un romanzo apostrofato tra <i>Paassilinna</i>, <i>Fabio Volo</i> e <i>Nick Hornby</i>. Così come mi ha infastidita un'altra recensione scovata sul web dove, identificando <b>Fabrizio Franceschini</b> come scrittore romano, il protagonista del libro è stato subito paragonato all'attore <i>Ricky Memphis</i>. Sia chiaro, non ho nulla contro Memphis, mi è simpatico, sono “quasi” romana anch'io (o burina come direbbe il mio caporedattore, ma qui entriamo nello sfottò calcistico che poco c'entra con questa recensione). No, quello che in generale non sopporto è lo stereotipo!<br />
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Eddy, il protagonista di Scemo chi legge, non ha nulla, secondo me, in comune con Memphis o i personaggi da lui interpretati, è romano, ma non c'è nessun intercalare nei dialoghi del libro, niente di particolarmente caratterizzante. “<b><span style="color: red;">Ero alto, avevo una dentatura perfetta, una cicatrice sotto l'occhio destro che mi conferiva un tenebroso aspetto da duro e...con la testa rasata sembravo proprio Bruce Willis</span></b>.” E' un ex galeotto Eddy, che vive ai limiti della legalità cucinando per boss della malavita e un bel giorno si ritrova a fuggire inseguito da gente poco raccomandabile che vuole la sua testa. Dovendo scappare ne approfitta per mantenere la promessa fatta ad un amico morto e tra mille avventure si dirige verso il Nord della Danimarca, nella suggestiva spiaggia di Grenen. (Se qualcuno a questo punto ha una sensazione di déjà vu è perché probabilmente ha letto Coe e lo splendido La banda dei Brocchi, si, è la stessa spiaggia!)<br />
<br />
E' un romanzo che diverte, carico di ironia e situazioni ai limiti dell'assurdo. Si legge in poche ore, il linguaggio di Franceschini è semplice e immediato, i brevi capitoli si susseguono velocemente senza dar tempo a chi legge di annoiarsi o distrarsi. Alla fine ho chiuso il libro e penso di aver avuto per qualche secondo la stessa espressione di Nilo! Chi è? Per saperlo dovrete leggere il libro!<br />
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Scemo chi legge di Fabrizio Franceschini, edito da Meridiano Zero nella Collana I Taglienti.<br />
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<b><span style="color: red;">Articolo di Marianna De Rossi</span></b></div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/539beMyffBQ?rel=0" width="560"></iframe>
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<b><br /></b>
<b>Dettagli del libro</b></div>
<div>
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<ul>
<li>Titolo: Scemo chi legge</li>
<li>Autore: Fabrizio Franceschini</li>
<li>Editore: Meridiano Zero</li>
<li>Collana: I taglienti</li>
<li>Data di Pubblicazione: Giugno 2014</li>
<li>ISBN: 888237307X</li>
<li>ISBN-13: 9788882373078</li>
<li>Pagine: 158</li>
<li>Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
</div>
</div>
Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-19413673128963941732014-07-04T13:47:00.003+02:002014-07-04T13:58:31.039+02:00Muore Giorgi Faletti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPKmAEFyqX6I6n0DqoE-eueCkm38nDQllTQz9jKE7y33FPCzCxk0jrdQb70KIWVMDKCRl05VQ3EvLjmxUZUhH1mehzx8f0o1Ba18Z4mkOVyc1YXFbrYfr-HZ2cNmogy9f-lAoU4lGUk_4/s1600/Faletti2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPKmAEFyqX6I6n0DqoE-eueCkm38nDQllTQz9jKE7y33FPCzCxk0jrdQb70KIWVMDKCRl05VQ3EvLjmxUZUhH1mehzx8f0o1Ba18Z4mkOVyc1YXFbrYfr-HZ2cNmogy9f-lAoU4lGUk_4/s1600/Faletti2.png" height="212" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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"<b><span style="color: red;">Incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che sempre mi commuove</span></b>" Giorgio Faletti ai suoi Fans</div>
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Negli anni abbiamo imparato che è impossibile piacere a tutti e Giorgio Faletti era l'emblema di tutto ciò.<br />
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Ad Alcuni non farà né caldo né freddo la sua dipartita a 63 anni, i più cinici di certo diranno o forse non avranno le palle per farlo, che a loro non fregava nulla di lui da vivo e quindi nemmeno da morto.</div>
<div>
La cruda notizia è che all'ospedale Molinette di Torino si è spento oggi, uno dei rappresentanti della letteratura italiana più venduti al mondo, Giorgio Faletti.<br />
I bravi giornalisti lo ricordano per Drive-In, per Sanremo e la minchia del signor Tenente, i suoi fans lo rimpiangeranno per i suoi magnifici libri, i suoi detrattori per gli orrendi libri che pubblicava "<i>...tranne il primo...</i>" a quanto pare aveva scritto qualcosa di buono pure per loro.<br />
Gli amici lo ricorderanno per quello che era veramente, una persona pulita e splendida, forse troppo orso nella vita reale ma di piacevole compagnia quando si era tutti assieme.<br />
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Buon viaggio Giorgio.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzgfpZSTgutHlUWjkTvWYrIC7V8pbw2IY9QsmH0amxFBC_ViMhhedjpFONuc1WhcWTJbQX4Wu6pX9ndkyB4IV2_60poHbOJLJcBH3WJBgB_aWfgG4MHsnkqgJWKtCzBZkI__KIx9VLxEU/s1600/faletti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzgfpZSTgutHlUWjkTvWYrIC7V8pbw2IY9QsmH0amxFBC_ViMhhedjpFONuc1WhcWTJbQX4Wu6pX9ndkyB4IV2_60poHbOJLJcBH3WJBgB_aWfgG4MHsnkqgJWKtCzBZkI__KIx9VLxEU/s1600/faletti.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-72372868276584974582014-02-20T16:53:00.001+01:002014-02-20T16:53:15.014+01:00Arrestato uno "scrittore" pedofilo. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvT_yMusz0514TFOSEohCHKU8HGgxJx6yrfv-y3MU0zXXSpyIsOfAFyabaibVeEtsOCyDFnKYxGSLTzDjOue-GVP47ocNzFHuw5E0IoCOwF84Q-IO_ZW27cOaym8xUnapi4RU_k5gN-sM/s1600/mau.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvT_yMusz0514TFOSEohCHKU8HGgxJx6yrfv-y3MU0zXXSpyIsOfAFyabaibVeEtsOCyDFnKYxGSLTzDjOue-GVP47ocNzFHuw5E0IoCOwF84Q-IO_ZW27cOaym8xUnapi4RU_k5gN-sM/s1600/mau.jpg" height="320" width="238" /></a></div>
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I media parlano di libri finalmente. Di libri di genere!!<br />
Non succedeva una cosa simile dai tempi del primo telefilm di Montalbano, ma oggi dobbiamo ringraziare la questura di Parma che grazie al lavoro splendido (davvero) lavoro, hanno incastrato un vecchio pedofilo che scaricava film porno con bambini il più delle volte con età inferiore di 2 anni.<br />
Che c'entrano i libri? Che c'entra la letteratura di genere? Chiaramente una beneamata minchia. Nel senso che, sto vecchietto ha pubblicato con una famosissima casa editrice "Memoranda Edizioni" qualche libro e che quindi è annoverato tra le penne della letteratura italiana.<br />
Ma si sa, se lo avessero trovato a cucinare, avrebbero titolato: "Cuoco di Masterchef è un pedofilo". Stasera mi aspetto un bel servizio a Studio Aperto, con una sigla strappalacrime e in sottofondo un giornalista che dica "...potrebbe sembrare la trama di uno dei suoi libri, m invece è la realtà..."<br />
Fatta sta piccola premesse che tanto non cambierà nulla su come si fa giornalismo in italia, Il vecchietto in questione si chiama Maurizio C... ehm, sapete un cosa? Mi fa talmente schifo sta storia, mi fa talmente orrore questa notizia, che far pubblicità a sto pedofilo sul mio sito, proprio non mi va. Non ce l'ha mai avuta tramite qualche recensione e non ce l'avrà manco adesso della pubblicità su cf.<br />
Buon lavoro alla procura di Parma da parte della Redazione dei CorpiFreddi.<br />
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Chiaramente, onde evitare querele per diffamazione, vorrei precisare che questo è ciò che si legge nei quotidiani online e che il povero vecchietto che aveva sull'hd centinaia di film pedopornografici non è un mostro fin quando un tribunale non lo giudica tale.<br />
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<b><span style="color: red;">Enzo"BodyCold" Carcello</span></b><br />
<b><span style="color: red;"><br /></span></b>
<b><span style="color: red;"><br /></span></b>Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-50620515043960480622014-02-06T19:29:00.004+01:002014-02-06T19:29:51.664+01:00Segnalazione: Il gran Diavolo - Sacha Naspini (Rizzoli 2014)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkWyaaPjH0Gr2RIVySBe4w3SyhmQ0lcMfgj7hKIpb_m1d08wzulBKzytbcBeiFzMxTbmIibis-2mPFS4Z7EAgyWuoHEMyaz1-SSF8eDQlimQoSBI9oc8r9FL_3829-0YSFmsOeQmEuXTw/s1600/sacha.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkWyaaPjH0Gr2RIVySBe4w3SyhmQ0lcMfgj7hKIpb_m1d08wzulBKzytbcBeiFzMxTbmIibis-2mPFS4Z7EAgyWuoHEMyaz1-SSF8eDQlimQoSBI9oc8r9FL_3829-0YSFmsOeQmEuXTw/s1600/sacha.jpg" height="320" width="236" /></a></div>
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Generalmente non parliamo mai delle anteprime, ma non possiamo non citare il nuovo libro di un autore a noi carissimo e che ha sempre soddisfatto le nostre letture, Sacha Naspini.<br />
Esce infatti, il 26 febbraio il nuovo romanzo "<b><span style="color: red;">Il grande Diavolo. Giovanni delle bande nere. L'ultimo capitano di ventura</span></b>" edito da Rizzoli. Non vedo l'ora di leggerlo!<br />
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A voi la quarta di copertina:<br />
I colpi d’artiglieria sovrastano il fracasso del metallo delle armature e le grida dei soldati all’attacco. Della guerra e della morte, però, non ha paura Giovanni: lui è un Medici, nelle sue vene scorre sangue nobile, ma combattivo e fiero, e ogni giorno affronta il nemico alla testa delle più feroci truppe mercenarie d’Italia, le Bande Nere.<br />
Il campo di battaglia è grigio, freddo, immerso nella nebbia, eppure i suoi uomini lo seguirebbero anche all’inferno. Tra questi marcia Niccolò, un giovane soprannominato il Serparo per l’inquietante abitudine di tenere tre o quattro serpenti avvolti intorno al braccio. Custode di una sapienza antica, si affida loro per conoscere il futuro. Perciò gli altri soldati lo tengono a distanza, ma presto conquisterà la fiducia del Capitano, riuscendo a penetrarne lo sguardo severo. E dove Giovanni lo avesse posato, là Niccolò si sarebbe fatto trovare, al suo fianco, in mezzo alla mischia. Sempre.<br />
<br />
<a href="https://www.facebook.com/ilgrandiavolo" target="_blank">Sacha Naspini</a>, con una lingua affilata che si misura con il dolore, il male, la morte, racconta di un’amicizia e di quello scorcio di ’500 che fu uno tra i momenti più tumultuosi della Storia d’Italia, quando ogni cosa stava cambiando, e tutti tradivano tutti. E lo fa attraverso un personaggio che incarna perfettamente il suo tempo, quel Gran Diavolo disposto a tutto per dominare la sorte e gli uomini. E continuare a combattere.<br />
<br />
Rizzoli (collana Rizzoli Max)<br />
I Signori della Guerra<br />
Pag. 350<br />
€ 12,90<br />
ISBN 9788817072069<br />
<br />
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-69315601415483905522014-02-03T12:05:00.000+01:002014-02-03T12:09:36.625+01:00Scusate l'assenza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhukqoSoNBahaNiSiv-V_JHyh-FalvL2hQr2dlvGkPvtLZRMCXzZOM4nx3rDLeAPI0BqKSYL2qwwhv3FnN_49lLkpqQniyaonyixSg6WD317wSl1A0mVQI_78TCI3-kqtOFk_STqnpOdY0/s1600/alive.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhukqoSoNBahaNiSiv-V_JHyh-FalvL2hQr2dlvGkPvtLZRMCXzZOM4nx3rDLeAPI0BqKSYL2qwwhv3FnN_49lLkpqQniyaonyixSg6WD317wSl1A0mVQI_78TCI3-kqtOFk_STqnpOdY0/s1600/alive.jpg" height="320" width="307" /></a></div>
<br />
Vi siamo mancati? Spero di si altrimenti il seguente papiro pensato e scritto dal sottoscritto, non avrebbe senso. :P<br />
Come alcuni hanno notato, il blog ha avuto una brusca frenata. Amici incavolati perché siamo in ritardo con le recensioni, redazione in attesa che io mi dia una mossa, ecc.<br />
Sarò sincero con voi lettori, dopo la morte di Patrizia Mintz, ho parecchio riflettuto e il blog, anzi no, più precisamente la lettura, era passata in secondo piano. Una cara amica che se ne va potrebbe essere una bella scusa, ma cosi è stato.<br />
Non vi voglio tediare con le mie riflessioni e le mie paure, tranquilli, ma mi mancava sto sitarello, mi mancava il <a href="https://www.facebook.com/groups/101593319942926/" target="_blank">gruppo su fb</a>, mi mancano Marianna e Cristina e le pizzate, mi manca tutta la redazione e mi mancano persone come la Mintz, e noi come cf fummo i primi a presentarla presso una libreria e grazie a questo ricordo che mi rialzo e imbraccio tastiera e mouse e da oggi si ricomincia.<br />
Bentornati lettori CF e scusate l'assenza.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Enzo "BodyCold" Carcello</span></b><br />
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-89167549618416774502014-01-14T12:08:00.000+01:002014-01-14T12:08:36.607+01:00Apocalisse Z. L'ira dei giusti - Manel Loureiro (Nord Ed. 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUOtESyO5axKHJh8dlA9VLKd7xlqOJ_mOarTJQoam8meNs_Ek0c6MfiXI_KyKysshTuV-dRDwiPolJxSLc-ACPdrTBeeNhJjuOH48aUIWRXT0ofilICjk9SG75pfJ3FQjqxzDKDtJpRl0/s1600/apocalisse-z-l-ira-dei-giusti-loureiro-280x420.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUOtESyO5axKHJh8dlA9VLKd7xlqOJ_mOarTJQoam8meNs_Ek0c6MfiXI_KyKysshTuV-dRDwiPolJxSLc-ACPdrTBeeNhJjuOH48aUIWRXT0ofilICjk9SG75pfJ3FQjqxzDKDtJpRl0/s320/apocalisse-z-l-ira-dei-giusti-loureiro-280x420.jpg" width="213" /></a></div>
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<b><span style="color: red;">Zombie? Cornuti e mazziati!</span></b></div>
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Il finale del secondo libro era molto, molto aperto e altrettanto scorretto, poiché lasciava una voglia incredibile di leggere il terzo e conclusivo capitolo della saga.<br />
Se il secondo libro era un po’ sottotono rispetto al primo – uno tra i migliori romanzi del filone zombie, per quello che mi riguarda – quest’ultimo capitolo è assai deludente…<br />
Le prime pagine narrano ciò che è accaduto quando i nostri tre eroi hanno preso il largo con una barca a vela, ed esser stati sorpresi da una pericolosissima tempesta in alto mare (di cui l’autore è ben generoso nel descriverci la nascita). Una volta tratti in salvo dall’equipaggio di una superpetroliera diretta a fare il pieno sulle coste africane, e aver notato già a bordo l’atteggiamento arrogante dei marinai bianchi verso quelli di colore, sbarcano in una tipica cittadina americana la cui popolazione è letteralmente spaccata in due: da una parte troviamo neri e sud americani, che rappresentano la manovalanza sacrificabile; dall’altra i bianchi, i quali delegano ai neri i lavori sporchi, come l’approvvigionamento di viveri, energia, etc etc….<br />
L’intera città è governata con pugno di ferro da un fanatico religioso, il cui dolore alla gamba gli anticipa un pericolo imminente (tipo il senso di ragno ma più becero, per intenderci) che mantiene il controllo sulla manovalanza di colore grazie a un manipolo di ex-galeotti neonazisti, nonché a un intruglio creato da uno scienziato grazie al quale le vittime morse da uno zombie, ma non ancora morte del tutto, possono continuare a vivere, seppur portatrici sane del virus…<br />
L’idiozia che i protagonisti dimostrano nel prendere della decisioni, ci fa davvero chiedere come è possibile che siano sopravvissuti tanto a lungo in un mondo così ostile, in mano a putridi zombie e a gruppi di sopravvissuti allo sbando, tanto da farci rimpiangere l’arguzia di Shaggy della serie animata Scooby Doo! Ah, quasi me ne dimenticavo, i capitoli più interessanti sono quelli di un pugno di nord coreani (essì, la Corea del Nord, dato che ha chiuso tutti i confini, non è stata raggiunta dal contagio, quindi si può tranquillamente dire che è la padrona del mondo) viene mandato in missione per prendere possesso della superpetroliera, e devono farsi largo tra gruppetti di zombie che vengono falciati come steli di grano dalla falce, sui cui corpi, come se non bastasse, cresce un fungo che li divora lentamente (poveracci!)<br />
Comunque, se ancora non si fosse capito, l’idea originale di questo romanzo è quella della più tipica e scontata predominazione di pochi bianchi su molti neri… dopo 200 pagine, viene da chiedersi: ma gli zombie dove sono? ma la smettiamo di ambientare le tipiche storie di razzismo, politica, etc e mettere in terzo piano coloro che dovrebbero essere i signori della scena??? I nostri amatissimi ZOMBIE!!!<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Articolo di Ariock74</span></b><br />
<br />
<b>Dettagli del libro</b><br />
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<ul>
<li>Titolo: Apocalisse Z. L'ira dei giusti</li>
<li>Autore: Manel Loureiro</li>
<li>Traduttori: Forno P., Ruggiu D.</li>
<li>Editore: Nord</li>
<li>Collana: Narrativa Nord</li>
<li>Data di Pubblicazione: Luglio 2013</li>
<li>ISBN: 8842923052</li>
<li>ISBN-13: 9788842923053</li>
<li>Pagine: 411</li>
<li>Reparto: Narrativa > Narrativa horror e gotica</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmYJptzac-MIA4DhZOOJEMGc1EoyW1ua0Nv6uE7Yw8m4dEFcFEQTs8J7sBfbTCO8W2GgJF1ctJt2NYsOO6rncoQGkdZ5z5EI5srdmPmW3qX-FMijWctNkUtTXsh32DVOQNnRJOkoIReq0/s1600/loureiro-foto-2-red-large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmYJptzac-MIA4DhZOOJEMGc1EoyW1ua0Nv6uE7Yw8m4dEFcFEQTs8J7sBfbTCO8W2GgJF1ctJt2NYsOO6rncoQGkdZ5z5EI5srdmPmW3qX-FMijWctNkUtTXsh32DVOQNnRJOkoIReq0/s320/loureiro-foto-2-red-large.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-54814887584855207242014-01-09T16:37:00.003+01:002014-01-09T16:37:32.009+01:00Shalom Patrizia Mintz<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCgCADH6H-pGPvDsn4ERN4ksshvJiPRhPuB0I1I28AZyGHBmE-BbCqelGnY-gvhWETZjhOLeuCNNyqBkQT54fFDFg7lGdVA_KjHW47dCbmI8ZQjghfR4rmKhE8pQD7iJPwttPp0TEZbFE/s1600/mintz+e+bodycold.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCgCADH6H-pGPvDsn4ERN4ksshvJiPRhPuB0I1I28AZyGHBmE-BbCqelGnY-gvhWETZjhOLeuCNNyqBkQT54fFDFg7lGdVA_KjHW47dCbmI8ZQjghfR4rmKhE8pQD7iJPwttPp0TEZbFE/s1600/mintz+e+bodycold.JPG" height="321" width="400" /></a></div>
<br />
Ero agli inizi quando un giorno chiamai il suo Ufficio Stampa per chiedere il suo indirizzo in modo da poterle fare un'intervista. Il contatto ci fu, molto cordiale e ridemmo da matti quando venimmo a sapere che lavoravamo nella stessa azienda, mamma Rai.<br />
Da quel giorno diventammo molto amici, facemmo una presentazione sfigatissima il giorno del derby Roma-Lazio col risultato che eravamo una decina scarsa in libreria, ma quante risate.<br />
Un sorriso sempre stampato in faccia, il suo Arlia sempre tirato in ballo, i suoi romanzi letti sempre prima dell'uscita e giù di critiche e consigli.<br />
Shalom amica mia, Shalom Patrizia Mintz.<br />
<br />
Certe notizie ti piombano addosso all’improvviso e si fa fatica a metabolizzarle, ad accettarle. Ho conosciuto Patrizia alla presentazione di Veritas, il suo primo libro. Dopo ho avuto il piacere di leggerlo e recensirlo per il Blog Corpi Freddi. Non starò qui a scrivere che è una perdita per il mondo della cultura, per l’editoria ecc. è una perdita per tutti quelli che la conoscevano e che la amavano. E’ brutto quando una persona che ha ancora tanto da dire e raccontare se ne va così, per cause poi che sembrano veramente assurde. Di Patrizia ricordo la risata spontanea, il suo amore per gli animali e… anche la sua fede calcistica! Sono ricordi che porterò sempre cari nel mio cuore, come le figure del Vice questore Arlia e il gatto Ugo. Ciao Patrizia.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Enzo BodyCold Carcello e Marianna De Rossi e tutta la redazione</span></b><br />
<b><span style="color: red;"><br /></span></b>
<b><span style="color: red;"><br /></span></b>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-32283363880126483712013-12-16T15:22:00.000+01:002013-12-16T15:22:16.835+01:00All’ombra dell’impero - Alberto Custerlina (Baldini & Castoldi 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://s3.stliq.com/c/l/5/5e/26270586_di-all-ombra-dell-impero-il-segreto-del-mandylion-di-alberto-custerlina-castoldi-dalai-editore-2013-0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://s3.stliq.com/c/l/5/5e/26270586_di-all-ombra-dell-impero-il-segreto-del-mandylion-di-alberto-custerlina-castoldi-dalai-editore-2013-0.jpg" width="220" /></a></div>
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Quando in un libro il talento viene accompagnato da una storia brillante e coinvolgente, da personaggi frizzanti e da una accurata ricerca storica, allora ogni lettore può dire di avere raggiunto il proprio scopo. Questo è successo con la lettura del nuovo romanzo di Alberto Custerlina, <b>All’ombra dell’impero – Il segreto del Mandylion</b>, primo volume di una trilogia in grado di trasportare chi lo legge tra le atmosfere classiche di un Salgari, uno Stevenson, un Arthur Conan Doyle, vivendo avventure mozzafiato tra misteri, complotti e un pizzico di soprannaturale.<br />
Dopo averci raccontato l’ex Jugoslavia dei trafficanti d’armi e dei nuovi ricchi a caccia di potere nei suoi due precedenti romanzi (<b>Balkan Bang!</b> e <b>Mano nera</b>), Custerlina ora ci porta nella Trieste del 1902, all’indomani dei tragici fatti di sangue susseguitisi al primo sciopero operaio dell'Impero asburgico. Qui, in piena notte, un sottufficiale dell’esercito viene ritrovato cadavere e col volto sfigurato. Sul luogo interviene il commissario di polizia Anton Adler, il quale presto collegherà l’omicidio con la ricerca di una preziosa reliquia cristiana e con gli improvvisi cambiamenti del suo figlioccio Davorin che ha avuto l’incoscienza di guardare attraverso uno strano panno di cotone trovato poco lontano dal corpo del soldato. A fianco del commissario, l’amico nonché ex cognato, Artan Hagopian, un commerciante di cineserie e legittimo custode della reliquia impegnato a difenderla dall’attacco di una misteriosa setta.<br />
Come ha più volte dichiarato l’autore, il suo intento era quello di restituire ai lettori la magia del libro d’avventura e del mistero di una volta, il gusto di una storia immersa nella Storia e il piacere di riscoprire personaggi d’altri tempi, e si può tranquillamente dire che l’obiettivo è stato raggiunto e forse anche superato. Leggere <b>All’ombra dell’impero</b> è come tornare bambini, quando sotto le coperte prendevamo confidenza con Sherlock Holmes o con Long John Silver o quando ci facevamo trasportare al centro della terra da Jules Verne, un puro intrattenimento che però non ha la presunzione di ingannare il lettore (come in molti libri à la Dan Brown), ma lo guida nei meandri della Storia, quella con la “s” maiuscola, quando Trieste non era ancora italiana.<br />
Terminata la lettura di <b>All’ombra dell’impero</b> è impellente il bisogno di andare avanti e conoscere le sorti dei nostri eroi, soprattutto del piccolo Davorin, ma possiamo soltanto aspettare il secondo volume, nella speranza che l’attesa non sia troppo lunga.<br />
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<b><span style="color: red;">Articolo di Marcello Gagliani Caputo</span></b></div>
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<b>Dettagli del libro</b></div>
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<li>Titolo del Libro: Il segreto del Mandylion. All'ombra dell'impero</li>
<li>Autore : Alberto Custerlina</li>
<li>Editore: Baldini & Castoldi</li>
<li>Collana: Romanzi e racconti</li>
<li>Data di Pubblicazione: 18 Settembre '13</li>
<li>Genere: LETTERATURA ITALIANA: TESTI</li>
<li>ISBN-10: 8868520362</li>
<li>ISBN-13: 9788868520366</li>
</ul>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://strategieevolutive.files.wordpress.com/2013/10/custerlina-bn.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://strategieevolutive.files.wordpress.com/2013/10/custerlina-bn.jpg" width="320" /></a></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-57178575147613122972013-12-13T13:55:00.002+01:002013-12-13T13:57:55.193+01:00Raul Montanari picchiato dopo un incidente<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxyxAHJtnPXnyqp17J0rFokOGzJwwpg1M5SWdVZsP5fpsG6pkVK8UrqYOfjsGYG_REtd-FinglfXZJGfm06un_ClXz29ms06sifFZHx4MI1WYqX5f477ePkKta4vu5hQdhjQi0wc8nj3U/s1600/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxyxAHJtnPXnyqp17J0rFokOGzJwwpg1M5SWdVZsP5fpsG6pkVK8UrqYOfjsGYG_REtd-FinglfXZJGfm06un_ClXz29ms06sifFZHx4MI1WYqX5f477ePkKta4vu5hQdhjQi0wc8nj3U/s400/Immagine.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
Quando la realtà supera la finzione direbbe qualcuno più famoso del sottoscritto.<br />
Raul Montanari è stato preso a pugni in faccia e calci nel costato solo per essersi fermato ad un semaforo ed aver intimato ad una Smart che sopraggiungeva di rallentare altrimenti lo avrebbe travolto.<br />
Morale della favola: l'automobilista scende dalla Smart e lo picchia per poi risalire e sgommare via.<br />
Si parla di un folle pirata della strada, di "<i><span style="color: red;">un uomo normale che ha perso la testa</span></i>" come dice nell'articolo lo stesso Montanari, non so se sia vero, ma è vero solo che quando uno rischia la vita per "minchiate" del genere, la realtà mette davvero paura e fa venire i brividi.<br />
La nostra solidarietà a Raul e gli auguri di pronta guarigione.<br />
<br />
Un grazie a Giampaolo Serino per la segnalazione<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Enzo BodyCold Carcello</span></b>Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-38172470765838627542013-12-11T11:27:00.000+01:002013-12-11T11:27:29.516+01:00Buio (per i Bastardi di Pizzofalcone) – Maurizio de Giovanni (Einaudi 2013)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAi4VyZblmV45q3qYNqLi5_v1_YrLU4uhBp0LcIPSzWZSN6Wec8xuJSMnDmY_4ZbdvPzih5VPTHMRBXGVxVEo7CIl8KB0VgfJb51ae0wR3wmWEgVVYo3Dlo_In1OFGLdY97cK-8bc1j2I/s1600/buio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAi4VyZblmV45q3qYNqLi5_v1_YrLU4uhBp0LcIPSzWZSN6Wec8xuJSMnDmY_4ZbdvPzih5VPTHMRBXGVxVEo7CIl8KB0VgfJb51ae0wR3wmWEgVVYo3Dlo_In1OFGLdY97cK-8bc1j2I/s320/buio.jpg" width="201" /></a></div>
<br />
Batman.<br />
E’ con questo nome che ha inizio la seconda storia che vede come protagonisti i sette “Bastardi di Pizzofalcone”.<br />
<br />
Il nome del pupazzo preferito da Edoardo Cerchia, Dodo, un bambino di quasi dieci anni che viene rapito per ottenere un riscatto dalla sua ricca famiglia.<br />
Il nome di uno dei supereroi dei fumetti, quello “coraggioso e intelligente”.<br />
Il nome del compagno inseparabile di Dodo, che quando ha paura cerca di farsi coraggio stringendo forte con le mani il più vecchio dei suoi pupazzi di plastica, quello con le sembianze di Batman.<br />
Il nome della figura che occupa interamente la copertina di questo romanzo.<br />
<br />
“<b><span style="color: red;">Il buio è sempre pieno di rumori. Il buio non sta mai zitto.</span></b>”<br />
<br />
Poi c’è il buio.<br />
Il buio che è l’elemento primario della notte.<br />
Il buio che fa paura ai bambini e che, a volte, sgomenta anche gli adulti.<br />
Il buio dell’animo, vissuto e percepito da tutti i protagonisti di questa storia; il lato nascosto con cui ognuno deve convivere.<br />
Il buio della notte, quando avvengono i furti in casa come quello su cui devono indagare gli uomini del commissariato di Pizzofalcone; un furto strano perché sembra che non sia stato rubato nulla.<br />
Il buio che circonda interamente la figura raffigurata sulla copertina di questo romanzo.<br />
<br />
Il buio però è anche l’ambiente in cui Batman si trova più a suo agio; nei fumetti che lo vedono protagonista sono i suoi avversari che devono temere l’oscurità, anche se, forse, la realtà è diversa.<br />
Maurizio de Giovanni dà un altro saggio della sua capacità di coinvolgere il lettore senza usare i colpi di scena tipici dei romanzi polizieschi, ma con i suoi personaggi veri: uomini e donne che impiegano la loro vita quotidiana cercando di rendere un po’ meno buio il luogo dove vivono.<br />
Sono uomini comuni, ma non sono uguali agli altri.<br />
Non sono perfetti, non sono infallibili, hanno i loro difetti e “qualcosa di oscuro nel loro passato”: tuttavia rimangono degli eroi. Nella realtà i Supereroi non esistono e nemmeno i loro superpoteri; però nel mondo reale gli eroi ci sono.<br />
<br />
“<b><span style="color: red;">A volte nemmeno chi gli sta vicino sa chi sono, gli eroi.</span></b>”<br />
“<b><span style="color: red;">Nascosti nelle loro identità quotidiane, gli eroi possono sembrare tutt’altro.</span></b>”<br />
<br />
Gli eroi ci sono e non possono smettere di “combattere per tutti quelli che vorrebbero vivere onestamente.”<br />
<br />
Un romanzo che si apprezza nei dettagli, che fa partecipe il lettore perché fa riferimento alla realtà e alle cose che viviamo ogni giorno; una storia intensa, che parla della Napoli di oggi raccontando la nostra società contemporanea.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Articolo di Paolo "Carrfinder"</span></b><br />
<br />
<b>Dettagli del libro</b><br />
<br />
<ul>
<li>Titolo: Buio per i Bastardi di Pizzofalcone</li>
<li>Autore: Maurizio De Giovanni</li>
<li>Editore: Einaudi</li>
<li>Collana: Einaudi. Stile libero big</li>
<li>Data di Pubblicazione: Novembre 2013</li>
<li>ISBN: 8806215744</li>
<li>ISBN-13: 9788806215743</li>
<li>Pagine: 312</li>
<li>Reparto: Gialli</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz5pigbNeHIjIX5c9TlwRYeX1yDqmfQkIAjZTLXLwzrKf12UjmypH9No3vn-e0UQLuTAbdRkmXzFy7d_swMFShqtUWlP7FzjgzP1yhrg23elNpz1qi9UEPc_6GuRGKhsKp1tpoVKIMthE/s1600/Maurizio-de-Giovanni.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz5pigbNeHIjIX5c9TlwRYeX1yDqmfQkIAjZTLXLwzrKf12UjmypH9No3vn-e0UQLuTAbdRkmXzFy7d_swMFShqtUWlP7FzjgzP1yhrg23elNpz1qi9UEPc_6GuRGKhsKp1tpoVKIMthE/s320/Maurizio-de-Giovanni.png" width="320" /></a></div>
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-48539860902900166082013-12-04T12:13:00.001+01:002013-12-04T12:13:20.510+01:00L’errore – Gianni Marilotti (Il Maestrale - 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh956S-lE21_nTwWFvL7jYUug0-2KrTPpXBteYaP4-GzgREYhBJDh-QijSlbFxD81qiwakeHwXlvSxudKilldlinMTkshRRbkccjs411TB7Em74fYIis5GaSmnWHtFcDfO0cVjMaj74ris/s1600/erroremarilotti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh956S-lE21_nTwWFvL7jYUug0-2KrTPpXBteYaP4-GzgREYhBJDh-QijSlbFxD81qiwakeHwXlvSxudKilldlinMTkshRRbkccjs411TB7Em74fYIis5GaSmnWHtFcDfO0cVjMaj74ris/s320/erroremarilotti.jpg" width="188" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;">“QUI RIPOSANO GLI AVANZI”</span></b></div>
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Il cadavere di una studentessa viene ritrovato nel cimitero di Bonaria, a Cagliari. Il primo sospettato è “lo scemo del villaggio”, Filippo Mo, affetto da disturbi della personalità e visto insieme alla vittima qualche giorno prima del fatto. Le indagini, portate avanti dall’ispettore Alessandro Manno e il Pm Vincenzo Vischio mostrano però altre possibili piste che non possono essere trascurate, soprattutto quando un’altra donna verrà uccisa e il primo indiziato sembra scagionato da un alibi di ferro.<br />
<br />
Così inizia <b>L’errore</b>, il nuovo romanzo di Gianni Marilotti pubblicato dalla Casa Editrice Il Maestrale; libro che seconde me non spicca per originalità nel panorama letterario italiano, ma che, nonostante questo si legge con piacere, complice sicuramente lo stile scorrevole di Marilotti e il taglio psicologico che ha saputo dare al romanzo. I continui flashback nella vita di Filippo e un’analisi attenta ai rapporti relazionali tra i vari personaggi creano un tessuto di indagini ben congeniato. Non sono caduta nell’errore commesso dall’ispettore, ho intuito subito il nome dell’assassino ma mi sono gustata lo stesso la capacità narrativa dell’autore. Non è facile scandagliare la mente umana, soprattutto quando è malata, quando non si può giocare d’anticipo credendo di poter prevedere delle ipotetiche mosse perché c’è sempre il rischio di veder cambiare le carte in tavola.<br />
<br />
“<b><i><span style="color: red;">A volte credo di potercela ancora fare a uscire dalla condizione di merda in cui mi trovo, ma poi, quando mi aggrappo a qualche filo di speranza, mi accorgo che quel filo è così esile che non so se esista davvero.</span></i></b>”<br />
<br />
I disturbi mentali, il disadattamento, questi sono i temi che sembrano interessare maggiormente a Marilotti, più del giallo, che può essere interpretato come un pretesto per dare ascolto ad un grido d’aiuto che spesso sentiamo quando è ormai troppo tardi.<br />
<br />
Gianni Marilotti è professore di Storia e Filosofia. Vive e lavora a Cagliari ed è autore di diverse pubblicazioni di carattere storico-politico. Nel 2003 ha vinto il Premio Calvino con il libro La quattordicesima commensale, sempre edito da Il Maestrale.<br />
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<b><span style="color: red;">Articolo di Marianna "mari" De Rossi</span></b></div>
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<b>Dettagli del libro</b></div>
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<ul>
<li>Titolo<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>L' errore</li>
<li>Autore<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Marilotti Gianni</li>
<li>Prezzo di copertina € 16,00</li>
<li>Dati<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>2013, 224 p., brossura</li>
<li>Editore<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Il Maestrale (collana Narrativa)</li>
</ul>
</div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhUSJRUbcY9sMaLnvs1t4UJphBk-oeawG08aK5aQBFfXovQQRPYOL70PEQ6nZcLAj2NyOnaWiD73TZ6HJggUB9ehuNaqOwyxaNEWNafa1gdqtAF_u1nns4UiyTgU70CuzQqG8Cv8rcckE/s1600/marilotti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhUSJRUbcY9sMaLnvs1t4UJphBk-oeawG08aK5aQBFfXovQQRPYOL70PEQ6nZcLAj2NyOnaWiD73TZ6HJggUB9ehuNaqOwyxaNEWNafa1gdqtAF_u1nns4UiyTgU70CuzQqG8Cv8rcckE/s200/marilotti.jpg" width="200" /></a></div>
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<br /></div>
Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-53808934309672306212013-11-26T12:55:00.002+01:002013-11-26T12:56:41.285+01:00Lettera aperta agli organizzatori del Premio Scerbanenco - Raul Montanari<div class="separator tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://cdn.blogosfere.it/cultura/images/Courmayeur-Noir-Festival-2011-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="http://cdn.blogosfere.it/cultura/images/Courmayeur-Noir-Festival-2011-2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Sono anni che parliamo di questo premio e sono anni che ne parliamo male.<br />
Non è tanto il premio, ma il metodo di votazione è l'imputato del nostro scetticismo.<br />
Quest'anno però sono stufo e reputo davvero tempo perso, mettermi al pc e pensare a un modo fine e non diffamatorio per dar voce a ciò che pensiamo contro questa presa per il culo. Mi avvalgo quindi di un ben più importante personaggio della letteratura italiana rispetto al sottoscritto che ha pubblicato il suo pensiero sui Social Network e dopo aver avuto il suo consenso e ne rendiamo noto incollandolo su questo post.<br />
Lui è Raul Montanari e come la pensa è scritto di seguito:<br />
<br />
<blockquote>
<b><span style="color: red;">Lettera aperta agli organizzatori del Premio Scerbanenco, nell’ambito del Festival Noir di Courmayeur.</span></b> </blockquote>
<blockquote>
Potevate dirlo prima, che era tutta una messinscena!<br />
Mi sarei risparmiato la procedura macchinosa, grottesca, mortificante di dovermi iscrivere per votare al vostro malfatto sito, rimbalzare fra link impazziti, dover dare i miei dati personali inclusi addirittura gli estremi della carta d’identità (cosa che ho fatto con molta riluttanza, come tutti), perché così chiedevate per garantire la massima trasparenza e correttezza al voto della giuria popolare.<br />
Risultato?<br />
Seconda questa povera giuria popolare, la cinquina dei finalisti doveva essere:<br />
1. Massimo Donati, Diario di spezie, Mondadori [222]<br />
2. Fabrizio Canciani, Acqua che porta via, Todaro Editore [156]<br />
3. Erica Arosio & Giorgio Maimone, Vertigine, Baldini & Castoldi [113]<br />
4. Claudio Paglieri, L'enigma di Leonardo, Piemme [98]<br />
5. Romano De Marco, A casa del diavolo, Fanucci [69]<br />
Peccato che l’aggiunta dei voti “ponderati” della giuria tecnica abbia mandato all’aria la cinquina, confermando il solo Claudio Pagliari ed estromettendo gli altri quattro finalisti a vantaggio di Donato Carrisi, Simone Sarasso, Massimo Gardella e Marco Malvaldi.<br />
Per dare un’idea di quanto poco contassero i voti della giuria popolare, si noti che il primo classificato della cinquina definitiva, Donato Carrisi, aveva avuto quattro, ripeto: QUATTRO voti dai giurati popolari e si ritrova in finale con 964 voti, mentre Donati (222 voti popolari), Canciani (156 voti popolari) e gli altri se ne vanno a casa! E che dire del mio amico Marco Malvaldi? I giurati popolari avevano dato quattro, ripeto: QUATTRO voti anche a lui, eppure eccolo nella finale con 484 voti totali.<br />
Ma non vi vergognate almeno un po’? Non siete imbarazzati?<br />
Abbiate coraggio, ditelo che tutta la strombazzata trasparenza richiesta al voto popolare conta quanto il letame, se alla fine l’unica cosa che vale sono i voti della giuria tecnica! Non state a far perdere tempo alla gente, non imbrogliate il popolo noir mettendo in scena una votazione ridicola che offende il festival e il suo legittimo orgoglio di essere il più grande evento italiano nella narrativa di genere!<br />
In venticinque anni e passa di frequentazione da addetto ai lavori del mondo dei libri ho visto un bel numero di cialtronate, ma questa dello Scerbanenco 2013 passa in pole position con uno scatto degno di Vettel.<br />
Bisogna però darvi atto di avere raggiunto due notevoli risultati:<br />
1. Il ben noto complesso di inferiorità del noir non ha più ragione di esistere: avete dimostrato che nel mondo del noir ci si comporta esattamente come nelle liturgie dell’esecrata letteratura “alta”. L’allineamento è avvenuto al peggio e non certo al meglio, ma questo non deve preoccuparvi.<br />
2. E quei poveri di spirito che mettono in dubbio che il noir sia lo specchio della società? Eccoli serviti da questa perfetta metafora dell’Italietta nostra: un popolo di caproni che votano, illusi che la loro volontà collettiva conti qualcosa, mentre questa volontà viene tranquillamente sovvertita.<br />
Congratulazioni. </blockquote>
<blockquote>
Raul Montanari</blockquote>
<br />
Detto ciò, sono due anni che non voto e senza nulla togliere al vincitore, ma in questo caso "vinca il migliore" non avrebbe senso nemmeno pensarlo.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Enzo BodyCold Carcello</span></b><br />
<br />
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-50359959688512217922013-11-21T09:58:00.002+01:002013-11-21T09:58:58.226+01:00Parole avvelenate - Maite Carranza (Atmosphere Libri 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIuXyDXcXmro8Et6U_lf0al9CRXmas2fewLLw4DC2tALDzwCu0oOFBiUAYetl55L3ebnUT3-u4I2qUdjqMOxLuaOOGI2OdBhres7aiKS4y_CaN50Pu-3nXBhYoFyG5gDymCSqAz2huTLU/s1600/anteprima-parole-avvelenate-di-maite-carranza-L-SzsAAE.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIuXyDXcXmro8Et6U_lf0al9CRXmas2fewLLw4DC2tALDzwCu0oOFBiUAYetl55L3ebnUT3-u4I2qUdjqMOxLuaOOGI2OdBhres7aiKS4y_CaN50Pu-3nXBhYoFyG5gDymCSqAz2huTLU/s320/anteprima-parole-avvelenate-di-maite-carranza-L-SzsAAE.jpeg" width="213" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;">Un pettegolezzo è come una macchia di catrame</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
All’età di 15 anni Barbara Molina scompare, svanisce nel nulla, di lei nessuna notizia a parte quel biglietto che dice “Me ne vado non cercatemi”. Una ragazzina che scappa di casa magari per un brutto voto, un litigio con l’amica del cuore o con un fidanzatino, una discussione a casa, non è una novità, non sarebbe né la prima né l’ultima ad avere una reazione avventata e a tornare a casa con la coda fra le gambe. Ma Barbara no, una telefonata a casa, la richiesta di aiuto, il ritrovamento della sua borsa e del suo sangue nella cabina da cui ha chiamato fanno capire che le cose stanno diversamente, che è successo qualcosa di grave. E poi più nulla. Una storia dolorosa che riporta a casi di cronaca purtroppo noti, casi di soprusi, violenze, di ragazze scomparse, e in alcuni casi ritrovate, come il più recente in Ohio o il caso Fritzl in Austria, Emanuela Orlandi, Ylenia Carrisi e quante altre ancora? E cosa c’è di più dilaniante del non sapere cosa sia successo ad una persona cara, non sapere se è viva e soffre oppure è morta e giace chissà dove. Non avere una tomba su cui portare fiori e andare a pregare. In questo romanzo Maite Carranza questa sofferenza la fa vivere sulla nostra pelle. Parole avvelenate è un romanzo a quattro voci; a raccontare quello che succede in un giorno sono la stessa Barbara, che in maniera agghiacciante descrive la sua prigionia e le sevizie inferte dal suo aguzzino <b><i><span style="color: red;">voglio invecchiare, voglio sudare, voglio ridere, voglio parlare, voglio mordere, voglio prendere la sabbia a manciate, strofinarmela sulla pelle, tuffarmi e uscire dall’acqua coperta di sale, iodio e luce!</span></i></b>, sua madre Nùria distrutta e annientata dal dolore ormai ridotta l’ombra di se stessa, Eva la migliore amica di Barbara ai tempi della sua scomparsa e Salvador Lozano il poliziotto che si è occupato del caso e che è arrivato al suo ultimo giorno di lavoro con un macigno sul cuore per non essere riuscito a scoprire cosa sia successo. La scrittura scorrevole, essenziale, i capitoli brevi e intervallati fanno si che si proceda febbrilmente. Gli indizi vengono rivelati mano a mano, come Pollicino con le briciole, fino a che tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto e il finale che lentamente si intuisce, comunque spiazza e fa veramente male. Maite Carranza ha vinto importanti premi letterari e scrive in prevalenza romanzi per l’infanzia e per ragazzi. Parole avvelenate è stato pubblicato in Brasile, Francia, Corea, Messico, Olanda, Russia, Ungheria, Argentina e per favore non etichettatelo come romanzo per ragazzi.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura</span></b><br />
<br />
<b>Dettagli del libro</b><br />
<br />
<ul>
<li>Titolo: Parole avvelenate</li>
<li>Autore: Maite Carranza</li>
<li>Traduttore: Cattaneo S.</li>
<li>Editore: Atmosphere Libri</li>
<li>Collana: Biblioteca del giallo</li>
<li>Data di Pubblicazione: Giugno 2013</li>
<li>ISBN: 8865640588</li>
<li>ISBN-13: 9788865640586</li>
<li>Reparto: Narrativa > Thriller</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTZb-f3XSqmAMVn7mAXquDvMfbVgYbqFm5C0E8cpoRz7_e4qgIAPv4oy-m-RwPwDJ8k7UjAtJLxNkQ6xSP-yZO3FKs8FJ-TYfh4s1qH8Wnf2ta_TByLv6qBBaty4xODdvKsedSqpamYXU/s1600/Maite.Carranza1_BAJA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTZb-f3XSqmAMVn7mAXquDvMfbVgYbqFm5C0E8cpoRz7_e4qgIAPv4oy-m-RwPwDJ8k7UjAtJLxNkQ6xSP-yZO3FKs8FJ-TYfh4s1qH8Wnf2ta_TByLv6qBBaty4xODdvKsedSqpamYXU/s200/Maite.Carranza1_BAJA.JPG" width="150" /></a></div>
<div>
<br /></div>
Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-65894813153603847052013-11-17T14:03:00.000+01:002013-11-17T14:03:01.087+01:00Cocaina - Carlotto, Carofiglio, De Cataldo (Einaudi 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzS2uPhec70axKDotXNGWg0gM_3j-Aoe7lahCL4RX6EwfxmNrzk41ffkdE0VzGrxm2XgUCjE4Fu8GuSCjDlMTAuUPyXAb5qay_Qt6Dq3fvJmqYWIpCQacPjFUQ-vRIUz_75XPLJDEvxu8/s1600/cocaina-carlotto-carofiglio-de-cataldo-L-FqeeaS.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzS2uPhec70axKDotXNGWg0gM_3j-Aoe7lahCL4RX6EwfxmNrzk41ffkdE0VzGrxm2XgUCjE4Fu8GuSCjDlMTAuUPyXAb5qay_Qt6Dq3fvJmqYWIpCQacPjFUQ-vRIUz_75XPLJDEvxu8/s320/cocaina-carlotto-carofiglio-de-cataldo-L-FqeeaS.jpeg" width="203" /></a></div>
<br />
"<b><i><span style="color: red;">She don't lie, she don't lie, she don't lie, cocaine…</span></i></b>" Cantava così nel 1977 Eric Clapton, “lei non mente, cocaina.”<br />
Nel 2013, più che cantare ci ritroviamo a fare i conti con la cocaina, lo stupefacente che ce l’ha fatta sull’LSD e sull’eroina, esistita da sempre è ancora sulla cresta dell’onda, a far navigare nell’oro i narcotrafficanti, a mettere a posto i bilanci degli Stati nel mondo e a far naufragare gli uomini nel baratro della dipendenza e della perdizione fino alla morte dell’anima della nostra ingegnosa e avanguardistica società. E’ illegale maledizione, eppure circola e pure tanta e il giro è fitto tra tutti noi, senza esclusione di ceto, di credo, di salotto culturale, basta un tiro e lei scalda il cuore, le menti di quanti si lasciano sedurre da un attimo di felicità, effimera crudele e ignobile morte travestita di felicità.<br />
Da qualche mese in Italia è tornato di moda parlare della droga e della sua ignobile collocazione nella vita quotidiana, da Saviano che ha intessuto il suo ben argomentato reportage fino a tre autorevoli scrittori come Carlotto, Carofiglio e De Cataldo che lo fanno nel modo più straordinario che sanno fare, quello di raccontare storie di fantasia, piuttosto raccapriccianti, che turbano e che fanno riflettere.<br />
<br />
MASSIMO CARLOTTO. Ci riprova con un racconto ambientato nel Nordest, nella Padova dei malavitosi con le indagini dell’ispettore Campagna. Corruzione e colpi di scena dal finale aperto che non lascia molti spiragli all’immaginazione. Un Carlotto che ho trovato al massimo dei suoi livelli. Ma pur sempre sopraffino nell’immedesimarsi in quei contesti che ritraggono uno spaccato poco conosciuto dell’ illegalità.<br />
“<b><i><span style="color: red;">Era proprio vero che la droga la sniffavano tutti, ricchi e poveri, laureati e ignoranti. Ma erano le aspettative che facevano la differenza.</span></i></b>”<br />
<br />
GIANRICO CAROFIGLIO. Credo che abbia creato uno dei più eleganti dialoghi col suo racconto “La velocità dell’angelo.” Scritto divinamente, con pathos e trasporto narra la storia di una donna intelligente che si lascia sedurre dalla perdizione, dalla follia nel nome della droga. Il più bello di tutta la raccolta.<br />
“<b><i><span style="color: red;">Non correre più veloce di quanto il tuo angelo custode non sia capace di volare.</span></i></b>”<br />
<br />
GIANCARLO DE CATALDO. In poche pagine ha racchiuso una rocambolesca storia che vede protagonisti un bel po’ di narcotrafficanti che hanno le loro reti di smercio in tutto il mondo, dalle piantagioni in Messico dei “campesinos” fino ad arrivare in Italia al soldo della ‘ndrangheta’, senza risparmiare nessuno. Avvincente e scalpitante fino all’ultimo bossolo sparato per un prestigioso conto in banca e per il desiderio di un attimo di gioia pura e candida come lei, la signora cocaina.<br />
“<b><i><span style="color: red;">Quale sarebbe il vantaggio? </span></i></b><br />
<b><i><span style="color: red;">- Entrare direttamente nel mercato europeo. </span></i></b><br />
<b><i><span style="color: red;">- L’Europa non conta più un cazzo. </span></i></b><br />
<b><i><span style="color: red;">- L’Europa forse no, ma gli europei come noi contano eccome, senor Rubio.</span></i></b>”<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Articolo di Gracy A Mischina</span></b><br />
<br />
<b>Dettaglio del libro</b><br />
<br />
<ul>
<li>Titolo: Cocaina</li>
<li>Autori: Massimo Carlotto, Gianrico Carofiglio, Giancarlo De Cataldo</li>
<li>Editore: Einaudi</li>
<li>Collana: Einaudi. Stile libero big</li>
<li>Data di Pubblicazione: Febbraio 2013</li>
<li>ISBN: 8806215477</li>
<li>ISBN-13: 9788806215477</li>
<li>Pagine: 187</li>
<li>Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVkwaa_A54OsCJKz8bqicwHSME-brR0mC-W9dGkCnfjC156dRJJx_9nTzG0tER9ItuLa9A8XeT-mdo5nDbOh_Hb08n1OzfTxh2auCgK7qgGN0k_mAxgFmW_SEnaaCh5OmHtdyQdOieWcE/s1600/COCAINA_Carlotto_DeCataldo_Carofiglio_copy_Giliola_Chiste_0051.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVkwaa_A54OsCJKz8bqicwHSME-brR0mC-W9dGkCnfjC156dRJJx_9nTzG0tER9ItuLa9A8XeT-mdo5nDbOh_Hb08n1OzfTxh2auCgK7qgGN0k_mAxgFmW_SEnaaCh5OmHtdyQdOieWcE/s320/COCAINA_Carlotto_DeCataldo_Carofiglio_copy_Giliola_Chiste_0051.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div>
<br /></div>
Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-32959288232773674732013-11-14T17:31:00.001+01:002013-11-14T17:31:52.700+01:00In libreria e Televisione: Downton Abbey - Julian Fellowes (Neri Pozza 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.neripozza.it/_files/libri/copertine/downton_abbey.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.neripozza.it/_files/libri/copertine/downton_abbey.jpg" width="207" /></a></div>
<br />
Inarrestabile il successo di “<b>Downton Abbey</b>”, la serie-fenomeno inglese firmata dal Premio Oscar <b>Julian Fellowes</b> che, giunta alla III stagione, tornerà in dicembre su <b>Retequattro</b>, in prima visione assoluta per l’Italia accompagnata dall'uscita in libreria della sceneggiatura completa della I stagione<br />
<br />
In particolare, promette scintille l’ingresso nella serie dell’esuberante attrice premio Oscar Shirley MacLaine, chiamata a vestire i panni di Martha Levinson, la madre di Lady Cora (Elizabeth McGovern). «She is the opposite of Violet», spiega Sir Fellowes. Giunta ad Highclere Castle dal Nuovo Mondo e corredata da linguaggio ruvido e pensiero liberale da autentica parvenue, Martha è il perfetto alter ego della Contessa di Grantham, interpretata dall’altro premio Oscar del cast Maggie Smith. Come verrà vissuto nella tenuta di Highclere Castle l’incontro-scontro tra la Belle Epoque e l’Età del Jazz? Per il nuovo capitolo del serial da Guinness World Record (il cui palmarès registra dieci Emmy, cinque Bafta e due Golden Globe), non resta che seguire il consiglio dell’ideatore: «<b><i><span style="color: red;">Just make sure to have a box of Kleenex</span></i></b>».<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;">JULIAN FELLOWES - DOWNTON ABBEY - STAGIONE 1</span></b></div>
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<br /></div>
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<a href="http://www.daringtodo.com/wp-content/themes/daring3/phpThumb.php?src=http://www.daringtodo.com/wp-content/uploads/2013/06/Downton-Abbey.jpg&h=400&w=629&q=100&zc=1" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="http://www.daringtodo.com/wp-content/themes/daring3/phpThumb.php?src=http://www.daringtodo.com/wp-content/uploads/2013/06/Downton-Abbey.jpg&h=400&w=629&q=100&zc=1" width="200" /></a></div>
L’opera È il 15 aprile 1912 quando il Titanic affonda e più di 1500 persone perdono la vita. La notizia della tragedia fa il giro del mondo. Quando arriva tra le verdi campagne dello Yorkshire, in Inghilterra, nella tenuta di Downton Abbey, il Conte e la Contessa di Grantham appaiono piùsconvolti e turbati di chiunque altro. Lo stesso destino che non ha concesso loroun figlio maschio, ma soltanto tre femmine (Mary, Edith e Sybill), gli ha appena strappato anche il legittimo erede della loro proprietà, Patrick Crawley, morto a bordo del transatlantico. Ora il nuovo beneficiario è Matthew, cugino di terzo grado della famiglia, un uomo «inopportuno», «scandaloso», che, contrariamente a tutti i Crawley, lavora per vivere. Inizia così la serie più seguita e premiata della tv britannica, ideata e scritta da Julian Fellowes, già vincitore di un Oscar per la sceneggiatura del film Gosford Park, diretto da Robert Altman. In questo libro l’autore raccoglie non soltanto il copione della sceneggiatura originale, ma aggiunge svariati aneddoti sul lavoro di studio sui personaggi; curiosità sulla scelta delle ambientazioni; spiegazioni che, per la prima volta, svelano al lettore la verità riguardo agli episodi tagliati dalla produzione. Si spiega, ad esempio, come mai fu scelto proprio Highclere Castle come ambientazione; come facevano, durante le riprese, i vari personaggi a spostarsi così rapidamente lungo le stanze del castello; oppure perché le cucine vennero ricostruite negli studi londinesi di Ealing. Downton Abbey è un’opera «talmente ben fatta che non è necessario aggiungere nessuna battuta, ma soltanto leggerla a voce alta» per immergersi, grazie alla forza dei dialoghi e a una serie di perfetti colpi di scena, nella vita di una famiglia aristocratica di inizio Novecento, e scoprirne i crucci e le insoddisfazioni, la noia e le gelosie, i rapporti con i domestici e gli amori più inconfessabili, e godere dell’elegante ritratto di un’epoca che ha cambiato il nostro mondo per sempre.<br />
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<b>Dettagli del libro</b><br />
<ul>
<li>Titolo: Downton Abbey</li>
<li>Autore: Julian Fellowes</li>
<li>Editore: Neri Pozza</li>
<li>Collana: I narratori delle tavole</li>
<li>Pagine: 536</li>
<li>Prezzo: 18,00 euro</li>
</ul>
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<a href="http://www.neripozza.it/_files/autori/foto/FELLOWS_Julian.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.neripozza.it/_files/autori/foto/FELLOWS_Julian.jpg" /></a></div>
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-23584169845338839352013-11-12T11:11:00.000+01:002013-11-12T11:11:57.642+01:00Rebus di mezza estate – Gianni Farinetti (Marsilio Ed 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://blog.leiweb.it/recensioni-libri/files/2013/06/FarinettiREBUSpiatto-660x1002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://blog.leiweb.it/recensioni-libri/files/2013/06/FarinettiREBUSpiatto-660x1002.jpg" width="210" /></a></div>
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<b><i><span style="color: red;">Il silenzio, specialmente di notte, in Langa è doppio. A un primo strato superficiale, comune ad ogni campagna del mondo, ne segue un altro più profondo, più sordo eppure più vibrante. Forse perché la gente va a letto presto e non è rumorosa di suo, ma soprattutto perché le colline, i dirupi, i calanchi, i valloni di qui, assorbono i suoni, li trattengono, li celano nel profondo. Se fossero un tessuto sarebbero un velluto, un cibo una crema di verdure, stagnante, sommessa. Non ci sono cascate, non c’è il mare in burrasca, anche il vento-che qui non manca- fa sbattere le porte, certo, ma con suoni speciali, non rabbiosi, senza avvisaglie, un bel bam secco e basta.</span></i></b><br />
<br />
Si respira tranquillità nelle Langhe (regione storica piemontese situata tra le province di Asti e Cuneo) e Gianni Farinetti ne fa una descrizione talmente accurata che sembra quasi di esserci. Come accurata e approfondita è la caratterizzazione dei personaggi che ruotano intorno ai due matrimoni che si celebreranno nello stesso giorno e che più diversi di così non potrebbero essere. Da una parte quello dei facoltosi e titolati, la creme de le Langhe, nomi importanti come la ricca vedova Rosanna Serralunga, la pseudo scrittrice mummificata e simpatica come una mignolata del piede ad uno spigolo di notte, Jone Ramasco (indispettita per il mancato invito), con compagna svizzera al seguito, la Mirella Nava con l’odioso marito Carlo (poveretta lei che lo sopporta), la sciocca Gigliola con il terzo marito, i coniugi Cambiano con il figlio Eugenio, il nobile decaduto Salmour che presenzieranno la chiacchieratissima unione tra le famiglia e Clavesana e D’Arby (ma non è gay lo sposo?! O.o); l’altro chiassoso e casereccio della coppia di rumeni al servizio di Massimo e Chiara, al quale presenzieranno oltre a loro due l’amica di famiglia Laura e l’amico gay Sebastiano, e uno stuolo di invitati che farebbe invidia al circo Orfei. Spassosa oltre ogni immaginazione la descrizione degli invitati, le chiacchiere e i pettegolezzi nel primo, quanto l’eccentricità e i commenti degli anziani piemontesi alle nozze di stranieri in territorio italiano, del secondo. Ma a disturbare tanta quiete non ci sono solo i preparativi, gli schiamazzi e i vai corri e scappa ma un killer che gira indisturbato e che sembra voglia far fuori qualche invitato, così a caso…. Oppure c’è un legame?! Sarà l’ottimo maresciallo Beppe Buonanno a prendere in mano le indagini a scoprire un verità scottante. <b><i><span style="color: red;">C’è Dio, certo, o la cattiveria umana. O come dicevamo il destino. Ci sono persone che soffrono per sempre, che soccombono, che non possono fare niente, nemmeno per i propri figli. E ci sono persone che distruggono ogni cosa che toccano, anche contro la loro volontà.</span></i></b> Ma lo spiazzante colpo di scena finale stenderebbe anche lui!<br />
Una commedia nera con tanto di divisione in atti, coinvolgente, che fa sorridere con i pettegolezzi “<b><i><span style="color: red;">le voci in Langa corrono più dei fulmini</span></i></b>” e le scene da operetta, scorrevole, linguaggio fresco e semplice, un ritmo narrativo incalzante e affascinante. Non conoscevo l’autore, ammetto la mia ignoranza, ed è stata una piacevolissima scoperta.<br />
<br />
<b><span style="color: red;">Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura</span></b><br />
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<b>Dettaglio del libro</b><br />
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<ul>
<li>Gianni Farinetti</li>
<li>Rebus di mezza estate</li>
<li>Marsilio Ed.</li>
<li>pp. 368, 3° ed.</li>
<li>Euro 18,00</li>
<li>2013 </li>
<li>isbn: 978-88-317-1565-2 </li>
</ul>
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<a href="http://213.215.254.202/media/2013/08/30545_33727_Farinetti__49546_medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://213.215.254.202/media/2013/08/30545_33727_Farinetti__49546_medium.jpg" width="240" /></a></div>
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<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-72989394435171214352013-10-30T12:30:00.000+01:002013-10-30T12:32:06.506+01:00Prossimi appuntamenti CorpiFreddi a Mantova<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://libroguerriero.files.wordpress.com/2012/09/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="http://libroguerriero.files.wordpress.com/2012/09/1.jpg" width="400" /></a></div>
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<b><span style="color: white;">TUTTI GLI INCONTRI SI SVOLGERANNO C/O LA LIBRERIA IBS - Via Verdi - Mantova</span></b></div>
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<a href="http://www.elliotedizioni.com/catalog/cover/a/9788861923416a.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.elliotedizioni.com/catalog/cover/a/9788861923416a.jpg" width="136" /></a></div>
<b><span style="color: red;">DOMENICA 3 NOVEMBRE ORE 11.00</span></b><br />
Marilù Oliva presenta "Nessuna più" - incontro dedicato al femminicidio (Elliott)<br />
Interverranno i testimonial ALESSANDRO BERSELLI e MILVIA COMASTRI.<br />
Modera l'incontro Marco Piva<br />
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<a href="http://www.edizionieo.it/archivio/libri/copertina_1214.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.edizionieo.it/archivio/libri/copertina_1214.jpg" width="126" /></a></div>
<b><span style="color: red;">DOMENICA 17 NOVEMBRE ORE 11.00</span></b><br />
Elisabetta Bucciarelli presenta "Dritto al cuore" (E/O)<br />
Modera l'incontro Marco Piva<br />
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<a href="http://www.e20romagna.it/public/articoli/8_opt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.e20romagna.it/public/articoli/8_opt.jpg" width="126" /></a></div>
<b><span style="color: red;">DOMENICA 24 NOVEMBRE ORE 11.00</span></b><br />
Lorenza Ghinelli presenta "Con i tuoi occhi" (Newton & Compton)<br />
Modera l'incontro Marco Piva<br />
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<b><span style="color: red;">TUTTI GLI INCONTRI SI SVOLGERANNO C/O LA LIBRERIA IBS - Via Verdi - Mantova</span></b></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-9412228865824682252013-10-25T10:00:00.002+02:002013-10-25T11:57:03.605+02:00Casilina Ultima Fermata - Enrico Astolfi (Edizioni Ponte Sisto 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQYyXjFLlVMnE3yOacCTQH09oquHy5gRTQJt0ChglstK0Qud-b313i_BfpNf_UaXDdIOkeO2Psa2Li3eexQErXM9_TNOn0XRQLKUS05uIdjaS5-KNHuHF1j_Oej5vy2WzGuLxvNqHz-78/s1600/casilina-cop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQYyXjFLlVMnE3yOacCTQH09oquHy5gRTQJt0ChglstK0Qud-b313i_BfpNf_UaXDdIOkeO2Psa2Li3eexQErXM9_TNOn0XRQLKUS05uIdjaS5-KNHuHF1j_Oej5vy2WzGuLxvNqHz-78/s320/casilina-cop.jpg" width="212" /></a></div>
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<b><span style="color: red;">Un esordio d’autore</span></b></div>
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“<b>Casilina Ultima Fermata</b>”è un romanzo che ha due protagonisti, con due storie diverse, separate, ma che procedono di pari passo come i due binari che scorrono sulla Casilina,sotto il sole che tocca la capitale. Le due storie sono avvincenti in maniere totalmente diverse, e questo fa sì che una sia ossigenante rispetto all’apnea violenta e maligna dell’altra.<br />
Il Grigio, uno dei due protagonisti, è appena uscito di galera per tornare finalmente a casa… Ma la sua casa e il suo quartiere, diventano il ventre spaventoso di un incubo nel quale rimestano i succhi gastrici del passato e del presente. Dall’altra parte della strada,Roy, venuto in Italia dall’Olanda, sta cercando disperatamente la “SOS Cani e Gatti” per trascorrere le sue ferie ad aiutare i quattro zampe in difficoltà. Sarà l’inchiostro a tratti cupo, a tratti cangiante della penna di <b>Astolfi </b>a definire i collegamenti fra i due binari che si intersecheranno con un improvviso cambio dirotta verso un pericoloso deragliamento.<br />
La Roma che racconta l’autore è straordinaria, e non è facile, diventerà pagina dopo pagina una terza protagonista che respira e affascina,portandoti dentro il vortice della sua natura. L’autore dà pennellate decise, ora pastello, ora di acidi acrilici, che mi hanno fatto riscoprire Roma, la mia città. Rivisitandola sotto le lenti colorate di Enrico Astolfi mi sono trovata a guardarla con altri occhi. L’ambientazione è diventata così la terza protagonista del romanzo,un filo che cuce le due storie con naturalezza.<br />
“Casilina Ultima Fermata” è un esordio disegnato da tratti forti e distinti, raccontati da un narratore sicuro che sa colorare un mondo e renderlo tridimensionale anche nella sospensione che crea fra realtà e iperrealtà.<br />
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<b><span style="color: red;">Recensione di Francesca Bertuzzi</span></b><br />
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<b>Dettaglio del libro</b><br />
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<ul>
<li>Titolo: Casilina. Ultima fermata</li>
<li>Autore: Enrico Astolfi</li>
<li>Editore: <a href="http://www.edizionipontesisto.it/Scheda%20Casilina_Radici&foglie%20Scheda.pdf" target="_blank">Ponte Sisto</a></li>
<li>Collana: Ombre</li>
<li>Data di Pubblicazione: Ottobre 2013</li>
<li>ISBN: 8895884779</li>
<li>ISBN-13: 9788895884776</li>
<li>Pagine: 280</li>
<li>Reparto: Gialli</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcDmuaNZhody6BumwS5cENRawp5rXa4lAkMS5DgMKwkZJAFDPlnjlzkDqPIXDE7-ul8Bi1p00u6VViB-wV1Hx29BupMzwO5cf59z1OW26q3g_oSE_r7O12sXQvXqwJcpo-3iM4VlB8_t4/s1600/enrico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcDmuaNZhody6BumwS5cENRawp5rXa4lAkMS5DgMKwkZJAFDPlnjlzkDqPIXDE7-ul8Bi1p00u6VViB-wV1Hx29BupMzwO5cf59z1OW26q3g_oSE_r7O12sXQvXqwJcpo-3iM4VlB8_t4/s320/enrico.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-29120781991600990492013-10-23T12:05:00.001+02:002013-10-23T12:05:11.343+02:00Intervista a Simone Sarasso - Il Paese che amo (Marsilio Ed. 2013)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMoDrSvePVARQAIc8YoPQfgpxY1r-UQ65OOYQrXZfiH9ee9VsyCMbIc0S_AM0lXSSfhEzjKn4sG6_wY_wlBOXLJUqEY-JPRzJMAbFrgi3BpsD3yPuwmGI_X7a-11SL2u1NoOfzSIAxJpM/s1600/sarasso-foto.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMoDrSvePVARQAIc8YoPQfgpxY1r-UQ65OOYQrXZfiH9ee9VsyCMbIc0S_AM0lXSSfhEzjKn4sG6_wY_wlBOXLJUqEY-JPRzJMAbFrgi3BpsD3yPuwmGI_X7a-11SL2u1NoOfzSIAxJpM/s1600/sarasso-foto.jpeg" /></a></div>
<span style="color: red;"><b><br /></b></span>
<span style="color: red;"><b>Corpi Freddi</b>: Nel 2007 "Confine di stato", nel 2009 "Settanta" ed oggi si conclude la Trilogia più nera sul nostro Paese col romanzo "Il Paese che amo", sempre edito per Marsilio. Tiriamo le somme dal 2007 ad oggi parlandoci della trilogia e del suo contenuto? </span><br />
<br />
<b>Simone Sarasso</b>: La Trilogia sporca dell’Italia è un progetto folle che nasce quasi dieci anni fa. L’idea era quella di raccontare la Prima Repubblica e il suo volto deteriore narrando la storia oscura del Paese dal punto di vista dei “cattivi”. Dunque, al posto del solito eroe dei romanzi gialli, al posto dello sbirro buono (magari complessato, alcolizzato, dal passato discutibile, ma in fondo, comunque, buono), al centro della mia storia c’è Andrea Sterling: uno psicopatico fascista al soldo del potere. Il ragazzo farà fortuna, e da semplice poliziotto in divisa finirà per ricoprire una posizione di prestigio all’interno dei Servizi Segreti. Tra le sue dita sporche di sangue scivoleranno anni deliziosi e terribili, per colpa sua (ma non solo sua) cadranno amici e nemici, moriranno innocenti, e il Paese che amo si sgretolerà un mattone alla volta.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Parlaci invece della tua personale evoluzione dal 2007 ad oggi. Ne son successe di cose da allora: un pargolo, Rizzoli, Frammenti, ecc.</span><br />
<br />
<b>SS</b>: Quando iniziai a scrivere la Trilogia (correva l’anno 2004) ero laureato da un anno, avevo un lavoro precario, una fidanzata e grandi sogni. Oggi, quasi due lustri più tardi, sono laureato da nove anni, ho una lavoro che amo, due editori di gran classe (Marsilio e Rizzoli), ho scritto diversi romanzi di vario genere, qualche fumetto, un po’ di serie TV (la più nota è Frammenti – www.frammenti.tv – la prima serie “interattiva”, andata in onda su Current TV, quando ancora Current esisteva, in Italia), la mia fidanzata di allora è diventata mia moglie, abbiamo un bel bambino, un cane e un gatto. Anche se il cane non è veramente nostro. Si limita a vivere con noi.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: 1712 pagine per raccontare 40 anni di BelPaese. Qual era il tuo obiettivo iniziale e se a 6 anni dall'inizio ti senti soddisfatto.</span><br />
<br />
<b>SS</b>: L’obiettivo iniziale era sporcarmi le mani, frugare nel ventre molle del Paese e non uscirne pulito. Direi che posso ritenermi soddisfatto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikaMPnVosSGV4kjTV-sFxopVU5Ls1eRRt4cL1UcaBkD5djGQJTbcFky_vJkO49F0PZn9Zi4HhSx0gRRCY6A1b9uc1iuO9XbH90eVPcRqvV-NOn8xmmq4OrNGqjkTMAgmxtj8_xjjZfikE/s1600/marsilio_-_il_paese_che_amo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikaMPnVosSGV4kjTV-sFxopVU5Ls1eRRt4cL1UcaBkD5djGQJTbcFky_vJkO49F0PZn9Zi4HhSx0gRRCY6A1b9uc1iuO9XbH90eVPcRqvV-NOn8xmmq4OrNGqjkTMAgmxtj8_xjjZfikE/s200/marsilio_-_il_paese_che_amo.jpg" width="135" /></a></div>
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Qual è "Il Paese che ami"?</span><br />
<br />
<b>SS</b>: Quello in cui i premier sono eletti dal popolo e non dal Presidente della Repubblica, quello in cui i giovani lavorano e non devono vendere un rene per pagare l’affitto, quello in cui i padri vanno in pensione a 60 anni, non a 202, quello in cui le tasse le pagano tutti, nessuno escluso, e servizi e assistenza non sono merce rara, riservata soltanto a chi se la può permettere.<br />
Il Paese che amo è un Paese che non esiste. Ancora.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Parliamo un po' della gestazione di quest'ultimo romanzo. </span><br />
<br />
<b>SS</b>: L’idea primigenia c’è da quando esiste il progetto per la Trilogia. Sapevo di voler scrivere un romanzo su Tangentopoli, sulla ascesa e caduta del PSI e sull’ultimo miglio della Prima Repubblica. Quello che non sapevo, è chi sarebbero stati i protagonisti. Ljuba, Salvo e Tito li ho conosciuti strada facendo. Sterling e Mimmo, invece, sono il vero motore della trittico. Era naturale non lasciarli indietro.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Il titolo è stato ispirato da un discorso fatto da Berlusconi quando decise la sua discesa in campo 19 anni fa. Come mai questa scelta?</span><br />
<br />
<b>SS</b>: La “discesa in campo”, quella discesa, è l’azimut della Prima Repubblica, l’inizio del buco nero, la fine del male che lascia il posto al peggio. Ho sempre saputo, fin dai primi vagiti della Trilogia, che quella frase, “L’Italia è il Paese che amo”, sarebbe stata la fine del viaggio.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Molti dei personaggi inseriti nella Trilogia, sono palesemente ispirati a personaggi dell'epoca dei fatti. Vogliamo svelarne qualcuno?</span><br />
<br />
<b>SS</b>: Senza voler rovinare la sorpresa al lettore, potremmo dire che, a tirare le fila del romanzo, ci sono cinque protagonisti niente male: Ljuba Marekovna, stellina della tv, pornostar e parlamentare; Domenico Incatenato, giudice titolare dell'inchiesta "Mani Pulite"; Salvo Riccadonna detto Dracula, mafioso dal cuore di ghiaccio e dalla bomba facile; Tito Cobra, segretario del Partito Socialista Italiano; e naturalmente, last but not least, Andrea Sterling, l'Uomo Nero, il cane da guardia dello Stato.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Jacopo Cirillo sul suo articolo pubblicato da Finzionimagazine.it dice: "<i>...Ci sono indagini, gialli, neri, procedurali, thriller, splatter, mafia movie, divertimenti, chiacchiere, porno, referendum, missili. Ah, e poi c'è Andrea Sterling. Ancora. Viene da chiedersi come faccia Simone Sarasso non tanto a scrivere, quanto a sapere tutte queste cose.</i>" Ripropongo la domanda indiretta di Cirillo e la faccio mia: Tu manco c'eri, non eri ancora nato negli anni di Confine di Stato, ma l'emotività trasmessa nei tuoi libri fa sì che il lettore si cali in quegli anni descritti come se fossero stati realmente vissuti dallo scrittore. A parte i complimenti del caso, quanto lavoro di studio di quegli anni, di lettura di giornali d'epoca, ecc hai dovuto affrontare per i tre tomi della Trilogia?</span><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxabGiaCfdXHhsTNr8IrPCv8iUd9i4czoD8J2F3SG2cm4qk8scZWvmQabzDhyphenhyphen8RMwxYl0JKveOQYa5iBw-EzYX_qFTMS-hY1nDl4X7bNHSn1zXu1awN21l55D0nP5dVJSBc_L1QnwAlc0/s1600/sarassoljuba_cover_light.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxabGiaCfdXHhsTNr8IrPCv8iUd9i4czoD8J2F3SG2cm4qk8scZWvmQabzDhyphenhyphen8RMwxYl0JKveOQYa5iBw-EzYX_qFTMS-hY1nDl4X7bNHSn1zXu1awN21l55D0nP5dVJSBc_L1QnwAlc0/s200/sarassoljuba_cover_light.jpg" width="131" /></a><b>SS</b>: Francamente ho perso il conto delle pagine lette, dei documenti spulciati, delle ore in emeroteca e in biblioteca. Non saprei davvero più quantificare la mole effettiva della documentazione, dopo quasi dieci anni di lavoro forsennato. Tuttavia, non mi pento di un solo minuto speso a conoscere la Storia. Perché una buona finzione, per essere credibile, ha bisogno di solide basi realistiche. Più sai del tuo mondo fittizio, più assomiglia a quello reale, più il lettore sarà disposto a fidarsi di te, a emozionarsi, a darti la mano e seguirti fino a dove ti andrà di trascinarlo.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: È una domanda che definire stupida e banale sarebbe solo un eufemismo, ma da dove nascono personaggi come Ljuba Marekovna (j'adore)?</span><br />
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<b>SS</b>: L’ispirazione arriva dagli Anni Ottanta e dal tourbillon di character e caratteristi che l’epoca ci concesse il beneficio di conoscere.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Di certo affronti un’Italia molto scomoda. Dal punto di vista dell'editing, hai avuto pressione in casa editrice a "ripulire" qualche passaggio?</span><br />
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<b>SS</b>: Mai, e ci tengo a dirlo a chiare lettere: è un onore aver avuto l’opportunità di pubblicare un libro come IL PAESE CHE AMO – che non fa di certo sconti alla classe dirigente degli anni Ottanta e Novanta – per Marsilio, la casa editrice fondata da Gianni e Cesare De Michelis. Durante la stesura dell’intera trilogia, durante questi sei anni di lavoro, non ho mai – ripeto: MAI – ricevuto la benché minima obiezione sul contenuto politico del mio lavoro. Non c’è stata nemmeno l’ombra della censura tra la tastiera e la messa in pagina. Non so se altrove avrei avuto la medesima libertà.<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Piccola curiosità personale: continuerai mai la scrittura storica da dove si finisce con "Il Paese che amo" fino ai nostri giorni?</span><br />
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<b>SS</b>: Come sai, la Trilogia sporca ha già una continuazione nella graphic novel United We stand, ambientata nel 2013. UWS racconta di un colpo di Stato, il primo colpo di Stato della storia della Repubblica italiana. Ho scritto un romanzo – s’intitola Terra di nessuno e uscirà, ça va sans dire, per i tipi di Marsilio – che tratta dei dieci anni successivi al colpo di Stato (2013-2023), dieci anni di guerra civile. A questa stramba esalogia manca, in effetti, il quarto tassello: il libro che copre il periodo 1994-2013. La tentazione di narrare l’ultimo atto dell’Italia deteriore (il cui epilogo stiamo vivendo proprio in questi giorni) è forte. Ma credo che questo romanzo dovrà aspettare: una nuova trilogia è già all’orizzonte. L’argomento, per ora, è ancora top secret.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0-QhyphenhyphenoOMdAkQBfBMgHw9pY9mDxYqE9s3L4ZbFEaSBwZgEyzB1-JGBlfJ_rn_RMYGKDpgHiaQmxDKJ46gULeGv7jjejAf1KIxdZ2rmKLSKAWsL1rCzlNETMMDn62u77vAiFMZhZClaE8/s1600/simo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0-QhyphenhyphenoOMdAkQBfBMgHw9pY9mDxYqE9s3L4ZbFEaSBwZgEyzB1-JGBlfJ_rn_RMYGKDpgHiaQmxDKJ46gULeGv7jjejAf1KIxdZ2rmKLSKAWsL1rCzlNETMMDn62u77vAiFMZhZClaE8/s200/simo.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="color: red;"><b>CF</b>: Che poi, diciamoci la verità, è una gran figata far uscire il tricolore mettendo assieme i tre volumi. Daniele Rudoni ha curato la grafica degli ultimi due volumi, oltre che di United We Stand. Innegabile dire che il terzo volume graficamente spacca di brutto, ma a parte questa mia esternazione mooolto professionale, volevo sapere se ci regalerete un'altra GN dopo UWS.</span><br />
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<b>SS</b>: Al momento io e Daniele siamo troppo impegnati su progetti solisti per permetterci una collaborazione: le graphic novel richiedono tempo e dedizione, e il tempo, in questi mesi densi, scarseggia più che mai. Ma non escludo che in futuro si possa tornare a lavorare insieme su qualcosa di gustoso!<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: In questi anni ci hai abituato a un Sarasso poliedrico che spazia dal noir allo storico passando dalla graphic novel fino al romanzo grottesco. Pubblicando per altro con più case editrici. In futuro che Sarasso leggeremo? E quale di queste esperienze ti ha più divertito?</span><br />
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<b>SS</b>: A me piace tutto quello che faccio: mi piacciono i racconti, le serie TV, le graphic novel, i romanzi noir, storici o grotteschi. Non ho uno stile prediletto, ma in genere sono molto contento di fare qualcosa per la prima volta. Perché ogni prima volta è difficile e saporita.<br />
State attenti, dunque, adorati lettori: in futuro potrei stupirvi con qualcosa d’inatteso!<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Piccolo gioco: entrambi abbiamo una passione che ci accomuna e a scanso di equivoci precisiamo da subito che si tratta della musica. Vogliamo dare una colonna sonora alla trilogia? Dammi 5 titoli/autori di brani rappresentativi di quegli anni che possano esser ascoltati in sottofondo mentre leggiamo il tuo romanzo.</span><br />
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<b>SS</b>: Ci sono almeno cinque brani citati esplicitamente nel romanzo, e credo che definiscano bene l’atmosfera che si respira tra le pagine: Madonna, La Isla Bonita; Micheal Jackson, Billie Jean; Massimo Ranieri, Perdere l’amore; Kaos One, Fastidio, Pooh, Piccola Katy (rigorosamente nell’incisione del 1991)<br />
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<span style="color: red;"><b>CF</b>: Un enorme in bocca al lupo dai corpi freddi e buon tour!</span><br />
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<b>SS</b>: Crepi il lupo!<br />
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<b><span style="color: red;">Intervista di Enzo "BodyCold" Carcello</span></b><br />
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<b>Dettagli del libro</b><br />
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<li>Titolo: Il paese che amo</li>
<li>Autore: Simone Sarasso</li>
<li>Editore: Marsilio</li>
<li>Collana: Farfalle</li>
<li>Data di Pubblicazione: Ottobre 2013</li>
<li>ISBN: 8831716115</li>
<li>ISBN-13: 9788831716116</li>
<li>Pagine: 581</li>
<li>Reparto: Gialli</li>
<li>Formato: brossura</li>
</ul>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTOIEu_rXKypfaRGUzdtthU0f2-XOpev11PjUfOjmwYdJ6OZdUbPeXSCEP83ca-fqGDA-PlwhIcXCpALhOzwVSH5Rg93D3_qAmPXrO3AP2b1qhIWSEH3Wre6Jr0J59-lsZNQHPwsrF0Yo/s1600/sarasso+e+bodycold.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTOIEu_rXKypfaRGUzdtthU0f2-XOpev11PjUfOjmwYdJ6OZdUbPeXSCEP83ca-fqGDA-PlwhIcXCpALhOzwVSH5Rg93D3_qAmPXrO3AP2b1qhIWSEH3Wre6Jr0J59-lsZNQHPwsrF0Yo/s320/sarasso+e+bodycold.jpg" width="320" /></a></div>
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-66616671669933296752013-10-21T16:16:00.000+02:002013-10-21T16:16:36.591+02:00Roma Jazz Festival - Musica e Letteratura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-6OQPzjr9Ldo8UMfqnWCVmwFwan9VW6Yhwj-82UQNMF1jpyXz415T0UYv17AV9xTBSnY9mSXcsMFY3ZK7pPXW1-HLlXy5qFU4kPEk3A7TgkcVfQaSSEEiU2Z1q-pdQ6nRkE_57anD-eI/s1600/Roma-Jazz-Festival.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-6OQPzjr9Ldo8UMfqnWCVmwFwan9VW6Yhwj-82UQNMF1jpyXz415T0UYv17AV9xTBSnY9mSXcsMFY3ZK7pPXW1-HLlXy5qFU4kPEk3A7TgkcVfQaSSEEiU2Z1q-pdQ6nRkE_57anD-eI/s320/Roma-Jazz-Festival.jpg" width="320" /></a></div>
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Il Roma Jazz Festival, giunto quest’anno alla sua 37ma edizione, si è sempre contraddistinto per la sua ricercata programmazione e per la sua capacità di innovazione, che lo ha portato, nel corso della sua lunga storia, ad indagare nuove contaminazioni artistiche tra il jazz e le arti. Le proposte di concerti diversificati, la tematica specifica e diversa in ogni edizione e la multsciplinarietà sono tra i suoi principali tratti distintivi.<br />
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In questa edizione, dal titolo “Speech”,” il Roma Jazz Festival dedicherà attenzione al rapporto fra Jazz e parola, ponendo accanto ad importanti e riconosciuti musicisti, scrittori, poeti, oratori ed attori. Così JOSHUA REDMAN incontrerà le parole di PAOLO ROSSI e i testi di <b>George Saunders</b>; l’attrice IAIA FORTE, attraverso gli scritti di <b>Haruki Murakami</b> introdurrà il piano di VIJAY IYER; ed ancora, FABRIZIO BOSSO insieme a MASSIMO POPOLIZIO per ricordare Chet Baker, <b>ERRI DE LUCA </b>con il duo MIRABASSI/TESTA, ROY PACI e <b>CARLO LUCARELLI</b>, mentre l’attore FRANCESCO PANNOFINO ci narrerà della vita di Charles Mingus con la musica della MINGUS DYNASTY. Im questa rassegna non poteva mancare uno degli ultimi poeti afro-americani, AMIRI BARAKA con la sua performance fatta di poesia, accompagnata dalle note di un quartetto d’eccezione.<br />
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La scelta dei testi e degli attori è stata curata dalla casa editrice MINIMUM FAX la quale ha collaborato attivamente anche per “Stile Jazz”, breve ciclo di quattro presentazioni che racconterà la scrittura jazz attraverso le emozioni e le suggestioni nelle pagine di George Saunders, Luca Bragaglini, Leonard Cohen e John F. Goodman.<br />
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<a href="http://www.auditorium.com/eventi/5604271" target="_blank">Leggi il programma</a><br />
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<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-47769836184121899242013-10-17T10:20:00.000+02:002013-10-17T10:21:29.079+02:00TimeCrime 40 titoli ebook a 2,99€<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-15lqT5U-tNUKl3Q7-j3F8xgwALm71-dBHeGZ80t2arWyf0vZYrGi03iaT147RSNA13njLqxRCHMUlvCA22xPVhARw7re4Yn5oJxJy_t7NnZs6Bu3OgRBD2LMex_xNzfGtj9qGJXkZWE/s1600/FondoTimeCrime3_copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-15lqT5U-tNUKl3Q7-j3F8xgwALm71-dBHeGZ80t2arWyf0vZYrGi03iaT147RSNA13njLqxRCHMUlvCA22xPVhARw7re4Yn5oJxJy_t7NnZs6Bu3OgRBD2LMex_xNzfGtj9qGJXkZWE/s640/FondoTimeCrime3_copia.jpg" width="600" /></a></div>
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Fanucci in questi anni ci ha stupito con campagne di vendita sempre rivolte al lettore come l'abbattimento dei prezzi. La costola dedita alla letteratura di genere, TimeCrime, nacque sotto questa stella, proponendo dall'inizio titoli (ottimi titoli) al prezzo di 9,90€.<br />
Ieri, un comunicato stampa mi ha fatto sbarrare gli occhi e ve lo riporto per intero sperando di farvi cosa gradita :P<br />
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<i>Care lettrici e cari lettori, quanti sono i titoli timeCRIME che ancora non avete letto, e quali gli autori che ancora non conoscete? Che siano tanti o pochi da oggi fino al 30 ottobre avrete la possibilità di leggerli tutti in <b>ebook </b>ad un prezzo straordinario, solo <b>€2.99</b> per autori come Linda Castillo, David Baldacci, John Connolly, Karin Slaughter, William Landay, Jonathan Kellerman e tanti altri, in calce la lista completa.</i><br />
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<a 14px="" 21px="" arial="" color:="" font-family:="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11308" line-height:="" target="_self"><b>Genesi</b> </a><span style="font-family: Arial; font-size: 14px; line-height: 21px;"> Slaughter, Karin</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11259" line-height:="" target="_self"><b>Il caso Maloney - La prima indagine dell’ispettore Faraday </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Hurley, Graham</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11318" line-height:="" target="_self"><b>L’innocente</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Baldacci, David</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11272" line-height:="" target="_self"><b>La casa sul fiume </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Hancock, Penny</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11232" line-height:="" target="_self"><b>La lunga notte</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Castillo, Linda</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11288" line-height:="" target="_self"><b>Morte di uno sbirro </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Landay, William</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11165" line-height:="" target="_self"><b>L’ombra della verità</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Slaughter, Karin</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11233" line-height:="" target="_self"><b>I sonnambuli </b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Grossman, Paul</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11305" line-height:="" target="_self"><b>Il canto delle sirene </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> McDermid, Val</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11190" line-height:="" target="_self"><b>Ogni goccia di sangue </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Robotham, Michael</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11265" line-height:="" target="_self"><b>Tre giorni per morire </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Slaughter, Karin</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11264" line-height:="" target="_self"><b>L’ultima profezia</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Jensen, Liz</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11166" line-height:="" target="_self"><b>Venti corpi nella neve </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Pasini, Giuliano</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11250" line-height:="" target="_self"><b>L’ultimo vangelo</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Goldstein, Barbara</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11274" line-height:="" target="_self"><b>La trilogia nera</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Zeltserman, Dave</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11304" line-height:="" target="_self"><b>Vittime</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Kellerman, Jonathan</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11289" line-height:="" target="_self"><b>Punto di rottur</b>a </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Lelic, Simon</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11191" line-height:="" target="_self"><b>Omicidio allo specchio</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Jahn, Ryan David</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11307" line-height:="" target="_self"><b>The game</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Olson, Michael</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11342" line-height:="" target="_self"><b>Strega </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Guerrini, Remo</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11343" line-height:="" target="_self"><b>A casa del diavolo </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> De Marco, Romano</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11341" line-height:="" target="_self"><b>La banda dei tre</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Callegari, Carlo</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11377" line-height:="" target="_self"><b>Killer</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Wood, Tom</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11378" line-height:="" target="_self"><b>Lo strangolatore </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Landay, William</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11386" line-height:="" target="_self"><b>Sotto tiro </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Baldacci, David</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11393" line-height:="" target="_self"><b>Il libraio di Pargi </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Pryor, Mark</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11394" line-height:="" target="_self"><b>I tre demoni </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Connolly, John</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11350" line-height:="" target="_self"><b>Tra due fuochi</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Slaughter, Karin</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11356" line-height:="" target="_self"><b>Nessun indizio </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Grossman, Paul</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11366" line-height:="" target="_self"><b>La preda</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Hurley, Graham</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11410" line-height:="" target="_self"><b>L’imprevisto </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Jensen, Liz</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11411" line-height:="" target="_self"><b>Morte sospetta</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Weaver, Tim</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11418" line-height:="" target="_self"><b>Senza nessuna colpa</b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Tursten, Helen</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11419" line-height:="" target="_self"><b>Abisso senza fine </b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Slaughter, Karin</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11368" line-height:="" target="_self"><b>Il codice Amadeus</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Swann, Phillip</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11486" line-height:="" target="_self"><b>La colpa</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Kellerman, Jonathan</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11491" line-height:="" target="_self"><b>Nel segreto dei codici</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Goldstein, Barbara</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11478" line-height:="" target="_self"><b>In un vicolo cieco</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Castillo, Linda</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11167" line-height:="" target="_self"><b>In difesa di Jacob </b> </a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Landay, William</span><br />
<a 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" href="http://www.timecrime.it/libro.php?id=11455" line-height:="" target="_self"><b>L’assassino americano</b></a><span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""> Flynn, Vince</span><br />
<span 14px="" 21px="" arial="" font-size:="" line-height:=""><br /></span>
Buon Acquisto e buona lettura<br />
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Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-23430555782734723022013-10-16T11:39:00.007+02:002013-10-16T11:48:42.983+02:00È morto Luigi Bernardi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguGn2C7TmOy1we3b63_kFSV-NNNO-LBtPnO6_-NkR52qVCCKxSpdHVIfKEDZeOUMTcg4lneE1-Onmb2h29Z8aPhYv2TS9CC9r0BWv6koz9iGUTcr0WQnNdsHHmGN53GASoyelEYOhIqLg/s1600/bernardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguGn2C7TmOy1we3b63_kFSV-NNNO-LBtPnO6_-NkR52qVCCKxSpdHVIfKEDZeOUMTcg4lneE1-Onmb2h29Z8aPhYv2TS9CC9r0BWv6koz9iGUTcr0WQnNdsHHmGN53GASoyelEYOhIqLg/s1600/bernardi.jpg" /></a></div>
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Pensavo alle parole con cui scrivere questo post, post che avrei preferito non fare, ma stavolta è difficile, davvero difficile.<br />
Un burbero, con la faccia sempre incazzata, ecco cos'eri agli occhi di chi non ti conosceva, ma bastava sentirti parlare per un minuto per capire la bella persona che eri.<br />
Per quest'anno non ho più lacrime da versare, fatti bastare una preghiera mio caro Luigi.<br />
Vorrei ricordarlo con le parole dell'editore che gli regalò un giocattolo che lui rese bellissimo, i perdisini:<br />
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"<i>Alberto Perdisa, con tutto lo staff della casa editrice, ricorda Luigi Bernardi, fondatore di Perdisa Pop, di cui ha diretto le collane per lungo tempo.</i><br />
<i>La scomparsa del grande scrittore e intellettuale, sempre avanti di un passo nell'intuire nuove tendenze e forme letterarie, costituisce una grave perdita per tutta la cultura nazionale.</i><br />
<i>L'augurio è che, finalmente, la sua grandezza venga riconosciuta da tutti.</i><br />
<i>Ciao Luigi.</i>"<br />
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<a href="http://corpifreddi.blogspot.it/2009/10/intervista-luigi-bernardi.html" target="_blank">Intervista a Luigi Bernardi</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vLDiK2064wVIqqiji-ZmgiwT74XFR00ZudePJYHBm6i8PEbOn5zS0K4Syb0Z24bDWOfqE-_g0cw3T5lbW1R1t4JpZZg28xQfC9khVjH99D-jp1qdQUnptWoj6vGdvlDab1SsoOQtBH0/s1600/luigi+bernardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vLDiK2064wVIqqiji-ZmgiwT74XFR00ZudePJYHBm6i8PEbOn5zS0K4Syb0Z24bDWOfqE-_g0cw3T5lbW1R1t4JpZZg28xQfC9khVjH99D-jp1qdQUnptWoj6vGdvlDab1SsoOQtBH0/s200/luigi+bernardi.jpg" width="150" /></a></div>
Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1505972036154903738.post-13637501612031192342013-10-02T17:17:00.001+02:002013-10-02T17:17:43.827+02:00Muore Tom Clancy<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidkCOXZNoz-uPtH0fiQCTu-2gZPu0LRo550r7GNI-llyboMT9ec0NGJGJ4JE95_3505D26jhPeavDOPwBqCCRiG5e-bJ3f9-bDrDCh9EVDld6abaBRLbofhvJM0qfs3ir2cYEXk7zQpN0/s1600/tom_clancy_a_l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidkCOXZNoz-uPtH0fiQCTu-2gZPu0LRo550r7GNI-llyboMT9ec0NGJGJ4JE95_3505D26jhPeavDOPwBqCCRiG5e-bJ3f9-bDrDCh9EVDld6abaBRLbofhvJM0qfs3ir2cYEXk7zQpN0/s400/tom_clancy_a_l.jpg" width="400" /></a></div>
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Nato il 12 aprile 1947, muore oggi 2 ottobre 2013 uno degli autori più rappresentativi della letteratura action mondiale, Tom Clancy.<br />
Padre del techno-thriller, Clancy lascia in eredità numerosissimi romanzi di successo e l'invenzione di uno dei personaggi più riusciti, Jack Ryan.<br />
Senza dimenticare i romanzi tratti dalle scenggiature di videogames notissimi al grande pubblico quali Splinter Cell, Tom Clancy's Rainbow Six, Ghost Recon, ecc.<br />
La causa della sua dipartita, avvenuta presso l'ospedale di Baltimora, non è stata ancora resa pubblica.<br />
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Il suo prossimo libro, "Command Authority," è previsto per la pubblicazione americana il 3 dicembre.<br />
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<br />Scéfhttp://www.blogger.com/profile/10825928855590350028noreply@blogger.com0