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martedì 30 novembre 2010

77- Guillermo Saccomanno (Marco Tropea Editore 2010)


Cammina il professor Gomez. Cammina tutta la notte, lungo le strade, i vicoli, rasentando i muri delle case, muri che a posarvi le mani sembra di toccare il sangue. Strade che fagocitano ogni luce , di giorno come di notte, rigonfie di pioggia, come fiumi tortuosi alimentati dai rivoli di ogni più angusta via, ribollenti di serpeggianti, ferali falcon verdi , come sanguisughe a risucchiare ogni volto che vi si immerge. Strade.. all'apparenza irreali come ogni forma di serenità per il 1977 in Argentina, a Buenos Aires. Gomez, un piccolo “cabecita negra”, un insegnante di letteratura inglese, peronista, un Oscar Wilde indios , scaraventato nella melma vischiosa della paura da quel lontano '59 , sotto le bombe in Plaza de Mayo.
Lo stesso terrore sottile e lavico che lo costringe a notturni chilometrici affinchè il buio non si spalanchi sulla soglia di casa. 2300 Omicidi politici. 30.000 desaparecidos . Il giorno è un illusione insopportabile, la notte una trasparente affilata agonia nella “terra d'argento” di Videla. Nell'attesa del ritorno di Peron, l'economia in picchiata, le agitazioni sindacali, le strategie di guerriglia dei Montoneros ed i tentativi dei vari governi di reprimere quest'ultima, lasciano, come la risacca, una battigia ricolma di detriti di libertà e parità frantumate. Ma nelle anime in indugio c'è ancora speranza. Speranza che quel mare si ritiri restituendo corpo e valore a quegli ideali. Che la scia di sangue si ricompatti e sparisca portandosi via anche l'odore di muffa stantia della paura. Peron torna dal suo esilio spagnolo abbracciando la riva opposta, lasciando sperduti tra i detriti i propri seguaci.
Appena il tempo di un respiro, tanto sembra essere passato, e quella stessa folla che lo aspettava ogni 17 ottobre in Plaza de Mayo , lo vede andar via per l'ultima volta, per sempre. Isabela non è Evita ed il golpe militare di Videla è la malta del terrore che sedimenta definitivamente quei resti di umanità cristallizzandoli in un oceano di sangue e desolazione. Ogni individuo è perseguibile, è imputabile , è solo. Delazione, sospetto, persino riti per il malocchio, pur di salvare la propria pelle a scapito di altri innocenti. Da tutto questo fugge peregrinando nella notte Gomez. Fugge dai ricordi, dalla passione per la bellezza efebica del suo alunno Esteban, dalla virilità tracotante del poliziotto cinese, dalle Falcon verdi che inghiottono civili ogni notte, dal portinaio Ramon, dalla sua vita da sommerso. Fugge ma non lo fa realmente o basterebbe limitarsi ad andar via dal proprio paese. Come una civiltà millenaria, ma distante e morente, applica una passiva resistenza alle barbarie, una sorta di generale La Paz che assiste muto alla spietata vitalità di un Quiroga, come nel “Facundo” che legge ed insegna ai suoi ragazzi.
Ma questa “inattività” di cuore e spirito è destinata ad incrinarsi e a trasformarsi in un , seppur non eclatantemente eroica, sequenza di azioni attive. La scintilla che mette in moto tutto questo è l'arresto e la successiva “scomparsa” proprio di Esteban, tratto via a forza dalla polizia militare davanti ai suoi atterriti compagni di classe e a Gomez. Il dolore dell'impotenza è una macina che tritura l'anima come spighe di grano, facendone farina d'amarezza per un quotidiano pane nero di futuro da ingollare senza neanche il conforto di un bicchiere di speranza.
Allora se non si può nulla per il proprio futuro si può perchè sia scevro dell'assenza il futuro di molti altri, di quelli che verranno, di quelli che non dovranno dimenticare mai. Cosi Gomez mette su un taxi per farla fuggire dal paese un'altra sua studentessa, Paloma. Cerca notizie, rischiando la propria incolumità, di Esteban dal suo amante poliziotto. Aiuta un montenero, Martin e dà rifugio nella propria casa a Delia, la fidanzata di quest'ultimo, incinta e “partigiana” anche lei. Ascolta ed aiuta il suo amico di un tempo nella ricerca di notizie del figlio desaparecido. Quasi smette di camminare nella notte , perchè ora la paura è una luce di sdegno non da fuggire ma da affrontare a piccole dosi di grande coraggio, come il fazzoletto bianco ed i cartelli di quelle madri in Plaza de Mayo, come il presentare un habeas corpus ai corpi di polizia argentini.
Diana, Martin, Mara , Esteban , non torneranno , ma da queste magistrali pagine scritte da Saccomanno racconteranno con la voce di Gomez, una storia, la Storia, da cui nessuno può fuggire , affinchè si possa gridare tutti : NUNCA MAS..mai più..

Mi chiamo Emiliano Hueravillo, sono nato qui alla ESMA. Qui mia madre, Mirta Mónica Alonso, mi diede alla luce. Come lei, in tutti i centri di detenzione della zona sud di Buenos Aires, centinaia di coraggiose donne diedero alla luce i loro bambini in mezzo ai medici torturatori. A Tutti i nostri fratelli e sorelle che sono nati qui, e che non sono ancora ritornati alla propria famiglia come ho potuto fare io: voglio che sappiano che li stiamo cercando, li stiamo aspettando, vogliamo raccontargli che le loro madri li amavano, che i loro padri li amavano, e che appartennero alla parte migliore di una generazione che si mise in gioco completamente per consegnarci un paese migliore. (Emiliano Hueravillo -figlio di desaparecidos nati all'Esma – inaugurazione dell'Esma a monumento della memoria – Buenos Aires 2004 )

Articolo di Daniela "eccozucca" Contini

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 286
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Tropea
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788855801423
  • Traduttore: F. Pe' 

lunedì 29 novembre 2010

Il ragazzo con gli occhi blu – Joanne Harris (Garzanti 2010)


Provocare una reazione soltanto grazie alle parole è la vittoria più grande. E’ questa la ragione della mia fiction. Stimolare. Vedere quali reazioni riesco a raccogliere: amore e odio, approvazione e disprezzo, giudizi e rabbia, disperazione. Se posso farvi dare pugni all’aria, o sentire un po’ male, farvi piangere oppure venir voglia di essere violenti con me, o con altri, non è forse un privilegio? Insinuarmi dentro un’altra mente, farvi fare quello che voglio io…

Nigel, Brendan e Benjamin. Ovvero Nero, Marrone e Blu. Questi i nomi con cui tre fratelli sono stati ribattezzati dalla loro madre. Una donna ambiziosa e determinata, con una notevole forza di volontà e un grande desiderio, l’arrivo di un uomo che la portasse via da Red City. Ne arrivarono due di uomini e tre figli, a cui diede il nome di tre colori per un motivo molto pratico, dividere meglio i panni in lavatrice! Nigel/Nero è il più grande, complesso e aggressivo, Brenda/Marrone è il mezzano, introverso e un po’ ottuso e poi c’è Ben. Benjamin/Blu è il preferito della mamma, è il suo portafortuna, il più piccolo.
In realtà Blu è un bambino cattivo “con la stessa consapevolezza morbosa di non essere un bravo bambino, di essere corrotto in ogni cellula, e che, ancora peggio, a lui piaceva così…” La sua mente contorta e disturbata coltiva la segreta fantasia di uccidere sua madre. Di liberarsi una volta per tutte della sua presenza ingombrante, del suo profumo, delle sue vitamine…
Ma oggi Blu non è più un bambino. Ha quarant’anni, vive ancora con sua madre e ha un lavoro normalissimo. Non ha smesso di fantasticare però e le sue storie (reali o inventate chissà….)le condivide in un blog, Badguysrock, dove si fa chiamare blueeyedboy, socializzando con pochi fortunati eletti che lo osannano o lo criticano, ma che sono sempre li, a leggere le sue avventure.
Sorprendente è l’aggettivo che più si addice a questo secondo romanzo di Joanne Harris. Il ragazzo con gli occhi blu, edito in Italia da Garzanti non è il solito thriller. E’ un viaggio nella mente del protagonista. E’ un vivere insieme a lui storie e fantasie macabre e agghiaccianti. Leggendo i suoi post ci domandiamo se quello che scrive è vero o se blueeyedboy è solo una maschera che Benjamin usa per crearsi un’altra vita,un’altra identità.
Originale la scelta della scrittrice di farci conoscere la storia di Benjamin attraverso i post che lui scrive. La lettura non è sempre semplice, perché i pensieri di Benjamin sono spesso frammentati e creano confusione. Si passa da avvenimenti del presente a storie passate, disorientando il lettore e disturbando un po’, ma credo che sia una scelta di stile voluta. La stessa Harris paragona il libro ad un cubo di Rubik dove sembra di non avvicinarsi mai alla soluzione….

Articolo Marianna "Mari" De Rossi

Dettagli del libro
  • Formato: Rilegato
  • Pagine: 457
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: Blueeyedboy
  • Lingua originale: Inglese
  • Editore: Garzanti Libri
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788811681861
  • Traduttore: L. Grandi 

domenica 28 novembre 2010

Retrospettiva su: Neil Gaiman


Chi, come me, è cresciuto a pane e fumetti, oltre che pane e libri, non può non aver sentito nominare, durante la sua evoluzione come lettore, Neil Gaiman.
Gaiman rappresenta, assieme ad altri “grandi” come Alan Moore e Frank Miller, la dimostrazione di quanto il fumetto possa rompere i limitanti schemi dell’opera per ragazzi (etichetta inadeguatamente attribuitagli soprattutto in Italia) per assumere il ruolo di vera e propria opera di letteratura paragonabile a pieno titolo a romanzi ben più blasonati. Quello che viene universalmente riconosciuto come il capolavoro di Gaiman, la serie di 75 numeri Sandman, è un’opera di una complessità e profondità tali da investire il lettore di emozioni violente e potenti, che difficilmente possono lasciare indifferenti.

Procediamo però con ordine e cerchiamo di capire chi è Neil Gaiman.
Nato nell’Hampshire (Inghilterra) nel 1960, Neil Gaiman trascorre la propria infanzia come avido lettore di Mystery e Fantastico in genere, alimentando la propria passione con autori del calibro di Tolkien, Poe, Heinlein e Lovecraft; intorno ai vent’anni decide di intraprendere la carriera di giornalista, sperando così di tessere un’adeguata rete di contatti che gli permetta, col tempo, di diventare scrittore.
Il suo primo racconto gli viene pubblicato nel 1984 e nello stesso anno vedono la luce un libro dedicato ai Duran Duran ed un volume di citazioni in coppia con Kim Newman; in quegli anni riesce a pubblicare anche alcuni racconti di fantascienza su varie riviste, sia del settore che erotiche.
Nella seconda metà degli anni ’80 stringe amicizia con Alan Moore, rapporto che gli permette di prendere parte alla “british invasion”, ovvero all’invasione del mercato dei comics statunitensi da parte di nuovi autori inglesi, con al seguito fondamentali innovazioni a livello narrativo e contenutistico.
E’ in questo periodo che Gaiman lavora sul MarvelMan di Alan Moore prendendo direttamente il testimone dall’amico, oltre a cominciare una splendida collaborazione, che dura tutt’ora, con l’artista di mixed-media, illustratore e regista Dave McKean. E’ del 1987 la Graphic Novel Violent Cases, recentemente pubblicata in italiano da BD editore col titolo Casi Violenti.
E’ innegabile che il momento della svolta nella carriera di Gaiman sia rappresentato dal suo ingresso alla DC Comics (casa editrice di Superman e Batman) a cavallo tra il 1987 ed il 1988 e l’inizio di ciò che viene tutt’ora ritenuto il suo capolavoro: Sandman.
In Sandman c’è tutto ciò che poi caratterizzerà, in modo più o meno evidente, l’intera produzione fumettistica e letteraria dello scrittore: il rapporto tra la realtà come la concepiamo e mondi a essa paralleli, il concetto di divinità e il rapporto tra gli dei e gli esseri umani; infatti per Gaiman gli dei esistono finché gli esseri umani credono in loro: un’idea semplice, ma al tempo stesso tanto potente da aprire un intero universo di possibilità narrative, che sfoceranno poi, tra l’altro, nell’acclamato American Gods.

Torniamo ora a Sandman.
Protagonisti della serie sono i sette Eterni (Endless in originale), le entità che personificano ed incarnano sette diversi aspetti dell’esistenza umana: Destino, Morte, Sogno, Distruzione, Desiderio, Disperazione e Delirio.
Il Sandman del titolo altri non è che Sogno, ovvero Morfeo, personificazione di tutto ciò che è attinente al sogno e alle storie. Senza entrare nello specifico del contenuto di questa magnifica serie - cosa che sarebbe impossibile senza rovinare la lettura a chi vorrà intraprenderla - vale la pena ricordare che Gaiman pesca a piene mani dalle mitologie di tutto il mondo, facendo interagire i propri Eterni con divinità ed entità provenienti da molteplici culture: dagli antichi dei Egizi e Nordici ai protagonisti del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, ma interazioni con le opere del Bardo avvengono più volte nell’ambito della serie, in una continua oscillazione tra racconto, sogno e realtà senza precedenti.
La serie è composta da 75 numeri, a cui vanno aggiunti uno speciale, Notti Eterne, contenente un racconto per ogni Eterno, due spin-off incentrati sul delizioso personaggio di Death, un libro di storie scritto da altri autori ed un racconto, dipinto da Yoshitaka Amano, che adatta una favola giapponese al mondo di Sandman.
Si rimanda alla bibliografia per le edizioni italiane.
Il Gaiman romanziere e scrittore di racconti brevi fa invece la sua prima comparsa ufficiale con Good Omens (Buona Apocalisse a Tutti), scritto a quattro mani con l’amico Terry Pratchett, in cui narrano una loro personalissima dissacrante versione dell’Apocalisse.
Segue poi Neverwhere (Nessun Dove), adattamento della sceneggiatura stesa da Gaiman per una serie della BBC che, a suo dire, non era stata resa a dovere. Nessun Dove rappresenta per molti, me compreso, forse il romanzo più bello di Gaiman, carico di elementi magici ed horror fusi insieme in modo originale ed emozionante.
E’ del 1998 Stardust, la cui edizione “completa” include i magici disegni di Charles Vess (adattato per il cinema nel 2007), mentre nel 2001 esce American Gods (premio Hugo 2002), in cui Gaiman approfondisce la propria visione delle divinità raccontando le vicende degli dei caduti e del loro scontro “culturale” con i nuovi dei (televisione, internet, ecc…) venerati dagli uomini. Sullo stesso filone, ma con un approccio apparentemente più leggero, esce nel 2005 I ragazzi di Anansi (Anansi Boys).
Catalogati, in maniera spesso riduttiva, come volumi per ragazzi, vi sono poi Coraline (2002), da cui è stato tratto l’omonimo film nel 2009, Il figlio del cimitero (The Graveyard Book – uscito nel 2008, premio Hugo 2009) e la Graphic Novel Mirrormask, bizzarro cross-over con l’omonimo film di cui è adattamento: se infatti la sceneggiatura del film è di Gaiman e la regia dell’amico Dave McKean, ecco che la Graphic Novel è adattata nei testi sempre da Gaiman e dipinta da McKean, autore tra l’altro di tutte le copertine di Sandman, dei disegni di Coraline e di quelli di Graveyard Book.
Da segnalare le raccolte di racconti brevi Smoke and Mirrors e Fragile Things, purtroppo inedite in Italia, ma reperibili su siti o in librerie internazionali, che contengono chicche assolutamente imperdibili per chi ama il genere Fantastico; in Italia ha visto la luce solo M is for Magic (Il cimitero senza lapidi ed altre storie nere), che raccoglie una selezione di racconti da entrambe.

Il mondo di Gaiman

Leggere un’opera di Gaiman vuol dire accedere costantemente ad un mondo diverso da quello a cui siamo abituati.
Che sia un mondo “di sotto”, come in Nessun Dove, un mondo dietro una porta come in Coraline o, semplicemente, un mondo in cui gli dei antichi camminano tra gli esseri umani, la costante è il viaggio verso un altrove che ci porta, paradossalmente, a scoprire meglio la realtà da cui proveniamo.

Gaiman, forte anche della sua notevole cultura letteraria e storica, accede all’immaginario comune riplasmandolo e riforgiandolo secondo la sua personalissima visione, rendendoci sconosciuti fatti e persone che pensavamo di conoscere ed inquietantemente familiari situazioni che non dovremmo aver mai vissuto.
Tanti esempi di questi stravolgimenti si vedono già nel suo capolavoro, Sandman: dove l’immaginario collettivo descrive la morte come il classico essere inquietante e scheletrico munito di falce, Mr. Gaiman la tratteggia come una ragazza giovane, allegra e piacevole, di una dolcezza disarmante nonostante il compito che le spetta; questo perché Gaiman ritiene che ci sia di peggio rispetto alla “semplice” morte, tant’è che in un dialogo col fratello Morfeo, quando Death si lamenta di quanto gli umani la temano, egli fa dire a quest’ultimo: “E pensare che io sono molto più terribile di te, sorella”. Allo stesso modo è Death a essere la più “umana” dei sette Eterni, l’unica che, ogni cento anni, diventa umana per un giorno per sperimentare la vita mortale e ricordarsi cosa significhi per tutti noi il morire.

Nel resto della produzione Gaimaniana troviamo gusti per quasi tutti i palati, da favole oscure come Coraline, a fantasy magici come Stardust, da racconti inquietanti come “Baby Cakes” a poesie/racconto come Intructions (che a breve verrà ripubblicato con i dipinti di Charles Vess, presentati in anteprima a Lucca 2009) fino ad arrivare ad una filastrocca scritta per la figlia dell’amica Tori Amos, Blueberry Girl, poi rielaborata e pubblicata sempre con le illustrazioni ad opera di Vess.

Concentrandoci brevemente su American Gods possiamo notare un approfondimento di alcune tematiche già presenti in Sandman: gli dei non hanno creato gli uomini, sono gli uomini che hanno creato gli dei e, quando alle credenze classiche si sostituiscono nuovi miti, quelli della tv e delle tecnologie moderne, i vecchi di tutte le culture finiscono in miseria, con poteri che sono solo l’ombra di ciò che avevano in passato e occupazioni più che umili.
Gaiman non ama tuttavia concentrarsi sui personaggi “forti”: preferisce di gran lunga mostrare le interazioni che questi hanno con normali umani. Ecco quindi un protagonista come Shadow, appena uscito di prigione, che si troverà a seguire per l’America l’incarnazione del dio nordico Odino, sballottato tra l’assurdità di ciò che gli viene raccontato e l’innegabilità di ciò che gli si svolge sotto gli occhi.

Anche in “Nessun Dove” abbiamo un protagonista esterno, addirittura “mediocre”, che si trova gettato in un mondo totalmente estraneo e sconvolgente “solo” per avere fatto una buona azione: un mondo pericoloso e inquietante, in cui i ratti, non gli angeli, sono essere di cui fidarsi, in cui si aggirano prede e predatori e nessuno degli uni e delle altre e ciò che ci si aspetterebbe, un mondo letteralmente folle, sì, ma vivo, tanto vivo da far pronunciare al protagonista, tornato a casa, parole che ho fatto subito mie: “Se questo è tutto ciò che c’è, allora non voglio essere savio”.
E’ in questa frase che, a mio parare, sta l’essenza del romanzo ed, in parte, dell’opera stessa dell’autore.
Una piccola chicca: Gaiman ha diverse fissazioni, ma una delle più evidenti è la passione per i gatti; i felini sono protagonisti indiscussi di molti suoi racconti (uno per tutti, Il prezzo) e comprimari d’eccezione (si veda Coraline, in primis), rappresentati sempre col rispetto e la profondità di chi li conosce bene e non con la superficialità dei luoghi comuni.

BIBLIOGRAFIA
La bibliografia che segue, limitata alle pubblicazioni italiane, è da considerarsi “essenziale”, dato che sono numerose le opere a cui Gaiman ha collaborato in minima o buona parte.

Sandman

Pubblicato originariamente in 75 fascicoli mensili e seguito poi da alcuni speciali
In Italia è stato proposto in volumi da Magic Press ed è in corso di ristampa da parte di Planeta De Agostini (edizione che si concluderà col n. 21, in uscita intorno al mese di giugno 2010). E’ inoltre recente la notizia di una prossima ristampa deluxe sempre da parte di Planeta De Agostini che, in 7 volumi, presenterà l’intera opera ricolorata. Per chi ha dimestichezza con l’inglese e non è spaventato dall’investimento esiste inoltre una meravigliosa edizione Absolute pubblicata negli Stati Uniti in quattro volumi ai quali se ne è aggiunto uno, uscito recentemente, dedicato a Death.

Edizione Magic Press:

Volumi della serie regolare:

  • 1. Preludi & notturni (Preludes & nocturnes)
  • 2. Casa di bambola (The dolls house).
  • 3. Le terre del sogno (Dream country).
  • 4. La stagione delle nebbie (Season of mists).
  • 5. Il gioco della vita (A game of you).
  • 6. Favole e riflessi (Fables & reflections).
  • 7. Vite brevi (Brief lives).
  • 8. La locanda alla fine dei mondi (World's end).
  • 9. Le eumenidi (The kindly ones).
  • 10. La veglia (The wake).

Volumi fuori serie:

  • • Death: L'alto costo della vita (Death - The high cost of living).
  • • Death: Il grande momento della tua vita (Death - The time of your life).
  • • Sandman: Cacciatori di sogni (The dream hunters)
  • • Sandman: Notti eterne (Endless nights)

Edizione Planeta De Agostini:
  • • The Sandman nn. 1-21 – in corso di pubblicazione
  • • Death: l’alto costo della vita
  • • Death: il grande momento della tua vita
  • • Sandman: cacciatori di sogni
  • • Sandman: notti eterne
  • • The Sandman – Absolute Edition – di prossima pubblicazione

Fumetti e Graphic Novel (in ordine di ultima pubblicazione italiana):
  • • Il San Valentino di Arlecchino (Harlequin Valentine), dipinti di John Bolton – Magic Press, 2002
  • • Mistero Celeste (Murder Mysteries, da un racconto comparso in Smoke and Mirrors), dipinti di Paul Craig Russel – Magic Press, 2003
  • • 1602, disegni di Andy Kubert – Panini Comics, 2004 (2 volumi)
  • • La tragica commedia o la commedia tragica di Mr. Punch (The Tragical Comedy or Comical Tragedy of Mr. Punch), dipinti di Dave McKean - Mondadori, 2005
  • • Gli Eterni, disegni di John Romita Jr. – Panini Comics, 2008
  • • Creature della notte (Creatures of the night, da due racconti comparsi in Smoke and Mirrors), disegni di Michael Zulli – Magic Press, 2009
  • • Le vicende relative al caso della scomparsa di Miss Finch (The Facts in the Case of the Disappearance of Miss Finch), disegni di Michael Zulli – Magic Press, 2009
  • • Casi violenti (Violent cases) , dipinti di Dave McKean – Edizioni BD, 2010

Graphic Novel per ragazzi (in ordine di ultima pubblicazione italiana)::
  • • I lupi nei muri (The wolves in the walls), dipinti di Dave McKean – Mondadori, 2003
  • • Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi (The day I swapped my dad for two goldfish), dipinti di Dave McKean – Mondadori, 2004
  • • Mirrormask, dipinti di Dave McKean – Mondadori, 2006

Romanzi e Racconti (in ordine di ultima pubblicazione italiana)::
  • • American Gods – Mondadori, 2003
  • • Stardust – Mondadori, 2005, ma si consiglia fortemente la versione illustrata da Vess pubblicata da Magic Press nel 2006 e Planeta De Agostini nel 2007
  • • Buona Apocalisse a Tutti (Good Omens), con Terry Pratchett – Mondadori, 2007
  • • I ragazzi di Anansi (Anansi Boys) – Mondadori, 2007
  • • Nessun Dove (Neverwhere) – Fanucci, 2008 (oltre ad altre edizioni precedenti)
  • • Il cimitero senza lapidi ed altre storie nere (M is for Magic) – Mondadori, 2009
  • • Il figlio del cimitero (The Graveyard book) – Mondadori, 2009
  • • Coraline – Mondadori, 2009

Articolo di Sergio "Aries1974" Ferragina

sabato 27 novembre 2010

La maledizione di Barbarossa – Paul Halter (Giallo Mondadori 2010)


Alsazia luglio1932. Nel corso di un’estate da sogno, “fatta di libere giornate di gioco”come solo può essere quella di un gruppo di ragazzini senza troppi pensieri per la testa, una giovane ragazza tedesca viene brutalmente assassinata in cima ad una casa a forma di torre, a quanto pare dal fantasma dell’imperatore Barbarossa, che da secoli fa fuori in modo atroce coloro che osano offenderne la memoria. Nessuno è entrato in quella casa: delitto impossibile e soluzione impossibile. 1948. Sedici anni dopo quei tragici avvenimenti, lo spettro della morta perseguita ancora i protagonisti di quella storia. Occorre assolutamente tornare là dove tutto è iniziato e affrontare gli incubi del passato. Ci penserà il dottor Alan Twist, criminologo, a svelare l’arcano.
“Tanto tuonò che alla fine piovve”. Dopo tanto patire, quando ormai i fan avevano perso ogni speranza, finalmente la Mondadori consegna alle stampe questa opera prima del francese Paul Halter, unico vero seguace e discepolo dell’immenso John Dickson Carr, per quanto riguarda i racconti di crimini impossibili e camere chiuse. Questo libro pur non essendo il migliore (ma neanche il peggiore) scritto dall’autore alsaziano, dimostra una volta di più che siamo di fronte ad un allievo (beh dire erede forse sarebbe troppo) molto dotato e parecchio diligente, che, fatti propri gli insegnamenti del Maestro, si è applicato in maniera particolare al fine di dare una propria impronta personale ai suoi lavori. Riprendendo le atmosfere, le situazioni minacciose e inquietanti, i crimini impossibili e spettacolari e in generale gli elementi tipici delle opere di John Dickson Carr, ma non solo, di Chesterton e tanti altri – la stessa casa a forma di torre pare essere presa pari pari da “Il terrore che mormora” uno dei “tot” (perché limitarsi?) capolavori partoriti dalla fantasia del creatore del Dr. Fell e di Harry Marrivale – Halter, influenzato sicuramente dalla seduzione che le degenerazioni tipiche del grand guignol hanno esercitato sulla letteratura popolare francese, di suo, infarcisce le storie, di elementi raccapriccianti e agghiaccianti di cui non si trova traccia nei romanzi dell’autore americano, se non forse qualcosina agli inizi, nei primi della serie con Bencolin. Molti degli assassini partoriti dalla fantasia di Halter, parecchi dei quali assolutamente psicopatici al limite del paranoico, non si limitano infatti ad eliminare semplicemente le proprie vittime, ma spesso infieriscono su di loro in maniera assolutamente brutale ed efferata, tanto da apparire come veri e propri omicidi rituali. Moltissimi libri dell’alsaziano più che essere la storia di un “semplice” omicidio-indagine-soluzione, sono in realtà il racconto, in presa diretta, di una follia, di una aberrazione, di una depravazione mentale, lucida inizialmente, ma che va via via degenerandosi e corrompendosi fino al climax finale assolutamente imprevedibile. Ne consegue che parecchi romanzi, come lo stesso “La maledizione di Barbarossa”, difficilmente si concludono con un lieto fine. In questo quadro generale l’indagine poliziesca, spesso, non rappresenta del tutto il fulcro centrale delle storie. Anzi, proprio lo sviluppo dell’azione investigativa è forse l’elemento più debole dei libri di Halter e per questo sicuramente qualsiasi accostamento dell’autore ai grandi del passato è sicuramente improprio. Il dr. Twist e l’ispettore Hurst, sovente, rivestono un ruolo quasi marginale, da comprimari, rimanendo parecchio sullo sfondo a differenza di altri loro colleghi ben più famosi. Noi siamo abituati a seguire e vivere in prima persona le investigazioni svolte dai vari Philo Vance, Poirot, Sherlock Holmes, Dr. Fell, Ellery Queen etc. e pure, grazie alla presenza abituale del “Watson” di turno, ad essere edotti persino dei loro pensieri e delle loro brillanti deduzioni. Questi investigatori, nell’impianto dei gialli dell’epoca classica, sono investiti di una missione quasi divina, che consiste nel rimuovere la disfunzione del sistema, l’interferenza rappresentata dall’evento delittuoso, svelare il colpevole e ristabilire così l’ordine naturale delle cose. Passati loro, e consegnato alla Giustizia il criminale, la vita tenuta in sospeso, quasi ostaggio della perturbazione generata dall’atto violento, ritorna a scorrere placida e tranquilla. Il dr. Twist al contrario non pare incaricato di un simile compito. Lui scopre il colpevole ma la vita per i vari personaggi non sarà più quella di prima. La fine non è detto che sarà consolatoria. Il male ormai ha attecchito, ci ha preso parecchio gusto e così ha cominciato a spargere i propri semi, che presto, grazie a nuovi adepti, genereranno altri lutti e dolori persino peggiori. (emblematico è il romanzo “I fiori di Satana”, senza personaggi fissi, che se riuscite a trovare non dovete assolutamente lasciarvi scappare: uno dei migliori romanzi di Halter tradotti in Italia).
E come volersi dimostrare, uno dei difetti di questo libro consiste proprio nella carenza del lato investigativo come siamo abituati e come l’intendiamo noi. Si tratta di un delitto del passato che ancora perseguita e ossessiona a distanza di 16 anni i protagonisti. L’attività investigativa è ridotta al minimo indispensabile, riuscendo il dr. Twist a sbrogliare la matassa semplicemente sulla base del racconto del personaggio principale. Ma gli elementi da brivido che assumeranno le caratteristiche del marchio di fabbrica nei romanzi scritti successivamente ci sono già tutti: l’omicidio efferato e “impossibile” (anzi una serie di delitti nel corso dei secoli conseguenza della maledizione lanciata dall’imperatore Barbarossa), il delitto rituale, le apparizioni, i fantasmi, l’atmosfera di paura e incubo. In particolare la scena iniziale intorno alla cabina telefonica è assolutamente d’effetto. Per contro la soluzione del delitto principale descritto in questo romanzo è tanto semplice quanto condotta sul filo del rasoio come tante altre lette in precedenza e proposte da autori ben più famosi. A volte queste sono soddisfacenti e spettacolari (per quanto concerne le opere di Halter, pubblicate tutte nelle due collane di gialli della Mondadori in uscita in edicola segnalo “La quarta porta”, “Le mani bruciate” “La morte dietro la tenda rossa” “La tela di Penelope” “Testa di tigre” “Cento anni prima” “La lettera che uccide” “La nebbia rossa” e il già menzionato “I fiori di Satana” in assoluto uno dei migliori). Altre volte lo sono meno (“A 139 passi dalla morte”), altre non lo sono affatto (“Fiamme di sangue”, “L’albero del delitto”, “L’omicidio in Atlantide” e come la soluzione dei delitti compiuti nei secoli passati in questo: assolutamente insoddisfacente) e altre volte invece fanno venire mal di testa (“La camera del pazzo” ma in generale chi è appassionato di questo tipo di misteri sa di cosa parlo). Non stiamo quindi parlando di un clone di un grande scrittore dell’epoca d’oro, né di un erede presunto o preteso. Parliamo di un autore che scrive “alla maniera di” riprendendo del resto molte situazioni care a parecchi altri autori sia anglosassoni (Carr, la Christie, Chesterton, Clayton Rawson, Hake Talbot, Poe) o francesi (Steeman, Boileau, Pierre Very). Alla fine magari i romanzi di Halter non saranno al top della narrativa di genere ma nel complesso riescono a compensare una certa carenza dal punto di vista investigativo (e quindi sotto l’aspetto del “giallo” puro) con altre componenti sensazionali che rendono comunque la lettura godibile e per nulla noiosa. che dimostra che il sottogenere del reato impossibile è ancora vivo e lotta strenuamente per non farsi sopraffare. Una lettura sia ben chiaro senza pretese o presunzioni di sorta ma che risveglia e mantiene vivo in noi l’amore per il mistero, l’enigma, i rompicapi e, perché no, per il gioco, per il pupazzo che esce dalla scatola, per il “più splendido gioco del mondo” come Dickson Carr definiva ancora nel 1963 in un proprio saggio, il romanzo giallo di investigazione e di delitti impossibili. Che pare non godere di particolare favore di questi tempi nelle collane storiche di gialli in edicola. Ma cara Mondadori……..è così “impossibile” darci ancora almeno un Halter all’anno? Maledizione………

Bibliografia di Paul Halter

Articolo di Alberto "Allanon" Cottini


Dettagli del libro
  • Autore: Paul Halter
  • In appendice: racconto di Carlo Oliva “Sacro e profano”
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Il Giallo Mondadori n. 3011
  • Data pubbl.: 19/08/2010
  • Prezzo di copertina: € 4,20
  • Traduttore: Igor Longo
  • Pagine: 203
  • Titolo originale: La malediction de Barberousse 

venerdì 26 novembre 2010

La dodicesima vittima – Iris Johansen (Fanucci/LeggereEditore 2010)


Quella ragazza era piena di vita. Era stata generosa con lui, e lui doveva ricompensarla. Kevin Jelak ne sistemò accuratamente il corpo nudo sull’erba. Le scostò dal viso i lunghi capelli biondi e chiuse quegli occhi azzurri puntati dritti al cielo. Ma non poté fare niente per la smorfia di orrore pietrificata sul suo volto. Non aveva compreso l’onore che le stava tributando.

Eve Duncan è una scultrice forense. Anni addietro le è stata rapita la figlia Bonnie il cui corpo non è mai stato trovato. La disperazione di Eve è tangibile e la continua ricerca della verità sulla scomparsa della figlia mette a dura prova il suo rapporto con Joe... e anche il lettore. Ci sono poche pagine in cui non si fa il suo nome, non si veda il suo fantasma e non si riviva la tragedia e, capisco il dolore di una madre, lo sconforto, ma quando è troppo è troppo, se proprio non sapeva come riempire le pagine la Johansen, poteva scriverne di meno! Torniamo alla storia. Kevin Jelak è un serial killer che uccide giovani donne tagliando loro la gola e bevendone il sangue, convinto com'è di essere un vampiro, e le lascia nude con un calice d'oro in mano pieno di sangue.
Il problema nasce quando Eve trova un calice identico, con tanto di sangue dentro il suo frigorifero.
Chiaro che è un avvertimento e che lei sarà la sua ultima vittima e si perchè, dimenticavo di dirvelo, più la donna è forte e coraggiosa e in qualche modo matura, più il sangue è buono e da forza al nostro pseudo vampiro e una volta raggiunto il numero di vittime stabilito lui godrà di una sorta di rinascita.
E vabbè! C'è anche da dire che Eve ha ucciso il compagnuccio inconsapevole di giochi di Jelak (uno ammazzava e l'altro arrivava e si beveva il sangue) e quindi magari è anche un po' arrabbiato con lei. Joe, il compagno di Eve, fa il poliziotto ed è a lui che viene affidato il caso della giovane Nancy Jo Norris, vittima dissanguata del nostro vampiro.
Ma il povero Joe non sa che, essendo stato toccato dalla medium Megan mentre questa era in trance (precedente libro) è stato “contagiato”, o meglio si sono sviluppate le sue “doti” paranormali latenti, ed ora anche lui vede e parla con i morti, immaginate lo spavento (e le mie risate) quando si è trovato davanti il fantasma di Nancy Jo e anche quello di Bonnie (tanto per parlarne un altro po'). Tutto si risolverà anche grazie al provvidenziale intervento di Caleb, personaggio sul quale neanche mi soffermo.
Questo è l'ottavo libro delle Johansen con protagonista Eve Duncan e ci sta che ad un certo punto si perde la vena creativa, l'ispirazione e magari si mettono insieme fantasmi, sette segrete, cacciatori paranormali e vampiri tanto per attirare il lettore, ma ci sta anche che forse è meglio prendersi un attimo di riposo, lavorarci su e aggiungere anche un pizzico di coinvolgimento che non guasta mai. Avevo deciso di abbandonarlo però mi sono fatta coraggio (tanto) ed ho continuato per giungere alla conclusione che avrei fatto bene a non tornare sui miei passi.
Fantasmi e vampiri a parte (non è assolutamente il mio genere), manca totalmente di suspence, è noioso, prolisso, i dialoghi sono irritanti, ripetitivi e i personaggi stanno li come bottiglie vuote, anche nei momenti che dovrebbero essere di panico, non trasmettono niente. Non mi è proprio piaciuto, l'ho finito con un sospiro di sollievo e con lil rammarico di aver dedicato parte del mio prezioso tempo libero a leggere il libro sbagliato.


Articolo di Cristina"cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Iris Johansen
  • La dodicesima vittima
  • Fanucci/LeggereEditore
  • Pagine 320
  • 15,00 euro
  • Isbn 978-88-6508-029-0

giovedì 25 novembre 2010

Tè alla menta – Maria Luisa Amendola, Antonio Berardi (Iacobelli 2010)


Vedi io sono più che mai convinto che dobbiamo schiacciare come pidocchi gli occidentali nostri nemici, se questo è il volere divino, ma non posso nasconderti che provo dolore e preoccupazione quando penso che in questa santa battaglia potrebbero essere anche distrutti monumenti assolutamente irripetibili: le pietre parlano, sono la storia che passa da uomo a uomo, da famiglia a famiglia, sono la testimonianza unica di un lampo che ha illuminato, in rare, fortunate occasioni la mente dell'uomo.

Terrorismo islamico, due parole, una realtà che ci riporta ad un tempo non troppo lontano, dritti dritti a quell'11 settembre 2001 che ha cambiato le nostre vite e ha reso questo mondo un posto meno sicuro. Le immagini delle Torre Gemelle le abbiamo continuamente davanti agli occhi, neanche ce le avessero tatuate nelle palpebre. Terrorismo come paura terrore ansia insicurezza e fragilità. In questo libro scritto a quattro mani dalla romana Maria Luisa Amendola e dal napoletano Antonio Berardi, tutto ruota intorno alla preparazione di un attacco terroristico che la cellula silente di Al Quaeda, a cui fa capo Kamaal, ha intenzione di sferrare su Roma, colpendo al cuore la Cristianità.
Ma il punto di vista è il loro, quello degli arabi perchè i due autori ci mostrano il loro modo di pensare, il fanatismo che gli fa credere, sopra ogni altra cosa, che quello che fanno è giusto, la loro è una missione perchè devono riportare sulla retta via i corrotti Occidentali. Inutile dire quanto tutto questo mi riempia di rabbia, ma è una realtà con la quale dobbiamo purtroppo fare i conti. Ma Kamaal non è l'unico protagonista di questo libro, lui è innamorato da sempre di Angele, darebbe la sua vita per lei, ma lei invece ha una relazione con Claudio Vinciguerra, dirigente di banca in pensione, che è sposato con Francesca. L'intreccio si fa interessante. Soprattutto quando Claudio, una sera, uscendo da casa di Angele scopre un cadevere in un ascensore, cosa fare per non mettere a repentaglio la sua “tranquilla” vita coniugale? Semplice, chiamata anonima ai Carabinieri che quando arrivano sul posto non trovano niente. Ci ha pensato troppo e hanno fatto sparire il cadavere. Ma lui il morto lo ha visto, si improvvisa detective non immaginando neanche lontanamente il ginepraio in cui andrà ad infilarsi.
Fila liscio come l'olio questo romanzo. Molto interessanti i riferimenti al mondo islamico, nomi come Osama Bin Laden e Al Zawahiri, ricorrono costantemente, come anche i riferimenti al Corano. I personaggi sono assolutamente credibili e i loro stati d'animo le loro ansie e le loro paure sono palpabili. Un plauso particolare all'accuratezza della descrizione della mia Roma, e non solo quella bella dei monumenti che tutti conoscono, ma quella dei bar, dei negozi delle piazze e dei vicoli che solo chi ci vive conosce, talmente ben riportati che leggendo alcuni brani mi è sembrato di passeggiare insieme ai protagonisti.

Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • * Titolo: Tè alla menta
  • * Autori: Ricci Bianchi M. Luisa, Berardi Antonio
  • * Editore: Iacobelli (collana Graffiti)
  • * Data di Pubblicazione: 2010
  • * ISBN: 9788862520676
  • * Dettagli: p. 208
  • * Reparto: Narrativa italiana

mercoledì 24 novembre 2010

Più Libri Più Liberi - 2010 (Programma in salsa CF)


Dopo la conferenza tenutasi martedì 23 novembre, è finalmente disponibile il programma sul sito della Fiera della Piccola e Media Editoria, manifestazione letteraria che si tiene a Roma dal 4 all' 8 dicembre.

Trai i vari appuntamenti questi sono quelli in "salsa CF":

4 dicembre - ore 15.00
Diva Mon Amour - Presentazione del libro
Intervengono Gaspare Baglio, Franco Buffoni, Luigi Romolo Carrino, Francesco Paolo Del Re, Michele Gabbanelli, Insy Loan aka Alessandro Michetti, Adriana Merola, Ettore Petraroli, Quince aka Riccardo Castagnari, Emiliano Reali e Gianluca Reina
A cura di Azimut
Sala Smeraldo - Fedrigoni


4 dicembre - ore 16.00
Quando un romanzo parla di libri
Presentazione del libro - La libraia di Orvieto di Valentina Pattavina
Intervengono l'autrice, Oliviero Diliberto e Vincenzo Mollica
A cura di Fanucci Editore
Sala Rubino


4 dicembre - ore 17.00
Presentazion del libro - XY di Sandro Veronesi
Intervengono l'autore e Giuseppe Antonelli
A cura di Fandango Libri
Sala Diamante


4 dicembre - ore 18.00
Presentazione del libro - Il visone ha una faccia enorme di Ermes Palinsesto
Intervengono l'autore, Faso degli Elio e le Storie Tese, Sandro Ossola e Chiara RAP Rapaccini
A cura di Alacrán Edizioni
Caffè letterario


4 dicembre - ore 18.00
Elvira Sellerio. Il ricordo di Andrea Camilleri e Adriano Sofri
Intervengono Andrea Camilleri e Adriano Sofri
A cura di Sellerio Editore
Sala Diamante


5 dicembre - ore 11.00
Scritture nere. Narrativa di genere, New Italian Epic o post-noir?
Presentazione del libro
Roma Noir 2010 a cura di Elisabetta Mondello
Intervengono la curatrice, Filippo La Porta, Paolo Petroni e Saverio Simonelli
A cura di Robin Edizioni
Sala Turchese


5 dicembre - ore 15.00
Al Nord la mafia non esiste - Presentazione del libro
Nomi, cognomi e infami di Giulio Cavalli
Intervengono l'autore e Emiliano Fittipaldi
A cura di Edizioni Ambiente
Sala Diamante


5 dicembre - ore 16.00
Presentazione del libro - Giallo in Trastevere di Letizia Triches
Intervengono l'autrice, Carlo Gargiulo e Enrico Morbelli
A cura di Edizioni Pendragon
Sala Ametista


5 dicembre - ore 16.00
Scrivere e camminare
Presentazione del libro - Il sentiero degli Dei di Wu Ming 2
Intervengono l'autore e Stefano Pifferi
A cura di Ediciclo Editore
Sala Diamante


5 dicembre - ore 18.00
Presentazione del libro - Istruzioni per un addio di Luigi Romolo Carrino
Intervengono l'autore, Adriana Merola ed Ettore Petraroli
A cura di Azimut
Sala Smeraldo - Fedrigoni


5 dicembre - ore 19.00
Malvaldi e gli investigatori da bar
Intervengono Marco Malvaldi e Gaetano Savatteri
A cura di Sellerio Editore
Sala Diamante


6 dicembre - ore 15.00
Presentazione del libro - Il mio cuore è un mandarino acerbo di Alessio Arena
Intervengono l'autore, Luigi Romolo Carrino, Alessandro Raveggi ed Enrico Piscitelli
A cura di Zona
Coordina Silvia Tessitore
Sala Ametista


7 dicembre - ore 17.00
C'è qualcosa di giallo in Danimarca? Olav Hergel e le ombre dei media
Intervengono Olav Hergel, Eva Kampman e Emilia Lodigiani
A cura di Iperborea
Sala Smeraldo - Fedrigoni


7 dicembre - ore 19.00
Satisfiction. Quando la Letteratura è un'altra musica
Presentazione del numero 10 della rivista Satisfiction e della nuova casa editrice Soddisfatti o rimborsati
Intervengono Gianfranco Calligarich, Ottavio Cappellani, Mila Cataldo, Stefano Ciavatta, Isabella Ferretti, Antonella Lattanzi, Leonardo Luccone, Giovanna Libera Nuvoletti, Romana Petri, Tommaso Pincio, Rosella Postorino, Andrea Rossetti, Gian Paolo Serino, Filippo Tuena e Andrea Villani
A cura di Satisfiction in collaborazione con Viticoltori Ponte
Sala Diamante


8 dicembre - ore 16.00
Presentazione del libro
Il giorno dei morti di Maurizio De Giovanni
Interviene l'autore e Giampaolo Morelli
A cura di Fandango Libri
Sala Smeraldo - Fedrigoni

Articolo di Enzo BodyCold Carcello

Il Film de "La notte eterna del coniglio". Buona Visione!


Il countdown è terminato! Finalmente ci siamo!
Lo abbiamo letto e lo abbiamo amato, altri lo hanno letto e lo hanno odiato ma l' importante è averlo LETTO.
Parliamo di uno dei libri più amati dal gruppo CF degli ultimi anni senz'ombra di dubbio, uscito peraltro in tutte le salse: ristampa, audiolibro, ebook e mancava solo il formato in 16:9 in cellulosa.
È proprio del film che parliamo in questo topic, di cui si è parlato in rete per anni, presentato a un festival di Torino, coprodotto dalla RAI e subito divenuto leggenda. L' abbiamo cercato su €mul€, sul web, presso i nostri noleggi di fiducia ma grazie a un'imperterrita rottura di balle del sottoscritto che è arrivato al punto di telefonare al regista (Valerio Boserman) fino a Madrid, ci siamo riusciti.
Hanno finalmente deciso di mettere in rete, con fruizione GRATUITA (quindi nulla di illegale), il film tratto dal libro di Giacomo Gardumi "La notte eterna del coniglio" (edito da Marsilio).
Il link da cui è possibile scaricarlo è il seguente: http://www.megaupload.com/?d=S14HOMQF

Qui di seguito, il trailer:


A breve avremo modo di fare una chiacchierata con il regista che ci spiegherà il motivo di tutto il casino con questo film, prodotto con 400.000 Euro prese dalle nostre tasche e mai uscito nelle sale.
Bando alle polemiche, gustatevi il film e soprattutto fateci sapere se vi è piaciuto. ^_^

Articolo di Enzo Bodycold Carcello

martedì 23 novembre 2010

Courmayeur. I 5 Finalisti !!!


Se ieri abbiamo commentato sul blog Corpi Freddi i voti attribuiti alla quindicina dello Scerbanenco, oggi ritorniamo a parlare del Festival Noir di Courmayeur annunciando i 5 F I N A L I S T I !!!
Come annunciato durante i commenti del topic di ieri, il voto popolare spesso viene stravolto e anche in questo caso ci sono state delle sorprese, piacevoli per alcuni e spiacevoli per altri.
Noi, critici visionari di letteratura per passione, non capiamo bene i meccanismi con cui questi stravolgimenti avvengano e soprattutto son ben certo che le sorprese non finiranno qui.
Bando alle ciance, gustatevi i 5 finalisti dello Scerbanenco 2010:

  • Maurizio De Giovanni, Il giorno dei morti, Fandango libri - 682
  • Marilù Oliva, !Tu la pagaras!, Elliot - 651
  • Elisabetta Bucciarelli, Ti voglio credere, Kowalski - 469
  • Gian Mauro Costa, Il libro di legno, Sellerio - 306
  • Gianluca Morozzi, Cicatrici, Guanda - 299
A dispetto di ciò che era stato il voto popolare, si nota subito l' uscita di scena di Pierluigi Porazzi che aveva preso 67 voti "popolari" e di Massimo Lugli premiato con 50 voti "popolari" e, a discapito dei due autori appena citati, salgono in classifica rispettivamente al terzo e al quinto posto, Elisabetta Bucciarelli (che di voti popolari ne aveva avuti 49) e Gianluca Morozzi (voti popolari addirittura 19).
Ricordiamo, così come viene riportato sul sito, che "i cinque finalisti verranno presentati a Courmayeur l’8 e il 9 dicembre. Il Premio verrà consegnato nella serata del 9 dicembre."
In bocca al lupo ai 5 finalisti da noi tutti corpi freddi!

Articolo di Enzo BodyCold Carcello

L'uomo sul tetto – Maj Sjöwall e Per Wahlöö (Sellerio 2010)


Prima di Henning Mankell, prima di Stieg Larsson, prima di tutti i giallisti svedesi che sembrano proliferare oggi sul mercato italiano c'erano Maj Sjöwall e Per Wahlöö.
Coppia sul lavoro e nella vita, i due scrittori svedesi sono considerati gli inventori del poliziesco procedurale e crearono negli anni '60 la figura del malinconico commissario Martin Beck, comparso per la prima volta nel romanzo Roseanna nel 1965. Protagonista di dieci titoli, l'ultimo romanzo fu pubblicato nel 1975 quando purtroppo la collaborazione fra moglie e marito fu interrotta dalla morte di lui, Per Wahlöö.
Su suggerimento di Andrea Camilleri il primo romanzo Roseanna è stato pubblicato da Sellerio nel 2005, per la prima volta tradotto dallo svedese in italiano. In effetti la serie era già apparsa in Italia negli anni '70 per la Garzanti, ma tradotta in italiano non dall'originale svedese, bensì dalla traduzione inglese.
Martin Beck, investigatore della squadra omicidi di Stoccolma, non è un poliziotto da clamorosi colpi di scena o dalle geniali soluzioni improvvise: come un poliziotto vero, procede meticolosamente attraverso la trafila classica dell'investigazione sul campo, con un paziente lavoro d'indagine indizio dopo indizio, analisi dopo analisi, fino alla scoperta del colpevole di turno.
Per Sjöwall e Wahlöö il Romanzo di un crimine, sottotitolo che compare in tutti e dieci i romanzi, non è solo il racconto di un'indagine, ma è anche l'occasione per addentrarsi, molto prima che lo facesse ad esempio Mankell, nei meandri della perfetta società svedese e analizzare quanto sta sotto l'apparente ordine sociale: come nasce la violenza e le conseguenze su chi vi è coinvolto, vittime, criminali, poliziotti. In particolare i due scrittori conducono accurate indagini sulle relazioni della polizia con la società in genere, sulle mancanze e sulla violenza anche da parte dei poliziotti stessi, talvolta.
Esemplare in questo senso è L'uomo sul tetto (Sellerio, 2010) dove la vittima è un poliziotto, ricoverato in ospedale per una grave malattia, che viene ritrovato ucciso con un colpo di baionetta. Ben presto si scopre che il commissario Nyman non era esattamente uno stinco di santo, ma un poliziotto duro, dai metodi spesso violenti e facile ai soprusi. Le indagini per scoprire chi poteva avercela con lui tanto da meditare una feroce vendetta sono l'occasione proprio per far riflettere anche il lettore su questi metodi brutali, sulla violenza spesso gratuita usata dalla polizia, violenza che inevitabilmente genera altra violenza. Un esempio di questi metodi è la scena che si svolge ad un certo punto fuori dall'ospedale dove è stato ucciso Nyman, quando il mantenimento dell'ordine pubblico dopo l'omicidio rischia di trasformarsi in un'assurda carica da parte della polizia contro persone inermi. L'intento dei due autori nel presentarci la scena è chiaramente critico, come dimostra poi anche il movente scoperto da Beck per il delitto Nyman, nei confronti di un apparato statale spesso repressivo verso coloro che stanno ai margini della società.
E Martin Beck, un poliziotto che non ama la politica, ma le cui azioni hanno sempre un riflesso politico, alla fine affronta l'assassino sapendo bene di doverlo in qualche modo ripagare per quanto capitatogli in precedenza: “egli sembrava in qualche modo triste e inaccessibile”. Sì, perché Beck sa che è suo preciso dovere catturare l'assassino, ma allo stesso tempo ne sente tutto il peso.
Beck non è il solo protagonista di questo romanzo. Con lui ritroviamo gli altri componenti della squadra omicidi di Stoccolma: Gunvald Larsson, Lennart Kollberg, Fredrik Melander, personaggi la cui psicologia viene approfondita di romanzo in romanzo. Così come matura e si modifica lo stesso commissario Beck, anch'essi si evolvono e invecchiano in tempo pressoché reale. Motivo per cui vale la pena di leggere i romanzi della coppia Sjöwall – Wahlöö nell'ordine cronologico in cui furono pubblicati in Svezia, cronologia, ahimè, non sempre rispettata dall'editore italiano.
Anche se Sjöwall e Wahlöö scrissero il ciclo di Martin Beck dalla seconda metà degli anni '60 alla prima metà degli anni '70 ( L'uomo sul tetto è del 1971), la loro attualità è spesso sconcertante. Ho letto certi brani e, estrapolati dal loro contesto, pareva parlassero di situazioni attuali della società italiana. Cito testualmente:
“Si litigava anche nel campo della televisione, dove un management centrale e monopolista evidentemente faceva di tutto per mantenere una solida presa sui servizi informativi dei vari canali.
Censura, pensò Gunvald Larsson. In guanti di velluto. Tipico di questo stato assistenziale e capitalista.”
La citazione non ha assolutamente intenti critici o polemici, ma è un invito a considerare ancora degni di lettura e di ulteriori riflessioni critiche questi romanzi.
Infatti, a supporto del loro valore, possiamo anche ricordare che in onore del commissario, l'accademia degli scrittori di gialli svedesi ha creato il premio letterario Martin Beck Award e la coppia Sjöwall-Wahlöö ha vinto nel 1971 il Premio Edgar per il romanzo Il poliziotto che ride (Sellerio, 2007).

Articolo di Martina “Palazzo Lavarda” Sartor

Dettagli del libro

  • Titolo: L'uomo sul tetto
  • Autore: Maj Sjöwall – Per Wahlöö
  • Editore: Sellerio
  • Collana: La memoria 807
  • Titolo originale: Den vedervärdige mannen från Säffle
  • Traduttore: Renato Zatti
  • Anno: 2010
  • Pagine: 282
  • ISBN: 8838924228
  • Prezzo: € 13.00 

lunedì 22 novembre 2010

Courmayeur - ecco i risultati...

Premio Scerbanenco: scegli il tuo finalista.
Si è chiusa oggi, 21 novembre 2010, la votazione dei lettori per i candidati alla cinquina finalista del Premio Giorgio Scerbanenco 2010. Nei prossimi giorni comunicheremo la cinquina dei titoli che concorrono al Premio Giorgio Scerbanenco e che saranno presentati l´8 e il 9 dicembre a Courmayeur.
La classifica dei voti del pubblico:
192 - Maurizio De Giovanni, Il giorno dei morti, Fandango libri
96 - Gian Mauro Costa, Il libro di legno, Sellerio
91 - Marilù Oliva, !Tu la pagaras!, Elliot
67 - Pierluigi Porazzi, L’ombra del falco, Marsilio editore
50 - Massimo Lugli, Il carezzevole, Newton Compton
 49 - Elisabetta Bucciarelli, Ti voglio credere, Kowalski-Colorado noir
19 - Gianluca Morozzi, Cicatrici, Guanda 
19 - Piernicola Silvis, Gli anni nascosti, Cairo editore 
13 - Alfredo Colitto, I discepoli del fuoco, Piemme
13 - Rosa Mogliasso, L’assassino qualcosa lascia, Salani editore 
7 - Gianrico Carofiglio, Le perfezioni provvisorie, Sellerio
5 - Sandrone Dazieri, La bellezza è un malinteso, Mondadori
2 - Grazia Verasani, Di tutti e di nessuno, Kowalski
1 - Valerio Varesi, Il commissario Soneri e la mano di Dio, Frassinelli

Donne a perdere. tre romanzi Sabot - Ledda Auriemma Troffa Pulixi (E/O 2010)


Massimo Carlotto massimo esponente, a mio parere del noir italiano, con i suoi ‘laboratori’ ed esperimenti sta tentando di dare nuova linfa e nuova vita al noir italiano scoprendo e incoraggiando nuovi autori e Donne a perdere è uno di questi.
Riunire tre racconti, scritti da quattro giovani esordienti in un unico volume con la sua prefazione, un modo per esplorare il noir mediterraneo contaminato dai forti venti dell'est.
I racconti incentrati sulla disillusione dei sogni e sulla società sempre più corrotta, hanno come filo conduttore le donne. Donne usate come merce di scambio, come valvola di sfogo, come guadagno. Donne pedine, donne oggetto, donne vittime della violenza, come se fossero ‘cose’ prive di volontà propria insomma donne a perdere.

Lo sfondo sociale è il comune denominatore dei racconti insieme ad un’Italia degradata che non ti aspetti e che pure sai che esiste, un mondo corrotto dove chi è più forte calpesta tutti gli altri, un mondo dove ti rendi conto è quasi impossibile vivere.

Soluzioni finanziare di Michele Ledda
Come la vita di un uomo normale, che tenta di portare avanti con onestà e fiducia l’attività paterna si ritrovi a che fare con finanziare, presunti amici fidati, banche conniventi, usura, disperazione, sfiducia nello stato, come tutto ciò lo porterà alla rovina.
Malvagità, corruzione e cinismo si inseguono e si completano in questo crudo e nudo racconto ambientato in una Cagliari che non ti aspetti.

Sette giorni di maestrale di Ciro Auriemma/Renato Troffa
Siamo davvero tutti così come appariamo? Oppure desideri e vizi nascosti ci muovono l’anima? E i buoni sono davvero buoni o forse no!?
Storia di una ossessione e di due doppie vite, della mafia russa e di un poliziotto corrotto che usa i vizi altrui per far carriera nella malavita.
Storia con un inizio ammaliante, un finale struggente, con un intermezzo che viene spazzato via dal Maestrale della criminalità.

Un amore sporco di Piergiorgio Pulixi
Quanto è giusto che un uomo sconvolga la sua e l’altrui per un amore?
Un amore?! Ne siamo sicuri, amore!?
O meglio una infatuazione pericolosa che spinge un uomo a stravolgere la vita di gente che non conosce e che non conoscerà e di chi invece conosceva e non potrà più conoscere.
Spiraglio di luce finale accompagnato da una lucida canna di pistola.

Articolo di Marta Naddeo

Dettagli del libro
  • # Titolo: Donne a perdere. Tre romanzi Sabot
  • # Curato da: Carlotto M.
  • # Editore: E/O
  • # Collana: Noir mediterraneo
  • # Data di Pubblicazione: 2010
  • # ISBN: 8876418997
  • # ISBN-13: 9788876418990
  • # Pagine: 435

    domenica 21 novembre 2010

    Pozzoromolo – Luigi Romolo Carrino (Meridiano Zero 2009)


    « Ho perduto la mia vocazione a essere felice, il mio giro di stagioni. Essere felici è la capacità di riuscire a soffrire un po’ di più. Tutti hanno sempre la certezza di riconoscere la sofferenza e il dolore, mai la Gioia. »

    Pozzoromolo è poesia. Una poesia struggente e toccante. E’ un grido di dolore. Una richiesta d’aiuto. Voglia di riscatto. Dichiarazione d’amore.
    Gioia è rinchiusa in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario, e da qui ci racconta la sua storia. Una storia drammatica. Raccontata a pezzi, spesso sotto l’effetto deformante degli psicofarmaci. Raccontata un po’ in italiano e un po’ in dialetto. Raccontata a volte utilizzando frammenti di frasi di canzoni, personaggi di telefilm e dello spettacolo, un gioco di parole utilizzato quasi a volerla rendere un po’ più fantastica e meno drammatica. Gioia ci racconta la sua storia scrivendola come fosse un diario, cancellandola e riscrivendola. Pagina dopo pagina ci fa conoscere la sua famiglia, la madre e il padre, fonti primarie del suo dolore, i nonni paterni, il fratello Luca, lo zio Gigetto e Mario, l’uomo che ha amato e che l’ha ricambiata vendendola ad altri uomini. Tutte queste persone continuano a farle compagnia anche all’interno dell’ospedale, ogni notte popolano i suoi sogni, ogni notte le fanno rivivere le paure e le angosce della sua vita. Ogni notte…C’era c’era la casa di Milano, la masseria di Ospedaletto d’Alpinolo, una cucina in pietra nel sottoscala, la legna da prendere e il coniglio alla cacciatora da cuocere in padella. C’era c’era un bambino che ha sofferto tanto, che ha subìto troppo, e che desiderava solo essere amato.
    …non so come altro dire che ci sono anch’io nel mondo e che l’unica cosa che voglio fare è la cosa più bella di tutto il mondo per te, la cosa che tu poi ti senti orgoglioso di me e non mi dici mai più che io non sono tuo figlio, che non mi hai mai conosciuto chi sono io.
    Luigi Carrino ha scritto un romanzo coraggioso. Un romanzo che disturba e che non si dimentica. Un romanzo senza eroi, che ferisce, che ti entra nella pancia come il nido di vespe che Gioia sente dentro di se. Un viaggio nell’inferno della miseria umana, degli ospedali psichiatrici, della violenza e degli abusi sessuali. Un viaggio nella vita di Gioia.

    Articolo di Marianna "Mari" De Rossi

    "Se tu fai una cosa, qualsiasi cosa che va contro la legge, vai in carcere, sconti la tua pena, sai quanto tempo è la pena, la sconti, poi esci. Quando entri in un posto come questo tu non lo sai quanto tempo ci resti
    “Parole come coriandoli di spilli” cantano i Litfiba ed è proprio questa la senzazione che ho avuto, parole che come spilli si conficcano negli occhi, nel cuore, nello stomaco e fanno un male cane, danno fastidio, fai di tutto per scrollarteli di dosso ma non ce la fai, ormai sono ben infilzati ed è difficile riuscire a toglierli. Le parole di Gioia, protagonista (uso questo temine non a caso) di questa storia è in un manicomio criminale da molti anni e non sa perchè, deve ricordare e per fare questo ci trascina nella sua mente, nei meandri più nascosti facendoci vivere con lei tutti quei sentimenti che hanno segnato la sua vita, umiliazione, rabbia, abbandono, disperazione ma soprattutto il bisogno d'amore, di sentire di valere qualcosa per qualcuno. “Ma tu, tu me vuo' bbene a me” poche parole che magari ogni tanto diciamo anche noi, ma che qui pesano come un macigno. Non dirò altro della trama, è un libro che va preso a scatola chiusa e letto senza pregiudizi e remore. Una storia che tratta argomenti difficili, dalla malattia mentale alla sessualità e Carrino ce la racconta con uno stile sicuramente unico, poetico e duro allo stesso tempo, che spiazza, ipnotizza e conivolge fino all'ultima parola.

    Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

    C'era c'era una volta tutti i demoni del mondo
    Parole, parole che si rincorrono, parole 'vomitate' a forza e per forza sulla carta, concatenate in una catena infinita, parole che esigono di uscire di essere annientate dalla luce del giorno, illuminate dal buio della notte.
    Parole che affermano che negano se stesse, parole che negano per potersi poi affermare.
    Libro di forte impatto emotivo
    ...io sono quello che non hai mai voluto perché sai che ti sono, da qualche parte, sai che sono dentro di te.

    Articolo di Marta


    Dettagli del libro
    • Formato: Brossura
    • Pagine: 285
    • Lingua: Italiano
    • Editore: Meridianozero
    • Anno di pubblicazione 2009
    • Codice EAN: 9788882371777
    • Prezzo di copertina: € 15,00

    sabato 20 novembre 2010

    Chi è il colpevole - A.V. (Polillo 2010)


    Anthony Berkeley, Milward Kennedy, Gladys Mitchell, John Rhode, Dorothy L. Sayers, Helen Simpson

    Il Detection Club, per usare le parole di Dorothy L. Sayers, “è un’associazione privata di scrittori di romanzi polizieschi che esiste in Gran Bretagna al solo scopo di organizzare dei banchetti di tanto in tanto e permettere di parlare del proprio lavoro a ruota libera”.
    “L’iscrizione è riservata agli autori di autentici romanzi polizieschi (non di libri d’avventura o di romanzi sensazionali), si ottiene col voto dell’associazione su presentazione di due o più soci e comporta la prestazione di un giuramento”.
    La formula del giuramento, che impegna lo scrittore ad essere onesto nei confronti del lettore, è riportata nelle ultime pagine dell’edizione curata da Polillo.
    Cinque autori dell’età d’oro del Giallo , partendo da una traccia scritta da John Rhode (autore, insieme a John Dickson Carr, di “Discesa fatale”, I Bassotti n. 53), fanno indagare quattro diversi investigatori (scambiandosi i personaggi e scrivendo ognuno nello stile dell’altro) per risolvere un delitto che sembra non avere un colpevole.
    Il potente e famoso editore Lord Comstock è stato trovato morto nella sua casa di campagna.
    Gli accessi al suo studio (tre porte e una finestra) sono stati, nei minuti in cui è avvenuto il delitto, presidiati dal segretario dell’editore e da alcuni importanti personaggi che erano in attesa di essere ricevuti dalla vittima.
    Il ministro dell’Interno, costretto ad occuparsi del caso, si trova nell’impossibilità di lasciare l’indagine nelle mani del CID, il Dipartimento Investigativo Criminale di Scotland Yard, e dà l’incarico a quattro famosi investigatori dilettanti.
    Il compito di risolvere il mistero è affidato alla psichiatra Mrs. Bradley, all’attore Sir John Saumarez, a Roger Sheringham e a Lord Peter Wimsey: anche questa volta scoprire la verità non sarà un compito facile.

    Tenendo in considerazione ognuno la trama dell’altro, i sei autori riescono a scrivere un vero romanzo i cui protagonisti arrivano, ognuno con un’indagine diversa e analizzando i singoli aspetti del caso, a dare una soluzione che rispetta tutti i fatti accaduti.
    E’ interessante vedere il mistero studiato da prospettive differenti e ritrovare le caratteristiche peculiari degli investigatori.
    La trama non manca di sorprese e la celebrità dei sospettati (il capo del CID, un arcivescovo, il capogruppo parlamentare del governo) e degli investigatori dà un’impostazione particolare alla narrazione.
    L’alta società inglese dell’epoca (il romanzo, finora inedito in Italia, è del 1933) è ben rappresentata e la complessità dell’indagine riesce a non annoiare il lettore.
    Fra i sei romanzi pubblicati dal Detection Club tra il 1931 e il 1937 “Chi è il colpevole?” è senza dubbio uno di quelli meglio riusciti.

    Articolo di Paolo Carrfinder

    Dettagli del libro
    • € 13,90
    • 320 pagine
    • I Bassotti
    • N.: 58
    • ISBN: 9788881543083
    • Anthony Berkeley
    • Milward Kennedy
    • Dorothy L. Sayers
    • Gladys Mitchell
    • Helen Simpson
    • John Rhode
    Prima edizione assoluta in lingua italiana - 6 maestri del giallo riuniti in uno straordinario romanzo.

    venerdì 19 novembre 2010

    I vampiri di Ciudad Juarez – Clanash Farjeon (Gargoyle Books 2010)


    Morir es no volver a estar
    a la misma hora
    en los mismos lugares,
    con las mismas personas.
    No aparecer, cada mañana,
    como esa gran luz nueva
    disuelta entre las cosas;
    dejar interrumpidos los trabajos,
    los viajes en punto muerto.
    Ajenos a los mares y a los astros.
    Morir es estar quietos, sordos,
    ciegos, mudos, desaparecidos,
    desconectados de todos y de todo,
    de nosotros también;
    no regresar a casa nunca más.
    No emitir ya señales, recibirlas tampoco.
    Morir es no volver.
    (Angel Quinda )

    Dal 1993 ad oggi, nella città messicana di Ciudad Juarez sono state assassinate circa 5000 donne, dai 10 ai 25 anni. Mutilati, torturati, sfigurati, così sono stati rinvenuti i loro cadaveri, abbandonati come vecchi stracci nell'area desertica che circonda Ciudad. Questo vale solo per le “ fortunate” sparite ed uccise fino al 2001, in seguito solo per 400 delle 600 ragazze “prelevate” in pieno giorno mentre tornavano da scuola o dal lavoro, si è potuto sapere, quale, seppur atroce, destino era stato loro riservato. Ma nessuna di loro ha avuto giustizia.
    Falsi colpevoli, procuratori ed avvocati che difendevano la verità uccisi o vittime di incidenti dubbi, giornalisti minacciati di morte perchè abbandonassero le ricerche sugli omicidi, corpi di polizia disorganizzati per un'indagine coordinata, ma simbioticamente allineati nello sminuire e ridimensionare a bagatelle di basso profilo criminale questa “caccia” delittuosa quasi infinita. Nessuna traccia dei veri colpevoli. Nessuna traccia è la parola d’ordine. Ridurre
    al nulla, cancellare, far scomparire completamente, sono le parole chiave della criminalità locale, a seguito dell'interesse e delle indagini di associazioni umanitarie come Amnesty International. Lechada ( una mistura di acido che liquefà persino le ossa ) e depistaggio sono i vocaboli di colpevoli e complici.
    A soli 4 km da “Gringolandia” Ciudad Juarez non è solo una città di confine non comune, non solo una zona franca industriale, o uno spartiacque tra lo sviluppo e il sottosviluppo, è un coacervo di violenza, di omertà criminale e ricattato silenzio, di soprusi e strategie di mercato industriale estero, ed è, soprattutto, l'Eldorado dei narcotrafficanti della vicina Colombia.
    Centinaia di emigranti si riversano ogni anno in questo “bacino di raccolta” per allontanarsi dalla miseria dell'entroterra o anche solo per tentare di superare in seguito quel maledetto confine, per almeno un “giro” nella terra dei sogni e delle opportunità.
    Questo è il tessuto connettivo su cui Clanash Farjeon ( anagramma dell’attore inglese Alan John Scarfe ) costruisce e sviluppa il suo romanzo, primo di una trilogia in uscita per Gargoyle da qui al 2012.
    A Città del Messico, in una piccola clinica privata, muore per complicanze cardiache in un banale intervento di liposuzione, Florido Batista Morales. Un uomo qualunque apparentemente, in realtà questo decesso è seguito, per motivi diversi, da servizi segreti, da un anziano ex agente e dai cartelli della droga. Perchè Morales altri non è che lo pseudonimo di Amado Portillo, potente capo clan di una famiglia di narcotrafficanti e padrone e signore di ogni vita a Ciudad Juarez. O almeno è quanto si sa' .. Nel contempo nell'uggiosa Londra, Michael Devenport, ipocondriaco , spocchioso, petulante freelance di una misconosciuta rivista dall'altisonante nome “Enigma”, affetto da un'influenza che gli altera le facoltà olfattive e celebrali, oltre a renderlo lagnoso fino all'inverosimile, riesce a farsi mandare sulla costa soleggiata degli States ( Miami- Los Angeles ) per un'intervista scoop. Idiosincrasie , tirchieria imperante e la passione per la fotografia di felini e deserti, lo spingono a scegliere il viaggio in autobus per l'ultimo tratto che lo separa dalle assolate spiagge in stile Baywatch.
    Seppure si crede, come Jim Carrey in “23” che non esiste il destino e che le scelte non sono altro che “cose da fare”, a volte prendere un autobus piuttosto che un aereo può fare la differenza tra una vita che scorre lenta e definita come un treno ed un precipitare velocemente e senza appigli o bussola in un abisso. Una sosta ad El Paso rappresenta per Michael questa differenza. Nell'obiettivo della sua videocamera si staglia la quasi onirica silhouette di una tigre bianca. Precipitarsi dietro il felino e varcare il confine nell'ansia di registrare ogni particolare di una fiera così maestosa è un tutt'uno. Incurante di tutto ciò che gli accade intorno continua a seguirla fin nell'abitato. Uno stridio di gomme. Una macchina lussuosa che si ferma. Lo sportello posteriore viene aperto e la tigre sale all'interno dell'abitacolo. Poche frazioni di secondi ed il volto del passeggero viene immortalato dalla videocamera. Poche frazioni di secondi e Michael viene assalito e privato della cassetta registrata. I Portillo sono i padroni della tigre e l'abitato non è altro che la città di Ciudad. Questo è quanto viene a sapere nel bar di El Paso da Chuck, ex agente dell'antidroga, che ha una morte in sospeso proprio con Amado Portillo. Rientrare in possesso della cassetta è l'imperativo di Michael, ad ogni costo, anche quello di entrare nella casa-castello del più feroce ed importante narcos messicano. Ma nulla lo ha preparato ad ascoltare e vedere quanto di più feroce ed aberrante la mente umana può concepire per instillare paura, generare terrore, applicare torture indicibili, con il consenso, oltretutto, di chi ha interesse politico ed economico perchè tutto questo rimanga nascosto.
    I Portillo non sono solo un potente clan di narcotrafficanti, sono vampiri e Ciudad non è solo la loro zona d'azione è il loro parco-giochi ed il loro pasto.
    Se vi aspettate vampiri con pelle diamantina e capacità amatorie alla Twilight, o mutaforma vendicativi dall'anima antica ancora vibrante di vetusto ed imperituro amore alla Dracula di Bram Stoker, siete decisamente fuori strada. Questi “vampiri” non temono la luce del sole, non sono tenebrosi e romantici, non attraversano le ere sentendo il peso della loro unicità. Sono, invece, mortali e mortalmente spietati, senza pietà alcuna, volgari, prevaricatori, assassini seriali.
    Farejon dà una sua personale, seppur da molti condivisa, almeno per quanto riguarda chi e per quale motivo vengono coperti, spiegazione per le sparizioni e gli omicidi di giovani donne che avvengono ormai da 17 anni a Ciudad Juarez.
    L'unico neo di questo romanzo, personalmente parlando, è che questa idea del vampirismo, sebbene molto originale e comunque supportata da riscontri reali alla voce perversioni nei manuali di studio dei serial killer, sembra inizialmente trasportare il lettore nella certezza quasi assoluta che siano dei veri novelli Lestat e che si tratta di un ennesimo libro sulla scia dei sanguisuga cinematografici, poi una virata improvvisa, uno stacco e siamo in presenza di esseri ben più mostruosi dei zannuti qui sopra . Mostri come solo gli uomini con un potere illimitato e lontani da qualsiasi scintilla d'anima sanno essere.

    Articolo di Daniela "eccozucca" Contini

    Dettagli del libro
    • I vampiri di Ciudad Juarez 
    • Clanash Farjeon 
    • The Vampires of Ciudad Juarez
    • Traduzione Chiara Vatteroni
    • Gargoyle
    • collana Nuovi incubi 17
    • pagg. 294
    • euro 14,00
    • ISBN 978-88-89541-43-2

    giovedì 18 novembre 2010

    Consigli per gli acquisti: Novembre 2010


    Stephen Gunn (alisia Stefano Di Marino) - Il professionista. Vendetta

    Ex soldato della Legione Straniera, Chance Renard ha sventato il complotto ordito dal Marsigliese ed è diventato un agente indipendente, un moderno soldato di ventura, la migliore pistola che i soldi possano arruolare. Sopravvissuto a missioni impossibili e protagonista di una serie di romanzi a dir poco adrenalinici, il Professionista torna a colpire in una storia di fucili e vendetta, portandoci nella Milano multietnica, con inseguimenti, sparatorie e pugni tra i kebaps di Porta Venezia, i bar di Loreto, i parchetti, la stazione.....
    Ma Vendetta non è solo un romanzo breve con tutti gli ingredienti che hanno portato al successo l’antieroe di Stephen Gunn: è un libro impreziosito dalle strepitose illustrazioni di Francesco Mortarino, un action-thriller dal sapore hollywoodiano che strizza l’occhio al grande fumetto che ha in Sin City di Frank Miller il suo più famoso esponente.

    Dettagli del libro
    • Autori: Gunn Stephen Mortarino Francesco
    • Editore: Bande Dessinée
    • Genere: disegno, arti decorative e minori
    • ISBN: 8861234887
    • ISBN-13: 9788861234888
    • Data pubbl.: novembre 2010


    Bev Vincent - Tutto su Stephen King

    "Dove allignano le cose oscure" Così inizia Carrie, il romanzo che lanciò Stephen King nel panorama mondiale degli autori bestseller. Grazie alle migliaia di pagine terrificanti pubblicate da quel lontano 1974, e alle sue storie avvincenti e intramontabili, lo scrittore del Maine è ora universalmente riconosciuto come acclamato genio della letteratura internazionale. Questo libro rivede le sue opere più significative per rivelare le influenze e i demoni personali che lo hanno ispirato, lasciandoci letteralmente spiare tra le righe. Letteralmente perché il volume contiene foto di famiglia e documenti inediti, note di suo pugno ai manoscritti, prime stesure, annotazioni personali, disegni per il giornale universitario: un vero tesoro da gustare con gli occhi e toccare con mano. Ricco di affascinanti particolari biografici, interpretazioni letterarie e cimeli fedelmente riprodotti, Tutto su Stephen King è un repertorio formidabile, una meravigliosa fonte di curiosità, la chicca che non può mancare nella biblioteca di un vero fan.

    Dettagli del libro
    • Tutto su Stephen King
    • Bev Vincent
    • Sperling Kupfer
    • 2010
    • pp. 0
    • € 40,00
    • 978882004922


    Frank Schätzing - Limit

    Orley Space Station (OSS), 2 agosto 2024. Vic Thorn ha pochi secondi di vita. Stava riparando lo Shuttle che doveva portarlo sulla Luna, quando un braccio meccanico lo ha colpito, scagliandolo nel vuoto. Mentre fluttua verso il buio della morte, Vic comprende che il suo segreto si perderà con lui nello spazio infinito. È stato un incidente, un tragico incidente. Ma cambierà tutto...
    Isla de las Estrellas, oceano Pacifico, 19 maggio 2025. Il miliardario Julian Orley è un uomo che realizza sogni. È sua l’OSS, una grandiosa stazione spaziale. È suo l’ascensore che la collega alla Terra. Ed è suo il Gaia Hotel, il primo, lussuosissimo albergo costruito sulla Luna, in cui ospiterà alcune persone tra le più ricche e influenti del mondo, per offrire loro un’esperienza unica. Un viaggio che però non è soltanto una mossa propagandistica. Orley è infatti alla ricerca di finanziamenti per il suo progetto più ambizioso: estrarre e trasportare sulla Terra l’elio-3, una fonte di energia pulita e pressoché illimitata che si ricava dalla polvere lunare. Un’impresa rivoluzionaria, che muterebbe gli scenari economici e geopolitici mondiali. Un’impresa che, per qualcuno, deve fallire...
    Shanghai, Cina, 25 maggio 2025. Ormai da due giorni Chén Hóngbīng non ha notizie di sua figlia Yoyo, una ragazza che non ha mai fatto mistero della sua attività di dissidente. Così si rivolge al detective Owen Jericho, chiedendogli d’indagare con la massima discrezione. Tuttavia quella che sembra una «semplice» scomparsa si rivela ben presto la prima tessera di un mosaico che si estende dall’Estremo Oriente agli Stati Uniti, dall’Europa fino al cuore segreto dell’Africa. Un mosaico che, se completato, rivelerebbe un piano che minaccia non solo il futuro della Terra, ma pure quello della Luna...
    Dopo averci portato nelle profondità degli abissi marini con Il quinto giorno, Frank Schätzing ci conduce là dove le nostre aspettative più audaci incontrano le nostre peggiori paure, in un’avventura senza limiti.

    Dettagli del libro
    • Limit
    • Frank Schätzing
    • Traduzione di Romina Tappa e Rosa C. Stoppani
    • Collana: Narrativa
    • Pagine: 1370
    • Ed. Nord
    • Prezzo: € 23.50
    • Di prossima pubblicazione

    Jim Thompson - L' assassino che è in me

    Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che sia un po’ noioso, un po’ troppo lento, a volte saccente.
    Ma nessuno immagina il suo male nascosto, la malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia, sempre raggelati dall’oceano nero del destino. Pubblicato originariamente nel 1952, L’assassino che è in me ha sancito il culto noir dello scrittore americano, ed è stato incluso dalla prestigiosa Library of America nel volume dedicato al noir americano degli anni Cinquanta, insieme a opere di Patricia Highsmith e David Goodis. È inoltre considerato uno dei più travolgenti e coraggiosi romanzi noir mai scritti.

    Narrato dal punto di vista di un personaggio in apparenza normale ma intimamente violento e sanguinario, L’assassino che è in me esplora l’inferno privato di uno psicopatico attraverso una narrazione audace e innovativa. Un’impietosa corsa verso il disastro e il fallimento, che non lascia spazio a nessuna speranza o futuro possibile.

    Dettagli del libro
    • collana CINEMA
    • genere CINEMA
    • anno 2010
    • Fanucci
    • pagine 224
    • prezzo € 16,00
    • isbn 978-88-347-1657-1
    • traduttore Anna Martini

    Henning Mankell - L'uomo inquieto

    In una fredda giornata d’inverno, Håkan von Enke, comandante di sommergibile in pensione, scompare durante la sua abituale passeggiata mattutina in una bosco vicino a Stoccolma. Un caso che tocca da vicino l’ispettore Wallander: von Enke è il futuro suocero di sua figlia Linda, il nonno della sua nipotina, e il suo coinvolgimento si fa ancora più serio quando, qualche tempo dopo, anche la moglie di von Enke, Louise, scompare in circostanze misteriose.
    Nel corso dell’indagine, emergono indizi che portano alla Guerra fredda, a gruppi di estremisti di destra e a killer professionisti dell’Est-Europa. In particolare, alcune tracce conducono chiaramente a episodi che hanno segnato la storia della Svezia degli anni Ottanta, quando diversi sommergibili sovietici furono avvistati in acque territoriali svedesi.
    Kurt Wallander è vicino a uno dei più grandi segreti della storia svedese del dopoguerra. Potrebbe portare alla luce qualcosa che getterebbe completamente in ombra Stig Wennerström, la più famosa spia di Svezia.

    Dettagli del libro
    • pp. 560 ,2° ed.
    • Euro 19.00
    • 2010
    • isbn: 978-88-317-0728-2
    • Marsilio


    Jack Iams - Non si uccide prima di Natale

    Il Natale è ormai alle porte in una cittadina della provincia americana quando Stanley Rockwell (“Rocky” per gli amici), caposervizio del quotidiano Record, viene incaricato di scrivere un articolo su un evento organizzato da Martin Malloy Jr, rampollo di una delle famiglie più ricche, potenti e detestate del luogo. La legalità dei loro affari ha sempre destato grandi dubbi, e l’istituzione di un Centro Ricreativo – che altro non è se non un vecchio magazzino le cui uniche attrattive sono una manciata di giornaletti e un tavolo da ping pong – nel quartiere disagiato di Shady Hollow più che un regalo ai suoi abitanti sembra una mossa per ottenere facili consensi. Per di più, il party inaugurale che Malloy intende dare per i bambini della zona coincide con la tradizionale festa di Natale dello “zio Poot”, un anziano giocattolaio rispettato e benvoluto da tutta la città. Quando Rocky giunge sul posto per indagare su una situazione che sta suscitando molte polemiche, scopre che la direttrice del Centro Ricreativo è Jane Hewes, l’incantevole fidanzata di Malloy della quale è difficile non innamorarsi a prima vista. Ma le sorprese non saranno tutte così piacevoli in questo mystery del 1949 finora inedito in Italia: qualcuno, infatti, non arriverà vivo alla mattina di Natale…

    Dettagli del libro
    • € 13,90
    • 288 pagine
    • Polillo Editore
    • I Bassotti
    • N.: 90
    • ISBN: 9788881543625

    Autori Vari - Delitti in treno

    Qualcuno ha scritto che gli autori di gialli hanno dato alle ferrovie una cattiva reputazione. E non a torto, visto che fin dalla nascita del genere poliziesco treni di ogni tipo, dall’espresso transcontinentale all’accelerato fino alla stessa metropolitana, sono stati teatro dei più svariati delitti. Forse perché, agli albori della narrativa poliziesca, il treno veniva percepito come una sorta di macchina magica che esaltava il dinamismo e la velocità ed eliminava le distanze; avvicinava e nel contempo allontanava le persone, e con quel suo fascino quasi esotico poteva riservare un incontro inaspettato con l’avventura. Nessun altro mezzo di trasporto possedeva la stessa allure né poteva offrire una cornice così perfetta: isolato dal mondo esterno che scorre fuori dai finestrini, eppure parte di esso, popolato di estranei, “gli altri passeggeri”, ai quali si può affidare il ruolo della vittima o del criminale. E che dire del monotono sferragliare che induce sonnolenza nell’ignaro viaggiatore… delle improvvise gallerie che gettano lo scompartimento nel buio… della locomotiva che corre sbuffando fumo e scintille come una creatura della notte… del suo fischio lacerante così simile a un grido… Anche in questa raccolta di racconti i treni sono posti pericolosi e quasi mai arrivano a destinazione con lo stesso numero di passeggeri vivi di quando sono partiti.

    Dettagli del libro
    • € 14,40
    • 320 pagine
    • I Bassotti 
    • Polillo Editore
    • N.: 91
    • ISBN: 9788881543700

    James Patterson - L' ottava confessione

    È una mattina come tante, a San Francisco, e Cindy Thomas sta dirigendosi verso la redazione del Chronicle quando qualcosa attira la sua attenzione. Una piccola folla di barboni disperati si accalca intorno a un mucchio di stracci, che a un’occhiata più attenta si rivela un uomo, o meglio quel che ne resta, visto che è stato picchiato selvaggiamente e finito con numerosi colpi di pistola al volto. L’istinto di cronista di Cindy si risveglia, insieme all’angoscia per una fine così orribile. Ma nessuno sa dirle chi fosse realmente il morto. I disperati che aiutava, e che ora piangono la sua morte, lo chiamavano Bagman Jesus, e tutti hanno una bella storia su di lui da raccontare. Ma allora chi poteva volergli tanto male da fargli questo?
    Cindy chiama subito la sua amica Lindsay Boxer della Omicidi, ma Lidsay non può dedicare troppe energie a un caso di così basso profilo. Gli alti vertici infatti la stanno pressando, perché il jet set della città è percorso da una scia di morte. I primi sono stati Isa ed Ethan Bailey, belli, ricchi, sani, felici, trovati cadaveri nella loro villa hollywodiana. Nessun segno di effrazione, nessuna impronta e soprattutto nessuna traccia di violenza sui corpi. E l’elenco è destinato a continuare... Chi è l’assassino? E soprattutto in che modo uccide? 

    Dettagli del libro
    • L'OTTAVA CONFESSIONE
    • James Patterson
    • Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani
    • Thriller
    • Collana: La Gaja scienza
    • Pagine: 304
    • Prezzo: € 17.60

    Andrea Vitali - Il Meccanico Landru

    In un freddo pomeriggio d'inizio gennaio 1930, alla stazione di Bellano scendono sei uomini malvestiti e con la barba lunga. È la squadra di meccanici che dovrà montare i nuovi telai elettrici nel cotonificio: come spesso accade nei momenti di crisi economica, servono macchine moderne per produrre di più con meno operai. Ma non è questo l'unico turbamento che gli intrusi portano nella piccola e quieta cittadina. Perché si trovano subito al centro di una memorabile rissa, che turba il ballo organizzato per festeggiare le nozze del principe Umberto con Maria José. Nel gruppetto c'è un meccanico dall'aria fascinosa e dal nome bizzarro: Landru. Saranno in molti, e per diversi motivi, a sperare che il misterioso ospite possa aiutarli a realizzare i loro desideri.
    Con Il meccanico Landru, Andrea Vitali conferma le sue straordinarie qualità di narratore: a cominciare dalla capacità di reinventare una storia (una prima versione del romanzo era stata pubblicata nel 1992), riequilibrando divagazioni e aneddoti, arricchendola di vicende e personaggi, ma soprattutto della sua esperienza umana e artistica.
    Attraverso una vicenda di apparente semplicità, Il meccanico Landru racconta come l'irruzione di un elemento estraneo possa alterare i fragili equilibri di una comunità. E lo mostra con grazia e leggerezza, attraverso una piccola folla di personaggi destinati a imprimersi nella memoria dei lettori. In sottofondo c'è la lotta tra due giovani politici in carriera, l'irruente Aurelio Pasta e l'astuto Eumeo Pennati. Intorno a loro, l'intrigante prevosto don Ascani e il dottor Lieti, che cura gratuitamente gli operai, il direttore dello stabilimento ingegner Galimbelli e il capostazione Amedeo Musante, puntuale confidente del maresciallo Rodinò. Poi ci sono loro, le tre giovani protagoniste: la rossa e focosa Mirandola, la timida ma determinata Emilia e Maddalena, alla ricerca di un possibile riscatto.

    Dettagli del libro
    • Vitali Andrea
    • Il meccanico Landru
    • Garzanti Editore
    • Narratori Moderni
    • 376 pagine
    • € 18.00
    • ISBN 978881167814-4 

    Autori Vari - Carnevale

    Le acque della laguna sono increspate, gondolieri vagano incerti, non hanno voglia di cantare e fischiettare, stasera. Piazza San Marco è silenziosa, niente schiamazzi di turisti, niente frullare d’ali delle solite frotte di piccioni.
    È Carnevale, ma nessuno festeggia. Qualcosa sta per succedere.
    Solo dodici maschere sanno che cosa.
    Dodici racconti. Dodici tavole. Dodici maschere.
    La stessa notte, insieme a Venezia.
    Gli autori di Camera Oscura ci invitano in una città che muore, vivissima e palpitante, ci trascinano dentro calli oscure e campielli affollati per raccontarci storie corrotte dall’ebbrezza della festa, ci accompagnano in balli dal fascino bizzarro e pericoloso, presentano travestimenti che celano ben più di un volto umano. Una cornice traccia la mappa che unisce i racconti, permette di conoscere la geografia misteriosa del Carnevale: un labirinto letterario nel quale il Male sembra sprofondare insieme a Venezia, e invece è sempre lì, pronto ogni anno a ritornare al mondo, con addosso un sorriso mascherato.
    Accanto alle dodici visionarie illustrazioni degli artisti di Diramazioni, il volume, a cura di Daniele Bonfanti e David Riva, contiene altrettanti racconti di originali interpreti della narrativa fantastica contemporanea: Michael Laimo, Riccardo Coltri, Samuel Marolla, Marica Petrolati, David Riva, Alberto Priora, Stefano Andrea Noventa, Davide Cassia, Simone Corà, J. Romano, Gabriele Lattanzio, Zefiro Mesvell. Tutti racchiusi in una cornice narrativa creata da Ian Delacroix e Mario Cella.

    Dettagli del libro
    • Autori Autori vari
    • Curatore Daniele Bonfanti e David Riva
    • Anno 2010
    • Formato 336 pp., bross., plast. lucida, risvolti - 12 tavole a colori
    • Collana Camera Oscura - n. 3
    • ISBN 978-88-95733-26-5
    • Prezzo 19,50 euro


    William Ryan - Il ladro di icone

    Nella Mosca del 1936, mentre lo spettro delle purghe staliniane allunga la sua ombra spaventosa sull’intero paese, è sufficiente una battuta infelice per essere prelevati in piena notte dall’NKVD, la famigerata polizia politica, e finire nella «Zona», campi di prigionia nel lontano Nord da cui i nemici dello Stato Sovietico, reali o presunti, non fanno mai ritorno.
    Nemmeno un onesto poliziotto come Aleksej Korolev, stimato e fedele al Partito, può dormire tra due guanciali. Troppi sono i colleghi che ha visto cadere in disgrazia senza un motivo. E quando viene chiamato a indagare sulla morte di una giovane donna senza nome, torturata e poi sadicamente mutilata, non può che aprire la sua battuta di caccia tra le strade malfamate della capitale. Nulla ha a che vedere con la politica, questo omicidio, eppure Korolev sa che l’NKVD è solo un passo dietro di lui. Non sa invece di chi potersi fidare, se della potentissima organizzazione di Ladri che domina la città, se delle bande dei bambini di strada che vedono tutto, se dei funzionari di Partito che gli tendono la mano.
    È un pericoloso traffico internazionale di opere d’arte quello in cui Korolev si trova invischiato, al cui centro c’è un oggetto sacro che per il popolo russo ha un valore inestimabile. Pur avendo poco da guadagnare e tutto da perdere, l’ostinato capitano vuole arrivare alla verità. A ogni costo, se non altro in nome di quella fede cristiana che è costretto a coltivare in segreto.
    Nella cornice suggestiva della Mosca staliniana, William Ryan crea un grande thriller storico con intensi scorci di vita quotidiana, indimenticabili personaggi di carne e sangue – cittadini comuni, delinquenti, funzionari di Partito senza scrupoli –, ciascuno in bilico tra insubordinazione e ortodossia, ciascuno combattuto tra la speranza nel futuro, la disperazione del presente, l’orgoglio di appartenere a un grande paese.

    Dettagli del libro
    • in libreria dall'11 novembre
    • Prezzo: € 19,00
    • Editore: Cairo Editore
    • Collana: Scrittori stranieri
    • Pagine: 384
    • ISBN/EAN: 9788860522733

    Faye Kellerman - Sacro e Profano

    Dopo il successo de Il bagno rituale Cooper continua a pubblicare in esclusiva per l’Italia i gialli di Faye Kellerman, per 19 volte nella classifica dei best-seller del «New York Times».Sacro e Profano è il secondo agghiacciante caso dei detective Peter Decker e Rina Lazarus.Un giallo appassionante e intrigante, ma anche una grande storia d’amore, avvolta nella cultura e nelle tradizioni dell’ebraismo ortodosso nell’America degli anni Ottanta.

    Dettagli del libro
    • Formato: Brossura
    • Pagine: 412
    • Lingua: Italiano
    • Editore: Cooper
    • Anno di pubblicazione 2010
    • Codice EAN: 9788873941682
    • Traduttore: P. A. Corsini, P. Corsini 

    Valerio Varesi - E' solo l'inizio, commissario Soneri

    È una brutta giornata d'inverno. Dal suo ufficio il commissario Soneri osserva innervosito la pioggia che cade su Parma, quando arrivano, nel giro di poche ore, due drammatici annunci. Un misterioso giovane si è impiccato in un vecchio albergo abbandonato, è vestito con eleganza, ha una valigia di lusso accanto a sé ma non ha né soldi né documenti. Come se avesse deciso di andarsene dal mondo senza lasciare tracce. Con i pochi, inconsistenti indizi Soneri avvia l'indagine, mentre gli piomba addosso il secondo, tragico caso, un morto accoltellato. Elmo Boselli era un leader del Sessantotto parmigiano, grande agitatore di folle e seduttore impenitente di ricche rampolle della borghesia locale, affascinate dal suo carisma e dalla sua aura di ribelle anticonformista. Un passato turbolento che non giustifica una fine così feroce. Forse il movente politico non è la pista giusta: il commissario comincia a scavare nella vita di Boselli, inseguendo il filo di un suo antico amore, che lo conduce fino ai borghi delle Cinque Terre. Dove, stranamente, approdano anche le ricerche sul misterioso suicida, un rumeno appartenente a un gruppo fascista di ultras della tifoseria spezzina... Quando le tessere del puzzle si ricompongono, Soneri sente una strana, malinconica sensazione, quella di fare un mestiere che, alla fine, «raccoglie i cocci». Teso e tagliente, un grande noir in cui Valerio Varesi affianca a un'appassionante vicenda poliziesca un lucido, impietoso ritratto della società attuale.

    Dettagli del libro
    • E' solo l'inizio, commissario Soneri
    • Valerio Varesi
    • 2010
    • pp. 288
    • € 17,50
    • 978882004952
    • Frassinelli 

    Davide Desario - Storie Bastarde

    Anni Settanta. Estrema periferia di Roma. Una terra di nessuno dove qualche anno prima è stato massacrato e ucciso Pier Paolo Pasolini. Un posto dove le strade ringhiano e i bar sono palestre di vita. Un gruppo di ragazzini cresce in mezzo alla malavita locale, incrociando i “bravi ragazzi” della Banda della Magliana e la Primula Rossa delle Br, Barbara Balzerani. È Ostia, ma potrebbe essere qualunque periferia italiana, dove sopravvivere vuol dire fare i conti anche con tragedie come l’episodio di Vermicino che ferma tutti davanti le televisioni. Le storie bastarde – pestaggi tra rossi e neri, fionde e motorini rubati, scippi e scommesse, le sfide tra bande nemiche, e poi overdose, morti ammazzati – diventano lenti d’ingrandimento su una gioventù che cresce e sul mondo che sta cambiando.

    Dettagli del libro
    • Pagine 180
    • Prezzo € 15.00
    • Avagliano Editore
    • Anno 2010
    • ISBN 978-88-8309304


    Howard Marks - Gli uomini preferiscono il diavolo

    È una sera di gennaio, tersa e gelida quando la detective Catrin Price giunge all’argine nella baia di Cardiff, un’enorme struttura nera che, con una serie di chiuse gigantesche, blocca l’estuario del fiume Taff separandolo dalle correnti del canale di Bristol.Sulla spiaggia vicina a quell’enorme rottame, che sembra precipitato dallo spazio, giace il cadavere di Rhys Williams. Un corpo scheletrico, steso a faccia in giù. Vestito tutto di nero, dagli stivali di motociclista al giubbotto di pelle. I capelli stranamente corvini.Per il collega Jack Thomas, un detective con il sorriso compiaciuto dello sbirro stampato sul volto, le circostanze sono chiare. Rhys Williams, ex poliziotto entrato nel giro della droga, si è sparato un grammo di afgana pura, ha perso i sensi ed è stato trascinato via dalla marea. Come uno di quei tossici che se ne vanno letteralmente per la tangente.
    Per Catrin, invece, quelle circostanze sono tra le più drammatiche della sua vita. Dieci anni prima, infatti, Rhys era il suo uomo. Un uomo coi fianchi flessuosi, il torace magro e pallido, gli occhi da poeta ferito che allietava la sua esistenza.Un giorno se ne andò con Della Davies, una di quelle donne con gli abiti stretti, il corpo snello, i capelli neri lisci come spaghetti, cui è impossibile dire di no. Restando, però,  sempre una presenza fissa nei pensieri di Catrin, impressa una volta per tutte nel suo sguardo. Com’è possibile che Rhys sia finito così, strafatto di eroina, su una squallida spiaggia della baia di Cardiff?

    Dettagli del libro
    • Howard Marks
    • Titolo: Gli uomini preferiscono il diavolo
    • Giano Editore
    • ISBN 978-88-625-1074-5
    • Pagine 400
    • Euro 17,50
    • Collana: Blugiano 

    Francisco González Ledesma - Cronaca sentimentale in rosso

    Olvido Montal ha trovato casa a San Salvator, a Barcellona. Una casa con un cuore, come dice lei, con le pareti ocra e un piccolo cortile che si affaccia sulla sabbia della spiaggia e sui rumori del mare.Qualche volta Olvido si azzarda a esibire il seno nudo su quella spiaggia di famiglie dove anche gli ombelichi hanno il certificato matrimoniale. Lo fa con naturalezza, portando a spasso sulla riva la sua alta statura, le sue gambe lunghe dalle cosce possenti, sode e dure.Tra i piú esperti nell’osservazione di quelle grazie, c’è il vecchio poliziotto Méndez. Esiliato dal suo quartier generale in calle Nueva, espulso dal Quinto distretto di Barcellona, Méndez è stato assegnato alla sorveglianza dei lidi. Un lavoro da pensionati, qualche controllo di borseggiatori e piccoli spacciatori, qualche ispezione di alberghi e bar alla ricerca di scontate irregolarità.
    Per fortuna Méndez lo nobilita trascorrendo il suo tempo al bar Can 60, un locale che conserva meravigliosamente l’aria di un rifugio di pescatori dediti a contemplare la vita che passa, con le sue pareti tirate a calce, le sedie decrepite, le brocche abituate a infiniti travasi di vini e accostamenti di sgombri, sardine e arselle.In quel rifugio, perfetto per chiunque voglia avere l’eleganza di scegliere la propria morte nell’indifferenza piú assoluta del mondo, Méndez contempla la bella Olvido Montal.
    Nell’istante in cui ha saputo che la donna è un giudice, Méndez è rimasto per un po’ deluso, poi ha trascorso i successivi dieci minuti a pensare come sarebbe stato stupendo averla con addosso la toga.

    Dettagli del libro
    • Francisco González Ledesma
    • Titolo: Cronaca sentimentale in rosso
    • Giano Editore
    • ISBN 978-88-625-1064-6
    • Pagine 352
    • Euro 17,00
    • Collana: Nerogiano

    R.J. Ellory - Vendetta

    Chalmette è un quartiere di New Orleans che è un eufemismo definire malfamato: un insieme di vicoli fumosi dove ristagna l’odore pungente dell’alcol, e dove la peggiore feccia dell’umanità si raccoglie attorno a cocci di bottiglie e falò di bidoni. In uno di questi vicoli, è in sosta una Mercury Turnpike Cruiser, un magnifico coupé prodotto dalla Ford nel ’56, tre metri di interasse e un peso di quasi due tonnellate. Rimarrebbe probabilmente a lungo lí, come un lussuoso oggetto da parata del Mardi Gras, se un garagista non scorgesse del sangue sul sedile posteriore, anzi un fiume di sangue sui rivestimenti in pelle, coagulato nelle cuciture, sparso intorno ai bordi dei sedili. In un’umida notte d’agosto, la polizia libera il marciapiede, tira fuori la macchina, apre il portabagagli e scopre il cadavere di un uomo di circa cinquant’anni. Gli esami post mortem accertano che è stato colpito alla testa e al collo con un martello e che gli è stato inciso il cuore, piamente lasciato all’interno della cavità toracica. Lungo la schiena, sotto il collo e sopra le spalle, l’uomo presenta uno strano disegno raffigurante la costellazione dei gemelli. La polizia si appresta ad appurarne l’identità, quando l’inchiesta viene secretata e trasferita nelle mani dell’FBI. Il morto, infatti, non è uno qualsiasi: è un ex poliziotto e prima ancora un ex marine diventato guardia del corpo di Charles Mason Ducane, governatore dello stato della Louisiana. Accompagnava per le strade di New Orleans la figlia diciannovenne del governatore, Catherine, una giovane di indole capricciosa, dotata di gusti squisitamente costosi, nell’istante in cui lui è stato ucciso e la ragazza rapita.
    L’FBI brancolerebbe nel buio piú pesto se l’agente Schaeffer non ricevesse la telefonata di uno sconosciuto che, con una indefinibile inflessione nella voce, gli intima di portare un certo Ray Hartmann, investigatore speciale a New York, a New Orleans nel giro di ventiquattr’ore, pena la vita della ragazza.

    Dettagli del libro
    • R.J. Ellory
    • Titolo: Vendetta
    • Giano Editore
    • ISBN 978-88-625-1072-1
    • Pagine 528
    • Euro 20,00
    • Collana: Nerogiano 

    Giorgio Faletti - Appunti di un venditore di donne

    Mentre l’Italia intera vive i giorni drammatici del sequestro Moro, una Milano stremata dagli scontri politici e sotto la minaccia del banditismo si prepara a diventare la Città da Bere degli anni Ottanta. Per la società ricca, quella che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, i divertimenti si fanno sempre più estremi, in un clima da fine impero. È in questo ambiente, tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine e cabaret − dove cresce una nuova generazione di comici − che conduce i propri affari un uomo enigmatico, affascinante, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno sgarbo. Tutti lo conoscono con il nome di Bravo. Lavora con le donne. Le vende. La sua esistenza è una lunga notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l’amico Daytona. L’unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è Lucio, il vicino di casa. Ad accomunarli è la passione per i crittogrammi.
    La comparsa improvvisa di una ragazza, Carla, sembra risvegliare dolorosamente in Bravo sensazioni che credeva sopite per sempre. È invece l’inizio di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dai Servizi Segreti deviati, dalla criminalità organizzata e dai brigatisti rossi. Per salvarsi potrà contare solo su se stesso. Il mondo reale, cui aveva cercato di sottrarsi sostituendo l’oscurità alla luce del giorno, lo reclama mettendolo faccia a faccia con la violenza del proprio tempo. Qualcosa di talmente grosso da far apparire acqua cristallina i suoi torbidi traffici.

    Dettagli del libro
    • Codice ISBN 88-6073-539-A
    • Autore Giorgio Faletti
    • Baldini Castoldi Dalai
    • Anno di produzione 2010
    • Confezione cartonato
    • Pagine 400
    • Prezzo: €20.00

    Domenico Rosaci - Il sentiero dei folli

    All’alba del XIII secolo, Guglielmo, un cavaliere normanno percorre a cavallo la lunga strada che dall’Alsazia lo porterà in Sicilia. Raggiunta Palermo, inizierà una vita intensa e avventurosa, dando origine alla famiglia Falconari. Il suo destino s’intreccerà con quello dell’imperatore Federico II, lo “stupor mundi”, che lo nominerà custode di uno straordinario segreto, direttamente collegato alla vita e alle opere di Gesù Cristo.
    Due secoli dopo, un suo pronipote, il barone Orazio Falconari, detto The Fool, fonda una confraternita segreta con l’ambizioso obiettivo di perseguire uno scopo impossibile: sradicare l’insensatezza dal genere umano.
    Oggi, il barone Vincenzo Falconari, ultimo discendente della famiglia, decide di realizzare l’ennesimo gesto folle della sua vita.
    Solo in pochi sanno che il barone ha destinato la sua esistenza a combattere una spietata organizzazione, che opera azioni criminali in nome della Fede religiosa.
    È davvero la Fede un pericolo e un danno per l’uomo, e può la Scienza essere la fiaccola che illumina il sentiero verso la verità?

    Dettagli del libro
    • Formato: Brossura
    • Lingua: Italiano
    • Editore: Falzea
    • Anno di pubblicazione 2010
    • Codice EAN: 9788882963132 

    Douglas Preston e Lincoln Child - L'isola della follia

    Il tempo della verità è arrivato, per l’agente Aloysius Pendergast. Sono passati dodici lunghi anni da quel tragico incidente in Africa, quando lui e Helen, giovani sposi, stavano dando la caccia al Dabu Gor, un gigantesco leone dalla criniera rosso sangue mangiatore di uomini. Di fronte all’animale, però, Helen aveva mancato il colpo, e in un attimo da predatrice si era trasformata in preda. Impotente e disperato, Aloysius l’aveva vista morire davanti ai suoi occhi. Ma quando, a distanza di anni, nella dimora di famiglia in Louisiana, Pendergast imbraccia il lucile con cui Helen aveva sparato quel maledetto giorno, viene alla luce un dettaglio inquietante: l’unico proiettile rimasto è caricato a salve. Sua moglie non aveva sbagliato il colpo: non aveva mai sparato davvero. È chiaro che Helen è stata assassinata. Inizia così per il geniale agente dell’FBI, in coppia con il tenente del NYPD Vincent D’Agosta, l’indagine più difficile che abbia mai affrontato. Perché questa volta la posta in gioco è una sola: la vera identità di sua “moglie. A guidare Pedergast in un vorticoso e inquietante viaggio nel suo passato, la misteriosa ossessione che Helen gli ha sempre tenuto nascosto: un virus sconosciuto e mortale che precipita le sue vittime nel cuore oscuro della follia. Con “L’isola della follia” ritorna l’agente Aloysius Pendergast in un thriller teso e appassionante che si muove sull’ambiguo confine tra giustizia e vendetta.

    Dettagli del libro
    • Titolo L' isola della follia
    • Autore Preston Douglas; Child Lincoln
    • Prezzo di copertina € 19,50
    • Dati 2010, 526 p., rilegato
    • Traduttore Tissoni A.
    • Editore Rizzoli

    Camilla Läckberg - Il predicatore

    All'alba di un mattino d'estate, un bambino in cerca di avventure decide di scalare la Gola del Re, una delle tante attrazioni naturali del delizioso paesino di Fjallbäcka, sulla costa occidentale della Svezia. Ma il suo gioco viene bruscamente interrotto dalla scoperta del corpo di una giovane donna che, nuda, lo fissa con gli occhi sbarrati ormai privi di vita. Quando la polizia interviene, scopre che sotto quel corpo ci sono due scheletri. Appartengono a due donne scomparse molti anni prima. Patrik Hedstrom, che presto avrà un bambino da Erica Falck, prende in mano il caso: quando una seconda ragazza sparisce, le sue indagini si concentrano sulla famiglia Hult, un clan di fanatici religiosi e criminali.

    Dettagli del libro
    • Camilla Läckberg
    • Il predicatore
    • traduzione diLaura Cangemi
    • Marsilio
    • ,1° ed.
    • Euro 18.00
    • 2010
    • isbn: 978-88-317-0681-0