Bello il titolo di questo libro vero? Ha in se qualcosa di inquietante, soprattutto se date un’occhiata alla copertina. Ed è proprio questo il motivo per cui ho pensato che leggerlo non sarebbe stata una cattiva idea, la pessima idea è stata quella di arrivare fino alla fine! Bisogna però fare un’analisi accurata.
Questo romanzo sicuramente potrà piacere a chi non è avvezzo a libri di genere, al lettore occasionale o a quello che ancora non sa bene quale siano le sue preferenze letterarie. Perché la suspence c’è, la trama anche e il finale potrebbe soddisfare. Ma a chi macina libri saltano subito all’occhio una serie di situazioni poco credibili (tutte?!?) Andiamo per gradi.
Susan e Alex, marito e moglie, insieme alla figlioletta Emma, traslocano nella casa dei loro sogni, un meraviglioso appartamento su due piani in una bella zona e ad un prezzo stracciatissimo, io magari mi sarei chiesta il perché di un prezzo così basso, ma loro no, anzi non vanno neanche a vederlo una seconda volta, la prendono subito! Che bravi! Ma da subito Susan entra nel panico perché una lastra di parquet è lievemente rialzata e perché in una stanza c’è odore di pipì di gatto e perché c’è un tic ricorrente che non si capisce da dove proviene e perché da una macchiolina rossa sul cuscino lei già ha capito che la casa è infestata dalle cimici dei letti, così pensa inizialmente ma mano mano che la follia dilaga le cimici diventano cimici del demonio Le cimici dei letti si nascondono sotto i materassi e negli angoli degli stipiti: le cimici del diavolo si occultano nelle fenditure della storia umana, negli istanti tra i secondi, nelle sinapsi tra i pensieri. Quando le cimici dei letti si aggrappano a noi, si cibano di sangue per dieci minuti e poi se ne vanno; le cimici del diavolo non si nutrono solo di sangue, ma di corpo e anima. E quando si aggrappano, banchettano per l’eternità.
E mica bau bau micio micio O.o Va detto (e lo avrete capito) che Susan è cromosomicamente una rompi palle, noiosa, petulante e assillante, non lavora perché dovrebbe dedicarsi alla pittura ed ha una baby sitter che badi alla figlia affinché lei possa farlo. Ma ha il blocco del pittore e il tempo libero secondo me danneggia ancora di più la sua mente bacata perché riesce a collezionare una serie di pippe mentali che già la metà basterebbe per far incazzare chiunque.
Ma ho continuato a leggere perché strada facendo mi era venuto in mente che il romanzo potesse prendere una piega interessante, ovviamente sbagliavo, ma ho continuato ancora perché ho pensato che il finale potesse prendere una piega interessante e anche qui ho sbagliato alla grande, un finale così è da dare la testate al muro.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- Titolo del Libro: Una casa perfetta
- Autore : Winters Ben H.
- Editore: TRE60
- Collana: TRE60 , Nr. 18
- Data di Pubblicazione: Settembre '2012
- ISBN-10: 8867020188
- ISBN-13: 9788867020188
2 commenti:
Ahahah ottima recensione!!! Mi sembra la trama di tanti film " horror" anni '90. Per il libro passo, ma la recensione merita!!!
Esatto proprio quell'horror li, ma anche anni 80 :)
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