Una scoperta: Ben Pastor, ma farei meglio a dire Martin Bora, il personaggio di una serie di romanzi a sfondo storico, che coprono l’arco che va dalla guerra di spagna alla fine della seconda guerra mondiale. Giravo per i piani di Feltrinelli, pronta a fare la solita incetta di romanzi, aspetto fondamentale e imprescindibile perché le ferie siano degne di questo nome, quando mi imbatto, per caso, in un titolo “LUMEN” che attira la mia attenzione. Così è nato l’amore di un’estate, la ricerca degli altri romanzi, senza riuscire ad aspettare che Sellerio continui con il ristampare questa autrice. Così ho ordinato da case editrici piccoline, ho scaricato e-book, ma la mia sete di Martin Bora non si è ancora placata.
Forse adesso è il caso che vi dica due parole su Martin, poi parliamo di “LUMEN”.
Martin Bora, ufficiale detective dell’esercito tedesco, rampollo di una nobile famiglia, colto e raffinato, sposato ad una giovane bella e ambiziosa. E’ un soldato, ma non è un nazista. La domanda che ci facciamo leggendo di lui e della sua vita è proprio questa: si poteva essere militari, dentro, nel profondo, e non per questo essere nazisti? Si poteva essere ufficiali, con un alto senso dell’onore e della patria ed essere nazisti? Questa è l’altra domanda. Distaccato dapprima in Spagna a combattere contro i repubblicani, nel romanzo "Lumen" lo vediamo protagonista nella Polonia occupata dall’esercito nazista.
Cracovia 1939, primi giorni dell'invasione nazista. Un misterioso assassino spezza la vita della reverenda Kazimierza, madre superiora mentre prega nel chiostro del convento. L'omicidio della badessa suscita grave imbarazzo nei rapporti diplomatici fra la santa sede e le autorità tedesche. Madre Kazimierza non era solo una suora, era una icona, una quasi santa, un riferimento per la popolazione: aveva ricevuto le stigmate e dato prova di possedere una miracolosa capacità profetica. Il capitano Martin Bora, dei servizi di sicurezza tedeschi, e padre John Malecki, un sacerdote di Chicago alle dipendenze dirette del Vaticano, cercano di sciogliere l'enigma di questo crimine che sfiora il sacrilegio.
Il libro rispetta la “regole” del giallo, ma va oltre: c’è La STORIA, con la S maiuscola che si fa protagonista, o forse è l’ombra che aleggia dietro ogni personaggio. I primi drammatici mesi dell’invasione polacca, dove le stragi dei civili e l'Olocausto stesso ebbero il loro inizio, hanno un effetto enorme sull'ufficiale tedesco ed il prete cattolico, costretti, loro malgrado, a collaborare. Non è fredda didattica, è passione e partecipazione per la Storia, quella che si avverte leggendo. Storia che ci ha reso – nel bene e nel male – quello che siamo oggi. E’ molto difficile dimenticare il Capitano Martin Bora, ventiseienne, aristocratico, cattolico, fedele a ideali che non riesce più a trovare e che viene intimamente turbato e profondamente cambiato dai tre mesi che passerà in Polonia.
Martin si trova schierato con l’esercito nazista e vede crescere a poco a poco, parallelamente al dipanarsi dell’indagine, le violenze immotivate nei confronti della popolazione civile, la disumanità che pervade l’intero esercito occupante, sempre più fanatico nell’adesione ai piani di distruzione e di eliminazione fisica dei nemici. Drammatico, nella sua linearità, l’incontro con il maestro di musica, ebreo costretto ai lavori forzati. Martin è un ottimo pianista e quell’uomo vinto, spaventato e oppresso, che fatica a riconoscere, era il SUO maestro, una sua guida e ora il capitano Bora si trova dalla parte di chi deve calpestare questi uomini, di chi non deve riconoscere loro più alcun valore. Non riuscirà Martin a sembrare indifferente, ma neppure a prendere una posizione. Il suo mondo è confuso, le pedine sono fuori posto e non riesce a trovarne uno che sia in armonia con il suo essere un uomo, un cristiano e una persona per bene. E’ un soldato, un ufficiale e piano piano questo sembra impedire a Martin di essere la persona che è o forse no. Il coraggio di un NO che sta maturando in Martin, ma del quale neanche lui è ancora cosciente. Martin è uno uomo contorto, complicato, ricco di sfaccettature, come un funambolo cammina, senza rete, sul filo della fedeltà al suo paese e la propria dirittura morale, fra la logica dell’obbedienza e quella di un’etica religiosa e umana che condanna gli atti di barbarie di cui egli si rende complice involontario.
Lumen è un romanzo che fa riflettere sul concetto di obbedienza, sul male assoluto che non può conoscere giustificazioni e sul fatto che nessuno può dirsi innocente della pagina più drammatica del nostro novecento.
Concludo con una curiosità sul Capitano Martin Bora per bocca della sua stessa creatrice: “Martin Bora: il suo più vicino modello storico è il colonnello Claus Graf Shenck von Stauffenberg, figura centrale del fallito attentato contro Hitler il 20 luglio del '44. Un aristocratico di fede cattolica, conservatore ma generosissimo ed eroico, Stauffenberg è da tempo uno dei miei eroi. Ma attraverso Martin (che nonostante la sua ortodossia discende da Katarina von Bora, moglie di Martin Lutero, e spartisce il nome con il simpaticissimo santo soldato) posso anche "fare" quello che non so fare nella mia vita quotidiana: infatti, è uno studioso di filosofia, un pianista provetto, un eccellente cavaliere... e naturalmente un investigatore infallibile, o quasi!”
Articolo di Francesca Fossa
Dettagli del libro
- Titolo del Libro: Lumen
- Autore : Ben Pastor
- Editore: Sellerio Editore Palermo
- Collana: La memoria , Nr. 879
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: LETTERATURE STRANIERE: TESTI
- ISBN-10: 8838926115
- ISBN-13: 9788838926112
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