Attraverso l’indagine investigativa che dovrà portare il Maggiore dei Carabinieri Marco Visconti alla verità circa un’allarmante catena di omicidi, l’autore Filippo Fornari ci introduce con sapiente delicatezza nell’affascinante universo della numismatica.
L’esperienza professionale del Visconti incontra vicissitudini umane, sentimentali, misteriche, criminali, le quali si dispiegano alla luce di un unico filo conduttore che nessuna di esse lascia indietro ed anzi a ciascuna conferisce il senso compiuto.
Il racconto scivola avvincente attraverso la sovrapposizione di piani narrativi distanti in origine ma convergenti in un finale pirotecnico in cui ogni tassello trova la sua logica collocazione.
Si tratta del procedere accorto di un percorso ben studiato dall’autore che non tralascia particolari all’apparenza insignificanti. Le puntuali avvertenze sui segreti dell’arte numismatica, poste sulla bocca dei vari personaggi lungo il dipanarsi della storia, forniscono al lettore la chiave interpretativa degli eventi, accompagnandolo, di volta in volta, nelle stanze dei collezionisti, nei laboratori di ricerca, nei musei, nel vivo delle aste organizzate nelle grandi città d’arte europee.
Linee narrative in origine distanti, dicevamo, e quasi parallele le quali giungono al fine a sfiorarsi e ad esplodere al momento del contatto in una perfetta simbiosi fra simbolismi arcaico-religiosi, antiche credenze mitraiche riscoperte da moderni fanatismi, tecniche d’indagine premiate dal fiuto dell’investigatore e dalla sagacia dei suoi consulenti.
Nel correre delle pagine, trova soluzione e si annulla anche l’iniziale abisso geografico e scenografico che separa l’attività militare del Visconti, impegnato nei remoti e fragorosi fronti di guerra, dai crimini nascosti e silenti compiuti negli ambienti ovattati del collezionismo d’élite.
Le vicende esistenziali s’intrecciano secondo disegni architettati dalla mente e dalla volontà dei protagonisti ma sono arricchite dall’imprevedibile opera del caso che in un istante determina la sorte degli uomini, la vita e la morte.
Identica distanza, sul piano della trasposizione letteraria, separa l’interloquire formale e di circostanza del Maggiore con i superiori gerarchici, col vicino di casa, con le donne, rispetto al dialogo interiore fatto di congetture, presentimenti, passioni e viscerali umori non condivisibili all’esterno.
Anche qui, i piani narrativi si risolvono in una coincidenza finale in cui dire e fare, sperare ed agire non hanno più il tempo di viaggiare su binari distinti e si identificano in un unico pensiero agente, volto a soddisfare unicamente l’istintuale spirito di sopravvivenza.
Il linguaggio secco, cronicistico del racconto nella costante declinazione al passato remoto, opportunamente truce nella dettagliata descrizione delle azioni omicide, diretto nel rivelare le sensazioni di rabbia, di paura, di appetito sessuale che covano e si agitano sotto l’uniforme del carabiniere, lascia spiragli all’immaginario poetico soltanto attraverso la rivisitazione del mito classico cui si richiamano le effigi della preziosa monetazione antica.
Essenzialità di contenuti che non concede risvolti romantici neanche quando il dissolversi delle ombre ed il trionfo della verità legittimerebbero una risposta conclusiva alla domanda di amore e di pieno riconoscimento del merito professionale di cui sono portatori Marco ed ancor più la giovane ricercatrice e consulente d’indagine Lavinia; quest’ultima emblema riuscito della Donna tenace, preparata ed assennata, imprescindibile sostegno di ogni progresso umano.
Articolo di Vincenzo Verduci
Dettagli del libro
- Titolo del Libro: La signora degli inferi
- Autore : Filippo Fornari
- Editore: Todaro
- Collana: Impronte
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 280
- ISBN-10: 8897366066
- ISBN-13: 9788897366065
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