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mercoledì 8 settembre 2010

Retrospettiva: Anne Perry (Pt. 2)


Il boia di Cater Street – Anne Perry

Il primo caso dell’ispettore Pitt
E' il 20 aprile 1881. La giovane Charlotte sta leggendo il giornale che riporta la notizia della morte di Benjamin Disraeli, Primo Ministro britannico per il Partito Conservatore fino all'anno prima. Secondo suo padre, serioso uomo d'affari, leggere il giornale non è affatto un'attività adatta ad una ragazza di buona famiglia: le notizie di cronaca nera e gli scandali politici non fanno parte delle cose che una brava giovane vittoriana deve conoscere. Ma Charlotte ha un carattere indipendente e piuttosto ribelle alle imposizioni e alle convenzioni.
Con pochi tratti, l'abile penna di Anne Perry ci catapulta immediatamente in pieno periodo vittoriano, quando il perbenismo e le convenzioni sociali dominano la società, soprattutto fra i ceti medio-alti. Il comportamento in società è dettato da rigide regole, il perbenismo domina la morale comune e chi non segue queste regole è destinato a dare scandalo, soprattutto se donna. Infatti cose come un'avventura extraconiugale sono ammissibili per gli uomini, perché si sa, “gli uomini sono diversi”, mentre se a farlo è una donna è subito definita come una sgualdrina.
Quando in questo contesto si inserisce una serie di delitti, lo sconcerto di tutti è grande: Cater Street è un quartiere abitato da famiglie perbene, quindi le ragazze uccise dovevano per forza esser ragazze poco serie o perlomeno un po' sventate. E sicuramente l'assassino è qualcuno venuto da fuori, dai bassifondi, che fa di certo parte del sottobosco criminale!
Ma l'ispettore Pitt si dimostra da subito un abile conoscitore dell'animo umano e, con le sue indagini, sconvolge la vita di Charlotte e della sua famiglia. Fa intravedere alla giovane le miserie che spesso vengono tenute nascoste: la povertà, lo sfruttamento del lavoro minorile, le donne che spesso sono costrette a prostituirsi per la miseria e per le circostanze avverse, che devono abbandonare i loro figli anche se non lo vorrebbero. Ma Pitt fa capire a Charlotte che non sempre il male viene da questi ambienti: talvolta sono proprio le persone a noi più vicine quelle di cui conosciamo meno i pensieri e le magagne nascoste. E Charlotte si vede costretta a constatarlo proprio all'interno della sua famiglia. Ma, mentre scopre queste dolorose verità, pian piano si rende conto anche di un altro sentimento che sta nascendo in lei e che sfida esso stesso le regole sociali...
Anne Perry ci tiene in sospeso fino alle ultime pagine: non è affatto facile scoprire chi è questo serial killer ante litteram e lo stesso movente dei delitti è quanto di più anticonvenzionale e scandaloso per l'epoca. La narrazione si snoda con eleganza e precisione fra scene di vita familiare e sociale, che ci illustrano molto bene i vittoriani e la loro mentalità, e le indagini tipiche di un ottimo giallo classico.
Questo romanzo è un ottimo punto di partenza per accostarsi alla vasta produzione della Perry ed è anche fra i più riusciti, almeno fra quelli da me letti finora. Non annoia, nemmeno nelle parti narrative che non riguardano le indagini. Non delude nella soluzione finale. E ci propone dei personaggi interessanti che seguiremo volentieri anche nelle loro successive avventure vittoriane.

Articolo di Martina “Palazzo Lavarda” Sartor

Dettagli del libro

  • Titolo: Il boia di Cater Street
  • Autore: Anne Perry
  • Editore: Mondadori
  • Collana: I Classici del Giallo Mondadori 803
  • Titolo originale: The Cater Street Hangman
  • Traduttore: Maddalena Damiani
  • Anno: 1997
  • Pagine: 268

L'opera di Anne Perry

Mentre calano le prime ombre della sera, la nebbia si addensa sul grande fiume e comincia ad esondare. In un battibaleno, ammaliante e inarrestabile, irride la fioca luce dei lampioni a gas, ben presto trasformati in tanti tremolanti fantasmi, fagocita i docks e i magazzini portuali, per poi insinuarsi, attraverso il sinistro Traitor’s Gate, lieve e vaporosa per le vie e le piazze della grande metropoli. Risalendo Bethlehem Road, raggiunge il Ponte di Westminster, avvolge il Palazzo del Parlamento e i ministeri, per proseguire inappagata, attraverso Hyde Park, alla conquista di Buckingham Palace. Assolutamente irrispettosa della ricercatezza degli edifici che si affacciano sulla georgiana Bedford Square, sbeffeggiando quasi l’aristocratica alterigia dei quartieri e delle strade “bene” quali la centralissima Paragon Walk, con le adiacenti Southampton Row, Cardington Crescent Callander Square, e le signorili Rutland Place e Cater Street, si permette persino di sfumare la sontuosa eleganza delle dimore della solenne Belgrave Square. Prende facilmente possesso dei vicoli ciechi, siano essi esclusivi e silenziosi, come Hanover Close siano essi dimessi e desolati, come Pentecost Alley. Si abbandona ad una danza sbarazzina al profilarsi dei teatri bohémiens di Half Moon Street, mentre pare farsi quasi disciplinata di fronte a quelli più “seri” di Farrier’s Lane. Da questo punto, diventa via via più pesante e asmatica approssimandosi alla desolazione di Bluegate Fields e agli oscuri labirinti di Whitechapel, cupa e minacciosa, per il fumo delle ciminiere, avvicinandosi alla tristezza che incombe su Seven Dials, mentre dà l’impressione di esitare un attimo, facendosi lieve quasi come una carezza, imbattendosi nello squallore e nel degrado che imperano su Devil’s Acre, inferno degli ultimi della città e sui contigui bassifondi di Resurrection Row. Da qui imbocca Long Spoon Lane fuggendo dalla metropoli verso le residenze di campagna e i manieri come Ashworth Hall.
E’ la seconda metà del 19° secolo. Benvenuti a Londra “caput mundi”. Queen Victoria regna sull’ultimo grande impero della Storia, che spazia dall’Australia, all’India, dal Canada tagliando l’Africa da nord a sud dall’Egitto a Città del Capo. Benvenuti nella Londra illuminata dai lampioni a gas, percorsa dalle carrozze dei nobili, dagli hansom cab a due posti e dagli omnibus per le classi meno agiate. Benvenuti nella Londra dell’epoca d’oro dei treni a vapore, che per la prima volta collegano le principali stazioni di Euston, Paddington, Waterloo, King’s Cross. Benvenuti nella Londra cantata da Charles Dickens e Wilkie Collins, da Sir Arthur Conan Doyle e Oscar Wilde. Benvenuti nella Londra di Jack lo Squartatore, del Dottor Jeckyll e il suo alter ego Mr. Hyde, di Sherlock Holmes e del dottor Watson. Benvenuti nella Londra dei vicoli sordidi e delle strade aristocratiche in cui si annidano, senza distinzione di casta, mille tenebrose passioni pronte a generare i più orrendi e sordidi delitti. Benvenuti nella Londra del lusso massimo e della miseria estrema, della cultura e dell'abbrutimento, delle fumerie d’oppio, dei bordelli, del lavoro minorile e della prostituzione. Benvenuti nella Londra cantata ai nostri giorni da Anne Perry.
La fortunata (almeno sicuramente all’estero) carriera della scrittrice londinese, inizia nel 1979 con la pubblicazione de “Il boia di Cater Street” (edito in Italia nel 1982 grazie alla collana “Il Giallo Mondadori”) in cui introduce la coppia protagonista della prima serie di romanzi da lei scritti: il sovrintendente della polizia metropolitana Thomas Pitt supportato da quella che diventerà prestissimo sua moglie, Charlotte Ellison, protagonisti a tutt’oggi di 26 storie in lingua inglese (23 in italiano non essendo stato mai tradotto “Brunswick garden” del 1998 18° della serie). Dalla lettura di un giornale da parte di Charlotte nelle primissime pagine del romanzo d’esordio apprendiamo la data precisa di inizio delle avventure della futura coppia: è il 20 aprile dell’anno domini 1881.
Pitt è di natali umili. Figlio di un guardiacaccia al servizio di un signorotto di campagna, viene però educato insieme al figlio di questi e grazie a ciò acquista ben presto la capacità, che si rivelerà preziosissima, di “sapersi muovere” anche tra gli appartenenti ai ceti più elevati. Charlotte è di condizione sociale ben più elevata, ma quando incontra Pitt rinuncia senza rimorso alcuno al benessere e alla sicurezza finanziaria che la propria famiglia d’origine poteva garantirle, infischiandosene dei commenti non proprio benevoli dei propri pari. Verrà coinvolta, fin da subito, nella maggior parte delle indagini di Pitt, mettendo a disposizione del marito le sue acute capacità di osservazione e soprattutto la possibilità, data la sua origine altolocata, di potersi mescolare ai circoli aristocratici dei ricchi, dove, viceversa, Pitt viene sopportato in forza della sua carica, ma non certo ben accolto e soprattutto minimamente accettato, in un’epoca in cui i poliziotti venivano considerati quasi alla stregua della feccia della società. Nel corso dei romanzi Pitt, diventato nel frattempo sovrintendente della stazione di Bow Street, oltre che di omicidi e assassinii dovrà occuparsi via via anche di delicate questioni politiche e sociali.
Con un balzo temporale all’indietro, invece andiamo al 31 luglio 1856, quando uno sconosciuto riapre gli occhi in un letto d’ospedale, dovendo ben presto prendere coscienza del fatto di non essere in grado di ricordarsi più niente del proprio passato. Facciamo così conoscenza di William Monk, inizialmente detective di polizia, investigatore privato poi e negli ultimi romanzi pubblicati, sovrintendente della polizia fluviale. Protagonista ad oggi insieme a Hester Latterly, già infermiera ai tempi della Guerra di Crimea a fianco di Florence Nightingale, di 16 romanzi tutti tradotti in lingua italiana a far data dal 1992 anno in cui è stato pubblicato il Giallo Mondadori n. 2252 “Il volto di uno sconosciuto” fino all’ultimo “Il fiume mortale” pubblicato da Fanucci alla fine del 2009.
Monk, come detto, a seguito di un incidente con un hansom, soffre di amnesia. Nel corso delle indagini che lo vedono protagonista è soggetto di tanto in tanto ad una raffica di flash indotta da certi eventi o volti, che gli svelano a poco a poco la verità sulla persona che era (o è ancora?) cosa che il più delle volte gli provoca un vero e proprio shock. Quando incontra Hester si sente allo stesso tempo attratto e respinto da lei. La ammira ma desidera nel contempo un tipo di donna più dolce e più convenzionale per quei tempi. Trovandosi a lavorare insieme sui casi di cui si occupa Monk il loro rapporto, si fa sempre più stretto fino a sfociare nell’inevitabile matrimonio. Molti dei primi romanzi si concludono in tribunale, grazie alla presenza quasi costante di un brillante avvocato, Oliver Rathbone, il quale comincerà a defilarsi a mano a mano che il rapporto tra Monk e Hester si andà consolidando, per poi indirizzare le proprie mire, negli ultimi libri, verso un personaggio femminile che presumo potrà acquistare maggior rilievo nei prossimi romanzi.
Le due serie si caratterizzano per un sapiente cocktail di rigorosa ambientazione storica e un più che soddisfacente rispetto dei canoni dei gialli d’indagine in stile anglosassone. Nel corso dei romanzi le vicende personali dei protagonisti sono soggette a profonde evoluzioni e vanno ad intrecciarsi in maniera assolutamente non invasiva o fastidiosa con la trama gialla. Da una parte abbiamo l’ispettore Pitt classico “family man” tutto casa e lavoro. Un uomo dal carattere tranquillo, quasi noiosetto, direi cheto (ma si sa che alla lunga l’acqua cheta sgretola i ponti) le cui storie si intrecciano, fin dall’inizio, con le vicissitudini della famiglia di appartenenza della moglie Charlotte.
Dall’altra troviamo, Monk che, al contrario, presenta notevoli lati oscuri, sull’onda di un carattere sicuramente più impetuoso, irrequieto, prorompente, se non aggressivo e le cui indagini, secondo me, hanno un ritmo decisamente più sostenuto e veloce che si intersecano con l’instancabile attività e le battaglie condotte dalla moglie per migliorare lo stato della sanità inglese del tempo. Già le mogli: Charlotte e Hester. In realtà sono loro le autentiche protagoniste delle storie, vere femministe “ante litteram”, paladine di un’emancipazione e di un modo di pensare al femminile sicuramente scandalosi per i tempi e per le convenzioni prevalenti in un’epoca in cui l’Inghilterra raggiunge l’apice della sua potenza grazie al rispetto assoluto di regole e consuetudini ritenute immutabili nei secoli.
La Perry, riesce a ricreare ottimamente la società, le atmosfere, i costumi, e il modo di pensare del tempo, con una scrittura molto fluida, restituendoci in pieno il fascino e il pathos di un periodo che pur con le sue mille contraddizioni, con i suoi aspetti luminosi e i suoi lati oscuri, continua ad esercitare un’enorme attrattiva, che pare non avere fine (in Inghilterra in particolare si è assistito negli ultimi 15 - 20 anni ad un vero e proprio revival del romanzo neo-vittoriano).
Ma quello che interessa noi “Corpi Freddi”, è principalmente l’aspetto poliziesco, la suspense, il mistero, l’enigma, la sfida al lettore, il gioco degli indizi e dei depistaggi, i segreti inconfessati e inconfessabili, i colpi di scena, i sordidi moventi e gli omicidi possibilmente efferati (più sono meglio è). Sotto questo punto di vista, personalmente mi sento di dire che i romanzi di Anne Perry, tra alti e bassi, inevitabilmente visto il gran numero di libri sfornati, riescono a soddisfare in pieno le aspettative degli amanti del mistery di stampo “classico” più esigenti.
E allora chiudete i battenti, tirate le tende, staccate il telefono, preparatevi magari una bella tazza di thé e accomodatevi nella vostra poltrona preferita. Per usare uno dei famosi intercalare del più grande e inarrivabile detective dell’epoca (e di sempre), Sherlock Holmes, già allora, come oggi e come sarà per l’eternità, residente al 221b di Baker Street, “The game is afoot – La partita è aperta”: benvenuti nella Londra vittoriana.

Articolo di Alberto “Allanon” Cottini

Bibliografia


La serie con l’ispettore Pitt

  • 1979 The Cater Street Hangman Il boia di Cater Street
  • 1980 Callender Square I peccati di Callender Square
  • 1981 Paragon Walk I misteri di Paragon Walk
  • 1981 Ressurrection Row I bassifondi di Ressurrection Row
  • 1983 Rutland Place Delitti a Rutland Place
  • 1984 Bluegate Fields Tragedia a Bluegate Fields
  • 1985 Death in the Devil's Acre Incubo a Devil's Acre
  • 1987 Cardington Crescent Scandalo a Cardington Crescent
  • 1988 Silence in Hanover Close Silenzio a Hanover Close
  • 1990 Bethlehem Road Intrighi a Bethlehem Road
  • 1991 Highgate Rise Incendio a Highgate Rise
  • 1992 Belgrave Square Ombre su Belgrave Square
  • 1993 Farriers' Lane Veleni a Farriers' Lane
  • 1994 Hyde Park Headsman Il parco delle teste tagliate
  • 1995 Traitors' Gate L'arco dei traditori
  • 1996 Pentecost Alley Il battesimo
  • 1997 Asworth Hall Il maniero
  • 1998 Brunswick Gardens
  • 1998 Bedford Square Bedford Square
  • 2000 Half Moon Street I segreti di Half Moon Street
  • 2001 The Whitechapel Conspiracy Il complotto di Whitechapel
  • 2002 Southampton Row La medium di Southampton Row
  • 2003 Seven Dials L'amante egiziana
  • 2005 Long Spoon Lane In un vicolo cieco
  • 2008 Buckingham Palace Gardens

La serie con l’investigatore Monk

  • 1990 The Face of a Stranger Il volto di uno sconosciuto
  • 1991 A Dangerous Mourning Lutto pericoloso
  • 1992 Defend and Betray Scandalo in famiglia
  • 1993 A Sudden Fearful Death Una morte terribile e improvvisa
  • 1994 Sins of the Wolf I peccati della lupa
  • 1995 Cain His Brother La maledizione di Caino
  • 1996 Weighed in the Balance Il piatto della bilancia
  • 1997 The Silent Cry Il prezzo della colpa
  • 1997 A Breach of Promise Tragica promessa
  • 1999 The Twisted Root La radice del delitto
  • 2000 Slaves of Obsession Delitti tra Nord e Sud
  • 2001 Funeral in Blue Funerale in blu
  • 2002 Death of a Stranger Morte di uno sconosciuto
  • 2004 The Shifting Tide Il carico d'avorio
  • 2006 Dark Assassin Il fiume mortale
  • 2009 Execution Dock

La serie sulla Prima Guerra Mondiale

  • 2003 No Graves As Yet: 1914 Alto tradimento
  • 2004 Shoulder the Sky: 1915 Giustizia in prima linea
  • 2005 Angels in the Gloom: 1916 Angeli nell'ombra
  • 2006 At Some Disputed Barricade: 1917 Appuntamento con la morte
  • 2007 We Shall Not Sleep: 1918

6 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Se la prima parte era fantastica, questa è SPETTACOLARE!!!!!
Complimenti ai nostri ragazzi per il faticoso lavoro preparatorio e di trasposizione.
Credo che della Perry in giro, a livello di articoli e retrospettive, non si possa trovare di meglio.
Chi cerca notizie sulla Perry QUA TROVA TUTTO. Manca solo numero di telefono e gruppo sanguigno.
I corpi freddi rullano.

Unknown ha detto...

Magnifica questa seconda parte!
Un elogio con inchino ai fantastici autori.
Bacioni a tutti

Briciole di tempo ha detto...

Hai ragione Marco, questa seconda parte è spettacolare!!!!Non posso più aspettare, devo leggerlo questo libro....

Camilla P. ha detto...

Mi unisco ai complimenti, è una retrospettiva davvero ben curata!
E in più, grazie a questi articoli, ho scoperto un'autrice decisamente interessante :)

Martina S. ha detto...

Vi ringrazio sempre io, ma anche a nome di Frankie e Alberto ^__^
@Mari: felice di averti aiutato a deciderti a leggere la Perry!!!

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Confermo che domani sarò all'appuntamento mantovano con la scrittrice. Non mancherò di fare sentire la nostra voce, cercando di portarvi chicche dalle parole della stessa Perry.
Corpi freddi sempre in prima linea :-)
SEMPRE.