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venerdì 30 gennaio 2009

Recensione e Intervista a Massimo Rainer

Massimo Rainer, la sorpresa più bella. Sarebbe troppo semplice dire che “Rosso italiano” è un bel romanzo solo e soltanto perché scritto da un nostro connazionale; ma non posso e non voglio limitarmi a questo, e il mio cuore che me lo impone. Quest’opera l’ho sognata per anni interi, sin da quando cominciai ad appassionarmi di thriller, noir e pulp, nella letteratura e nella cinematografia. Ho sperato, sperato e sperato ancora, e poi… ecco il sogno che diventa realtà.
“Rosso italiano” è un capolavoro con la “c” maiuscola, non c’è altro da dire, e Rainer – sebbene sia un esordiente – già ai massimi livelli del mio gradimento. Tutti coloro che amano la letteratura nera sono chiamati a leggere questo libro, e quindi evitare di perdere quello che sarà poi uno dei gioielli più belli della propria collezione. Provare per credere…

Rainer riesce a mettere insieme un’opera davvero esaltante, impossibile da non amare, e per farlo si spinge “oltre”, laddove il buio prende corpo e anima. Il romanzo trasuda cattiveria, depravazione, orrore, violenza e malattia. Il tutto viene sapientemente mixato dall’autore e “vomitato” senza misericordia su queste pagine maledette (e vi garantisco che da queste maledette pagine non ci si riesce a staccare). La tensione è sempre mantenuta ai massimi livelli, così come il senso dell’umano orrore; ma è proprio qui che Rainer sfodera l’ennesima arma vincente, ovvero l’ironia. Tutto il romanzo è pervaso da uno humour nero, diabolico, che fa sorridere e rabbrividire al tempo stesso. Uno humour dosato sapientemente, e che mai riesce a zittire l’eco brutale degli eventi che si susseguono nel romanzo. Insomma, sangue e follia, follia e risate deliranti, risate deliranti e ancora litri di sangue. L’oscurità umana viene manipolata da Rainer e stampata su pagine che ben presto assumeranno l’aspetto di un gorgo dal quale non è facile fuggire.
Ora dovrei parlare dei personaggi… Già! Individui fuori dalle righe, deliranti, assetati di sangue e vendetta, incapaci di inquadrare il confine tra il “buio” e la “luce”; ma anche estremamente divertenti, unici, e magnificamente descritti dalla penna dell’autore. Sono proprio questi, a mio avviso, la più gustosa sorpresa di questo capolavoro, e non è mia intenzione rovinarvi la festa. C’è ben poco da dire perché parlano da soli, e so che vi faranno sussultare, tremare, ridere e degenerare assieme a loro. Fidatevi, amiche e amici, i protagonisti di “Rosso italiano” sono vere e proprie perle letterarie, soggetti ineguagliabili, magici, uomini e donne che sin dalle prime pagine imparerete ad amare nonostante le loro folli gesta.
“Rosso italiano” – lo ripeto a costo di risultare noioso – è un capolavoro e deve essere letto. È la vera rivelazione, il macabro regalino che non ci aspettavamo di ricevere. Fatelo vostro, e vedrete che, proprio come al sottoscritto, finita l’ultima pagina vi verrà voglia di leggerne ancora, e ancora, e ancora…
Grazie Massimo!



Intervista a Massimo Rainer


Corpifreddi
: Massimo Rainer, da avvocato a scrittore il passo è stato breve?

Massimo Rainer: Brevissimo, visto che ho preso a piene mani dalle mie esperienze professionali, romanzandole, of course...

CF: quanto c'è del tuo lavoro d' avvocato in ciò che scrivi?

MR: Molto, detesto le idiozie procedurali e investigative che mi tocca leggere in parecchi noir, anche di qualità. Lo scrittore ha un dovere verso il lettore: essere credibile.

CF: come nasce un libro? Ovvero una mattina ci si sveglia e si pensa "da oggi scriverò un mio libro"?!

MR: Nel mio caso si è trattata dell'eruzione improvvisa di qualcosa che era sedimentato in me. Chiaro che serve un'idea base su cui lavorare. Io l'ho lasciata crescere piano piano, senza buttare giù niente prima della stesura del manoscritto. Questo sia perchè non avrei mai pensato di poter essere pubblicato, sia perchè non avevo il tempo per mettere giù delle idee preliminari. Quando tutta la vicenda mi è apparsa chiara in mente è stato semplice e veloce scriverla.

CF: Quanto mette uno scrittore delle proprie paure all' interno del suo libro durante la stesura?

MR: Uno scrittore, specie un esordiente, mette moltissimo di se. Quindi non solo paure ma anche passioni, curiosità...

CF: L' Italia è un paese pieno di paradossi, siamo tra gli stati europei col minor numero di persone che comprano libri ma il mercato è inflazionato da numerosi "piccoli" scrittori. Perché secondo te?

MR: Perchè si scrive per vanità. E' una soddisfazione indescrivibile vedere il proprio libro in vetrina, firmare una dedica, ricevere complimenti, rispondere a interviste...

CF: Jeffery Deaver, disse in un'intervista che un buon scrittore deve innanzitutto essere un ottimo lettore. Quali sono state le tue recenti letture e quali sono gli autori che ti hanno formato e influenzato?

MR: Leggo solo esclusivamente gialli e noir, ormai, italiani e non. Gli scrittori che mi hanno maggiormente influenzato sono Altieri e Grangè. La trilogia di "Magdeburg", del primo, e "L'impero dei lupi", del secondo, dovrebbero essere in prima fila nelle librerie di chiunque. Attualmente sono alle prese con "Naviglio blues", di Adele Marini. Recentemente ho letto con gran gusto "Diario pulp", di Strumm e "Balkan Bang!", di Custerlina.

CF: Ritengo "Rosso Italiano" uno dei migliori prodotti del 2008. Negli Awards dei Corpi Freddi sei arrivato secondo alle spalle di Larsson e davanti a Lansdale nella categoria "Miglior Romanzo del 2008" e addirittura nella categoria "Miglior Autore 2008" sei arrivato terzo in compagnia di Stephen King e Daever. Chiaramente i nostri Awards non sono alla stregua del "Premio Strega", ma è sintomatico del fatto che comunque, Massimo Rainer è un autore seguitissimo dagli internauti. Come te lo spieghi? E il tuo romanzo come è andato nel settore vendite?

MR: Le vendite sono state discrete, non straordinarie. i motivi sono vari: scrivo sotto pseudonimo, appaio poco, la casa editrice è piccola... Trovo che internet sia uno strumento promozionale straordinario, che permette un contatto in tempo reale anche con persone lontanissime. Sono grato alla rete, anche se il fascino delle librerie è unico.

CF: In un'altra intervista, hai definito il tuo romanzo come "liberatorio". Perché?

MR: Perchè mi ha permesso di esprimermi in un modo diverso da quello che uso nelle aule dei tribunali e perchè mi sono tolto dei sassolini dalle scarpe.

CF: In un'intervista su Booksweb, dici di scrivere sotto pseudonimo perché potrebbe dar fastidio per le cose che tratti e nel modo in cui lo fai, nel tuo ambiente di lavoro. Ma è davvero tanto simile al libro l'ambiente del Palazzaccio?

MR: Ho volutamente calcato la mano su alcuni aspetti del mondo che frequento professionalmente, caricaturizzandoli. Chi di dovere saprà riconoscersi di certo.

CF: Il tutto si svolge in una Milano torrida e corrotta dove flussi migratori vengono descritti come ingestibili e tutto gira intorno ad un ambiente malavitoso sotto lo sguardo di un'attenta Madunnina. Anche i due agenti Vallesi e Annibale, non sono il massimo del clichè come poliziotti. E' tutta fantasia oppure ogni riferimento a cosa e persone non è puramente casuale?

MR: I clichè mi hanno stufato. Nessun riferimento è casuale, solo romanzato.

CF: Qual è stato l'iter che hai seguito per arrivare alla distribuzione del libro?

MR: Ero un absolute beginner, senza nessuna conoscenza o contatto. Ho spedito il manoscritto tramite raccomandata all'editore e lui mi ha risposto 3 giorni dopo proponendomi un contratto. Un mezzo miracolo.

CF: Come detto prima, i giovani autori sono molti in Italia. Vorresti dare loro qualche consiglio su come e cosa fare per arrivare quantomeno a far leggere il proprio testo ad una casa editrice?

MR: Fate come ho fatto io.

CF: Da fonti non propriamente ufficiali, ho saputo che stai lavorando a un secondo prodotto. Vorresti anticiparci qualcosa?

MR: Sono in attesa di una risposta per un racconto a cui tengo molto e sto considerando di ampliarlo, facendone un romanzo vero e proprio. Per il seguito di "Rosso italiano" c'è tempo...


Recensione di Deathline
Intervista di BodyCold


Altri dati del libro

Formato: Brossura
Pagine: 253
Lingua: Italiano
Editore: Barbera
Anno di pubblicazione 2007
Codice EAN: 9788878991934

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I-M-M-E-N-S-O!!!!!

Rainer for President
e Bodycold candidato al Pulitzer :-)

Unknown ha detto...

grazie, sono felice di essere un corpo freddo.

Mottino **Massimo** ha detto...

Complimenti a Massimo Rainer per questa godibilissima intervista e a Body e Death per il loro impegno nel confezionare questo gioiellino :))

Stefania ha detto...

Finalmente sono riuscita a leggerla! Cosa dire? Siete stati assolutamente straordinari : Body per l'intervista e Death per la recensione! Letta tutta d'un fiato, interessanti domande , ottime risposte...vogliamo leggere qualcosa di nuovo di Massimo, lo attendiamo con ansia :)))

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e