Dundee (Scozia). L’investigatore privato John “Steed” McNee riceve l’incarico di indagare sul suicidio di Daniel Robertson, un uomo dal passato oscuro che il giorno stesso in cui si è tolto la vita aveva fatto visita al fratello con cui non si vedeva da trent’anni.
Al suo esordio, lo scrittore scozzese Russel D. McLean costruisce un noir dal sapore antico, un vero hard-boiled che riporta gli appassionati alle avventure di altri famosi investigatori privati come Sam Spade o Philip Marlowe. Fin dalle prime pagine, si respira l’aria malsana tipica dei racconti del genere e l’ambientazione britannica infonde una ventata di freschezza a una storia che, pur seguendo in maniera diligente gli stilemi dell’hard-boiled, riesce comunque a coinvolgere e ad appassionare il lettore.
Il protagonista non è certo una novità, visto che è il “solito” ex poliziotto con un passato da dimenticare che lo tormenta, nel caso particolare la moglie morta in un incidente stradale di cui lui stesso si ritiene responsabile, ma nonostante ciò McLean riesce a farlo sfuggire dalla gabbia dello stereotipo, rendendolo interessante, grazie anche ai personaggi che lo circondano, dal vecchio contadino che gli chiede aiuto per fare chiarezza sulla morte del fratello, fino all’anziano boss malavitoso in pensione (o quasi) e agli scagnozzi senza scrupoli che vivono della loro stessa violenza. L’autore, però, non sembra intenzionato solo a raccontare una storia fosca, morbosa e drammatica, ma vuole arricchire il suo lavoro con un retrogusto ironico: «In Gran Bretagna la vita di un investigatore di rado è considerata affascinante. Non godiamo della stessa aura da lupo solitario che contraddistingue i nostri colleghi americani. Quando la gente pensa a noi, pensa a una squallida, modesta ultima spiaggia. E in Scozia la gente a noi non pensa proprio. […]», e un briciolo di introspezione sociologica, affrontando l’irrisolta rivalità tra inglesi e scozzesi: «Cinque anni fa, lei, senza fare rumore, avrebbe fatto scomparire quei due bastardi nell’istante stesso in cui quella donna è stata trovata morta. L’avrebbe ritenuto un affronto. E per di più, in casa sua. Gordon Egg non avrebbe mai battuto ciglio se avesse dato loro una lezione. Lei ed Egg siete amici abbastanza stretti da fare sì che i suoi uomini le debbano una certa dose di rispetto, nel giardino di casa sua. […]»
Un ottimo esordio, forse un po’ sbrigativo ed eccessivamente buonista nel finale, ma che apre la strada a un autore di cui speriamo di leggere presto anche il secondo romanzo con protagonista John McNee, The Lost Sister, in cui il detective sarà impegnato in una vera corsa contro il tempo per liberare una ragazza scomparsa, figlioccia di un conosciuto boss malavitoso e figlia di una donna costretta a vivere in un luogo segreto.
Articolo di Marcello Gagliani Caputo
Dettagli del libro
- Autore: Russel D. McLean
- Traduttore: Matteo Strukul
- Pagine: 264
- ISBN: 9788866346036
- Case Ed: Revolver Libri
- Prezzo: 13,00 €
3 commenti:
se il finale è buonista, non lo possiamo chiamare noir
Uh! Interessante!
Grazie per questa 'stuzzicante' recensione. Lo inserisco subito nella lista dei prossimi acquisti.
Goodd reading this post
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