Dopo l’ottimo successo riscosso in tv con oltre nove
milioni di telespettatori che hanno negli Stati Uniti seguito l’ultimo episodio
della seconda stagione, era quasi inevitabile che The Walking Dead diventasse anche un libro. Stavolta, però, al
contrario di quanto successo in passato (vedi ad esempio i romanzetti ispirati
a Beverly Hills 90210 o ad altre
serie tv di successo) gli autori non si sono limitati a sfruttare l’onda, ma
hanno aggiunto qualcosa che arricchisce ancora di più il mondo di The Walking Dead.
L’ispirazione per Kirkman (autore del fumetto
originale) e per Bonansinga (apprezzato scrittore di thriller) viene da uno dei
personaggi più amati e controversi della serie e vale a dire il Governatore,
che gli appassionati potranno conoscere nella terza stagione prevista per il
prossimo autunno. I due autori
raccontano quella che è stata la vita di Philip Blake prima di diventare il
Governatore, raccontando le prime fasi dell’epidemia zombesca, quella in cui la
fuga dei pochi sopravvissuti era appena cominciata.
Il comitato d’accoglienza, copioso come un esercito romano e precipitoso come uno sciame di ragni giganteschi, arriva da Martin Luther King Drive, a poco più di un isolato di distanza. Emergono dalle ombre gelide degli edifici governativi e sono così tanti che l’occhio umano impiega un attimo anche solo per registrare cosa sono. Di tutte le taglie e in ogni stato di decomposizione, escono dai portoni, dalle finestre, dai vicoli, dalle piazze alberate, dagli angoli e dalle crepe e riempiono la strada con la profusione di una banda che marcia in disordine, attirata dal rumore e dall’odore di una macchina piena di carne fresca.
La peculiarità di questo romanzo sta nel non ripetere
cose già viste, nel mantenere una trama originale (per quanto possibile
all’interno delle dinamiche zombesche, spesso ripetitive) e di presentare
personaggi assolutamente indimenticabili. Il lettore seguirà le vicissitudine
del gruppo attraverso il loro viaggio alla disperata ricerca di un posto
sicuro, ma al contrario di quanto successo nella seconda stagione della serie tv, nel libro non ci
sarà spazio per paludi in cui la storia si impantana, ma il ritmo e l’azione
rimarranno sempre a un alto livello.
Kirkman e Bonansinga sembrano, dunque, aver imparato
dagli errori commessi dalla serie tv (soprattutto nella seconda stagione appena
conclusa), e costruiscono uno straordinario romanzo horror che tiene incollati
dalla prima all’ultima pagina, in cui non c’è spazio né per uno sterile
buonismo né per un eventuale politically
correct. I due autori vanno dritti per la loro strada, ci immergono in un
mondo che è una jungla in cui vige la legge del più forte e riservano agli
appassionati scioccanti colpi di scena e sterzate improvvise, per impedire di
cadere in situazioni statiche. Gli zombie sono molto più protagonisti rispetto
alla serie tv, nonostante ci sia comunque spazio per l’approfondimento delle
dinamiche personali fra i personaggi, ma ciò che fa di The Walking Dead. L’ascesa del Governatore un romanzo imperdibile
non solo per gli appassionati della serie è il racconto dell’apocalisse, molto
più romeriana rispetto alla trasposizione televisiva.
Articolo di Marcello Gagliani Caputo
Dettagli del libro
- The Walking Dead. L’ascesa del Governatore
- di Robert Kirkman e Jay Bonansinga
- Panini Comics
- pp. 321
- € 19,00
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