Qualcosa era passato per la testa del gendarme, un dettaglio imprevisto e imprevedibile. Una di quelle piccole cose che fanno si che vi sia sempre un margine di rischio. Ma anche questo non era esattamente una sorpresa. Non dopo averci pensato per venticinque anni. Non dopo essersi preparato così bene per quindici anni. L'aveva preso in considerazione, la possibilità di una parte di imprevisto. L'aveva anche calcolata. La chiamava la teoria dell'1%. Qell'1% che può mandare tutto all'aria.
Chi ha paura dell'uomo nero!?! Immagino che un po' tutti ne abbiamo avuta, almeno da bambini, ma qui la situazione è nettamente diversa. Siamo in Normandia, dove il nostro commissario Tonio Padovani, uscito decisamente malconcio dal precedente caso, si è rifugiato con tanto di moglie e cane per starsene un po' tranquillo. E invece ecco che spunta proprio quell'uomo nero che ha popolato i nostri incubi da piccoli, solo che è in carne ed ossa e se ne va in giro di notte a mietere vittime. Un caso decisamente insolito per le campagne di di Pourceauville; Padovani chiede rinforzi ed ecco arrivare la squadra più improbabile che si sia mai vista, Primerose un ubriacone capace di bersi persino la benzina delle ambulanze del pronto soccorso, Mamadou a parte il i suoi dan di karate, è un fannullone, un beone, un insubordinato, un bolscevico e Hautes-Etudies uno stronzetto di capra. Ma per quanto improbabile possano essere, quando accendono il cervello funzionano a dovere, tanto da risolvere il caso.
Dopo aver letto il poco entusiasmante Assassini di sbirri (a breve pubblicheremo la recensione anche di questo), ci ho riprovato con con Fajardie leggendone il seguito, La teoria dell'1%, perchè non sono una che molla facilmente e mi ci vogliono almeno un paio di libri per capire se un autore è o meno nelle mie corde. E ora posso dire che Fajardie non lo è. Non mi appassiona, non mi entusiasma, non è riuscito a coinvolgermi. Come il precedente libro anche La teoria dell'1% si legge facilmente, è scorrevole, ironico, va via pagina dopo pagina ma alla fine anche per quanto riguarda questo romanzo posso dire che non mi ha trasmesso nessuna emozione per quanto la trama possa essere per qualcuno intrigante, anche se la vendetta che qui ha radici profonde e lontane, come movente è trito e ritrito, per quanto possa piacermi il personaggio di Tonio Padovani, alla fine non mi è rimasto niente, neanche la curiosità di conoscere le prossime avventure dello sconclusionato commissario e della sua squadra completamente fuori di testa, a volte anche troppo, tanto da rischiare di essere una caricatura.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- Collana: Narrativa
- ISBN: 9788861040892
- Traduzione: Giovanni Zucca
- Pagine: 144
- Formato: 13,5x21
- Veste editoriale: cucito e brossurato
- Data di uscita: novembre 2011
- Prezzo: € 16,00
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