Se al cinema e in televisione l’Italia fa grande fatica ad affermare il genere horror-apocalittico (non per niente lo stesso Alan Altieri ha lavorato per tanti anni come sceneggiatore negli Stati Uniti), nella narrativa continua a mietere successi, grazie ad autori coraggiosi e a veri proprio Maestri come appunto Altieri.
Il suo nuovo libro, la raccolta di racconti Underworlds – Echi dal lato oscuro, ci offre un riassunto di quello che è il mondo narrativo altierano, basato essenzialmente su tre elementi: l’apocalisse, l’orrore e la denuncia socio-politica. Eccezion fatta per due inediti, i racconti che formano l’antologia sono stati pubblicati in versione “riveduta e corretta”, ridando vigore alla poetica narrazione di un autore mai troppo osannato.
Altieri è un poeta dell’apocalisse, un autore che con uno stile musicale, fatto di frasi brevi, flash, fermo immagini e un continuo mescolare di termini italiani e inglesi riesce a focalizzare la sua (e la nostra) attenzione sugli argomenti che di volta in volta va ad affrontare. Leggere le sue storie è come sentirsi raccontare un sogno confuso, fatto di figure indistinte, di immagini astratte e brevissimi viaggi nello spazio e nel tempo, ma che condensa dentro di sé una incredibile forza coinvolgente.
In particolare i due inediti (La morte rossa e Totentanz) hanno una potenza distruttiva unica: nel primo, omaggio all’opera di Edgar Allan Poe, Altieri affronta uno dei suoi temi preferiti, l’Apocalisse, arrivata attraverso un elemento patogeno in grado di polverizzare letteralmente l’essere umano; nel secondo, invece, ci presenta un mondo non ancora arrivato al capolinea, ma che procede spedito verso la sua triste sorte, attraverso l’ennesimo morboso reality show che ha come scopo la reciproca uccisione da parte dei concorrenti in nome del Dio share. Comune denominatore dei due racconti (ma anche degli altri, seppure in maniera ogni volta diversa) è il violento atto d’accusa verso una società devastata dalla scelleratezza dell’essere umano: il violento padre di famiglia di Scarecrow , il Presidente degli Stati Uniti d’America di La morte rossa, il folle skipper di Full Dagon Five, il Demiurgo di platoniana memoria di Totentanz.
Centosessanta monitor in Sala di Controllo, nutriti dalla centosessanta telecamere installate nella Dimora. Centodieci punti di ripresa interni, cinquanta esterni. Tra dentro e fuori, sistemata a schema stocastico, trenta delle centosessanta erano snake-cams a fibra ottica. Occhi a scansione multispettrale, presa diretta, tempo reale, live-feed audio video. Gli onniveggenti occhi rossi.La straordinaria potenza narrativa di Altieri e del suo stile onirico e per certi versi sperimentale (in pochi sanno giocare con la lingua italiana come lui) centra sempre perfettamente il cuore delle vicende, riuscendo a imprimerle con forza nella mente del lettore che più volte si troverà spiazzato e sconvolto da ciò che l’autore gli racconterà. Accostarsi ad Altieri significa affrontare un’esperienza che va oltre il semplice esercizio di lettura: le sue storie sono difficili, spesso impossibili da digerire o addirittura da accettare (può davvero arrivare così lontano la follia dell’uomo?) e la sua scrittura è un continuo gioco di specchi che potrebbe disorientare un lettore poco avvezzo al genere.
Le onnipotenti luci pilota di dio.
Articolo di Marcello Gagliani Caputo
Dettagli del libro
- Formato: Tascabile
- Editore: Tea
- Anno di pubblicazione 2011
- Collana: Narrativa Tea
- Lingua: Italiano
- Pagine: 262
- Codice EAN: 9788850224890
1 commento:
lo sto leggendo adesso e sono alla fine di scarecrow. a me altieri piace davvero tanto a parte la trilogia di magdeburg (si chiama così?).
bella recensione comunque.
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