Il cuore umano è un abisso di buone intenzioni e di follie
Ogni volta che i sub ripescano un corpo di donna dalla palude, il commissario Realis prova l'impulso di andarsene via e mollare tutto. Quelle donne hanno un passato di abusi, violenze e maltrattamenti alle spalle e nella maggior parte dei casi è suicidandosi che mettono fine alle loro sofferenze. Ma questa volta è diverso, Fiammetta Uslenghi aveva problemi psicologici, è vero, ma non si è tolta la vita, le hanno sparato e poi l'hanno gettata nella palude. Le indagini sono molto accurate ma ad ogni passo avanti si aprono nuovi interrogativi, nuovi orizzonti, un pò come quando si lancia un sasso in uno specchio d'acqua e i cerchi concentrici si allargano all'infinito. Tutti gli indizi portano a Gabrio il prete del paesino con il quale Fiammetta aveva un rapporto di amicizia e di fiducia. Ma Realis è uno di questo mondo e sa che nessuna indagine è così facile, gli indizi gli vengono serviti uno ad uno su un vassoio d'argento e questo non fa altro che accrescere la sua caparbietà. In realtà dietro a questo omicidio si nasconde un gioco crudele messo in piedi da un gruppo di sei personaggi in pieno delirio di onnipotenza e senza scrupoli capitanati dal Principe (delle tenebre, aggiungerei) che consiste nell'infangare un personaggio insospettabile, renderlo vulnerabile togliendogli tutte le certezzze, fargli terra bruciata intorno screditarlo e spingerlo in questo modo al suicidio.
Si sceglie la vittima e si procede con metodo, si scommette e si resta a guardare.
“Quella vicenda, partita dal caso di Fiammetta Uslenghi stava diventando troppo grande per una cittadina apparentemente sonnacchiosa. Forse era fuori misura anche per un mediocre funzionario di polizia come lui. Si sentì all'improvviso molto piccolo, come si era sentito in certe notti d'estate davanti allo spettacolo del cielo stellato. Piccolo rispetto all'immensità del creato, piccolo rispetto al Male, quello vero che si scrive con la maiuscola.E' ambientato sullo sfondo della provincia piemontese questo bel romanzo di Roberta Borsani, il secondo che leggo dell'autrice dopo il buon esordio con Sangue del suo sangue (recensione sul blog), 180 pagine da cui è difficile staccarsi sia per la trama intrigante e ben congeniata (mi ha colpita soprattutto l'idea del gioco come esperimento e non come passatempo) sia per il tratteggio dei personaggi che è ottimo, hanno spessore e carattere, e non solo i protagonisti ma anche i personaggi secondari come ad esempio Miriam la sorella di Gabrio. Forse il nostro commissario ripecchia un po' il clichè del triste, malinconico e divorziato ma il suo amore per i fiori gli da una nota di colore e di passione. Lo stile della Borsani ha fatto il resto, ha reso Persuasori di morte coinvolgente con una scrittura fluida e scorrevole senza fronzoli capace di catturare da subito il lettore e tenerselo stretto fino alla fine.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- Persuasori di morte
- di Roberta Borsani
- OGE editore
- 208 pagine,
- 15 euro
- ISBN-10: 8889834307
- ISBN-13: 9788889834305
2 commenti:
...infangare un personaggio insospettabile, renderlo vulnerabile togliendogli tutte le certezzze, fargli terra bruciata intorno screditarlo...un gioco orribile direi che spesso avviene anche fuori dalle pagine di un romanzo! Bella recensione Cri e splendida anche la copertina!
Concordo con le sensazioni di Marianna. Mi hai incuriosito moltissimo :-)
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