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mercoledì 5 maggio 2010

Proiettili d'argento – Elmer Mendoza



Pensava che per morire un giorno valeva l'altro, del resto, chi vorrebbe vivere per sempre? Era andata a letto con un tanatologo che ripeteva spesso quella frase. Le cose della vita e quelle della morte sono le stesse, solo che alcune accadono alle sette e altre alle sette e mezzo. Paura? L'aveva preannunciato tante volte che adesso non si sentiva minimamente turbata. Avrebbe mantenuto la promessa senza dover rispondere a tante domande o sopportare il muro nero dei giorni seguenti.

Paula Rodriguez è una ragazza bellissima ma depressa e disperata. L'uomo che ama, Bruno Canizales, avvocato di successo, candidato all'elezione dell'uomo dell'anno, figlio di un importante politico l'ha tradita e lasciata. Lei è abituata ad essere al centro dell'attenzione, anche in famiglia è la numero uno, benvoluta da tutti, come si è permesso Bruno a trattarla in questo modo. Ha deciso di non fargliela passare liscia, come ha sempre detto lo ucciderà e si toglierà la vita. Per questo una mattina all'alba si reca a casa sua, per mantenere fede al suo impegno, o sta con lei o con nessun altro, solo che lui è già morto, riverso sul letto, stecchito con un buco in testa. Delle indagini viene incaricato il detective Zurdo Mendieta affiancato dalla collega Gris Toledo. Gli unici indizi sono un proiettile d'argento, un paio di scarpe maschili spaiate e un profumo particolare e intenso che aleggia nella stanza da letto del morto. Non sarà facile per Mendieta scoprire l'assassino. Si troverà preso tra mille fuochi. Da una parte il “padrino” della famiglia di narcotrafficanti Marcelo Valdes e la figlia di questi, Samantha, antipatica come una colica renale, inoltre dovrà vedersela con la polizia messicana corrotta, con il padre di Bruno, Hildegardo Canizales, per il quale la condotta equivoca del figlio non è di certo una bella pubblicità, con la Piccola Fratellanza Universale. Intanto vengono ritrovati altri cadaveri avvolti nelle coperte, il suo cellulare squilla continuamente, colleghi, superiori, scientifica, è sottopressione. Un bel ginepraio per il nostro detective, ma lui è intelligente ha una marcia in più e alla fine riuscirà a venirne a capo sorprendendo per primo se stesso.

La strana caratteristica di questo libro sta nel fatto che i dialoghi non sono tra “virgolette” e che non viene mai specificato “chi dice a chi”. E' un passaggio continuo tra la prima e la terza persona e inzialmente è piuttosto irritante, ma con la giusta concentrazione poi non ci si fa più caso, anzi per assurdo rende ancora più frenetica e avvincente la lettura. E ne vale davvero la pena. Elmer Mendoza alla fine mi ha conquistata, il suo stile narrativo è chiaro conciso diretto e brillante, l'ho letto tutto d'un fiato e mi sono innamorata di Zurdo Mendieta. Che personaggio!!! Va in analisi per esorcizzare un abuso subito da giovane e per superare l'abbandono dell'unica donna che abbia mai amato, beve come una spugna birra e tequila, è intollerante e cinico ma soprattutto intelligente, acuto e irresistibilmente ironico. Esilaranti i dialoghi tra lui e Ortega il capo della scientifica, nonché quelli con i suoi superiori. Mi ha ricordato molto il nostro Montalbano, anche se Mendieta ci va giù un po' più pesante, non solo per il carattere ma perchè anche qui troviamo la donna delle pulizie che gli prepara i pranzetti e il giornalista a cui spiffera dettagli per far accendere gli animi. La storia è piuttosto intricata e sicuramente coinvolgente, il finale è con il botto. Mi auguro solo che si il primo di una lunga serie con Zurdo Mendieta come progatonista perchè già ne sento la mancanza.
Vincitore della terza edizione del premio Tusquets, Elmer Mendoza viene definito da Arturo Pérez Reverte “il patriarca della nuova letteratura messicana”

Articolo di Cristina "Cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Autore/i: Elmer Mendoza
  • Tradotto da: P. Cacucci
  • Editore: La Nuova Frontiera
  • Collana: Liberamente
  • Prezzo € 17.00
  • Formato: Libro in brossura
  • Data di pubblicazione: 2010
  • ISBN: 8883731387
  • ISBN 13: 9788883731389 
foto di Gianmarco Farfan Cerdan

6 commenti:

Martina S. ha detto...

Ah, questo libro pare che possa proprio piacermi molto. Subito in wishlist. E brava Cri.

Cristing ha detto...

Brava Martina!!!! A me è piaciuto davvero tanto!

Anonimo ha detto...

Concordo con Cristina. E' un bel libro veloce e frenetico che non manca di evidenziare gli intrecci perversi tra mafia e politica.
Fabio Lotti

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Brava Cristina, la recensione è molto chiara nel descrivere il romanzo e da una perfetta idea al lettore su cosa andrà a mettere le mani.
La storia è molto intrigante!!! E' uno scrittore che non conoscevo assolutamente.

Scéf ha detto...

per altro lo scrittore avrà questo tour in italia
Prosegue poi il tour di Mendoza in Italia:
Venerdì 14, ore 18.00, Genova, libreria Feltrinelli, con Massimo Calandri;
Domenica 16, ore 11.00, Milano, libreria Centofiori, con Gianni Biondillo;
Lunedì 17, ore 18.30, Bologna, libreria Coop Ambasciatori, con Pino Cacucci;
Mercoledì 19, ore 18.00, Roma, Ambasciata del Messico, con Giancarlo De Cataldo.

e a roma dovrei intervistarlo ^_^

Frankie Machine ha detto...

Anche a me attrae come un'ape sul miele, aspettavo proprio un'anma gentile che mi confermasse il valore del libro, grazie Cris e poffarbacco che letture gustose ci stai propinando!