Ho scoperto la scrittrice inglese Minette Walters diversi anni fà con il delizioso romanzo "Il mistero di Cedar House", affascinante mystery classico di scuola Inglese.
Purtroppo le successive esperienze non hanno soddisfatto le mie aspettative; mi riferisco in particolare a "La scultrice" che si è rivelato un giallo modesto soprattutto nella soluzione finale e peggio ancora "La morte ha freddo", libro spaventosamente soporifero e di una noia mortale.
Questo "Il corpo del nemico" purtroppo conferma questo trend negativo e genera nel sottoscritto l'ennesima forte delusione verso una scrittrice che era originariamente mia idea potesse ambire a livelli qualitativi ben più elevati.
E' un peccato in quanto è fuori discussione che la Walters scrive molto bene ed è pure brava nella caratterizzazione dei personaggi e nella descrizione dei luoghi e della società inglese; per dare un idea la sua proposta si avvicina molto allo stile delle ben più quotate P.D. James e Elizabeth George.
Il grave difetto di "Il corpo del nemico" è l'estrema pesantezza dell'impianto narrativo che rende la lettura incredibilmente lenta e faticosa.
Siamo in Inghilterra negli anni 70, nel quartiere degradato di Graham House. Ann Butts donna di colore affetta dalla sindrome di Tourette viene trovata priva di vita ai bordi di un marciapiede. L’indagine di polizia gestita in maniera poco chiara e apparentemente pilotata sentenzia il verdetto di morte accidentale dovuta ad investimento.
Molte cose però appaiono poco chiare: la donna era malvista dai vicini di casa, innumerevoli segreti, peccati e scheletri nell’armadio fanno supporre che il caso sia stato archiviato troppo in fretta.
Questo mistero diventa l’ossessione personale della Sig.ra Ranelagh, la protagonista ed eroina della vicenda, che dopo vent’anni decide di fare luce sull’oscura matassa.
Ciò che fa perdere notevole mordente e fascino alla storia sta nel fatto che è chiaro e lampante fin dal principio il movente del crimine, praticamente già dalla prima pagina del romanzo, a questo punto tutta l’indagine è concentrata sull’ammissione della colpa da parte del (ovvio) colpevole. Appesantiscono ulteriormente la vicenda le problematiche famigliari della protagonista che poco hanno a che vedere con l’indagine in questione e l’estrema macchinosità della narrazione che rende ulteriormente contorta e cervellotica la storia.
Pregevole invece l’idea dell’inserimento della documentazione e dei referti d’epoca che danno un tono maggiormente realistico all’indagine, spezzando a tratti la monotonia dilagante.
A conti fatti questo "Il corpo del nemico" rimane un opera insipida e trascurabile; amanti del giallo classico rivolgetevi altrove!!!
Articolo del Killer Mantovano
Dettagli del libro
- Autore: Walters Minette
- Editore: TEA
- Genere: letterature straniere: testi
- Collana: Teadue
- Pagine: 248
- ISBN: 8850202431
- ISBN-13: 9788850202430
- Data pubbl.: 2002
4 commenti:
Della Walters avevo letto anch'io "La morte ha freddo" e non mi aveva entusiasmato per niente, troppo lento, tant'è vero che non ne ho più letto nulla.
Della Walters ho letto solo "Il segreto di Cedar House" e mi era piaciuto... ora so che posso fare a meno di leggere gli altri ;-)
Un pò pallosetta è.
Fabio Lotti
A me la Walters era piaciuta ma pure io in effetti ho letto solo "Il segreto di Cedar House" e addirittura ricordo mi appassionò. Ho da leggere, ediz. gialli mondadori, La scultrice...vedremo. :)
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