La mia opinione su questo romanzo di Falcones è quella di un libro buono ma un po' troppo sopravvalutato.
Mi spiego meglio. La vicenda è avvincente, l'azione e la storia hanno grande spazio e apprezzabili sono le descrizioni della Barcellona medievale che, alla fin fine, risulta la vera protagonista del romanzo stesso, con le sue vie, le sue piazze, le sue abitazioni, le sue attività e, chiaramente, la bella Cattedrale del Mare attorno alla quale ruota la vita del protagonista Arnau (o così Falcones vuole far credere, in realtà, a posteriori mi chiedo: "E' davvero così? ).
Apprezzabili sono anche le descrizioni dei quelle credenze, usanze, pregiudizi tipicamente medievali e che finiscono per determinare molto spesso in maniera funesta la vita dei personaggi, primi fra tutte le donne .. tra l'altro pare che dietro alla scrittura di Falcones ci siano studi e studi e che nulla sua inventato, eppure devo ammettere che l'ignoranza di quel tempo mi ha molto sorpresa e incuriosita. Sono stata contenta di aver letto un nuovo romanzo ambientato in questo periodo storico, ne sapevo, ma non così tanto.
In sostanza, il fascino di uno spazio suggestivo ben delineato e di un tempo antico e lontanissimo da noi in mentalità e usanze si sente e si apprezza pure.
Ma ci sono alcune cose che a mio avviso non vanno.
Innanzitutto la lunghezza, data dalla ripetitività di alcune azioni e scene (ovviamente su personaggi diversi): in genere difficilmente apprezzo i libri-mattoni a meno che la loro lunghezza non sia dovuta al desiderio di raccontare qualcosa di nuovo o sia funzionale ad altro. Qui mi pare solo finalizzata ad allungare un po' il romanzo, che appunto, alla lunga diventa un po' troppo ripetitivo.
Arnau, il protagonista, è ben caratterizzato da ogni punto di vista, ce lo si figura facilmente sotto agli occhi. E si arriva pure ad amarlo per la sua forza, per il suo coraggio, per il suo animo buono e fiero. Ma lo stesso non si può dire degli altri personaggi, e perchè? Sono decisamente troppi e l'autore non ha modo di approfondirli abbastanza (alcuni, tra l'altro, risultano poco credibili e contradittori in ciò che fanno, Joan fra tutti!).
Allo stesso modo Falcones non riesce ad approfondire bene alcuni temi importanti che comunque "tocca" più volte, primo fra tutti l'amore (vero, corrisposto) al quale avrebbe potuto dare decisamente più spazio. Viceversa spazio avrebbe potuto togliere a quelle parti in cui si sofferma su azioni e gesta di re e principi medievali. A che servono? Danno un tocco di credibilità alle vicende narrate, dimostrando che la storia è stato il punto di partenza dell'autore, ma risultano noiose.
In conclusione ho avuto l'impressione che Falcones volesse creare un capolavorone pieno di tutto, un tutto che poi non ha potuto approfondire come avrebbe voluto. Sicuramente una lettura piacevole per un libro più che discreto, ma nulla di più.
Articolo di Dolceluna
Dettagli del libro
- Formato: Tascabile
- Pagine: 642
- Lingua: Italiano
- Titolo originale: La catedral del mar
- Lingua originale: Spagnolo
- Editore: Tea
- Anno di pubblicazione 2009
- Codice EAN: 9788850220342
- Traduttore: R. Bovaia
5 commenti:
Questo romanzo mi ha sempre dato la sensazione di rappresentare un clone del ben più famoso "I pilastri della terra" di Ken Follett.
E' un romanzo comunque che voglio leggere e dato che è uscito in "economica" l'ho già accattato.
"Economica" tra virgolette perchè costa la bellezza di 13 euro...li mortacci.
Brava Elisa come al solito.
Elisa ha espresso bene alcune perplessità che avevo avuto anch'io. Il libro secondo me è stato troppo osannato nel paragone con I pilastri della terra, creando aspettative che poi è facile deludere.
13 euro per l'economica? Dopo la curata recensione di Dolceluna credo che me li terrò in tasca per qualcosa che mi "prenda" di più.
se posso esprimere il mio pensiero..si è molto facile paragonarlo ai pilastri della terra..visto che tutta la storia ruota intorno alla costruzione,anche qui , di una chiesa...ma qui secondo me finisce il paragonabile..ken follett racconta una storia più densa più torbida..qui c'è invece una storia che sembra aver più leggerezza..sebbene insieme al padre e al ragazzo ci si schieri contro le ingiustizie i torti subiti..le angherie proprie dei pregiudizi di ceto e di religione..e ci si inorgoglisca di fronte a quel bambinetto che mette alla prova il suo cuore e la sua forza per portare le pietre destinate alla costruzione della cattedrale su per la salita ..dalla nave alla cima..lo confesso..finendolo l'ho chiuso piano piano ..con delicatezza..e con un pò di nostalgia ( per averlo già terminato ) ed un buon sapore in mente..
Non è il mio genere, un romanzo che credo non leggerò mai ma ... lo regalerò! Sono certa potrebbe piacere a Massimo e prima o poi glielo farò trovare. Non è detto che avendolo in casa, non possa cambiare idea pure la sottoscritta...
... preferirei comunque trovarlo magari usato, 13€ per l'economica effettivamente non sono pochini...
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