_

venerdì 25 settembre 2009

L' ombra della regina nera - Monica Avanzini



"Alvise e la Nina uscirono in silenzio dall’ospizio. La strada scarsamente illuminata portava a un piccolo ponte sovrastato da un lampione che sfiorava con la sua luce al neon le acque verdastre immobili. In quella malinconica sera di febbraio, Alvise all’improvviso sentì prepotentemente tutto il peso di quell’inverno che non passava, della sua finitezza, quel senso di mistero e di morte che aleggiava su Venezia ammorbandola con un’aria malsana e velenosa."

L' ombra della regina nera è il secondo romanzo di Monica Avanzini, un thriller a metà tra lo storico e il noir, edito da Baldini Castoldi Dalai.
Dopo qualche pagina ci si ritrova immersi in una Venezia immersa nel suo carnevale, con maschere mescolate nella nebbia e calle umide piene di locande.
Sin dalle prima pagine si respira aria di mistero ed esoterismo, ed è con la morte di una nobile veneziana, la Contessa Foscarini, che lascia in eredità una "strana" valigia al personaggio principale della storia, Alvise, che iniziano i problemi in una Venezia funestata dal male, da un male ancestrale, antico.
Il contenuto della valigia è appartenuto Frederick William Rolfe, personaggio inglese su cui gira la vicenda "nera" dell' intero romanzo.
Due bastoni, due quadri e un' agenda sono gli unici indizi che il conte Alvise ha in possesso per riuscire a bloccare gli omicidi che stanno tingendo di rosso le acque lagunose di Venezia.
Ho trovato molto piacevole (anche se inizialmente un pò mi ha spiazzato), l' utilizzo del dialetto veneziano nei dialoghi tra la donna di servizio Nina e il conte Alvise che in alcuni momenti smorzano la tensione dello scritto coi loro battibecchi, così come il buon (anche troppo) Bepi che litiga con la madre che vuole farlo sposare con una donna che lui non ama.
Un' altra nota positiva è la capacità dell' autrice nel descrivere luoghi e personaggi e leggendo il romanzo si denota una profonda, quanto maniacale, conoscenza della città lagunare (essendo l'autrice stessa veneziana). Di certo un libro dal sapore particolare che potrebbe esser letto dagli amanti del giallo classico così come dai lettori di noir e di certo verrebbero accontentati entrambi gli appetiti.
Per concludere vorrei segnalare che Monica Avanzini ha aggiunto due appendici a fine romanzo, una che serve per aiutare il lettore a capire alcuni termini veneziani (una sorta di glossario veneziano/italiano) e l' altra un ricettario con le ricette che la solerte governante Nina prepara al suo datore Alvise, semplicemente fantastiche.

Monica Avanzini è nata e cresciuta a Venezia dove si è laureata in Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Cà Foscari. Giornalista pubblicista, da sempre appassionata di storia e di letteratura, ha lavorato a lungo nel mondo dell'arte, collaborando con maestri di fama internazionale. Vive tra Venezia e Roma dove lavora per Rai Uno Cultura.

Articolo di BodyCold

Dettagli del libro
  • Titolo: L'ombra della regina nera
  • Genere: Gialli, Horror, Thriller, Noir
  • Autore: Monica Avanzini
  • Editore: Baldini Castoldi Dalai
  • Anno: 2009
  • Collana: Romanzi e racconti
  • Informazioni: pg. 223
  • Codice EAN: 9788860734891
  • Prezzo di listino: € 17,00

3 commenti:

Martina S. ha detto...

Anche se non fosse giallo e storico, lo comprerei lo stesso perchè è ambientato a Venezia, 'sto libro, in wishllist da tempo. Adoro Venezia, per chi non lo sapesse ;-)

Stefania ha detto...

Oh che bello...storico e noir, un mix che ADORO!
Complimenti Enzo per la bella recensione :)
solo che se andiamo avanti così Massimo mi blocca il conto corrente! O_o

Martina S. ha detto...

Lo sto leggendo ora. Il dialetto veneziano della fantastica Nina è sicuramente delizioso: certe espressioni 'colorite' assolutamente realistiche.
L'atmosfera veneziana, poi, per me che la adoro è fantastica: il tour al cimitero di San Michele di Alvise e della Nina mi ha riportato alla mente i ricordi del mio stesso tour lì. Mi pareva proprio di esser lì con loro e di rivedere quelle tombe in quell'atmosfera sospesa nel tempo.
Bello!