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lunedì 23 aprile 2012

Respiro corto – Massimo Carlotto (Einaudi 2012)


Abbiamo studiato sodo e a lungo per capire che è la velocità con cui il crimine si trasforma in denaro a determinarne la convenienza...

La Marsiglia di Izzo fa da sfondo al nuovo romanzo di Massimo Carlotto. Marsiglia come centro di delinquenza e intrighi, scontri tra bande per la conquista dei Territori, una violenza più efferata e sicuramente "globale" rispetto a quella dei romanzi di Jean Claude Izzo. Carlotto lascia quindi il Nord Est italiano e la "delinquenza spicciola", la criminalità organizzata di casa nostra per analizzare la nuova criminalità che si lascia alle spalle i Padrini e agisce in doppiopetto, è elegante, compita, senza scrupoli, esperta di alta finanza con tanto di master; abbandona lo schema che fino ad ora lo aveva contraddistinto, quello di creare un personaggio "cattivo" ad ogni romanzo, personaggi indimenticabili come Marco "l'alligatore" Buratti, il bastardo Giorgio Pellegrini di Arrivederci amore ciao e Alla fine di un giorno noioso o Gigi Vianello di Mi fido di te e passa ad un libro corale in cui i cattivi sono tanti. Ma lo stile è il suo, l'inconfondibile capacità di tenere viva l'attenzione e la concentrazione, la scrittura diretta, lineare, personaggi crudi e stronzi, nessuno veramente nessuno che ispiri un minimo di empatia. I primi capitoli del romanzo sono contraddistinti dalle coordinate geografiche in cui si svolgono le azioni, Russia, Paraguay, India e Marsiglia e Carlotto ci presenta i personaggi che segneranno questa storia, Il russo Zosim, l'italiano Giuseppe, l'indiano Sunil e la svizzera Inez fondatori della Dromos Gang, la nuova leva della criminalità, eleganti, belli laureati a Leeds, nella facoltà di economia, sfuggiti al destino che le famiglie avevano in serbo per loro, hanno dato il via ad una attività criminosa che spazia dal traffico di organi alla vendita di legname radioattivo di Cernobyl. Ma non ci sono solo loro, ci sono anche i delinquenti che si sporcano le mani, che pestano a sangue e che spacciano cocaina come Esteban Garrincha in fuga dai narcotrafficanti di Ciudad del Sol, salvato e arruolato dall'irritante B.B. al secolo Bernadette Boudret, capo della Brigata Anti-Crimine che raccoglie il peggio della polizia. Personalmente trovo che Carlotto sia stato molto coraggioso a scrivere questo romanzo, un tentativo, riuscito agli occhi di molti, di varcare i confini del noir italiano e fargli fare un bel passo avanti. Il romanzo scorre via veloce, il ritmo è serrato, una lettura da “respiro corto”, però, c'è un però ... io adoro Massimo Carlotto, ho letto tutti i suoi libri, ma con Respiro corto non mi ha entusiasmato, non mi ha coinvolto, a mio avviso 200 pagine sono poche per approfondire a dovere le argomentazioni e i personaggi, rimane qualcosa in sospeso alla fine del libro, ma non parlo di finale vero e proprio, il romanzo è auto conclusivo (ma un sequel ci potrebbe stare), rimane quella strana sensazione di incompiuto, di aver letto si un buon romanzo ma al quale manca qualcosa, i personaggi non appassionano, non rimangono dentro, e la trama, soprattutto la parte riguardante la Dromos Gang secondo me doveva essere più incisiva ... e poi, non so magari sarò di parte... non so a voi, ma a me manca tantissimo l'alligatore...

... Il crimine era un buon affare solo se correva alla velocità imposta dall'economia. Domanda, offerta, costi, ricavi. Tutto il contrario delle organizzazioni criminali, che impiegavano troppo tempo a capire che un'attività non era più remunerativa e ci rimettevano soldi e uomini. Ed era la cultura della struttura verticistica delle mafie a rallentare la capacità di giudizio e intervento. Voler essere Stato nello Stato comportava benefici a livello di potere e svantaggi economici. Ma ai cattivi ragazzi di Leeds interessava solo il denaro. In realtà non era esatto. La loro ambizione era correre più veloce di tutti. Inebriati dal respiro corto della sfida.

Per i fan di Carlotto e non, vorrei segnalare anche, che dal 23 al 27 Aprile, Massimo sarà on-air su Radio Due dalle 19.50 per 5 puntate con "Respiro Corto. Le città del crimine". Trasmissione che sarà un excursus straordinario ed evocativo tra città come Ciudad del Este (Paraguay), Alang (India), Pripyal ( (Ucraina) e Marsiglia (Francia).


Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Editore: Einaudi
  • Anno di pubblicazione 2012
  • Collana: Einaudi. Stile libero big
  • Lingua: Italiano
  • Pagine: 201
  • Codice EAN: 9788806192112
  • Prezzo: 17,00€

3 commenti:

aperegina ha detto...

Ottima recensione Cristing, fa venire voglia di leggerlo.

Anonimo ha detto...

Ecco... aspettavo di finire di leggerlo per scrivere il mio commento a questa recensione così accurata... e vera! Non mi è piaciuto, non mi ha entusiasmato, non sembra scritto neanche da Carlotto.... Non c'è trama, Cristing forse è stata anche troppo buone


Valeria

Anonimo ha detto...

Anche io l'ho letto e sono rimasto profondamente deluso, perché è uno scrittore che mi piace di cui ho tutti i libri, ma questo è stato veramente deludente e, sopratutto, ma c'è mai stato Carlotto a Marsiglia? A me non ha dato questa impressione... mi è sembrato un libro scritto per un altro posto e poi adattato malamente.