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mercoledì 13 luglio 2011

Ziska – La strega delle piramidi - Marie Corelli (Castelvecchi 2011)


Ziska – La strega delle piramidi” di Marie Corelli è come un reperto archeologico riaffiorato dalle nebbie del tempo grazie alla pubblicazione dell’editore Castelvecchi per la sua collana Biblioteca dell’immaginario.
Il romanzo è datato 1897, annata speciale che ha dato alla luce gioielli della letteratura gotica come “Dracula” di Bram Stoker, “The Beetle” di Marsh fino a “Il sangue del vampiro” di Florence Marryat, anch’esso uscito per la prima volta in italiano per i tipi di Castelvecchi e che narra le vicende di un’altra dark lady libera e spregiudicata nella sua sensualità selvatica.
Ho letto le vicende della strega Ziska in un paio di giorni, caldi, anzi caldissimi, visto che il termometro si avvicinava pericolosamente ai quaranta gradi. Il clima torrido mi ha aiutata a immedesimarmi nella vicenda, ambientata nella rovente capitale egiziana, Il Cairo, presa d’assalto dai turisti.
Ma l’atmosfera che si respira nel romanzo non è vacanziera, la penna della Corelli dipinge il sole di un rosso cupo e trasforma la Sfinge in “un idolo crudele circondato da un mare di sangue”, l’aria è soffocante, i turisti perlopiù volgari e incapaci di percepire che l’intero universo sembra tramare affinché il destino di un uomo e di una donna si compia. “Ziska – La strega delle piramidi” è un romanzo gotico nella più pura accezione del termine, in cui l’amore porta una sofferenza che “brucia e tortura la mente dell’uomo, i fantasmi sono tutti intorno a noi, ovunque, e la vendetta veste i panni di una donna seducente con gli occhi di una tigre affamata nelle tenebre”.
Lo stile è scorrevole, le metafore musicali, la trama ricca di colpi di scena. Ottima la traduzione di Marco Bisanti che firma anche l’interessante postfazione, regalandoci curiosità e aneddoti sull’autrice, donna dal temperamento forte che sfidò la mentalità bigotta dell’epoca vittoriana scegliendo di vivere con un’altra donna e che ebbe il coraggio di “apporre una maschera meravigliosa a un vissuto infelice”.
I suoi romanzi affrontarono tematiche diversissime tra loro: vendetta, reincarnazione, fantastico, horror, fino ai viaggi nel tempo, passando per la teologia, l’erotismo e gli studi sul demonio. Marie Corelli immaginò prima della scienza la telegrafia senza fili e i raggi X. Criticò duramente la società dell’epoca, vacua e maschilista, e le sue parole in proposito potrebbero essere adattate con minime modifiche alla società contemporanea. Ma torniamo a Ziska, un’eroina complessa nella sua ambivalenza di donna e strega che racchiude in sé bellezza e orrore, dolcezza e veleno, odio e amore. Il ritratto che le dipinge il pittore francese Gervase mostra il suo volto inconscio: una maschera sfregiata dal dolore, il volto stesso della morte.
La Corelli trasforma le tradizioni egiziane, inventa leggende e trasfigura la realtà prendendoci per mano e accompagnandoci, lentamente, verso il tragico ma ineluttabile finale.
È un romanzo sui due volti dell’amore, che appassiona e ammalia, come la danzatrice Ziska Charmazel, emblema di come una donna può essere pericolosa, quando viene tradita dal proprio amato. Una penna affilata, quella della Corelli e che, come ha detto Henry Miller: “crea dipendenza o ti trasforma in un nemico giurato”.

La quarta di copertina
Armand Gervase ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita: fama, successo, donne, denaro e, come artista, può senz’altro dirsi realizzato visto che le sue opere sono esposte dalle più importanti gallerie del mondo. Il suo quadro più famoso raffigura un’affascinante donna dell’antico Egitto su uno sfondo ricco di precisi particolari storici anche se Gervase non ha nessuna conoscenza del passato egiziano: come ha potuto dipingere un simile ritratto? L’artista, prigioniero delle spire di una vita lussuriosa e decadente, non sembra porsi il problema.
Almeno finché, al Cairo, non incontra la misteriosa principessa Ziska, una donna di straordinaria bellezza in grado di ammaliare chi l’ascolta con storie — come quella, tragica, degli amanti Araxes e Charmazel — provenienti dal millenario regno dei faraoni. Catturato dal fascino di Ziska, Gervase sarà presto costretto a fare i conti con un fatto soprannaturale: la principessa è identica alla donna del suo famoso quadro e, nella sua stessa immaginazione, il ricordo di Ziska sembra essere animato da memorie che affondano le loro radici nella notte dei tempi. Ciò che appare come inspiegabile, allora, si colorerà di inquietudine profonda in una storia dove il sapiente intreccio dei temi della seduzione, della reincarnazione e della vendetta spiegano lo straordinario successo di Ziska. La strega delle piramidi nel periodo vittoriano.



L’autrice
Marie Corelli, nome d’arte di Mary Mackay, nacque a Londra il primo maggio del 1855, figlia illegittima del poeta scozzese Charles Mackay e della sua governante. Cresciuta tra Londra e Parigi, iniziò la carriera artistica come musicista assumendo lo pseudonimo di Marie Corelli e sostenendo di essere figlia di un conte italiano. Il suo primo libro, L’idillio dei due mondi, è del 1886, a cui, soltanto per citare i più famosi, fecero seguito i best seller Vendetta! del 1886 (edito recentemente dalla Gargoyle), Thelma (1887), Wormwood (1890), The Sorrow of Satan (1895), Temporal Power (1902), God’s Good Man (1904), Holy Orders (1908), Innocent (1914), The young Diana (1914) — tutti, a partire dal 1915, più volte adattati per il grande schermo — e Ziska. La strega delle piramidi (1897), tradotto per la prima volta da Castelvecchi.
Figura popolare ed eccentrica (aspramente criticata per la sua scelta di vivere con una donna, era solita solcare le acque del fiume Avon su una gondola comprata a Venezia), è nota per i suoi interessi nei campi dell’esoterismo e dell’egittologia, ma anche per l’energia con la quale si oppose alla demolizione delle antiche case di Stratford-upon-Avon, il paese che diede i natali a William Shakespeare e in cui lei morì il 21 aprile del 1924. Osannata da folle di lettori, fu la scrittrice preferita della regina Vittoria e di Winston Churchill.

Articolo di Barbara Baraldi

Dettagli del libro
  • Formato:Brossura
  • Editore:Castelvecchi
  • Anno di pubblicazione2011
  • Collana:Biblioteca dell'immaginario
  • Lingua:Italiano
  • Titolo originale:Ziska. The Problem of a Wicked Soul
  • Lingua originale:Inglese
  • Pagine:245
  • Traduttore:M. Bisanti
  • Codice EAN:9788876155185

8 commenti:

Scéf ha detto...

grande recensione e libro che voglio assolutamente :8

Sam Stoner Philip ha detto...

Complimenti per la recensione. restituisce perfettamente le atmosfere del romanzo.

Anonimo ha detto...

Certamente un libro interessante per gli argomenti che affronta:
l'ottusità dell'alta società inglese dell'epoca e la sua conseguente incapacità di vedere oltre i limitati confini dei suoi salotti e delle sue feste;
l'esistenza di un legame spirituale misterioso eppure percettibile che si perpetua nel tempo.
Peccato per qualche errore redazionale di troppo.

Scéf ha detto...

per errore redazionale ti riferisci alla redazione del sito o ai refusi sul libro? :)

Anonimo ha detto...

Refusi sul libro, di cui uno piuttosto inaspettato! Non dovrebbe ma può capitare. Comunque nulla che possa offuscare il fascino dell'argomento ;)

Scéf ha detto...

heheheeh grazi per la precisazione anche perchè stavo rileggendo il nostro articolo che è stato per altro scritto da una brava autrice italiana e stavo alla ricerca di refusi hihihhi
cmq dal punto di vista editoriale nelle + grandi case editrici succede di peggio. alcuni libri sembra non siano nemmeno stati editati :(

Anonimo ha detto...

Conosco il problema…
Comunque complimenti per il blog!

Scéf ha detto...

grazie mille davvero :)