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lunedì 6 giugno 2011

Tutto deve crollare – Carlo Cannella (PerdisaPop 2011)


Devastante, cattivo e aggressivo. Potrei aggiungere altri aggettivi ma nessuno renderebbe appieno l'idea di quanto sia disturbante questo romanzo. E bello. Il protagonista è un uomo italiano che si è arricchito in Brasile sfuttando la prostituzione, meglio se minorile, per poi passare al commercio illegale di organi e relativa uccisione di bambini rapiti nei paesi poveri, laddove nessuno ne sente la mancanza e a buon bisogno nemmeno se ne accorge. E' un uomo privo di scupoli, non sa cosa sia la morale, violenza e crudeltà sono il suo credo, il potere e la ricchezza il suo obbiettivo. Se vuole una cosa se la prende ad ogni costo, arriva dove vuole con ogni mezzo lecito o illecito d'altronde il fine giustifica i mezzi.
La storia si apre con lui che ordina il rapimento di Isabel, una bambina nata e cresciuta in un villaggio sulle sponde del Rio Negro in Amazzonia, dove nessuno si fa domande perchè qui tutti sanno che fine fanno le bambine che scompaiono “le cose in questa parte del mondo funzionano in una certa maniera. I poliziotti lo sanno, non devono impicciarsi delle faccende che riguardano i bambini. I bambini sono carne fresca per i bordelli, per i cercatori d'oro e gli europei in vacanza. La cosa può scandalizzare le persone eleganti, ma a quelli come me non fa nemmeno il solletico. Ne ho fin sopra i capelli di chi vuole preservare il mondo dall'orrore. L'idea della giustizia ad ogni costo ha strizzato i loro cervelli fino a farli esplodere. Il risultato è uno schifo: milioni di eleganti bocche democratiche che discutono di eguaglianza sociale e solidarietà. Non ho nessuna intenzione di sopportare il loro lamento piagnucoloso, né sono alla ricerca di qualche frase elevata per cercare di giustificarmi. Una passione implacabile è il miglior rimedio contro il tetro bigottismo”. Una volta nelle sue mani Isabel diventa l'oggetto di ogni insana perversione, violenza fisica e psicologica la riducono in schiava, una bambola da sesso, poi la sposa, torna in Italia e per sentirsi immortale e dare seguito alla sua stirpe la mette incinta.
Su Marta, sua figlia, eserciterà la stessa violenza psicolgica allo scopo di renderla una donna forte e di potere. Il romanzo è diviso in tre parti. La prima è raccontata in prima persona dal protagonista e una rabbia cieca mi è salita pagina dopo pagina, è uno stronzo bastardo come non ne ho mai incontrati leggendo, in alcuni passaggi ho avuto al tentazione di chiudere il libro tanto erano forti le immagini che mi si paravano davanti agli occhi, pura e inaudita violenza ma non ci sono riuscita perchè Cannella ha una scrittura potente, dirompente, essenziale, il suo è un romanzo che o si ama o si odia e per l'una o l'altra ragione non si riesce a smettere di leggerlo.
Nella seconda parte è Marta a parlare della sua vita, di sua madre, della sua adolescenza e dell'odio nei confronti del padre, del suo rapporto con Fernardo, il braccio destro di suo padre e della sua storia d'amore con Gianmario. La terza parte è quella conclusiva, un finale spiazzante da far rizzare i peli e deglutire più volte cercando di mandare giù un boccone veramente troppo amaro.


Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Editore: Perdisa Pop
  • Anno di pubblicazione 2011
  • Collana: Corsari
  • Lingua: Italiano
  • Pagine: 234
  • Codice EAN: 9788883725371
  • Prezzo di copertina: € 15,00

6 commenti:

Briciole di tempo ha detto...

La recensione invoglia a leggere il libro, un autore da prendere in considerazione!!!!

Scéf ha detto...

vorrei ricordare che Carlo Cannella è anche l' editor di SenzaPatria, casa editrice che ha pubblicato i librettini piccoli venduti a 5 euro con una lista di autori che farebbe sbiancare Mondadori...
ma a breve ne sapremo di più su di lui ;)

Anonimo ha detto...

Mi incuriosisce leggere questo autore e capire come sviluppa un tema così violento e mostruoso...
gracy

Anonimo ha detto...

Cristina ha ragione soprattutto quando scrive che o si ama o si odia e comunque non si riesce a smettere di leggerlo, è vero... ho odiato questo libro, il personaggio maschile mi ha fatto incavolare da morire e comunque sono dovuta arrivare fino alla fine, non sono riuscita a fermarmi perchè la scrittura di Cannella è veramente coinvolgente. Brava, ottimo pezzo, analisi perfetta

Barbara B.

Anonimo ha detto...

quando un autore riesce con la forza delle parole a trasmettere emozioni forti e dirompenti deve essere preso in considerazione.
Faber

Stefania ha detto...

Decisamente interessante...