Negli ultimi due romanzi usciti in Italia Richard North Patterson ha cambiato una delle regole che l'avevano accompagnato nel corso di praticamente tutta la sua produzione, ovvero la “continuity”, la continuità narrativa che in modo più o meno evidente legava tutti le sue opere.
Il motivo di questa scelta, oltre ad una possibile voglia di “cambiare” più che legittima in qualunque autore, sta sicuramente nel desiderio di affrontare alcuni argomenti nuovi oppure sotto una nuova angolazione non permessa dal carico di “vicende” già messe in gioco in precedenza.
Sarebbe stato piuttosto improponibile, infatti, far combaciare i volumi incentrati su Kerry Kilcannon con le citazioni riferite a Bush e Clinton presenti già nell'”Indiziata” e centrali nel “Prezzo della scelta”: messo quindi da parte l'”universo” creato in passato, North Patterson si dedica ad approfondire nuovi aspetti di argomenti che gli stanno evidentemente a cuore.
“Il prezzo della scelta” è un romanzo coraggioso, per molti versi: in primis perché ad un'analisi superficiale potrebbe sembrare la versione “repubblicana” di “Nessun luogo è sicuro”, ove seguivamo le primarie di un candidato Democratico alla Casa Bianca; in secondo luogo perché l'autore, come aveva già dimostrato più e più volte, non ha timore di trattare argomenti scottanti e “fastidiosi” senza girarci intorno e riuscendo a generare nel lettore reazioni contrastanti, che a volte riescono a toccare il vero e proprio fastidio.
Come dicevo, “Il prezzo della scelta” condivide con “Nessun luogo è sicuro” l'argomento di base, ovvero le primarie americane nella corsa alla Casa Bianca; ma le similitudini si fermano qui: in questo caso seguiamo le vicende di Corey Grace, candidato repubblicano ed eroe della guerra in Iraq, nel suo tentativo di raggiungere la candidatura ufficiale del partito cercando di non scendere a patti “scomodi”.
Già, perché Corey Grace è un repubblicano “moderato”, che cerca di concentrarsi sui problemi reali del paese e non su tutti gli aspetti moralistici (per non dire razzisti ed omofobi) che in campagna elettorale vengono sfruttati da molti suoi colleghi di partito e non solo: ed è così che si trova attaccato per la sua storia con un'attrice di colore schierata apertamente coi democratici, è così che deve lottare a caro prezzo per conservare la sua coscienza in un ambiente dove averne una è spesso un handicap, dove sono l'odio e la paura per il prossimo a guidare le scelte più che la logica ed il buon senso.
Sia chiaro: Grace non è un santo e Patterson non lo dipinge come tale; la sua posizione politica lo rende certe volte indigesto (almeno al sottoscritto, ovviamente) e certi discorsi rimangono “scomodi”, ma l'abilità dell'autore sta proprio nel riuscire a tratteggiare un personaggio di questo tipo in modo realistico e non stereotipato, dando anche uno specchio (temo) fedele dell'america di oggi.
Un gran bel romanzo, non semplice (ma nessuno scritto da questo autore lo è) e forse meno avvincente dei precedenti, ma da leggere sia per passione che per “capire”.
Articolo di Sergio "Aries" Ferragina
Dettagli del libro
- IL PREZZO DELLA SCELTA
- Richard North Patterson
- Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani
- Thriller
- Collana: La Gaja scienza
- Pagine: 432
- Prezzo: € 18.60
- In libreria dal: 19 Marzo 2009
1 commento:
Tutti i libri di Patterson mi han sempre appassionato per il suo modo interessante di trattare temi politici anche forti del mondo americano. Sicuramente non mi farò sfuggire questo libro.
Posta un commento