I colori e i rumori di quella parte del Lungotevere erano conosciuti, di fama, fino a New York. Un conto era leggerne sulle guide e sui depliant, un altro esserci davvero. Nessun opuscolo, per quanto ispirato, avrebbe potuto cogliere e ritrasmettere l'uscio delle botteghe, la semplice efficacia delle insegne e soprattutto i volti di quei romani romanissimi che ti guardano come a chiedere: E mo' che cazzo vonno 'sti du' pupazzi?
Una storia all’americana ambientata a Roma. Scorrevole e piena di azione come un telefilm di nuova generazione. In bilico tra passato e presente.
L’ultimo romanzo di Enrico Gregori meriterebbe una nuova definizione di genere: soft-boiled, sebbene l’autore a una mia domanda diretta si è limitato a un più modesto “thriller”. I due protagonisti menano spesso e volentieri le mani e non disdegnano l’uso delle armi.
Al tempo stesso Leo, l’investigatore in primo piano, è a suo modo romantico e impacciato. Volendo usare un termine italiano oserei definirlo giallo-rosa: l’intreccio poliziesco si mescola alla storia sentimentale ed entrambe sono necessarie alla completezza del racconto.
La storia affascinante e con un bel colpo di scena finale, nasce a New York per spostarsi a Roma, dove l’autore si muove con confidenza ed esperienza. Due investigatori vengono assunti da un ricco imprenditore ebreo per seguire le tracce di un gerarca nazista sfuggito alla giustizia post-bellica. Ben presto l’uomo si rivela un fantasma e i due che lo inseguono vagano senza metà. Una sequenza di incontri e scontri accompagna il lettore verso l’epilogo, in cui i pezzi apparentemente incompatibili tra loro si ricompongono.
La prosa è sintetica e i dialoghi brillanti. Tutti i personaggi sono disegnati con cura e per il lettore è facile immaginarli. Come in un buon film la colonna sonora è ottima, i trascorsi di giornalista musicale di Gregori emergono inconfondibili.
A voler trovare un paio di difetti: talvolta gli episodi corrono troppo veloci e rischiano di sembrare inverosimili, ma appaiono una scelta dell’autore per lasciare il ritmo inalterato. L’altro difetto riguarda un notazione estetica: la copertina lascia immaginare un libro completamente diverso o semplicemente più brutto.
Era il suo desiderio, la sua voglia di mordere la vita finché era cibo per i suoi denti e per la sua anima.
Enrico Gregori (Roma, 1954) giornalista professionista dal 1983. Dal 1974 al 1980 redattore di riviste musicali. Dal 1980 al 1989 a "Il Tempo" e dal 1989 a tutt'ora a "Il Messaggero" come caposervizio responsabile della cronaca nera. Ha pubblicato 4 romanzi (Un tè prima di morire, Doppio squeeze, Le mille facce della morte e Il percorso degli incubi) e un racconto lungo (Cinque verticale).
Articolo di Pierpaolo Turitto
Dettagli del libro
- Titolo Il percorso degli incubi
- Autore Enrico Gregori
- Prezzo di copertina € 12,00
- Dati 2010, 158 p., brossura
- ISBN-10: 8860031273
- ISBN-13: 978-8860031273
- Editore Azimut
Nessun commento:
Posta un commento