Non accetto tutte le vostre usanze assurde, le vostre leggi emanate da rabbini arroccati nelle loro torri d'avorio, che non hanno mai dovuto affrontare la merda della vita quotidiana, Come Schulman. Mettilo un mese per strada, ad affrontare tutta l'immondizia che affronto io, tutto quello schifo, quel fango, quella merda che ti riempie fino a che i polmoni e il cervello non ti scoppiano. Dagli un mese e ti garantisco che la fede di quell'uomo, che oggi sembra così forgiata nel ferro, diventerà un baratro profondo come l'apertura del Mar Rosso.
Non c'è pace tra gli ulivi, o sarebbe meglio dire nei boschi. Il sergente Decker si è concesso una piccola vacanza, ha portato i figli di Rina a fare una gita all'aria aperta, chiacchiere e passeggiate, un modo per conoscerli meglio visto che pur di sposare la loro madre studia per diventare ebreo ortodosso. Ma, come si dice, i poliziotti non vanno mai in ferie e il ritrovamento di due corpi carbonizzati sotto le foglie, mette la parole fine al meritato riposo e scaraventa Decker dritto dritto ad indagare nel marciume e nell'aberrazione dell'animo umano; infatti, una volta identificati i due corpi, cosa peraltro non facile, si troverà ad indagare nello squallore della pornografia raschiando gli strati più conosciuti fino al marciume degli snuff movie (spegnere lentamente) . Per chi non lo sapesse si tratta di film in cui le vittime vengono realmente torturate fino ad arrivare lentamente alla morte. Decker è abituato a convivere con la morte, a vedere gente ammazzata nel peggiore dei modi ma trovarsi davanti a certi filmati mette a dura prova il suo stato emotivo, gli fa mettere in discussione tutto, Rina, Talmud, Torah, non c'è niente e nessuno che possa dare una spiegazione a tutto quello schifo, non esistono preghiere perchè vedere la morte sul viso di ragazzine straziate dalle torture ti lacera l'anima, non ti fa dormire di notte “hai mai visto uno di quei film? Hai mai visto quello sguardo di puro terrore sul viso della ragazza, mentre viene tagliata a fette e torturata? Hai mai visto la carne che brucia? E' un peccato che da un film non si possa sentire quell'odore di putrido della pelle che va arrosto....”
Romanzo molto “forte” questo Sacro e profano della Kellerman, il secondo dopo Il bagno rituale, ma di gran lunga migliore. Questa donna ci sa proprio fare, scrive benissimo e sa tenere il lettore incollato alla storia. 412 pagine in cui non c'è una parola di troppo, una riga di ripetizione, sono per lo più incentrate nell'indagine e, marginalmente sulla storia d'amore tra Decker e Rina nata con il caso de Il bagno rituale. Il ritmo è molto teso, la trama ben strutturata, i personaggi, sia quelli gia conosciuti nel primo romanzo che quelli che entrano in gioco in questo, sono vivi e di un certo spessore. L'argomento è spinoso, è vero, non mi era mai capitato di leggere un libro che parlasse di snuff, alcuni dicono che si tratta di finzione, probabilmente perchè è difficile credere fino a che punto si possa spingere una mente perversa. A mio avviso invece è la riprova che solo gli esseri umani sono in grado di provocare sofferenze indicibili ai proprio simili solo per il gusto di farlo.
Consigliatissimo.
Articolo di Cristina "Cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- Listino € 18,00
- Editore Cooper
- Collana Cooper storie
- Data uscita 28/10/2010
- Pagine 320, brossura
- Lingua Italiano
- EAN 9788873941682
- Tradotto da: P. A. Corsini
4 commenti:
Una scrittrice che non conosco ma che mi incuriosisce troppo!!!!
cristina mi aveva già consigliato il primo romanzo di qust' autrice che per altro abbiamo anche recensito sul blog, ma le sole frasi in rosso sono spettacolari :D
Il mio consiglio è di leggerli comunque nell'ordine di uscita quindi prima Il bagno rituale e poi Sacro e profano, perchè, anche ritengo sia molto interessante seguire i personaggi sin dall'inizio.
@Mari fai bene ad essere curiosa...
@Enzo e non ho potuto aggiungerne altre, rischio spoiler....
il terzo "Miele", non male ma ho preferito i primi due, comunque sono in attesa che escano i successivi episodi!
Posta un commento