« Ho perduto la mia vocazione a essere felice, il mio giro di stagioni. Essere felici è la capacità di riuscire a soffrire un po’ di più. Tutti hanno sempre la certezza di riconoscere la sofferenza e il dolore, mai la Gioia. »
Pozzoromolo è poesia. Una poesia struggente e toccante. E’ un grido di dolore. Una richiesta d’aiuto. Voglia di riscatto. Dichiarazione d’amore.
Gioia è rinchiusa in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario, e da qui ci racconta la sua storia. Una storia drammatica. Raccontata a pezzi, spesso sotto l’effetto deformante degli psicofarmaci. Raccontata un po’ in italiano e un po’ in dialetto. Raccontata a volte utilizzando frammenti di frasi di canzoni, personaggi di telefilm e dello spettacolo, un gioco di parole utilizzato quasi a volerla rendere un po’ più fantastica e meno drammatica. Gioia ci racconta la sua storia scrivendola come fosse un diario, cancellandola e riscrivendola. Pagina dopo pagina ci fa conoscere la sua famiglia, la madre e il padre, fonti primarie del suo dolore, i nonni paterni, il fratello Luca, lo zio Gigetto e Mario, l’uomo che ha amato e che l’ha ricambiata vendendola ad altri uomini. Tutte queste persone continuano a farle compagnia anche all’interno dell’ospedale, ogni notte popolano i suoi sogni, ogni notte le fanno rivivere le paure e le angosce della sua vita. Ogni notte…C’era c’era la casa di Milano, la masseria di Ospedaletto d’Alpinolo, una cucina in pietra nel sottoscala, la legna da prendere e il coniglio alla cacciatora da cuocere in padella. C’era c’era un bambino che ha sofferto tanto, che ha subìto troppo, e che desiderava solo essere amato.
“ …non so come altro dire che ci sono anch’io nel mondo e che l’unica cosa che voglio fare è la cosa più bella di tutto il mondo per te, la cosa che tu poi ti senti orgoglioso di me e non mi dici mai più che io non sono tuo figlio, che non mi hai mai conosciuto chi sono io.”
Luigi Carrino ha scritto un romanzo coraggioso. Un romanzo che disturba e che non si dimentica. Un romanzo senza eroi, che ferisce, che ti entra nella pancia come il nido di vespe che Gioia sente dentro di se. Un viaggio nell’inferno della miseria umana, degli ospedali psichiatrici, della violenza e degli abusi sessuali. Un viaggio nella vita di Gioia.
Articolo di Marianna "Mari" De Rossi
"Se tu fai una cosa, qualsiasi cosa che va contro la legge, vai in carcere, sconti la tua pena, sai quanto tempo è la pena, la sconti, poi esci. Quando entri in un posto come questo tu non lo sai quanto tempo ci resti”
“Parole come coriandoli di spilli” cantano i Litfiba ed è proprio questa la senzazione che ho avuto, parole che come spilli si conficcano negli occhi, nel cuore, nello stomaco e fanno un male cane, danno fastidio, fai di tutto per scrollarteli di dosso ma non ce la fai, ormai sono ben infilzati ed è difficile riuscire a toglierli. Le parole di Gioia, protagonista (uso questo temine non a caso) di questa storia è in un manicomio criminale da molti anni e non sa perchè, deve ricordare e per fare questo ci trascina nella sua mente, nei meandri più nascosti facendoci vivere con lei tutti quei sentimenti che hanno segnato la sua vita, umiliazione, rabbia, abbandono, disperazione ma soprattutto il bisogno d'amore, di sentire di valere qualcosa per qualcuno. “Ma tu, tu me vuo' bbene a me” poche parole che magari ogni tanto diciamo anche noi, ma che qui pesano come un macigno. Non dirò altro della trama, è un libro che va preso a scatola chiusa e letto senza pregiudizi e remore. Una storia che tratta argomenti difficili, dalla malattia mentale alla sessualità e Carrino ce la racconta con uno stile sicuramente unico, poetico e duro allo stesso tempo, che spiazza, ipnotizza e conivolge fino all'ultima parola.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
C'era c'era una volta tutti i demoni del mondo
Parole, parole che si rincorrono, parole 'vomitate' a forza e per forza sulla carta, concatenate in una catena infinita, parole che esigono di uscire di essere annientate dalla luce del giorno, illuminate dal buio della notte.
Parole che affermano che negano se stesse, parole che negano per potersi poi affermare.
Libro di forte impatto emotivo
...io sono quello che non hai mai voluto perché sai che ti sono, da qualche parte, sai che sono dentro di te.
Articolo di Marta
Dettagli del libro
- Formato: Brossura
- Pagine: 285
- Lingua: Italiano
- Editore: Meridianozero
- Anno di pubblicazione 2009
- Codice EAN: 9788882371777
- Prezzo di copertina: € 15,00
3 commenti:
Ragazze...così mi fate commuovere....belle le vostre citazioni, un libro difficile da commentare...gracy.
vi ringrazio assai ragazzi.
un saluto a tutti.
l.r. carrino
Bella, bello un libro intenso di quelli che non dimentichi ma che ti lasciano un segno.
Un libro in cui ognuno purtroppo può trovare un suo, anche se piccolissimo demone...
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