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sabato 13 novembre 2010

Bunny Lake è scomparsa – Evelyn Piper (Polillo 2010)


I Mastini n. 1

Un momento 'storico' nella mia avventura di lettrice ormai di vecchia data. Non quando l'ho comperato, ma quando ho aperto e iniziato a leggere il mio primo Mastino Polillo. Da lettrice compulsiva e un po' maniaca, ho iniziato rigorosamente dal numero 1: Bunny Lake è scomparsa. Ero molto curiosa per questa nuova collana, ma anche un po' diffidente quando ho letto che i libri pubblicati spaziavano dall'hardboiled al genere suspense. L'hardboiled non mi ha mai attirato molto, si sa, ma i thriller anche di suspense psicologica sì. Quindi, visto che questo veniva presentato come un "classico thriller psicologico", sono partita fiduciosa. E devo dire che le mie attese non sono state tradite!
La trama, in breve, è tutta incentrata sulla scomparsa di una bambina molto piccola, Bunny Lake, e sulle ricerche affannose da parte della mamma Blanche, ragazza madre molto ingenua, da poco arrivata a New York. Nessuno sembra crederle, né la polizia né il personale dell'asilo da cui la bimba sarebbe sparita. Non c'è nessuna traccia o prova dell'esistenza della piccola né all'asilo né a casa di Blanche. La polizia arriva a convocare uno psichiatra, convinta che Bunny sia solo frutto della fantasia malata di Blanche.
Per buona parte del libro il lettore vede l'azione dal punto di vista di Blanche: è coinvolto nella sua ricerca della bambina e nel suo tentativo di convincere gli altri di come stanno le cose. La tensione quindi cresce man mano che entriamo nei pensieri e nell'ansia affannosa di questa giovane mamma disperata. L'autrice è bravissima nel mantenere la suspense psicologica, giocando sulle paure consuete nei confronti dei bambini e sui luoghi comuni della grande metropoli, dura da affrontare per una provinciale come Blanche. Le scene e i dialoghi fra Blanche e i vari personaggi che incontra man mano nella storia sono brevi e veloci. Non c'è tempo per pensare troppo, c'è una bambina da salvare… o una donna fragile da curare nella sua follia? Il lettore arriva a dubitare di tutto e tutti, finché in un finale sempre più ansiogeno non si scopre finalmente qual è la verità. Una verità che si nutre comunque di sentimenti materni malati e di follia.
Il libro ha ispirato l'omonimo film, diretto da Otto Preminger nel 1965 e interpretato da Carol Linley, nei panni di Blanche, e da Laurence Olivier e Noël Coward. Il film però non è fedele al romanzo e ha un finale diverso.
Il mio primo Mastino, dunque, è promosso a pieni voti. Al prossimo…

Articolo di Martina "PalazzoLavarda" Sartor

Dettagli del libro
  • Titolo: Bunny Lake è scomparsa
  • Autore: Evelyn Piper
  • Editore: Polillo
  • Collana: I Mastini - n. 1
  • Titolo originale: Bunny Lake Is Missing
  • Traduttore: Giovanni Viganò
  • Anno: 2010
  • Pagine: 222
  • ISBN: 9788881543618
  • Prezzo: € 13.90 

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con Martina. Quella dei "mastini" è una bella idea.
Fabio

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Credo che la scelta di Polillo sia proprio azzeccata. Con la collana Mastini l'editore Polillo ha richiamato la fascia di pubblico più attirata dai romanzi hard boiled e ora può davvero spaziare a 360° nella narrativa poliziesca di anni fà.
Meglio per noi lettori, che abbiamo modo di godere e riscoprire opere interessanti e meritevoli e pure, se mi permesso, un bel calcio nel culo agli editori "addormentati" e a chi nel giallo di una volta non crede più o ha smesso d'investire.Ho sentito parlare da parte di alcuni, addirittura, di operazioni di sciacallagio, personalmente la vedo più come una operazione di rispetto e considerazione verso un genere che non morirà mai. Ovvio che ci devono poi essere i necessari ritorni commerciali.
Il collezionista di gialli è (spesso) un lettore molto attento e esigente e guarda con molta scrupolosità aspetti importanti come le note biografiche a margine e, SOPRATTUTTO, le TRADUZIONI AGGIORNATE.
Mi auguro che entrambe le collane (Bassotti e Mastini) possano avere i riscontri che meritano.

Anonimo ha detto...

Scusa Marco ma non ho capito quale sarebbe l'operazione di sciacallaggio. Da perfetto ignorante.
Fabio

Martina S. ha detto...

Sullo sciacallaggio... faccio solo un'ipotesi: dato che non tutti i libri della collana sono inediti, qualche casa editoriale 'rivale' avrà usato questo termine nei confronti della Polillo intendendo dire che con queste pubblicazioni ci marcia alla grande per guadagnare, mentre invece è roba già vista e quindi la Polillo non ha scoperto nulla di nuovo. Non so se mi spiego bene...
Resta il fatto che ha ragione il Killer: edizioni curate, traduzioni ben fatte, biografie dell'autore... insomma, i libri Polillo secondo me meritano, anche quando son titoli che si hanno già in altre edizioni. Infatti personalmente sto pensando di comprarmi anche titoli di Bassotti che pure ho già in altre edizioni precedenti.

Anonimo ha detto...

Quel "ci marcia alla grande per guadagnare" detta da altre case editoriali è bellina. Perché le altre case editoriali lavorano per rimetterci? Mah...
Fabio

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Martina ha perfettamente inquadrato il concetto. Questi pensieri non sono però da attribuire a soggetti con rapporti professionali in case editrici concorrenti. Si dice il peccato, non il peccatore.

Martina S. ha detto...

E' vero, Killer. Preciso che il mio era solo un pensiero ipotetico e non riferito a nessuno. Non vorrei generare equivoci...

Anonimo ha detto...

Ragazzi, qui isolato a San Rocco mi fate sentire un imbecille...:)
Fabio

Stefania ha detto...

Interessante trama, decisamente nelle mie corde. Splendido commento di Martina. Un pensierino possiamo farcelo :)

Martina S. ha detto...

Se sapessi dove sto io, Fabio... 'isolatissima', eheh! Per fortuna ho i CF online che mi tengono aggiornata sul 'mondo esterno'.

Anonimo ha detto...

Anni fa è stato fatto un gran bel film hitchcockiano, molto denso per pathos e suspence, che attingeva da questo romanzo, credo proprio, riportandolo però in altro ambiente. Titolo del film era FLIGHTPLAN: Durante un volo da Berlino a New York, scompare (guarda caso) una bambina a bordo di un aereo, e malgrado tutti i tentativi di ritrovarla, la banbina non viene trovata. La madre (Jodie Foster) cerca in tutti i modi di convincere piloti e assistenti di volo della SUA verità che si scontra con quella più ovvia, fino ad esser ritenuta un soggetto "con problemi". E nello stesso tempo si assiste alla ricerca affannosa della piccola. Il resto non lo dico: rintracciatelo e vedetevelo.
Piero

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Ricordo vagamente di averlo visto ai suoi tempi Piero. Ma non mi aveva convinto del tutto. Non rammento però le motivazioni.

Martina S. ha detto...

Di sicuro ho sentito parlare di questo film, ma non ricordo se l'ho effettivamente visto: purtroppo non ho per il cinema la stessa passione che ho per i libri.

Carrfinder ha detto...

Non avevo dubbi che anche la nuova collana "I Mastini" sarebbe stata all'altezza della Polillo.
La recensione di Martina non fa che confermare le mie aspettative (ho già acquistato i primi due romanzi)!

Anonimo ha detto...

Martina, il film si trova facilmente nelle videoteche. Non dico mai come vada a finire per non togliere il piacere di vederlo. E' uno di quei sempre più rari films tratti da gialli di qualità.
Piero

Luca Conti ha detto...

In realtà "Flightplan" è il remake non ufficiale (ma assai evidente) della "Signora scompare" di Hitchcock, a sua volta tratto dal romanzo "The Wheel Spins" (1936) di Ethel Lina White.

Martina S. ha detto...

Ho chiesto a mio figlio, più cinefilo di me, se si ricordava del film con la Foster, Flightplan. Effettivamente sì e pure che lo fanno in tv questa settimana. Ho guardato: lo danno giovedì su RaiTre.

Anonimo ha detto...

Sarà pure come dici tu, Luca, ma le somiglianze con questo romanzo di Piper ci sono tutte. Del resto, la sceneggiatura può aver preso questo e quello. Se penso a "La signora scompare" di Hitchcock, tuttavia io non penso tanto a Flightplan ma al più recente "The Lady Vanishes", film scoppiettante, con Elliott Gould, l'indimenticabile protagonista di "Il lungo addio" di Robert Altman, in cui interpretava Philip Marlowe (e in cui recitava un altro grandissimo caratterista americano, Sterling Hayden, indimenticabile protagonista di Johnny Guitar di N.Ray, Il dottor Stranamore e Rapina a mano armata di Kubrick, Il Padrino di F.Ford Coppola).Il film che aveva interpreti la Lansbury e la Shepherd, pur essendo meno apprezzata dalla critica dell'originale, a me sembra molto più scoppiettante e divertente e anche con parecchi colpi di scena. Merito soprattutto della bravura di Gould, attore versatile, ricordato oltre che per The Long Goodbye anche per M.A.S.H.
Piero