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martedì 14 settembre 2010

La vergine delle ossa – Luca Masali


La notte in cui U.G conobbe la Vergine Maria, la vacca Rosina aveva appena figliato. E questo probabilmente gli salvò la vita.

Potrei inziare parlandovi di Cesare Lombroso (1835-1909) o di Giovanni Marro (1875-1952) o ancora di Emilio Salgari (1862-1911), tra i protagonisti di questo romanzo, ma rischierei di offendere la vostra intelligenza. Oppure potrei iniziare parlandovi di U.G e del suo Sentiero della Vergine, una scultura di ossa intarsiate, ma per farlo dovrei svelarvi la sua identità e l'origine della scultura, e invece se volete saperlo dovrete leggervelo nell'interessante ultimo capito a cui è interamente dedicato. Quindi vi racconterò la trama.

Torino, primavera 1890. Il quadro della situazione. La pellagra stermina i contadini affamati delle campagne torinesi che si nutrono solo di polenta avariata. Un pazzo omicida uccide giovani prostitute vivisezionandole da sveglie e asportandole il fegato. Poi le lascia morire dissanguate. Ad essere accusato di questi efferati omicidi è il carabiniere U.G. strampalato personaggio che soffre di allucinazioni, cade in trance e vede la Vergine Maria che non gli parla perchè ha la bocca chiusa da una striscia di acciaio imbullonata alle guance, ma che gli indica il “sentiero” che lui deve percorrere per arrivare alla verità che ha radici profonde in quel doloroso passato che lui ha rimosso. Lui non ricorda “loro dicono che io ho ucciso quelle ragazze. Io non ricordo di averlo fatto, ma ci sono tantissime cose che non ricordo. So solo che se impazzisco, i ricordi tornerebbero. La sanità è come una diga, nella mia testa: tiene dentro un mare di ricordi che non posso ricordare. Se faccio saltare questa diga, se rinuncio alla sanità saprò se col cappio uccidono un innocente o giustiziano un mostro. Io non voglio morire senza sapere se sonola vittima o il carnefice”. Per questo viene rinchiuso in manicomio e studiato da Cesare Lombroso e Giovanni Marro con lo scopo di dimostrare la sua colpevolezza, per loro certa, con il supporto della medium Eusapia Palladino (1854 – 1918). Ed è qui che incontra il “pazzerello” Emilio Salgari reduce da un forte crollo nervoso che lo ha portato ad un tentativo di suicidio (tutto vero, purtroppo) e per questo anche lui in manicomio. Tra i due si instaurerà uno strano rapporto di amicizia e odio.

Divertente, questo è il primo aggettivo che mi viene in mente per definire questo romanzo, tanto da far passare in secondo piano, se non in terzo e ancora un po' più in la, la componente noir che ad un certo punto sembra essersi persa nei meandri delle avventure dei personaggi. Spero fosse questa l'intenzione di Masali, scrivere questo romanzo, ispirandosi ad una storia vera e drammatica, in chiave ironica allegerendo, forse troppo, la tensione. Se così è, ci è riuscito benissimo, io mi sono divertita tanto, i dialoghi sono esilaranti, i personaggi sono incredibili, Eusapia su tutti mi ha strappato risate ad ogni sua “apparizione”. Dirvi che è una lettura estiva, da ombrellone, ora che stiamo andando incontro all'autunno, mi sembra fuori luogo, ma se durante l'inverno lungo freddo rigido e buio che ci attende avete bisogno di leggere qualcosa di divertente e distensivo (magari con qualche pagina in meno sarebbe stato meglio) avete trovato quello che fa per voi.

Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura

Dettagli del libro
  • Titolo: La Vergine delle ossa. Cesare Lombroso indaga
  • Genere: Gialli, Horror, Thriller, Noir
  • Autore: Luca Masali
  • Editore: Castelvecchi
  • Anno di Pubblicazione: 2010
  • Collana: Narrativa
  • Informazioni: pg. 332
  • Codice EAN: 9788876154133
  • Prezzo di copertina: € 18,00

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava Cristina. Sulle "pagine in meno" sono sempre d'accordo.
Fabio

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Ottima analisi come sempre Cristina. Libro interessante e anche un po' "fuori testa" mi pare di capire.
Potrebbe essere una lettura che mi lascia spiazzato, mah non so.
Certo che se uno si ferma al titolo, senza leggere nulla della seconda di copertina, potrebbe pensare di trovarsi di fronte all'ennesimo truculento thriller sulla scia della Reichs et similia (tornano costanti nei titoli le ossa, vecchia nemesi del nostro Fabio Lotti).
Comunque sia, ancora una volta, bravissima Cristina.

Briciole di tempo ha detto...

Condivido il pensiero del Killer. La copertina e il titolo avrebbero attratto anche me, ma la trama un po' meno.

Cristing ha detto...

Grazie!!!!! In effetti è vero il titolo trae un pò in inganno, anche io quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo qualcosa di truculento.