Mettere un piede fuori dalla stazione di Mantova e trovarsi, in poco più di una ventina di passi immediatamente immersi in un vetusto borgo , un acciottolato che riscalda la mente ed il corpo. Torri, antichi palazzi e battistero che aprono le braccia accogliendo, sotto il sole di settembre le centinaia di “pellegrini della cultura”, venuti fin qui ad ascoltare, vedere, assaporare, condividere. Poeti di strada, mimi variopinti, odore di carta rilegata mescolata ai profumi più profani delle panetterie e degli innumerevoli posti di ristoro.
E' Mantova tutta che ti allieta e ti vezzeggia, che ti guida, come il suo più illustre cittadino fece con il Vate, in una narrazione vivente del sapere. Ogni tipo di lettore può trovare il suo spazio in questa rassegna, che sia la degustazione e la spiegazione per preparare un thè, o per addentrarsi nei segreti della più grande istituzione religiosa, o sfiorare l'abisso di una mente criminale.
Sembra di essere stati catapultati oltre il portale della quotidianità e non è solo perchè la cacofonia e il sovraffollamento urbano qui sembrano non attecchire, ma, soprattutto, per una sorta di “magia” per la quale perfino i particolari più piccoli tornano ad essere a misura d'uomo, assumendo così la vera, autentica grandezza.
Capita allora, gironzolando per la città, ancora indecisi su cosa ascoltare e vedere, date le innumerevoli scelte, di imbattersi all'interno di una piccola graziosa libreria, in un giornalista del calibro di Corrado Augias e trovarsi a sorridere e scambiare battute per una macchinetta fotografica che si rifiuta di collaborare.
La sera successiva, invece, ascoltarlo disquisire con proprietà di fatti e di linguaggio del suo nuovo libro : I segreti del Vaticano, venti secoli di segreti raccontati ad una piazza (ndr. Piazza Castello ) gremitissima.
Oppure, trovarsi nell'atrio d'ingresso del Liceo Classico Virgilio con un aficionado di pesca del Michigan, Thomas McGuane, autore di “Sporting Club” e molti altri celebri romanzi, condividendo l'ironia e l' humor nero con cui si prende gioco delle pretese di “nobiltà” di molti suoi connazionali.
Che dire poi della giovialità, con appena una punta di timidezza iniziale, dell'italianissimo Niccolò Ammaniti?. Nel carosello circolare della Piazza Castello stipata all'inverosimile, Ammaniti, messo a suo agio dal relatore Sinibaldi illustra, non senza punte di incredibile comicità, la sua genesi come scrittore, le motivazioni psicologiche e filosofiche che sospingono la sua penna e la sua creatività ad immaginare i propri protagonisti chiusi, congelati nell'azione, condannati in un certo qual modo a domandarsi, a pensare, a costringere al “movimento” esclusivamente gli altri (c.f.r. Io non ho paura)
Per chi ama i giallo-polizieschi con ambientazioni nella Milano da bene, Hans Tuzzi, al secolo Adriano Bon, può gustarsi un piccolo assaggio del “ La morte segue i magi” nuovo rompicapo per il vicequestore commissario Melis ed apprendere la strada fin qui fatta da questo poliedrico saggista e scrittore che sorprendentemente ha scelto come alias nome e cognome di un personaggio dell' “ Uomo senza qualità” di Musil.
Se poi un solo scrittore con tanto di relatore può sembrare poco, sotto un cielo scevro di nuvole, nonostante la temperatura abbacinante, un quintetto come quello di Oliani, Roversi, Berselli, Nerozzi e Porazzi accompagnato dall'eloquenza introduttiva di un emozionatissimo Marco Piva, ausiliato dalle splendide voci narranti di Chiara Benazzi e di Sergio Scorzillo, non solo accontenta i palati più esigenti, ma coinvolge e trasporta in un brivido “cattivissimo” sotto la rinfrescante ombra di un noir italiano che nulla ha da invidiare a quello d'oltralpe. Manca all'appello la graffiante ed elegante ironia di Bea Buozzi, ma la sua vendetta al tempo di internet è abilmente illustrata dalla voce di Francesca Colletti.
Sembra che lo spirito non sia mai pago di questo abbeverarsi. Centuplicarsi i sensi non basterebbe per catturare tutte le “gocce” che fanno di questa cittadina un immenso oceano colmo di atolli ed isole in cui approdare. Anche un tendone bianco attrezzato con la tecnologia digitale del 21 secolo, rappresenta un gradevolissimo porto in cui sostare. Specialmente se la sirena ammaliatrice di marinai è Sandrone Dazieri, detto il Gorilla, un investigatore atipico con un karma nero notte, per cui anche la bellezza sembra essere un malinteso.
L'ultimo specchio d'acqua in cui si cala l'ancora, ma solo ahimè per motivi logistici di rientro alle darsene native, è il Palazzo eretto da Antonio Colonna, dove il britannico accento di David Peace ci conduce nella mente e nelle gesta dello Squartatore dello Yorkshire ( cfr. Red Riding Quartet : 1974, 1977, 1980, 1983 ), accanto ai minatori scioperanti di “ GB84”, in panchina per 40 giorni con il Maledetto United , nella cenere di una Tokyo devastata dalla seconda guerra mondiale.
Piccolo cammeo..nel momento dedicato alle domande del pubblico, Ian Rankin , creatore dell'indimenticabile ispettore Rebus e non a caso soprannominato da Ellroy il re del noir scozzese, prende la parola non solo per complimentarsi con il collega ma per sottoporgli , e qui dico finalmente, una domanda in piena regola e di vero interesse.
In tarda serata dopo un rifocillamento d'obbligo in una città come Mantova che, tra l'altro, vanta anche una cucina gustosa e raffinata, mentre si cerca ancora di catturare altre immagini, altre voci, altri libri, Mantova opera nuovamente la sua magia..un volto notissimo ed amato da tutti i seguaci del giallo e del noir si delinea sulla strada : Carlo Lucarelli, alias Cornelio Bizzarro..nonostante l'esser reduce da un lungo incontro con i lettori, nonostante da essere umano debba anche lui alimentarsi..si concede a fotografie ricordo e ad autografi.
Nuovamente sui gradini della stazione di Mantova, stavolta per darle un arrivederci..al prossimo festival..alla prossima magia..
Articolo di Daniela "eccozucca" Contini
15 commenti:
Fantastica Daniela!!!! Articolo con i fiocchi per una tre giorni indimenticabile.
Ma come fai????Riesci a dar vita alle parole. Sarà perchè io c'ero ma leggendo il tuo resoconto ho di nuovo rivissuto quelle emozioni e quel calore che solo i nostri raduni mi sanno dare.
Bravissima Daniela, le tue parole si toccano e si sentono... *_*
Eh no...non si possono scrivere queste cose..troppo troppo ancora troppo vere....Daniela sei imbattibile..grazie ancora per avere fatto riviviere quelle giornate con la tua inconfondibile e precisa sensibilità...d'altronte come sempre!
gracy
La magia della cronaca di Daniela ha ricreato quell'atmosfera unica e indimenticabile. Grazie!
E' la nostra sorellina,ho detto tutto, uno spettacolo dela natura come ce ne sono pochi. Capace di ripiombarci nella tre giorni, come non fosse mai finita. Colei
Bellissimo resoconto...mi è sembrato quasi di essere stata lì con voi....bravissima Dani!!!!!
le tue parole mi hanno regalato una splendida atmosfera che ho immaginato e invidiato, ora me ne sento comunque parte e so che ci sarà un'altra occasione. Grazie Daniela!
Grisù
Come 'addomestica' le parole Dani non lo fa nessuno.
Bellissimo mi è parso di stare ancora lì.
e infatti non poteva mancare il resoconto di Daniela. se ne sentiva la mancanza. grandissima Dani.
Non c'è nulla da fare, come mette mano alla penna vengon fuori parole in musica, profumi e colori, caldi come la zucca, e devo dire anche che..., ma......AAARGH! Hans Tuzzi, ecco chi era! Un incubo, un incubo, dalla seconda liceo che mi perseguita, Musil e il suo uomo senza qualità, per forza, me l'ha fatto leggere, trangugiare, ingoiare quella ...iona della prof. di italiano, con il terrore che mi interrogasse, ancor oggi mi perseguita, e io vado a comprarmi il libro, L'ora incerta tra il cane e il lupo, poi è chiaro che mi si risveglia l'incubo, tutto nel subconscio, maledetta, ma non potevi trovare un altro alias caro il mio scrittore? Non so se ti leggo.
Io continuo a pensare (e, come me, moltissimi colleghi) che sia una grossa mancanza del Festivaletteratura quella di escludere completamente la presenza dei traduttori, considerata anche la folta partecipazione di autori stranieri che, com'è ovvio, non hanno scritto i loro libri in italiano.
Non è l'unico festival letterario italiano a fare questa scelta (anche molti di quelli delle prossime settimane/mesi si comportano così) ma è davvero paradossale che sia proprio il più grande di tutti i festival letterari italiani a escludere così platealmente una fetta così rilevante della filiera del libro.
@Luca: quest'anno, ad esempio, la scrittrice Natsuo Kirino è stata presentata dalla Pastore, la sua traduttrice italiana (tra l'altro secondo me pure con pessimi risultati, tenuto conto che ha letto in maniera spudorata tutte le domande, risultando molto fredda e meccanica.
Emozionante resoconto, degna conclusione di un weekend indimenticabile!
Daniela, come lei sa fare, ha saputo riportarci a Mantova evocando i nostri ricordi: grazie!.
Mi ero persa questo resoconto...letto ora a distanza di alcune settimane dal festival ma emozionante come fosse oggi!
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