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mercoledì 16 giugno 2010

Glister – John Burnside


In quella storia il mio nome è Leonard, e mentre ero là credevo che la vita fosse una cosa e la morte un’altra; ma solo perché non conoscevo il Glister. Ora quella storia è finita e voglio raccontarla per intero, anche adesso che scivolo via in un luogo in cui i nomi non sono ancora stati né dati né perduti. Voglio raccontarla per intero anche ora che la sto dimenticando; e così raccontando e dimenticando, io perdono chiunque ne faccia parte, incluso me stesso. Perché è qui che inizia il futuro: nell’oblio, in ciò che è perduto.

Tutto è malato a Innertown. L’aria, l’acqua, la vegetazione. Anche le persone si ammalano, e muoiono.
Innertown sorge nei pressi di uno stabilimento chimico ormai chiuso. Lo stabilimento è la causa di tanto male. Le persone vivono come paralizzate in questo luogo malsano. Sanno che è la causa di tutti i loro problemi ma non riescono ad andarsene. Anzi, la vecchia fabbrica e il bosco cupo che la circonda esercitano un fascino perverso sui ragazzi di Innertown.
Uno di questi è Leonard. Sarà lui ad accompagnarci in questa macabra storia.
Leonard è un ragazzo solitario. Da quando la madre è andata via da casa accudisce il padre malato. Il suo unico strumento di evasione è la lettura. La biblioteca di Innertown non offre molto, ma Dickens, Hemingway e Proust riescono comunque a fargli compagnia. Quando non legge Leonard cerca rifugio nei pressi del vecchio stabilimento, pur sapendo che prima o poi dovrà pagarne le conseguenze.
Un altro mistero avvolge Innertown. Una volta l’anno un ragazzo viene assassinato. Morrison, l’unico poliziotto della cittadina, decide di insabbiare questi omicidi, facendo credere a tutti che i ragazzi sono solo scappati. Pensa di agire per il bene della comunità, è convinto così di attutire in parte il dolore che quotidianamente accompagna gli abitanti di Innertown. Lui stesso nasconde i corpi coltivando all’interno del bosco malato un giardino/santuario dove si rifugia per espiare il senso di colpa che il suo silenzio gli ha procurato.

Questa è solo una parte della storia, il resto dovrete scoprirlo da soli perché raccontare Glister è riduttivo. Glister, edito nella collana Le Strade di Fazi Editore, va letto, perché oltre ad essere un romanzo carico di disperazione e desolazione è soprattutto una storia ben scritta. E’ poesia, è visione, è allucinazione.
Non conoscevo John Burnside. Ora so che è uno dei poeti e romanzieri più famosi della Scozia. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Cholmondeley Award (tra i più prestigiosi premi per la poesia del Regno Unito), il Whitbred Poetry Award, e l’Encore Award.
La scrittura di Burnside è talmente raffinata ed elegante che è impensabile definire Glister un giallo. Sarebbe troppo banale, perché Glister è molto di più. È letteratura, è poesia, è qualcosa di diverso rispetto a tutto ciò che fin’ora ho letto.
Attenzione però perché non è una lettura facile. Non è un libro per tutti, molti potrebbero trovarlo assurdo, complesso, ma vi assicuro che se saprete farvi rapire dalla magica penna di Burnside allora riuscirete a calarvi in un’atmosfera che difficilmente ritroverete in un altro romanzo.
Un consiglio, leggete l’introduzione di Irvine Welsh solo dopo aver letto il libro.

Articolo di Marianna "Mari" De Rossi

Dettagli del libro
  • Autore: Burnside John
  • Editore: Fazi
  • Genere: letterature straniere: testi
  • Collana: Le strade
  • Volume n.: 167
  • Pagine: 309
  • ISBN: 8864110844
  • ISBN-13: 9788864110844
  • Prezzo: 18,50 euro

8 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Molto, molto interessante.
Complimenti Marianna.

Scéf ha detto...

oooh
almeno quelle di mari le commentate ;P

Cristing ha detto...

Davvero interessante questo libro, ottima Mari, come sempre
Enzo commentiamo anche le tue!!

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

@Enzo: il tuo non l'ho commentato perchè è un libraccio ^__^

Lofi ha detto...

Ah perchè il Capo ha scritto qualcosa??? :))))
Questo libro è già a casuccia e fra un po' me lo pappo!

Martina S. ha detto...

Mmmm, il tema non mi ispira molto (come tutto ciò che ha a che fare col 'catastrofico' et similia) e non so se basta la scrittura eccelsa a farmi decidere di leggere un libro così. Mari è stata brava nella recensione, ma in questo periodo sto facendo una riflessione 'mia' su cosa realmente voglio leggere.

Anonimo ha detto...

Ho letto il libro da poco e lo consiglio; la recensione di
Marianna è perfetta!
Valter

Stefania ha detto...

Uh bello! Mi intriga!
Brava Mari!