La vita di Cullen Greenwich, rinomato scrittore americano, subisce una svolta un giorno che, dopo la pubblicazione del suo ultimo romanzo, arriva la recensione del critico Shearman Waxx, famoso nell’ambiente letterario per le devastanti stroncature nei confronti di altri scrittori al pari di Greenwich.
Ma il giudizio di Waxx non è semplice critica al libro, ma colpisce Greenwich in maniera offensiva e molto pesante; gli amici e la moglie di Greenwich, anch’essa autrice di libri illustrati per bambini, lo consigliano di lasciar perdere, anche perché l’esistenza stessa di Waxx è ricoperta da un alone di mistero e ben poco si sa di lui.
Ben deciso a saperne di più sul famigerato critico e venuto a sapere della sua frequentazione di un locale della zona, Greenwich decide di pranzare nel locale per cercare di scoprire;il tipo di persona con cui ha a che fare, e pur non volendo, si ritrova faccia a con Waxx, il quale non la prende affatto bene.
Da qui in avanti comincia una serie devastante di persecuzioni violente di Waxx nei confronti di Greenwich e famiglia, costringendoli alla fuga per evitare la violentissima repressione di Waxx, sul quale si vengono a scoprire storie terribili in merito alla sorte di molti autori che hanno avuto la sventura di cadere vittime delle sue recensioni. Greenwich, persona di animo buono (nonostante un terribile episodio di violenza di cui è stato testimone da bambino, e del quale solo casualmente non è stato vittima lui stesso), si adegua al gioco del suo persecutore, che si scopre poi a capo di un organizzazione molto potente dai non meglio precisati obiettivi, e comincia una lunga fuga con la moglie, il figlio di 6 anni (vero co-protagonista del romanzo, dotato di un’intelligenza fuori dal comune degna del miglior Einstein), il cane (strambo quanto gli altri componenti della famiglia Greenwich), fino all’epilogo finale.
Koontz come al solito sviluppa una trama ben costruita, con molta fantasia, ritmo incalzante e zeppo di trovate spesso al limite dell’assurdo (le capacità scientifiche del figlio ne sono una dimostrazione eloquente), con dei dialoghi splendidi, interamente pervasi come in ogni suo romanzo da un’ironia che accompagna il lettore dall’inizio alla fine e che ne fa, secondo il mio parere il suo punto di forza; l’altra dote di Koontz è quella di non perdersi in inutili situazioni descrittive che spesso nei romanzi lasciano il tempo che trovano e non fanno altro che appesantire la storia, lui va dritto al punto.
L’aspetto negativo però è sempre quello: storia intrigante e scorrevole fino alle ultime pagine, ma il finale (vero tallone d’Achille di molti autori, non solo di Koontz), è raffazzonato, costruito male, lascia a desiderare, sembra effettivamente scritto in fretta e furia per chiudere velocemente il racconto, lasciando il lettore con molti dubbi e perplessità. Peccato, perché le premesse per un romanzo eccellente c’erano tutte.
Articolo di Picchio511
Dettagli del libro
- Autore: Koontz Dean R.
- Editore: Sperling e Kupfer
- Genere: letterature straniere: testi
- Collana: Pandora
- ISBN: 882004837X
- ISBN-13: 9788820048372
- Data pubbl.: 2 marzo '10
5 commenti:
Questo è un autore che mi manca e che Picchio mi ha già consigliato ^_* spero prima o poi di intraprendere anche queste letture!
Preciso e chiaro. Mi ha fatto venire voglia di leggere qualcosa di questo autore che a tuttoggi ho trascurato. Complimenti per la prima Picchio!
Ma dove sono arrivato! Congratularmi con un Interista! :)))
Vai Picchio che questo è l'anno buono! Gufata tremenda! :))))
Ottimo esordio, Picchio. Non ho mai letto Koontz, ma il discorso sui finali ultimamente me lo fa spesso mio marito. Non legge molti thriller, ma è un riscontro che ha fatto anche lui, che a volte non sappiano come concludere...
Ho letto diverse cose di Koontz, tra cui il bellissimo Strangers. Non tutti i suoi libri sono dei capolavori però sa creare pathos!!!!
Bravo Emilio!!!
Di Koontz ho letto un paio di romanzi "La casa nel buio" e lo splendido per me "Intensity" e ne ho diversi portati da Massimo nel trasloco, letti nel corso degli anni e da lui apprezzati...dai prima o poi lo riprendo, anche se il primo amore non si scorda mai (e in questo caso alludo al Re :P)
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