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mercoledì 28 aprile 2010

Italian Sharia – Paolo Grugni


E’ uscito Italian Sharia. Frega nulla? Bravi, fate bene a non sapere quello che succede in questo paese di merda(Paolo Grugni)

11 agosto 2006 Brescia. Hina Saleem giovane Pakistana, ventunenne, viene massacrata con oltre venti coltellate, sgozzata e sepolta nell’orto di casa dal padre e altri parenti maschi.
15 settembre 2009 Pordenone. Sanaa Dafani marocchina, diciottenne, viene aggredita a coltellate e finita con un fendente alla gola dal padre.
Questi due omicidi non fanno parte della trama di un inquietante romanzo giallo ma sono la triste e cruda realtà. Questi due brutali assassinii rappresentano la punta di un iceberg di un fenomeno sotterraneo scandalosamente concreto e reale.
Italian Sharia è dedicato a queste due giovani ragazze la cui unica colpa è di non essere state “brave” mussulmane ed essersi volute adeguare agli usi tradizionali della cultura di origine.
Ma chi crede che “Italian sharia” sia un romanzo contro la religione islamica fa un grave errore. “Italian sharia” è contro l’estremismo e l’integralismo religioso di qualsiasi specie, una religione che diventa oppio per i popoli, che li spinge in nome di un credo fanatico e distorto. E allo stesso tempo è un calcio negli attributi della nostra società e delle Istituzioni. Che non ci vogliono dire cosa è successo a Ustica, cosa è successo alla stazione di Bologna, a Piazza Fontana e chi pagherà per gli operai devastati dall’eternit di Casale Monferrato o per gli operai uccisi all’Enichem di Marghera. E nel contempo una critica dura e diretta a una società di pecoroni che si muove solo per seguire la squadra di pallone, che segue e prende come modello di vita idoli di plastica e si anestetizza la mente con gossip tormentoni.
L’io narrante protagonista (che non viene mai nominato, ma chiamiamolo pure Paolo Grugni, perché c’è tantissimo dello scrittore milanese racchiuso in queste pagine) vive a Prato e lavora in Comune. Alla sera insegna come volontario lingua italiana a un gruppo di stranieri. Questa attività lo mette in contatto con realtà di vita estremamente difficili che lo coinvolgono emotivamente in prima persona. L’omicidio di una ragazza marocchina e la successiva scomparsa della sorella maggiore, per essere reintrodotta a forza e giustiziata a morte nel suo paese nel nome della Sharia, da il via ad una ricerca serrata fino in terra africana, ricerca che diventa una lotta contro il tempo per salvarle la vita in un crescendo carico di tensione.
“Italian sharia” è un romanzo che dietro una storia di fantasia racconta la realtà e utilizza lo strumento del noir per veicolare un messaggio di denuncia sociale. E lo fa con una scrittura dura, sprezzante, amaramente ironica, politicamente scorretta, pessimista e senza speranza. Non esagero nell’affermare che ci sono situazioni che sembra che ti manchi l’aria dal nero e dalla rabbia che pervade le pagine. Ma per Grugni la scrittura è questo: dolore, negatività, fastidio, in due parole “militanza linguistica”. Senza contare l’impressionante lavoro di documentazione effettuato dallo scrittore, il tutto con estrema cura e dovizia di particolari, ricerca che è valore aggiunto di un romanzo che risveglia le coscienze annebbiate.
Ci sono letture che ritengo siano un dovere: per conoscere, per essere più forti, consapevoli, per cambiare e non soccombere. Per Hina, per Sanaa e per tutte le donne giustiziate in nome di un ideale perverso. Per fare in modo che ciò non debba più accadere.

Non c'è davvero giustizia a questo mondo. Mi piacerebbe anche dire che non c'è più religione, ma il vero problema è che ce n'è troppa(Paolo Grugni)

Articolo di Marco "Killer Mantovano" Piva

Dettagli del libro
  • Autore: Grugni Paolo
  • Editore: Perdisa Pop
  • Genere: letteratura italiana: testi
  • Collana: Corsari
  • ISBN: 888372478X
  • ISBN-13: 9788883724787
  • Data pubbl.: 2010

14 commenti:

Martina S. ha detto...

Sarebbe un libro da far leggere a tutti coloro che, per combattere un certo tipo di estremismo e integralismo, diventano estremisti e violenti a loro volta!!!
Mi sono arrabbiata con un amico per questo proprio alcuni giorni fa.
Ottimo lavoro, Killer :-)

Briciole di tempo ha detto...

Sono d'accordo con Martina. Forse anche nelle scuole invece di perdere tempo litigando sul fatto se sia giusto o meno appendere un crocefisso al muro dovrebbero aiutare i ragazzi a diventare uomini e donne più consapevoli!
Bella recensione Marco e ottimi spunti di riflessione!

eccozucca ha detto...

Superlativo killer..e sono d'accordo con Martina e Mari gli estremismi e le futili diatribe non servono a fare di noi e dei nostri figli persone migliori, servono solo ad alimentare pregiudizi ed odii inutili e devastanti.
Vivere la vita con una generosa dose di comprensione verso il prossimo porterebbe a mete più umane.

Giulia Feo ha detto...

Questo è un libro che di sicuro leggerò in quanto tratta una tematica molto forte che ho già affrontato in altri libri.
La donna islamica, e non solo, vive nel puro terrore con il padre prima, con il marito poi. La loro vita, sempre che riesca a sopravvivere ai "maltrattamenti" (chiamiamoli così) è puro inferno. Doveroso leggerlo e riflettere!
Bravissimo Marco!!!

Anonimo ha detto...

Caro Marco mi hai proprio invogliato ad acquistare il libro.
Fabio Lotti

Cristing ha detto...

Ho letto L'amore ucciso qualche anno fa mi turbato profondamente. E' un argomento molto forte mi assale una rabbia indicibile. Ottimo Killer....

Paolo Grugni ha detto...

Intanto un grazie al Killer per l'ottima recensione.

Anonimo ha detto...

Lo leggerò prima di dire qualsiasi cosa, solo un appunto per Principessa. Solo alcune donne islamiche vivono nel terrore, per la maggioranza di loro il velo e ciò che ne consegue è una scelta consapevole.Più in generale, mi pare di aver colto cmq un minimo di confusione sull'argomento Islam, a pertire dal titolo del libro. Ma ne riparleremo a fine lettura. Carla (coleichelegge)

Martina S. ha detto...

Ha ragione anche coleichelegge: non bisogna confondere tutto l'islam con l'integralismo. Il problema è la conoscenza: conosciamo così poco delle culture altrui!!!

Anonimo ha detto...

Il libro non intende essere esaustivo sull'argomento Islam, ma solo su come l'Islam si rapporta con la donna. Anche se poi (ma di questo ne discutermo in seguito) il problema non è, in realtà, solo religioso. Piuttosto, il libro si pone come un spaccato sulla situazione degli immigrati in Italia. E mi piacerà sentire se si condivideranno le posizioni del protagonista. Paolo Grugni

Anonimo ha detto...

Carla, cosa non ti torna nel titolo? Paolo Grugni

Stefania ha detto...

Interessantissimo argomento, straordinaria recensione.
Purtroppo questo mi manca ma ... ho tutte le buone intenzioni di leggerlo appena possibile.

Unknown ha detto...

???????!! Cosa scrivi? La donna non vive nel terrore col padre e col marito poi?!?! Semmai è giusto dire che ci sono famiglia in cui la donna vive nel terrore, ma è esattamente ciò che accadeva (accade) quando in Italia vi era il delitto d'onore. O no? Riflettiamo gente. Lavoro ogni giorno con famiglie musulmane (io sono italo-siciliana... ;-) ) e non è che questa terribile vita sia ovunque, anzi in tanti anni ancora non ho visto situazioni tanto negative tra le donne che vedo ogni giorno, da anni ormai. Come al solito dopo tante risposte e analisi positive, trovi quella razzista di turno. Ah dimenticavo... Razzista e Ignorante.

Unknown ha detto...

Non vedo l'ora di leggerlo, per vedere se anni e anni di studio di islamistica, lingua araba, storia dell'Islam e storia del mondo arabo, (e altri esami ancora) riusciranno a farmi comprendere il libro. Un elogio all'autore che evidentemente prima di me è stato seduto tra i banchi dell'università