“se pure oggi farò quello che faccio ogni giorno, solo per oggi la ripetizione c’avrà un gusto tutto speciale, perché solo oggi c’ho la certezza che non potrò mai più uscire da qui.”
In poche ore ho divorato le centoventi pagine di Concetto al buio, completamente rapita dalla storia e dallo stile narrativo di Rosario Palazzolo.
Arrivata alla fine lo sgomento….qualcosa non quadrava. Cosa mi era sfuggito? Cosa non avevo capito?
E allora l’ho riletto. Tutto d’un fiato. E alla fine lo stesso sgomento.
“Non è possibile!” mi sono detta. Lo risfoglio, ci rifletto, ma niente…eppure la storia mi sembra così evidente fino a poche pagine dalla fine!
Con infinito imbarazzo cerco Rosario Palazzolo su Facebook, gli scrivo un’e-mail, ma prima di cliccare il tasto invia sfoglio di nuovo il libro, alla fine mi arrendo e piena di vergogna inoltro il messaggio.
Non so cosa possa aver pensato Rosario leggendola, però molto gentilmente mi ha risposto e finalmente ho capito.
La vicenda si svolge a Palermo, dove un ragazzino viene segregato in una stanza buia, senza cibo, senza acqua, colpevole solo di esistere.
C’è anche un diario in questa “novella”, dove è custodito un triste e terribile segreto e dove è raccontata una storia di ipocrisia, crudeltà e cattiveria. “…ti ho raccontato pure di una speranza che è morta prima di essere sperata…e della cattiva coscienza che va a passeggio per le strade di questa città, la mia, che apre porte, se ce ne sono, e che poi si rintana dentro le case, accomodandosi nei soggiorni, apparecchiandosi le tavole per mangiarsi ogni verità, manco una mollica di schifo di cui potersi vergognare in santa pace…”
C’è tutto questo in Concetto al buio. Ma soprattutto c’è lo stile narrativo di Rosario Palazzolo. Unico, accattivante e terribilmente crudele.
Non esistono maiuscole, i periodi sono lunghissimi e i pochi punti che ci sono hanno lo stesso effetto ristoratore di un bicchiere d’acqua nell’afa estiva.
Forse è proprio questa scelta narrativa che permette al lettore di immergersi totalmente nella storia e viverla a pieno.
Vorrei ringraziare Rosario per avermi aiutato a capire, ma soprattutto per aver raccontato una storia così toccante e oggi purtroppo tremendamente attuale.
Non posso aggiungere altro a questa recensione perché qualsiasi parola in più sarebbe di troppo e rischierei di rovinarvi la lettura.
E’ bello scoprire autori italiani di talento, ancora più bello sarebbe poter entrare in libreria e trovarli facilmente, nello spazio che meriterebbero di avere. Spazio purtroppo che sembra essere riservato solo ad autori di inspiegabili best-seller.
Rosario Palazzolo è nato a Palermo nel ’72 e ci vive. E’ drammaturgo, scrittore, regista e attore. Ha fondato e dirige (con Anton Giulio Pandolfo) la Compagnia del Tratto. Nel 2007 è uscito il suo primo libro, L’ammazzatore (Perdisa Pop).
Articolo di Marianna "Mari" De Rossi
Dettagli del libro
- Titolo Concetto al buio
- Autore Palazzolo Rosario
- Prezzo € 9,00
- Prezzi in altre valute
- Dati 2010, 120 p., brossura
- Editore Perdisa Pop (collana Babelesuite)
- Isbn 978-88-8372-486-2
3 commenti:
Ottima recensione, bravissima Mari come al solito....
Ottima recensione, bravissima Mari come sempre.....
Uhmmmmmm...la trama mi intriga tantissimo.
Mi sa che questo lo metto subito in wishlist!
Brava Mari :)))
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