“Resterà una traccia della mia esistenza.
Come Andrei Chikatilo, voglio lasciare un segno della mia presenza in questo inferno che chiamate vita. Un segno di sangue.
Ogni giorno vedo con disgusto esseri inferiori che si affannano per raggiungere la mediocrità.
Siete morti e non lo sapete.
Io entrerò nella storia.
Tra poco il mondo si accorgerà di me e inizierete a conoscermi”
Questo inquietante e fascinoso incipit segna il fenomenale debutto, nella prestigiosa collana Farfalle di Marsilio (quella della Millenium Trilogy di Stiegg Larsson per intenderci), di Pierluigi Porazzi.
In una plumbea e grigissima Udine viene ritrovato, in una discarica di rifiuti, il cadavere squartato privato degli organi interni di una giovane ragazza. In città dilaga il panico serial killer. Il corpo di polizia composto da un manipolo di personaggi squallidi e meschini non vede l’ora di trovare un capro espiatorio per cercare di quietare l’opinione pubblica e tentare di insabbiare qualcosa di losco che potrebbe essere collegato al caso in questione. Ma il serial killer, celato dietro una maschera di teschio, continua sprezzante la sua folle opera inviando DVD con immortalate le sue spaventose gesta, lanciando il suo guanto di sfida, in particolare, ad un ex-agente di polizia con il quale sembra avere un conto in sospeso; agente che, verrà velocemente reintegrato in servizio della neo-costituita squadra anti-mostro, e inizierà una caccia estenuante al predatore assassino cercando risposte tra un presente e un passato troppo precocemente dimenticato.
A volte senti nella pelle la stranissima sensazione di leggere qualcosa che, se Dio te ne avesse dato il dono, avresti voluto scrivere in prima persona o, meglio ancora, il classico romanzo che sembra stato scritto espressamente per te, con il quale ci entri in profonda simbiosi. Questo è l’effetto che “L’ombra del falco” ha fatto provare al sottoscritto. Un thriller avvincente e superlativo, capace di pompare adrenalina e accelerare il battito cardiaco, il classico romanzo che, quando lo leggi in ore notturne, senti il bisogno di controllare se le porte e le finestre sono ben sbarrate. Dotato di una prosa asciutta ma allo stesso tempo incisiva, diretta e chirurgica, “L’ombra del falco” ti incolla alla poltrona grazie ad un ritmo concitato e zero tempi morti, insinuandoti un tarlo nel cervello che spinge per forza di cose a terminarlo e potere tornare in pace con te stesso. E’ evidente l’influenza al thriller contemporaneo di matrice americana, sotto certi aspetti lo stile coreografico nella descrizione degli omicidi mi ha ricordato moltissimo Thomas Harris di “Il silenzio degli innocenti” e il Jeffery Deaver di “Il collezionista d’ossa”, ma il bravo Porazzi riesce comunque ad imprimere nelle righe forte personalità.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: “L’ombra del falco” è un thriller brutale e violento come pochi, il classico romanzo non adatto a schizzinosi, impressionabili e deboli di cuore. Qua c’è fottuta rabbia che sprigiona dalle pagine, una malvagità che non ammette sconti. Vi basti pensare che dalla stesura finale è stata eliminata una scena giudicata troppo forte per il lettore medio che si accosta normalmente al genere (una chicca alquanto malata che solo a pensarci mi vengono i brividi). Già mi immagino schiere di bacchettoni e benpensanti storcere il naso di fronte alla violenza che ne intinge le pagine, magari proprio gli stessi che poi organizzano tour guidati nella casa di Cogne o in altri luoghi dove si respira il vero orrore. Francamente me ne frego di tutti questi moralismi; questa è un’opera di fantasia e come tale va giudicata, se devo veramente provare ribrezzo mi basta sintonizzarmi quotidianamente sul telegiornale ed assistere inerme alla cruda realtà.
Un aspetto che mi ha colpito favorevolmente del romanzo è la capacità concessa al lettore di scoprire l’assassino. Nella maggior parte dei thriller contemporanei il finale è spesso troppo casuale, pieno di coincidenze teleguidate e, di conseguenza, per il lettore spesso frustrante. Porazzi gioca bene le carte, semina falsi indizi ma non bara mai e il fruitore attento può, con gli elementi in mano, arrivare alla soluzione finale sbrogliando definitivamente e in prima persona la matassa. Sotto certi aspetti la meccanica è molto vicino alla classica detective novel dove la componente deduttiva è predominante.
Una parola pure sui personaggi molto ben caratterizzati, alcuni dei quali davvero riuscitissimi, originali e molto carismatici che si presterebbero dannatamente bene ad una non improbabile saga seriale.
Mi auguro fortemente che Marsilio sappia spingere questo romanzo in maniera forte e concreta; “L’ombra del falco” è un romanzo dotato di un appeal commerciale enorme (già a partire dalla splendida e magnetica cover), questo thriller è una bomba capace di polverizzare e spazzare via le decine di scialbe opere internazionali che periodicamente invadono gli scaffali. Il fenomeno Carrisi ci ha insegnato e confermato che in Italia si può avere notevoli soddisfazioni e riscontri commerciali, basta crederci e investire seriamente; mi dispiacerebbe parecchio che ad una simile perla non possa venire concessa la necessaria visibilità. Vuoi vedere che la casa editrice a furia di cercare tesori in Svezia li aveva nascosti in casa? E diamoci dentro allora…
Concludo con una sensazione certa: il 2010 ci porta una nuova stella nel firmamento della narrativa italiana di genere, ne sentiremo ancora parlare di questo Porazzi, statene sicuri.
Un romanzo così da corpi freddi che più di così ci sono solo i cadaveri.
Articolo del Killer Mantovano
Dettagli del libro
- Formato: Brossura
- Pagine: 287
- Lingua: Italiano
- Editore: Marsilio
- Anno di pubblicazione 2010
- Codice EAN: 9788831799591
Gianluca Morozzi
20 commenti:
splendida recensione... non esagero!!! ;-)
Recensione calda e appassionata come solo il Killer sa fare. Libro che sembra essere di grande livello. La copertina mi ha ricordato qualcosa del genere http://www.artinvest2000.com/bacon_man-blue-3.htm
Grande Marco, una delle migliori recensioni del blog...A brevissimo mio prossimo acquisto
Nonostante la mia scarsa propensione a thriller con scene particolarmente forti e violente, credo che questo lo leggerò.
Marco, hai saputo creare le giuste aspettative verso il libro. Ottimo lavoro.
Un applauso al Killer per questa recensione molto sentita e che invoglia all'acquisto... subito in WL ma che ve lo dico a fare??? ;-)
superba recensione Clyde..orgoglio Corpi Freddi..e il libro è già in wl..
lo voglio!!!!!!!!
dopo questa recensione ancora di più!!!!!!!!!!1
Grande Killer.... subito in w.l.
Bravissimo Killer.... da urlo!!! Ma io però non lo metto in wl.... :-PP
Bravissimo Killer.... da urlo!!! Ma io però non lo metto in wl.... :-PP
Grandissima recensione! GRAZIE!!!
Complimenti Killer!
Quoto parola per parola Martina, però ho già comprato il libro (senza farlo passare dalla wish list)!
Ma come devo fare con voi???
killer sei stato bravo, Porazzi impenneranno le vendite del falco.
gracy
Marco ha un talento invidiabile, riesce a trasfondere nelle sue recensioni un entusiasmo trascinante, a cui non si resiste. Io credo come tutti, quando vedo un nuovo libro che fa l'occhiolino dal campo amici sotto l'avatar del killer, comincio subito a pregustarmi la cannonata che tirerà, se il libro è piaciuto, o le bastonate a sangue, se è stato una fetecchia. In tutti e due i casi sono soddisfazioni ;D
In realta la recensione lascia a desiderare, troppa enfasi e troppi rimandi da critico radical... ovviamemte scherzo, non avevo piü aggettivi originali, mi permetto allora di pseudocitarti da un convegno: ho fatto una bella recensione? Si Killer sei er megliooo!! Ottimo davvero.
Lo.Voglio.
Intrigoso all'enesima potenza, un groviglio di inciuci tra potenze politiche e uomini corrotti senza indugi,atti dovuti, scomparse e morti eccellenti...vizi di forma, il tutto condito con ottimo suspense...my best compliments.
..Lettura appassionante, non c'e un attimo di tregua e speri che, nella notte non ti si chiudano gli occhi, dalla stanchezza quotidiana.Se si chudono sei finito.. Il thriller è di una continuità permanente,coatta, le indagini intense, una corsa contro il tempo. Credo che l'autore pur essendo al suo primo romanzo lungo, abbia dato il meglio della concentrazione, coinvolgendo il lettore ad essere presente sul luogo. Una concentrazione di personaggi in una dimmensione sempre viva , non e cosa da poco. Un capolavoro !
Molto interessante:-)
Complimenti a Marco per la rece:-)
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