_

sabato 12 dicembre 2009

Intervista a Ildefonso Falcones




Corpi Freddi: Ildefonso Falcones è vero ha riscritto 9 volte il suo primo romanzo, La cattedrale del mare, prima che un editore lo accettasse?

Ildefonso Falcones: No. Quello che è certo è che 9 editori la respinsero. Quando finii il romanzo, lo portai ad una scuola di scrittura per sapere se era o no, un buon romanzo. Lì mi consigliarono una serie di aspetti da trattare nel manoscritto. A posteriori, le uniche modifiche che si fecero, furono nel processo di editing. Così trovai una casa editrice interessata alla pubblicazione del romanzo.

CF: Ne “La cattedrale del mare “ Barcellona è teatro di ingiustizie sociali, inquisizione e fanatismi religiosi. Lei descrive anche (e con molta dovizia di particolari) il pregiudizio razziale e religioso latente nei confronti della popolazione ebraica, che esplode nell’episodio del ghetto. Anche nel Suo nuovo romanzo , “La mano di Fatima” è presente lo scontro tra religioni ( e quindi culture diverse ) : i moriscos da un lato ed i cristiani dall’altro. Pensa che anche per questa “attualità tematica” i Suoi libri stiano riscuotendo tanto successo?.

IF: Può avere una certa importanza. In qualsiasi caso, sono fatti storici; non li invento io. Considero, che l'interesse del lettore o il successo di un romanzo non stia solo in quella problematica, passata o presente, bensì nell’ effettuare una esatta presentazione al lettore di quei fatti storici.




CF: C'è qualcosa in particolare che la lega caratterialmente ai suoi personaggi?

IF: È sempre affascinante tentare di trovare affinità tra se stesso e personaggi che lottano per un bene generale, come accade in entrambi i romanzi. Non oserei però affermare che possa esistere quell'affinità; il problema consiste sempre nel conoscere se stessi, cosa realmente difficile, con la possibilità di credere che uno è quello che in realtà potrebbe non essere. Devono essere quelli che ci conoscono a giudicare il nostro carattere, le nostre virtù ed i nostri difetti.

CF: La scelta grafica per “la mano di Fatima” di inserire al centro della navata di una cattedrale cristiana, la hamsa simbolo della religione musulmana (mano di Fatima ndr) è un incitamento, una speranza, alla coesistenza pacifica di mondi e religioni diverse od esclusivamente un richiamo alla dualità per nascita del protagonista del Suo romanzo?

IF: Evidentemente riflette la dualità del personaggio, come successe con molti dei mori di quell' epoca. Simboleggia anche il tentativo di quei musulmani, evangelizzati con la forza e sottomessi ai cristiani, di trovare una tolleranza tra entrambe le comunità, come così tentarono di fare, disgraziatamente senza successo, i mori spagnoli del XVI secolo. Cercare di convivere, scommettere su questi tentativi, anche solo attraverso un romanzo, è qualcosa che considero giusto.


CF: In italia ancora si aprono dibattiti serratissimi in Parlamento per la sola apertura di una moschea. Com'è la situazione spagnola a riguardo?

IF: Ritengo che la situazione spagnola rispetto all'arrivo di nuove comunità con credenze e abitudini differenti alle nostre, sia di tolleranza ed apertura; non per ciò, né la Spagna, né qualunque altro paese, deve però permettere che l'integrazione scavi o metta a rischio i principi basilari della nostra società civile: quei diritti sui quali basiamo la nostra convivenza.

CF: Quest' estate molti quotidiani spagnoli (e non solo) hanno dato molto attenzione alle performance "private" di Berlusconi. Come vede lei l' Italia dal di fuori?

IF: Per quel che riguarda i possibili scandali di alcuni politici italiani, come quelli di altri paesi, compresa la Spagna, è qualcosa che dovrebbe chiarire davanti alle urne.

CF: Lei si è descritto come un lettore vorace ed appassionato e questo per chi come noi legge i suoi romanzi lo si riscontra anche nella scrittura densa non solo di fedele ricostruzione storica ma anche di pathos e partecipazione. Cosa direbbe di sé come scrittore?.

IF: Posso dire poco. Credo che siano i lettori quelli che devono giudicarmi in quest’ aspetto.


Intervista di  Daniela Contini e BodyCold
Traduzione di Daniela Contini
Un sentito ringraziamento all' ufficio stampa Longanesi che ci ha permesso di fare quest' intervista



6 commenti:

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Grandi ragazzi come sempre.
Ottimo lavoro della nostra Daniela che mi sembra di avere capito si è sobbarcata la traduzione in due lingue diverse :-)
Mitici

Martina S. ha detto...

I romanzi storici mi piacciono sempre molto, ho letto il primo di Falcones e sicuramente leggerò anche questo. Il tema poi mi interessa parecchio.
Brava Daniela anche per la traduzione.

Marta ha detto...

Di questo autore ancora non ho letto niente, mi incuriosisce però, appena la pila di libri in attesa si abbassa... :)
E complimenti a Daniela ed Enzo. BRAVI!!!!

Anonimo ha detto...

Finalmente il ritorno di Enzone!
Fabio

Mottino **Massimo** ha detto...

Come sempre interessantissime queste interviste :))
Un bravissimi a Enzo e Daniela

Stefania ha detto...

Non mi attira particolarmente, ma è nelle mie mire per un prossimo regalino a ...chi so io a chi potrebbe piacere :P . Splendida recensione, bravi ragazzi :)))