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giovedì 19 novembre 2009

Intervista a Donato Carrisi




Ciao Donato, è ancora indelebile in noi il ricordo della splendida serata vissuta a Mantova in occasione dell’evento “Criminal minds”.
Ci sentiamo ancora in dovere di ringraziarti per l’enorme disponibilità dimostrata e per la preziosa opportunità che ci hai riservato nel concederci questa intervista.
Passiamo subito al fuoco di fila delle domande:

Corpi Freddi: Sono passati circa nove mesi dall’uscita del tuo debutto letterario e “Il suggeritore” sta ottenendo riscontri di vendita incredibili senza contare i freschi riconoscimenti dei premi Bancarella e Belgioioso (oltre alla recentissima nomina in concorso per il premio Scebarnenco). Ti aspettavi un simile successo e soprattutto quale è il tuo stato d’animo in questo momento?


Donato Carrisi: No, il successo non l’avevo messo sicuramente in conto e inutile negare questa cosa mi ha reso felicissimo. Quando la gente viene a dirmi “Il tuo libro è diventato un cult” io sorrido sempre, però poi mi rendo conto che molti lettori si sono appropriati di questa vicenda e di questi personaggi, gli hanno fatti loro; probabilmente è proprio questo il senso di questa parola inglese che per noi Italiani non significa tantissimo.

CF: Questo enorme clamore suscitato tra pubblico ed addetti ai lavori, quanto paradossalmente potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: in che misura senti in te la pressione di dovere bissare gli attestati di stima ottenuti?

DC: L’esordio è stato salutato molto bene dalla critica e dal pubblico e la pressione per il secondo libro si sente ed è innegabile. Però devo anche dire che questa cosa non mi spaventa più di tanto perché ho sempre avuto il gusto di raccontare delle storie ma non sono alla ricerca spasmodica di dover ricreare il seguito di “Il suggeritore”. Il mio sogno è d’innamorarmi di ciò che racconto e di divertirmi a scriverlo e dopo di che tutto credo venga quindi di conseguenza. Non ho voglia di ripetermi ma di mettermi in gioco con qualcosa di diverso. Credo che non bisogna inseguire un successo ma un emozione.

CF: Andiamo ad analizzare in profondità “Il suggeritore”: è innegabile la forte influenza esercitata dagli autori d’oltreoceano, quali sono gli scrittori e quali le opere di genere più significative che sono state di formazione per Donato Carrisi?

DC: Mi ritengo omnivoro dal punto di vista letterario e leggo un po’ di tutto. Sono un grandissimo fan di Michael Connelly e Jeffery Deaver. Mi piace tantissimo Andrew Klavan per come costruisce i personaggi ma amo anche leggere un altro tipo di letteratura come ad esempio Jeffery Eugenides (l’autore di Middlesex) o anche lo scrittore e giornalista spagnolo Quim Monz, bravissimo nello scrivere racconti noir. Inoltre amo Falcones, Zafon senza trascurare gli autori classici.

CF: E’ sensazione comune che “Il suggeritore” sia stato un romanzo molto discusso dalla critica e dai lettori, dove alle sperticate lodi si sono contrapposte feroci stroncature. Con il senno di poi e analizzando la tua opera a freddo quali ritieni a tuo parere personale i punti di forza del libro e cosa invece avresti rivisto o addirittura eliminato?


DC: A dire il vero non ho riscontrato feroci stroncature, ho notato invece una grande superficialità di giudizio da parte di una larga fascia della critica. Spesso si dimentica che un libro è il frutto di tempo, di una scelta di vita, di studio e innumerevole ricerca. Ho invece apprezzato molto le critiche profonde al libro, quelle che mi hanno permesso di crescere come scrittore . Probabilmente i punti che sono stati criticati maggiormente riguardano il finale (considerato da molti aperto anche se personalmente non sono d’accordo, sono dell’idea che sia una mentalità tutta Italiana il volere un finale rassicurante che chiude i conti ma non sempre credo sia giusto così) e, inoltre, la parte dove viene introdotto il personaggio della medium che comunque ritengo non aiuti o porti alcun elemento di aiuto alla soluzione finale della vicenda. Quindi rimango convinto delle mie scelte e non rivedrei alcun punto della storia così come congegnata originariamente.

CF: Il complimento che ti ha fatto più piacere e la critica che ti ha infastidito maggiormente?

DC: La cosa che mi fa più piacere ancora oggi è quando mi vengono a dire che il libro scorre e che il lettore sente la necessità di leggerlo velocemente perché non riesce a staccarsi. La critica più cattiva mi è stata rivolta da un giornalista augurandomi che il libro rimanesse a prendere polvere sugli scaffali ritenendolo una scopiazzatura di “Il codice da Vinci” (affermazione totalmente assurda – n.d. killer Mantovano).

CF: Curiosità: La particolarità che dà il titolo al tuo libro (che cioè esistono persone che con tecniche subliminali incidono sulla psiche di altre persone e ne fanno emergere il lato oscuro trasformandoli in killer) era già stata usata da Agatha Christie in uno dei suoi libri più famosi, "Sipario", scritto negli anni '40 e pubblicato poco prima della sua morte. Pure in Sipario la tesi di fondo è che ciascuno è un potenziale assassino e il vero criminale del libro è un personaggio che non uccide mai materialmente, ma si avvale della sua influenza per indurre altri a uccidere. Conosci “Sipario”, ne hai tratto ispirazione o si tratta solo di una coincidenza?

DC: Pur avendo letto moltissimi romanzi di Agatha Christie ed essendone un grande estimatore posso tranquillamente affermare di non avere mai letto “Sipario”. Probabilmente il romanzo dal quale ho tratto più ispirazione è “La bambola che dorme” di Jeffery Deaver che affronta il caso della setta di Manson e quindi facendo riferimento a quelle particolari menti criminali capaci di trascinare altre persone a commettere omicidi. Ora mi hai incuriosito e dovrò leggere “Sipario” anche se, a dire la verità, simpatizzo più per Miss Marple che per Hercule Poirot che ho sempre trovato troppo saccente.

CF: Un altro tema molto caldo e controverso nel tuo romanzo è stato l’inserimento nell’impianto narrativo di una medium. Quanto personalmente credi in questo genere di esperienze come ausilio di un indagine investigativa e se per caso hai avuto a che fare con situazioni simili?



DC: Ho conosciuto diversi medium nella realtà e mi rendo conto che fanno un effetto forte sulla mia persona, una in particolare che mi ha fatto diverse consulenze. Ti racconto una curiosità: quella che mi ha aiutato maggiormente come consulente nel libro si è fatta viva mentre mi trovavo in Spagna tramite mail il giorno prima che dovevo prendere l’aereo per tornare a casa (è noto il mio terrore per i viaggi aerei) e mi chiese “Donato tutto bene?”. Questo suo messaggio ha risvegliato in me una situazione di angoscia incredibile, avevo quasi la sensazione che la medium avesse avuto una visione non proprio rassicurante; sono stato per quasi tutta la giornata tentato di non prendere l’aereo. Tra l’altro ti posso confermare che questa persona nel suo campo è una delle più quotate tanto che ha collaborato nel recente passato ad una indagine in Italia molto nota relativa ad una scomparsa e aiutando fattivamente nella soluzione del caso; indagine che per ovvie ragioni non posso fare accenno. L’idea della medium che ha l’opinione pubblica è spesso errata: la medium non parla con i morti, non ha visioni; è un po’ quello che diceva Albert Einstein relativamente alle scie di energia, il medium ne legge e convoglia queste energie presenti nei luoghi dove si sono verificati crimini.



CF: Cinquant’anni fa nella prefazione del suo libro "I persuasori occulti" Vance Packard scriveva:"Molti di noi vengono oggi influenzati assai più di quanto non sospettino, e la nostra esistenza quotidiana è sottoposta a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono all'opera su vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo a metodi presi a prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E' significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra insaputa, sì che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo senso, "occulti".
Sono numerose in tutto il libro varie strategie psicologiche utilizzate da alcuni personaggi per influenzare e utilizzare le menti altrui. Così assistiamo a interrogatori di polizia super specialistici, pratiche medianiche, regressioni ipnotiche, soliloqui tipo mantra. Siamo dunque arrivati in un era della nostra esistenza dove più che alla salvaguardia della sopravvivenza fisica dobbiamo pensare a come attrezzarci per difendere la nostra mente?

DC: Sicuramente si. A partire dalle cose più semplici: domandiamoci perché gli orologi sorridono sempre. Normalmente guardando ad esempio la pubblicità di un orologio le lancette sono sempre poste alle 10.10. Questa è un elementare tecnica di comunicazione che noi subiamo nella nostra vita quotidiana. Anche ad esempio nella conduzione di un supermercato si notano situazioni di questo tipo. Sapevi che alcuni corridoi dei supermercati sono in salita per fare in modo che tu debba rallentare con il carrello pesante? E’ una continua esposizione a messaggi subliminali di ogni tipo, noi subiamo l’attacco quotidiano inconsapevole di diversi suggeritori ai quali siamo totalmente indifesi, sono fermamente convinto di questa mia tesi. Questo è uno dei pericoli del nostro secolo soprattutto se convogliato in attività di tipo criminale.

CF: In un column esclusivo Corpi Freddi ideato da un tuo collega illustre (Mr. Brian Freeman), lo scrittore s’interroga sul tema dell’immoralità nei thriller contemporanei e se quindi sia giusto e morale creare storie che parlano del male fino nei suoi più beceri e reconditi aspetti. Il tuo libro tratta tematiche molto forti come la pedofilia che hanno scatenato reazioni contrastanti in alcuni lettori. Esiste un limite entro il quale spingersi?

DC: Non bisogna mai mettere in scena la violenza in maniera diretta, la violenza brutale e fine a se stessa la considero quasi pornografia. Deve essere una violenza chiusa perché solo in quel momento può diventare esemplare consentendoti di fare una scelta. Alcuni argomenti hanno una forte corrispondenza nella realtà e occorre pudore nel saperli trattare. Riguardo al tema della pedofilia trovo ad esempio più sconvolgente, rispetto al descrivere la figura di un serial killer, quella di un tour operator che organizza viaggi per single nei paesi del turismo sessuale che riguarda i minori.

CF:  Per molti autori che scrivono crime novel è pratica comune scrivere saghe seriali di successo con personaggi fissi, con addirittura profondi agganci e legami tra le varie storie; se da un lato questa azione è da considerarsi una limitazione del rischio commerciale, potrebbe dall’altro risultare un freno alla creatività. Cosa ne pensi? 

DC: Non sono d’accordo, amo le saghe con personaggio fisso, mi piacciono molto. Credo sia invece molto difficile ricreare i cattivi, è mia idea che riproporre la figura di un cattivo non fuoriesca con la pari intensità. Mi riferisco in particolare alla saga di Thomas Harris e al suo Hannibal che ormai mi sembra diventato un po’ la parodia di se stesso.

CF:  “Il suggeritore” è un romanzo che riteniamo si presti dannatamente bene ad una trasposizione cinematografica. Ci sono voci non confermate che parlano che ciò sia una possibilità più che concreta. Cosa ci puoi dire di più preciso?

DC: Ti posso confermare che la notizia è vera e concreta.

CF: Dato che hai iniziato la tua attività lavorativa come sceneggiatore per cinema e televisione ne conosci bene l’importanza di un adattamento cinematografico adeguato che non svilisca l’opera scritta. Chi vedresti bene nelle veci di regista e dei principali membri del cast?

DC: Il regista è già deciso ma non posso per ora fare nomi però ti posso confermare che quando verrà reso noto sarà una cosa molto esplosiva. Stiamo ultimando il cast ma per ora sono maggiormente interessato alla figura del co-sceneggiatore, in questo caso mi piacerebbe affiancare uno dei grandi di Hollywood. Sarà una produzione Italo-Americana che uscirà regolarmente nelle sale cinematografiche.

CF: Voci molto insistenti parlano di un imminente nuovo romanzo firmato Carrisi. Puoi darci qualche elemento concreto?

DC: Sarà un romanzo molto diverso da “Il suggeritore”. Sarà un thriller in cui sarà richiesta una forte collaborazione da parte del lettore chiamato in causa a risolvere una serie di misteri. Il lettore dovrà mettersi alla prova e non rimanere come semplice spettatore ma dovrà letteralmente “sporcarsi le mani”. Ci sarà una storia d’amore molto intensa all’interno del libro.

CF: Quando uscirà il romanzo orientativamente??

DC: Conto di fare uscire il libro entro la fine del 2010 o i primi mesi del 2011 anche se sono superstizioso e tendo ad evitare i numeri pari perché credo che non mi portino bene. Però una uscita natalizia sotto il profilo commerciale potrebbe risultare una mossa azzeccata.

CF: L’intervista è finita, un grazie di cuore a Donato, esempio di umiltà, dedizione e simpatia. Ti auguriamo le fortune più grandi. Ora e sempre uno di noi.



Intervista del Killer Mantovano

Il killer Mantovano desidera ringraziare:
- Palazzo Lavarda, Blueberry e Lofi per il contributo in sede d’ideazione delle domande.
- Principessa, per il prezioso e fondamentale supporto tecnico e logistico

17 commenti:

Unknown ha detto...

Magnifica! :D
Congratulazioni e complimenti al Killer e a tutti i collaboratori.
Un abbraccio collettivo :*

Marta ha detto...

Bella intervista, articolata e particolareggiata.

Scéf ha detto...

semplicemente perfetta..
bravo marco :)

Lofi ha detto...

Grande Killer!! Un intervista ricca di temi, mai banale, e che sa andare in profondità in tematiche difficili. E' valsa la pena aspettare tanto tempo. Hai dedicato a questo lavoro tantissima energia, entusiamo senza fine e un'attenzione fuori dal comune. Complimenti.

Blueberry ha detto...

Bellissima intervista, complimenti ragazzi!

Anonimo ha detto...

E vai grande Killer!!!
Fabio

MaryC. ha detto...

Grandissimo Killer e tutte le donzelle che ti hanno aiutato. L'intervista ha uno stampo intimistico che dà molto calore allo scambio di battute con Donato.

Bravi ragazzi :-)

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Grazie a tutti ragazzi/e, ma c'è di più: a breve io e Enzo pensavamo di mettere disponibile pure il file MP3 con la chiacchierata intercorsa tra me e Donato di circa 50 minuti. Per ovvie ragioni ho dovuto scremare moltissimo dialogo ma ci sono dei pezzi dell'intervista INEDITI che trattano tematiche molto interessanti.
Poi sentire il killer Mantovano che da i consigli per gli acquisti libridinosi a Donato non ha prezzo :-)))

Anonimo ha detto...

Complimenti!
Ho deciso leggerò il suggeritore a breve...
gracy

Martina S. ha detto...

S'è fatta attendere, ma ne valeva davvero la pena. Carrisi ha soddisfatto tutte le nostre curiosità con grande maestria e ci ha messo pure un bel po' di suspense nell'attesa del suo prossimo romanzo.
Ora mi piacerebbe davvero sapere se leggerà Sipario e cosa ne penserà, ih ih... anche perchè la soluzione della Christie è abbastanza in linea con quanto dice Carrisi stesso sui finali rassicuranti.
Ottimo lavoro, Killer, sei un grande.

Martina S. ha detto...

PS:certo che l'affermazione sul Codice da Vinci la dice lunga sulla competenza di certi giornalisti!

Giulia Feo ha detto...

Messa giù così nero su bianco, beh no rettifico....bianco su nero, è stupenda....
Sentirti mentre intervisti un personaggio di quel calibro è stata per me una grande emozione, vedere poi il tutto pubblicato sul blog è un'altra cosa, un'altra un'emozione..... diversa.....ma ugualmente commovente, appassionante ed entusiasmante....

Camilla P. ha detto...

E' stata davvero una lettura interessantissima! :D
Ho adorato "Il Suggeritore", un libro davvero pieno di suspence e con una trama incredibile. Di certo non mi perderà il secondo libro di Carrisi.. e nemmeno il film ;D

Grazie per averci consegnato questa bella intervista!

Stefania ha detto...

Grandissima emozione , quasi da mettere i brividi e si sente il trasporto vero, sentito e forte verso qualcosa che si ama veramente! Grazie Marco per le splendide sensazioni regalate, ma grazie anche a Principessa, a Blue, Palazzo e Lofi (e spero di non avere scordato nessuno) che hanno reso possibile questa meravigliosa intervista! E naturalmente un Grazie va a Carrisi, simpatico, ironico, disponibile. Leggere le sue risposte semplici e contemporaneamente che colgono il segno è proprio come ha scritto in una delle prime riguardo al complimento più bello fatto al Suggeritore. Si fa leggere e fa venire voglia di voltare una pagina dietro l'altra e non fermarsi fino alla fine! E' questo che deve sapere fare uno scrittore per essere un bravo autore e Donato è anche un bravo oratore! Complimenti!

Mottino **Massimo** ha detto...

Leggere questa intervista dopo la presentazione del libro ieri a Biella è un'emozione unica è stato come sentire le risposte con la sua voce.
Bravissimo Marco sempre più professionale, complimenti a tutte le splendide "corpicine" che hanno collaborato

Vivara ha detto...

Complimenti Marco! Bellissima intervista...Sei un grande!

Carrfinder ha detto...

Complimenti a tutti per l'intervista ed in particolare a Marco per tutto il lavoro fatto!
Domande interessanti e intervista professionale: l'attesa è stata premiata :-)