Corpi Freddi: Sò che dopo il tuo quinto libro, ancora ti si chiede di tuo padre. Come potevamo non farlo anche noi? :)
C'è però da fare una piccola considerazione che forse non tutti sanno, ovvero che tuo padre, James Lee Burke, è passato al poliziesco dopo di te. Giusto?
Alafair Burke: spesso in famiglia scherziamo sul fatto che io ho scritto veramente misteries (gialli, polizieschi) prima che lo facesse mio padre. Ero al college quando lo feci, prima quindi che mio padre pubblicasse il suo primo romanzo " The Neon Rain", ma in realtà scrivo racconti gialli da quando ero bambina. Tutta la nostra famiglia in realtà è affascinata dal crimine.
CF: Di certo però sei stata influenzata da lui, se non nello stile, quanto nell' amore per la letteratura. Ti leggeva mai dei libri da bambina?
AB: Crescere in una casa piena di libri e racconti ha influito sul mio diventare scrittrice, certo.
Vedevo mio padre scrivere ogni singolo giorno. Mia madre, bibliotecaria in una scuola, era quella che mi portava tutti i sabati in biblioteca a prendere una nuova pila di libri,e mio fratello (o sorella si dice nello stesso modo in inglese!) maggiore leggeva per me quando ero molto piccola e fino a che sono stata capace di farlo da sola.
CF: Una piccola curiosità. Tuo padre, ha usato palesemente te, per descrivere alcuni personaggi. In un intervista affermi che la figlia di uno dei personaggi dei libri di tuo padre, si chiamava proprio Alafair e vestita con gli stessi abiti che tu avevi da bambina ed era una matricola del Reed College che tu hai frequentato (con ottimi risultati e dove eri una Phi Beta Kappa). Peccato che la bambina del romanzo sia adottata!! Possiamo star tranquilli? E' solo una coincidenza, cinica ma pur sempre una coincidenza? eheheh
AB: non sono stata adottata. So di essere venuta al mondo alla solita maniera, anche se non voglio pensare ai miei genitori 9 mesi prima che io nascessi ! (looooooooool ndr)
CF: Lo stereotipo del detective, con problemi affettivi, tutto alcool e niente regole è stato da te sostituito con un personaggio femminile, Samantha Kincaid, procuratore distrettuale, che nulla ha da invidiare ai detective maschi dei suoi colleghi scrittori. Come mai hai scelto un personaggio femminile per i tuoi romanzi?
AB: ho volutamente scelto argomenti, ambientazioni, personaggi, e modo di scrivere completamente diversi da quelli di mio padre. Scrivere di un personaggio femminile che lavora in un mondo maschile di distretti di polizia e tribunali era un modo di fare qualcosa di diverso.
CF: Torniamo alla tua eroina, Samantha Kincaid. Il suo personaggio è molto simile a te. Come te, lei è laureata alla Stanford Law School. Come te ha deciso di fare il pubblico ministero rifiutando lavori meglio pagati. Cos' altro vi lega?
AB: abbiamo entrambe un bulldog francese, amiamo mangiare, a corriamo per tenerci in forma. Ho meno in comune con il mio personaggio Ellie Watcher, detective del dipartimento di New York, che è protagonista in La città del terrore. Creare Ellie mi ha richiesto di scavare più profondamente in quello che sapevo delle persone , per poter rendere il personaggio unico e indimenticabile.
CF: La sua esperienza lavorativa quanto ha influito nella stesura dei suoi romanzi? (Ricordiano ai nostri lettori che la Burke è pubblico ministero a Portland).
AB: ero procuratore a Portland, ora sono insegnante di legge a New York. Avendo lavorato nei distretti di polizia e su reali crimini conosco le procedure usate nell'investigazione criminale . Ho visto anche come il crimine porti alla luce il meglio e il peggio dell'umanità. Non sarei la stessa scrittrice se non avessi visto quei casi coi miei stessi occhi.
CF: In italia, sfortunatamente, è uscito un solo suo romanzo "La città del terrore" che per altro è stato ben accettato dai lettori e dai critici. Ha accordi con la Newton per portare nel nostro Paese anche gli altri suoi romanzi?
AB: mi piacerebbe molto pubblicare altri libri in italia, speriamo che il mio editore voglia tradurne altri.
CF: La scelta editoriale (che presumo non sia sua ma dell' editore italiano) di mettere sul mercato i suoi romanzi non dal primo è negativa per il lettore? O i tuoi libri possono essere letti anche non in ordine cronologico?
AB: ogni mio romanzo è una storia a sè stante. Il lettore può iniziare da dove vuole.
CF: Ha in progetto visite in Ialia per presentare i tuoi romanzi?
AB: ho appena fatto il mio primo viaggio in italia, è stato l'estate scorsa, ma prima che il mio libro fosse pubblicato . Mi piacerebbe tornarci per lavoro.
CF: Ti ringrazio tantissimo per il tempo che ci ha dedicato e mi raccomando dia una carezza daparte mia al suo splendido bulldog francese, Duffer.
AB: grazie!
Ricordiamo ai nostri lettori che "La città del terrore" (unico romanzo uscito in Italia ed Edito dalla Newton Compton) è stato precedentemente già recensito sul nostro sito
Intervista di BodyCold
Traduzione di Cassiopea75 (grazie!!)
13 commenti:
Enzone, fammi fare una battuta affettuosamente irriverente alla toscana. Sei bravo quanto grasso!
Fabio
Bellissima intervista Enzo!
Manca però una domanda fondamentale che il Killer ed io non ci saremmo lasciati sfuggire: Alafair sei single?
Ahi ahi che dolore!!! Mia moglie non ha gradito! :))))
Ottima intervista, come sempre, Enzo. E ottimo 'debutto' come traduzione, Cassiopea.
Bravi tutti quanti :))
gracy
LOOOOOL Lofi....esatto, anche il numero di telefono grazie :-)
Bella e brava Alafair e i complimenti a Cassiopea per questa prima preziosa collaborazione per i Corpi Freddi
eheheheh fabio non l' avevo letta :D
Colgo l'occasione per segnalare che un racconto di Alafair Burke, "Winning" (tradotto dal sottoscritto) apparirà tra breve in italiano per Rizzoli nell'antologia "The Best American Mystery Stories 2009", curata quest'anno da Jeffery Deaver.
Nell'antologia, tra l'altro - sempre tradotto da me- c'è anche un racconto di James Lee Burke, a mio avviso la cosa più bella mai scritta dal padre di Alafair.
luca
grande notizia direi :D
Bella, bella intervista. E come direbbe Marco, oltre che simpatica mi sembra pure bello dare un'occhiata alla signora. Ahahahaha.
Di Burke padre, ho già in casa Two for Texas in inglese da leggere. Di Alafair (certo che so' forti gli americani quando si inventano i nomi da dare ai figli) questo lo leggerò certamente.
Pure la raccolta di racconti preannunciata da Luca mi interessa parecchio.
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Certo che, con quella foto col cane, il contenuto estetico complessivo crolla drammaticamente.
Jimbose, guarda che Two for Texas in italiano non ha niente da invidiare all'originale:-))
Sai Luca che ho intenzione di leggere tutto quello che hai tradotto e che tradurrai?
Potresti addirittura denunciarmi per stalking!
Cos'è, stai andando in pensione? Guarda che per finirli tutti ti ci vorrà del tempo:-))
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