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martedì 6 ottobre 2009

Le stanze di Mogador - Gian Luca Favetto



Dovendo abbinare per similitudine quest'opera ad un elemento culinario lo identificherei con un vino rosso di raffinata, quasi elitaria, produzione e origine, che al primo assaggio pare non restituire sapori distinti, diffondendo il palato di aromi e contenuti mischiati e confusi; tant'è che si cadrebbe repentinamente in errore nel considerarlo vino povero, mix ma non corpo unico.
E' proprio quando si rielabora ciò che si è assaggiato che i sapori, gli aromi ed i gusti prendono giusto posto e ritornano in un piacevole retrogusto. Nel complesso la storia del Fotografo Bosniaco Babic non ci trascina in cupe atmosfere, intrighi da districare o pericoli incombenti, il suo è un lento immergersi nelle realtà di alcuni personaggi di un vecchio hotel sulle coste Siciliane: il “Mogador”.
Ciò che rende interessante il libro sono le diverse figure retoriche che si incontrano di pagina in pagina di capitolo in capitolo: sono metafore, sillogismi, confronti filosofici, ricordi analitici che ci rapiscono dal normale corso delle vicende siciliane di Babic e, attraverso la sua stessa visione e analisi della vita, ci portano a rivivere i suoi ricordi della guerra dei Balcani, della sua Sarajevo o ci coinvolgono nella visione metafisica della vita che Babic ottiene dall'uso del suo strumento di lavoro: la macchina fotografica. In realtà tutto questo divagare ci porta veramente troppo lontano dalla storia, anche se il viaggio è interessantissimo, e la storia culmina nel tema caro alla collana: il problema dello smaltimento clandestino delle carcasse dei vecchi mercantili.

Il processo di smaltimento di questi giganti del mare e il recupero dei materiali con cui sono costruiti è regolamentato, in molti paesi, da ferree leggi di stampo ambientalista.
La cosa comporta costi piuttosto alti per le aziende che debbono in sostanza liberarsi di ciò che non è più utile. Altri paesi invece, come spiegato in questo libro, non sottostanno ad alcuna normativa e sono fiorenti i traffici di materiale estratto da queste miniere tossiche che non hanno più un porto dove approdare.

Le stanze di Mogador” è dunque un econoir poco eco e tutto sommato poco noir, ma questo non è un male, qui il messaggio o la maniera non prevaricano sulla scrittura e sul piacere di narrare lasciando spazio ad uno scritto intelligente, profondo e altamente filosofico che non annoia e lascia libertà di riflessione al lettore.

Articolo di Dario Bertini

Dettagli del libro
  • Titolo: Le stanze di Mogador
  • Autore: Favetto G. Luca
  • Editore: Edizioni Ambiente
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Verdenero. Storie di ecomafia
  • ISBN: 8896238013
  • ISBN-13: 9788896238011
  • Pagine: 336
  • Reparto: Narrativa italiana

2 commenti:

Frankie Machine ha detto...

Devo dire la verità, Dario Bertini è un signor recensore, ne scrive pochi di commenti, ma quei pochi sono proprio esemplari, da professionista.

Stefania ha detto...

Splendida recensione, complimenti Dario.
Il romanzo non rientra nel mio genere di lettura, ma è sempre un piacere leggere di nuove uscite e nuovi autori , se descritti così bene :)