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martedì 1 settembre 2009

Retrospettiva su: Michael Connelly



Se penso al perfetto prototipo di costruttore di thriller contemporanei la mia mente non può fare a meno di soffermarsi su questo scrittore statunitense.
Michael Connelly nasce a Filadelfia nel 1956 e dopo una laurea in ingegneria inizia l’attività lavorativa come giornalista presso la redazione di un paio di testate, occupandosi prevalentemente di cronaca nera fino alla sua definitiva consacrazione come giornalista criminologo presso il prestigioso quotidiano del Los Angeles Times.

Ed è proprio durante lo svolgimento di questa mansione che entra in contatto sempre più frequentemente con il lato oscuro della metropoli Losangelena e soprattutto con gli addetti nel campo delle indagini: detective, agenti investigativi, poliziotti e coroner dai quali acquisisce, come una spugna, gli elementi e la documentazione che rendono le sue storie così reali e credibili.

Entrare nelle storie narrate da Connelly significa immergersi nel degrado della metropoli della California, respirare il marcio dei vicoli malfamati, entrare nelle bettole fumose e sentire nelle viscere costantemente la paura di dovere lottare ogni giorno per portare a casa la pelle.

E’ forte nella scrittura di Michael Connelly l’influenza dei maestri dell’hard boiled e del police procedural (Raymond Chandler, Ed Mcbain, ecc.), il suo stile elegante e moderno riesce ad innalzare il thriller contemporaneo ad un nuovo livello aggiungendoci sostanza e spessore. Sono frequenti pure spruzzate nel legal capaci di dare ulteriore pepe alle già intricate vicende.

Particolare che mi fa impazzire nelle storie è il continuo gioco di riferimenti, agganci e cameo dalle storie precedenti; per questo consiglio ad un profano che si avvicina per la prima volta allo scrittore di seguire le storie nell’esatto ordine cronologico o eventualmente di prediligere una storia senza personaggio fisso.

Personaggio fisso appunto: Hieronymus Bosch, detective del Dipartimento investigativo della Polizia di Los Angeles; raramente nella mia discretamente lunga carriera di lettore ho trovato un protagonista così profondamente caratterizzato, capace di uscire prepotentemente dalle righe. I più attenti collegheranno il nome del detective al famoso pittore fiammingo del quale la madre di Bosch era grande ammiratrice. Come l’autore ha raccontato a Bookends UK in un’intervista, Bosch “ha dipinto paesaggi e scene di violenza e degrado umano molto particolareggiate. Nei suoi quadri aleggia la sensazione di trovarsi in un mondo impazzito. La riproduzione di uno di essi, L’inferno, è appesa sulla parete davanti al computer dove scrivo.”

Purtroppo in Italia la distribuzione dei romanzi curata da Piemme è stata inizialmente scandalosa; dopo la pubblicazione di “Il poeta” (romanzo senza personaggio fisso che è servito probabilmente all’editore per verificare l’appetibilità commerciale della proposta) è iniziata la distribuzione dei romanzi con Bosch in ordine confuso e illogico; solamente negli ultimi anni la diffusione delle opere ha seguito l’esatta sequenza temporale.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza ora sulla variegata produzione dello scrittore con l’elenco di tutti i suoi romanzi:



Romanzi con Harry Bosch
  • • La memoria del topo (The Black Echo), 1992
  • • Ghiaccio nero (The Black Ice), 1993
  • • La bionda di cemento (The Concrete Blonde), 1994
  • • L’ombra del coyote (The Last Coyote), 1995
  • • Musica dura (Trunk Music), 1997
  • • Il ragno (Angels Flight), 1999
  • • Il buio oltre la notte (A Darkness More Than Night) - con Terry McCaleb e Jack McEvoy, 2001
  • • La città delle ossa (City of Bones), 2002
  • • Lame di luce (Lost Light), 2003
  • • Il poeta è tornato (The Narrows) - con Rachel Walling e Terry McCaleb, 2004
  • • La ragazza di polvere (The Closers), 2005
  • • Il cerchio del lupo (Echo Park) - con Rachel Walling, 2006
  • • The Overlook (ancora inedito in Italia) - con Rachel Walling, 2007
  • • Nine Dragons - con Jack McEvoy & Rachel Walling - (uscita prevista negli USA - Ottobre 2009)

Romanzi senza personaggio fisso
  • • Il poeta (The Poet) - con Jack McEvoy e Rachel Walling, 1996
  • • Debito di sangue (Blood Work) - con Terry McCaleb, 1998
  • • Vuoto di luna (Void Moon), 2000
  • • Utente sconosciuto (Chasing the Dime), 2002
  • • Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer) - con Michael Haller, 2005
  • • The Brass Verdict (ancora inedito in Italia) - con Michael Haller, Jack McEvoy e un cameo per Harry Bosch , 2008
  • • The Scarecrow (ancora inedito in Italia) - con Jack McEvoy e Rachel Walling, 2009

Altri libri (saggi e raccolte curate da Connelly)
  • • Gli occhi della paura (The Best American Mystery Stories), 2003
  • • Murder in Las Vegas (ancora inedito in Italia), 2005
  • • Cronaca nera (Crime Beat: A Decade Of Covering Cops And Killers), 2006
  • • The blue religion (ancora inedito in Italia), 2008
  • • Nel cuore del buio – Omaggio a Edgar Allan Poe (In The Shadow Of The Master: Classic Tales by Edgar Allan Poe ), 2009

Articolo del Killer Mantovano


22 commenti:

Scéf ha detto...

semplicemente fantastica..
come sempre, bravo Killer :)

Martina S. ha detto...

Che retrospettiva: grande, Killer! Bosch è fra i miei personaggi preferiti di sempre. E hai anche saputo schematizzare bene tutte le sequenze della serie, con i vari crossover (personaggi che compaiono di qua e di là).

Lofi ha detto...

L'anno scorso sono passato due giorni per Los Angeles e ad ogni incrocio speravo di incontrare Bosch. Per me non è più un personaggio ma un una persona in carne ed ossa.
Giù il cappello di fronte al Killer per questo suo ennesimo lavoro di sopraffino.

Liberidiscrivere ha detto...

Grande Connelly interessante approfondimento se ci mettiamo d'accordo con Shannon Byrne Michael's publicist sarebbe bello unire le forze e fare un' intervista congiunta un saluto

Liberidiscrivere

Luca Conti ha detto...

Due piccole correzioni al bel pezzo di Marco.

1. Connelly non è laureato in ingegneria ma proprio in giornalismo.

2. E' giusto ricordare che i primi due romanzi della serie Bosch sono stati tradotti e pubblicati per la prima volta da Hobby & Work, rispettivamente nel 1997 e nel 1998. Piemme li ha recuperati solo parecchio tempo dopo (facendo anche ritradurre "La memoria del topo" e, secondo me, con risultati nettamente inferiori rispetto alla bella versione di Gianni Montanari).

un saluto, luca

Principessa ha detto...

Bellissima Marco! Per me dire che è perfetta è dir poco.... e le 2 piccole precisazioni non cambieranno in nessun modo il mio parere e resta indiscutibilmente una retrospettiva fantastica, scritta da una persona che riesce a trasmettere fortemente il suo entusiasmo e il suo amore per la lettura, una dote che molte persone vorrebbero avere... ^__*

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

@Luca: grazie mille Luca per le tue precisazioni, non ero assolutamente al corrente della prima distribuzione Hobby & Works. Ti sono davvero grato per l'appunto: da uno come te c'è solo TANTO da imparare.
@Giulia: vediamo l'admin che dice...per me non ci sono problemi
@Principessa: grazie cherie :-)

Linda80 ha detto...

Grazie al Killer per la bellissima retrospettiva e a Luca Conti per le precisazioni. Adoro Connelly, ma soprattutto adoro il personaggio di Harry Bosch! Ho letto quasi tutti i libri con lui protagonista, mi sono fermata alla ragazza di polvere...

Al Custerlina ha detto...

The Original Al Custerlina Seal of Quality.
;)

allanon ha detto...

Ma che posso dire??? La Juve ha Diego, noi abbiamo il Killer. In tutti e due i casi non ce n'è per nessuno.. :-)))))))))

Tommy ha detto...

Grandissima Retrospettiva di Marco.
Un ottimo lavoro, come sempre.
Il Killer?? Una garanzia.

giulia (cerussite) ha detto...

grande killer!! io adoro connelly e molto di più il personaggio di bosch!!
ci voleva..

Anonimo ha detto...

Alla bella presentazione del Killer aggiungerei che Connolly è pure un Maestro eccezionale del non detto. Se mi permettete inserisco un pezzo di quello che scrissi tempo fa a proposito di "La città delle ossa", Pieeme 2006. Mi scuso della lunghezza.
Esemplare in tal senso l’incontro, insieme al collega Edgar, con la madre picchiata dal marito e scappata di casa. Subito in rilievo la casa “Era indubbiamente la residenza più lussuosa, costruita in un punto da cui si vedevano tutte le altre ville e il campo da golf”. Primo giudizio di Bosch “La gente può cambiare indirizzo ma resta quella che è” e prima osservazione. Signora con i capelli biondi e gli occhi tirati, occhi di azzurro chiaro (un po’ glaciali) che fissano i due uomini. Alla presentazione non stringe la mano, la tiene solo per un attimo. Dimostra dieci anni di meno dei suoi cinquantasei per via della chirurgia plastica. Pungente sulla mancata discrezione della polizia di Los Angeles. Vuole vedere l’ordine del tribunale. Si sente schiaffeggiata dalle parole di Edgar, la voce si fa sempre più tesa, vuole che se ne vadano, si alza. “Suo figlio è morto, signora” sbottò Edgar. “Il figlio che si è lasciato alle spalle trent’anni fa”. Una mazzata. Si abbandona sul divano come se le gambe non abbiano più forza. Ecco i ricordi che si abbattono su di lei. Silenzio. Si chiude la bocca con la mano, si colpisce le labbra, scuote la testa, cerca una spiegazione. Scappata perché era troppo giovane, troppa responsabilità. Scuote di nuovo la testa. Racconta, si difende, contrattacca, si alza di nuovo, ritorna convinta dalla minaccia del Bosch. Racconta di nuovo di suo marito, delle percosse subite. Una volta era passata davanti alla sua vecchia casa ma non si era fermata. All’improvviso una domanda sulla figlia e poi, forse, la voglia di continuare “Siete venuti qui per rivolgermi queste poche domande?”. Ma tutto è finito. “Si avviarono alla porta, e lei li seguì a breve distanza. Fuori, sotto il portico, Bosch si voltò a guardarla. Per un attimo i loro sguardi si incontrarono. Tentò di trovare qualcosa da dire, ma non gli venne a mente niente. Christine Waters chiuse la porta”. Silenzio. Ma la storia, questa storia non è finita. Bosch e la madre di Arthur si ritrovano alla fine del romanzo vicino alla tomba del povero ragazzo. Un saluto. Poche parole. Una scatola piena di buste con foto di bambini che devono essere aiutati. Bosch la porge alla donna. “Si prenda cura di questi bambini”. “Da dove vengono?”. “Non ha importanza. Bisogna che qualcuno si prenda cura di loro”. Poi ancora silenzio. La signora prende la scatola, sale sulla macchina e ancora una volta gli sguardi si incrociano. Ora è lei che vorrebbe parlare “Parve sul punto di dire qualcosa, poi ci ripensò. Si sedette e sparì. Bosch richiuse il bagagliaio e la guardò allontanarsi”. Silenzio.
Il dramma è finito, incollato dentro di loro. Uno dei momenti più belli della letteratura. Non solo poliziesca.
Fabio Lotti

Anonimo ha detto...

gran bei lavori da trascinare l'anima pere i fantastici e stupendi contenuti. Complimenti

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Grazie davvero a tutti, le vostre parole sono motivo di enorme soddisfazione non solo personale ma per l'intero gruppo redazionale Corpi Freddi.
Grandissima la citazione di Connelly a opera del nostro Lotti..come al solito sai colpire sempre al cuore.

Mottino **Massimo** ha detto...

Che dire, splendido articolo e come sempre splendidi gli interventi nei commenti.
Grazie a tutti voi.

Marta ha detto...

Che dire, 'in mezzo' a tutte le mie letture, Connelly non è mai capitato, ma non mi va di iniziare un'altra serie :)

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

@Marta: ti perdi un calibro da novanta credimi, probabilmente è il mio scrittore di crime novel preferito.

Martina S. ha detto...

@Marta: concordo col Killer, non sai cosa ti perdi. Un'estate di un paio d'anni fa, un'amica me li prestava uno di fila all'altro e ho recuperato tutti quelli che non avevo ancora letto.

Matteo ha detto...

Di lui ho letto solo IL POETA e francamente mi ha lasciato un po' freddino. Il suo stile, il modo in cui costruisce tutto l'impianto "coreografico" della storia. E' anche vero che un libro non basta per avere la pretesa di poter giudicare uno scrittore pero'...Mi è difficile proseguirne la conoscenza leggendo altro di suo.

Stefania ha detto...

Rimasta incantata dalla splendida retrospettiva del Killer. Di Connelly ne ho alcuni. Ho letto per primo, lo scorso anno, "la bionda di cemento", splendido thriller , oserei dire quasi perfetto. Tra i titoli citati credo potrei leggere a questo punto "Il poeta".
Complimenti Killer!!! Sei Unico! ^__^

tommi.12 ha detto...

Grazie mille Killer, articolo molto approfondito e utile. Adesso finalmente posso recuperare tutti i libri con Bosch!