La ciliegina invece è l' implicazione della mafia italiana per riuscire a scovare la reliquia che potrebbe cambiare le sorti della religione cattolica e fin qua potrebbe anche starci... ma la cosa inverosimile è che quando uno dei protagonisti buoni, blocca uno scagnozzo fidatissimo al boss, iniziano ad interrogarlo e dopo la prima e ripeto la prima domanda, miracolo dei miracoli, parla più lui di 10 Buscetta messi assieme...
Forse all' autore sfugge il muro di omertà che c'è tra i mafiosi italiani e ha fatto tutto un pò troppo di fretta.
La storia di suo non è malvagia, ma in effetti le troppe coincidenze e le troppe banalità nel testo, rendono questo romanzo non orrendo, ma nemmeno bellissimo.
Diciamo che non è da evitare, ma secondo me, sotto l' ombrellone ci stanno altri libri da poter portare.
Trama
Gallica, 67 d.C. Un predicatore ebreo viene arrestato e portato al cospetto del generale Vespasiano, che gli annuncia la decisione dell'imperatore Nerone: verrà portato a Roma e lì giustiziato. Ma, prima, dovrà firmare una confessione sconvolgente...Italia, oggi. Quando la moglie viene ritrovata cadavere nella loro villa vicino a Roma, Mark Hampton chiede aiuto al suo migliore amico, l'ispettore Chris Bronson. E, sebbene la polizia italiana abbia attribuito la morte a un'accidentale caduta dalle scale, Chris intuisce che qualcuno si è introdotto in casa e ha ucciso la donna. Inoltre l'aspetto più inquietante è che l'omicidio sembra collegato con un'enigmatica iscrizione latina, rinvenuta su una lastra di pietra sopra il caminetto durante i lavori di ristrutturazione: Hic vanidici latitant, "Qui giacciono i bugiardi". Determinato a scoprire la verità, l'uomo si rivolge alla sua ex moglie, Angela, una restauratrice del British Museum e, ricostruendo una catena d'indizi lasciati nel corso dei secoli, i due seguono le tracce di un misterioso documento sigillato in un vaso d'epoca romana. Braccati da una coppia di sicari e senza potersi fidare di nessuno, Chris e Angela si ritrovano con un'unica possibilità di salvezza: portare alla luce un segreto che risale all'epoca di Nerone, quando gli apostoli Pietro e Paolo avevano affrontato il martirio in nome di Cristo. Articolo di BodyCold
Dettagli del libro
- Formato: Rilegato
- Pagine: 328
- Lingua: Italiano
- Titolo originale: The First Apostle
- Lingua originale: Inglese
- Editore: Nord
- Anno di pubblicazione 2009
- Codice EAN: 9788842915904
- Traduttore: Roberta Zuppet
6 commenti:
Francamente questi romanzi mi hanno massacrato gli attributi.
Basta.
Beh, ecco, non volevo essere così drastica come il nostro Killer. Diciamo che ormai questo genere di libri li leggo solo se li trovo in biblioteca e solo se non c'è altro da prendere. I thriller religiosi ormai non sorprendono più.
Il thriller in generale (com'è inteso oggi) ha massacrato gli attributi.
Serial killer, misteri religiosi, antiche pergamene, sconvolgenti verità, eccetera, sono tematiche appassionanti, ma ormai troppo abusate da un'industria che ha riversato sul mercato qualsiasi schifezza venga scritta. Basta un titolo accattivante, una copertina almeno discreta, uno spessore di carta importante e il gioco è fatto.
Per fare un esempio, molti thriller più o meno storici vengono commissionati ad autori che di par suo, di storico non avrebbero mai scritto nulla. Però accettano di farlo perchè di solito c'è un congruo anticipo e una casa editrice che garantisce una vendita discreta.
Immaginate quale può essere il risultato.
Come il Killer, hanno iniziato, hanno avuto successo e ora tantissime persone si sono iscritte all'albo degli scrittori pubblicando la stessa e identica roba, e dicessi almeno la qualità è elevata ma manco quello. A me hanno annoiato parecchio, nel senso che non c'e' piu' originalità, creatività. Tantissimi stampini, uno identico all'altro. Che non trasmette piu' nulla di nuovo.
Non è propriamente il mio genere il thriller a sfondo religioso, salvo rare eccezioni...
ora sto leggendo "E liberaci dal male" di sardou, sono solo alle pagine iniziali, ma credo che appartenga a tutt'altro filone...
Non solo ci sono delle banalità ma anche delle incoerenze. Quando la coppia arriva a Barcellona, l’autore dice che è la prima volta che andavano in quella città, poi alla pagina seguente l’amico papirologo dice ad Angela che il suo ufficio non è cambiato dall’ultima volta che lei è stata lì!! Forse c’è qualcosa che non va.
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