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venerdì 27 marzo 2009

Recensione ed Intervista a Sergio Paoli


Quando il noir di classe parla ancora una volta Italiano.....

E' con estremo piacere che mi cimento a recensire il romanzo d'esordio (dopo la raccolta di racconti "Rumori di fondo") dello scrittore, membro di Corpi Freddi, nonchè amico Sergio Paoli.
E con soddisfazione mi sento tranquillamente di affermare che Sergio ha centrato perfettamente il bersaglio, creando un noir con forti connotazioni politiche e sociali davvero ricco di personalità e talento da primo della classe.
Sergio mischia sapientemente i punti di forza del genere noir ma, soprattutto, porta all'attenzione del lettore tematiche forti, reali e molto sentite nel nostro Paese come la xenofobia e la pedofilia, trattatando la materia con intelligenza, conoscenza e molta sensibilità.
Nel libro ci sono momenti molto forti descritti in maniera molto "in your face" ma non mancano neppure le importanti riflessioni che lo scrittore dispensa in abbondanza.
"Ladro di sogni" ci insegna che chi delinque commette ciò perchè spesso la sua vita è stata segnata da mostruosità commesse da altre persone; il male genera solo male ed è difficile uscire da questo perverso meccanismo di distruzione.
C'è un momento del libro di Sergio che mi ha molto toccato e che volevo dividere con tutti voi, nel quale un personaggio importante della storia descrive i suoi dolorosi ricordi:
"Dicono che certe cose non si dimenticano. Ma non è vero. Perchè succede. Si svaporano, diventano nebbie sottili. Fili di fumo lontani all'orizzonte. Sono come della roba che butti giù, nell'angolo più scuro della cantina. Si ricopre di polvere. Viene nascosta da altre cose, ma non sparisce. La dimentichi ma non smette di esistere per questo. Tutto qui"."
Concludo queste mie righe con la speranza che Sergio ci regali presto nuove opere, il Comissario Marini è una figura ben caratterizzata che si presta ottimamente a future avventure a tinte forti.
Bravo Sergio, buona la prima.




Intervista


CorpiFreddi: Ad un mese circa dall’uscita del tuo primo romanzo e dallo storico incontro dei Corpi Freddi c/o la Libreria del Giallo di Tecla, cominciano a fioccare, sia i primi riscontri di vendita sia i giudizi prettamente qualitativi da parte di critica e pubblico, decisamente confortanti a mio avviso. Cosa dici Sergio?

Sergio Paoli: Lo prendo come l’inizio di una storia, un bell’incipit, e aspetto il finale. Spero di scrivere delle belle pagine, di questa storia, e che sia lunga e vivace. Se sarà, sarà solo grazie ai lettori. Sono loro che portano lontano uno scrittore.

CF: Credo di poter affermare che il thriller e il noir made in Italy stiano vivendo un ottimo momento di forma. Oltre a te si sono affacciati nel panorama letterario tantissimi scrittori (Rainer, Adele Marini, Francesco Gallone, ecc.) che stanno incontrando il favore dei lettori; eppure mi sembra che ancora oggi “tiri” prevalentemente il best – seller d’oltreoceano. Credi che ciò sia dovuto all’esterofilia del lettore Italiano che predilige il prodotto straniero o pensi ci siano altre cause? In caso affermativo cosa dovrebbe essere fatto per cercare di colmare questo notevole gap?

SP: Attribuisco molta più responsabilità alle case editrici che ai lettori. Non credo ci sia una particolare esterofilia del pubblico, è che siamo un Paese che ama farsi colonizzare. Non c’è nulla di male, ma gli scrittori italiani non sono inferiori a nessuno. Il fatto è che i numeri di vendita in Italia sono bassi, rispetto ad altri Paesi, così le case editrici preferiscono puntare su best-seller importati, perché i best-seller “italiani” sono rari. Poi, non mancano le eccezioni: Carlotto è stimato in Europa, Saviano a livello mondiale, la mia amica Adele Marini sta sbarcando in Germania, io sto stesso sto provando negli Stati Uniti…

CF: Entriamo ora più dentro “Ladro di sogni” partendo subito da un argomento delicato: il titolo. Ci sono innanzitutto sviluppi relativamente al contenzioso con Piemme che ha utilizzato a sua volta il titolo (diciamo pure copiato) per il thriller di Andrew Pyper?

SP: Per ora no. L’editore sta mantenendo un atteggiamento prudente. Si tratta di capire varie cose, e solo il tempo darà risposte.

CF: Hai affermato che la tua intenzione originaria era di dare un titolo diverso alla tua opera d’esordio; partendo dal presupposto che personalmente ritengo “Ladro di sogni” MOLTO AZZECCATO e significativo per le tematiche affrontate, come ti poni relativamente a questa pratica (a quanto pare molto diffusa) dell’editore di volere modificare il titolo del manoscritto.

SP: Tendo a dare fiducia a chi ha più esperienza editoriale di me: in questo senso la scelta del titolo LADRO DI SOGNI è stata più che convincente. Quando finirà il concorso sul “vero titolo di LADRO DI SOGNI” credo che in molti diranno che è stato meglio cambiarlo, quel titolo originale. E lo penso anche io. Ah, e ricorda che chi lo indovinerà vince una copia autografata del prossimo noir che, se la fortuna mi assiste, esce per Natale!

CF: Il tuo libro alterna parti molto crude e forti a situazioni più riflessive e intimiste. Vengono sviscerati temi molto sentiti qui da noi come la pedofilia e la xenofobia; si percepisce il tuo grande interessamento verso questi problemi e soprattutto la tua notevole conoscenza degli argomenti trattati. Quanto credi sia importante l’aspetto della ricerca e della documentazione per la costruzione di un thriller contemporaneo?

SP: Importantissima, ma…
Uno scrittore deve aprire porte al lettore, e mostrare luoghi in cui chi legge le tue pagine possa mettere un po’ di se stesso, le proprie idee, emozioni, pensieri…Se mostro al lettore una stanza tutta già bella arredata, non va. Preferisco cercare di condurlo in spazi grandi, praterie dove possa camminare libero e sentirsi “dentro” la storia. Entrare un po’ nella psicologia dei personaggi serve a questo, purchè non si diventi “ombelicali”. Introdurre certi temi, serve allo stesso scopo.
Con questa premessa, la ricerca e la documentazione sono fondamentali. Il puro fantasticare non è lo scrivere narrativa, ci vogliono basi concrete. Però, appunto, basi: non stai scrivendo un saggio di sociologia o di politica, ma un romanzo. Devi avvincere, appassionare, non far mai cessare la voglia di girare pagina (e questo vale per qualunque genere di romanzo).
La ricerca e la documentazione dunque sono le fondamenta del romanzo: ci vogliono, reggono il tutto, ma non si devono vedere. Hai mai visto una casa con le fondamenta in vista?
Sul discorso del “contemporaneo”: io credo che uno scrittore di narrativa non possa che scrivere del “contemporaneo” (anche se scrive un romanzo storico, o qualsiasi cosa). Le mie antenne di scrittore sono sintonizzate lì.

CF: Rispondi sinceramente a questa domanda secca: giudicando a freddo quale ritieni sia la componente del tuo romanzo per la quale vai più orgoglioso e cosa invece con il senno di poi rivedresti? Non essere diplomatico…..

SP: Quando un lettore o un giornalista mi dice “non sono riuscito a staccarmi dalle tue pagine”: me l’hanno detto, mi lusinga e alimenta il mio narcisismo.
L’aver parlato di ROM come normali esseri umani, con pregi e difetti, mi inorgoglisce.
Sul fatto di rivedere qualcosa, è difficile rispondere: ogni volta che rileggo qualcosa di mio, lo rifarei da capo, perché non sono mai soddisfatto…quindi LADRO DI SOGNI va benissimo così.

CF: Parliamo ora dell’uomo Sergio Paoli: quali sono le tue influenze letterarie principali che hanno in parte aiutato a costruire il tuo libro. Quanto e cosa legge Sergio Paoli?

SP: Leggo parecchio, e vorrei farlo di più. In questo periodo sto studiando la Vargas e Lansdale, cercando di capire i segreti di Scerbanenco, imparando dai miei colleghi “milanesi” (Marini, Rainer, Gallone, Ferrari, Cassani, Di Giulio). Vorrei approfondire Cormack Mc Carthy e Paul Auster, rileggere Calvino e Queneau, studiarmi le opere dei Wu Ming, ritrovare Camilleri, riprendere in mano Wahlöö/Sjöwall, rileggere Biondillo e chissà quanti ne dimentico…aiuto!

CF: Domanda a bruciapelo: il tuo scrittore (di genere) preferito in assoluto?

SP: Stephen King non lo batte nessuno. John Grisham è un maestro del thriller legale. Scerbanenco il più grande giallista di sempre. Carlotto, De Cataldo, Macchiavelli e Camilleri i miei maestri viventi.

CF: Lo scrittore (di genere) che ritieni invece sopravvalutato?

SP: Dan Brown. Confesso però la mia grandissima ignoranza sul mondo degli scrittori di genere “puri”.

CF: Non è mistero che la bozza del tuo prossimo romanzo con protagonista il vice Commissario Marini sembra già pronta nel cassetto. Dato che il titolo non vuoi dircelo (ho provato a corromperlo in tutte le maniere per vincerne la copia autografata…ma nulla da fare), dacci ALMENO UN PARTICOLARE ESCLUSIVO DEL LIBRO per il nostro blog che per ora non hai mai detto a nessuno. Ce lo devi Sergio

SP: Rispetto a LADRO DI SOGNI, nel mio prossimo romanzo torniamo leggermente indietro nel tempo. Conosceremo meglio Marini e la sua storia, e lui incontrerà Viola per la prima volta, nel bel mezzo di una storia noir che ha a che fare con un mondo di manager disonesti. Parlerà del Potere, con la “P” maiuscola. Sarà un bel “mattoncino”, come numero di pagine e tratterà anche il mondo del…beh, basta! :0)

CF: Ultima domanda: Anobii è uno strumento che sta diventando sempre più importante nel mettere a confronto editori, scrittori e lettori. Corpi Freddi ha compiuto un’anno e sta aumentando in maniera esponenziale i suoi utenti: i tuoi ultimi pensieri dedicali a noi…….

SP: Anobii, come altri social network, è un luogo virtuale bellissimo, dove uno scrittore può avere un rapporto non mediato con i lettori, con altri scrittori e con operatori del mondo editoriale. Una formidabile opportunità. I CORPI FREDDI sono amici che mi auguro di avere per sempre: il vostro entusiasmo, la vostra passione e la vostra competenza sono unici. La vostra sincerità mi aiuta a crescere.

Recensione ed Intervista de Il Killer Mantovano


10 commenti:

Anonimo ha detto...

....orgogliosissima di essere la tua PRINCIPESSA :-))))))

Anonimo ha detto...

Bellissima intervista, davvero! Attendo con impazienza il corriere IBS che mi porti "Ladro di sogni" ;-)

Anonimo ha detto...

un gran piacere essere qua. grazie!

Anonimo ha detto...

Complimenti per la recensione e per l'intervista!
Blueberry

Scéf ha detto...

solo adesso ho letto l' intervista... bravo il nostro killer mantovano e grandi le risposte di sergio :)

Anonimo ha detto...

Grazie davvero a tutti.....è stato un enorme piacere fare questa cosa e la dedizione di Sergio è stata totale :-)
Un plauso a lui che i complimenti se li merita tutti.
Dico solo che la mia fidanzata (Principessa) in 3 giorni ha già letto il libro due volte.......almeno speriamo ci azzecchi il titolo così il prox lo vinciamo :-)
Forza principessaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

Bravo davvero, Killer. Ladro di Sogni è da tempo in testa nella mia wish list di IBS, da ordinare non appena potrò. E, Sergio, sono felicissima di scoprire fra i tuoi 'maestri' Macchiavelli, molto poco nominato in Corpi Freddi.

SERGIO ha detto...

GRAZIE!

Carol ha detto...

Letta solo ora anch'io!! Complimentissimi a Sill e a Sergio! Sul libro purtroppo non posso dire niente perchè ancora non l'ho trovato, ma sarà mio!! :D

Vivara ha detto...

Bellissima intervista! Bravo Killer come sempre e grande Sergio, tutti i miei complimenti...