Brillanti dialoghi e precisa ambientazione
Divertente e dal ritmo incalzante questo primo romanzo di Gianni Biondillo. Romanzo, tra l'altro, che io classificherei sotto l'etichetta da me stessa coniata dei "gialli non gialli", ovvero di quei gialli che giocano, più che su una trama puramente gialla, ruotante attorno all'asse di delitto- indagine (qui infatti quasi completamente assente)-risoluzione, sulla caratterizzazione piscologica e non dei personaggi e su un'ambientazione particolare.
E infatti l'ambientazione di Per cosa si uccide, ovvero la periferia milanese, appare qui ben connotata, a volte in maniera un po' forzata (attraverso la continua ripetizione di luoghi e paesi realmente esistenti), come se l' intento principale dell'autore fosse quello di ricostruire un mondo preciso, con il suo popolo e le sue atmosfere, più che di fornirci una classica storia gialla. Insomma, un giallo non propriamente fine a se stesso, ma comunque gradevole e ben scritto, soprattutto nelle parti dialogate: brillanti i botta- risposta tra il protagonista, l' ironico ispettore Ferraro, e il suo compare, l'apparentemente ingenuo commissario Lanza; ammirevole e ben riuscito l'intento dell'autore di riprodurre il parlato di vari personaggi secondari, dal milanese della sciura al siciliano del fruttivendolo passando per l'emiliano dell' imprenditore sospettato: conferisce alla vicenda un'effetto di maggiore realismo e rende più variegato ed eterogeneo, quale effettivamente è, il tessuto linguistico e sociale della città meneghina.
Nì invece alla struttura del romanzo, che ci presenta quattro diversi casi divisi in quattro capitoli, l'ultimo dei quali riprende alcuni elementi degli altri tre: avrei preferito leggere e seguire un'unica vicenda.
Il risultato resta comunque quello di un piacevole romanzo.
Articolo di Dolceluna
Altri dati
Formato: BrossuraPagine: 285
Lingua: Italiano
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione 2004
Codice EAN: 9788882466527
2 commenti:
Ho letto anch'io "Per cosa si uccide" e condivido tutto quello che hai scritto; è il libro che mi ha fatto piacevolmente scoprire Biondillo
Ehi, grazie!
;-)
Posta un commento