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venerdì 27 luglio 2012

Il diario segreto di Marilyn - J.I. Baker (Rizzoli 2012)



“Faccio errori, sono senza controllo e a volte difficile da sopportare. Ma se non riesci a sopportare il mio peggio, puoi star certo che non meriti il mio meglio” (Marilyn Monroe)

Ogni nazione nasconde i suoi segreti, conserva gelosamente i suoi scheletri nell’armadio. Il presunto “suicidio” dell’attrice Marilyn Monroe rappresenta uno dei casi più controversi ed enigmatici della storia del paese a stelle e strisce. Sono stati spesi fiumi d’inchiostro, condotte innumerevoli indagini scientifiche ed investigative, espresse tesi di ogni tipo, scomodando personaggi potenti e illustri del gotha dello spettacolo e dei vertici della politica.
Questa donna bellissima entrata nel cuore e nell’immaginario di milioni di appassionati cultori ha vissuto un’esistenza sofferta e problematica, e paradossalmente proprio le sue armi più evidenti, il fascino e la seduzione, hanno creato una pressione opprimente e insostenibile, mentre i suoi amori sbagliati e la sua fragilità psicologica ne hanno decretato il suo lento ed inesorabile declino. Eppure la sua morte ha avuto effetti dirompenti rischiando di mettere a nudo scandali insospettabili e di scardinare il sistema americano nelle sue stesse fondamenta.
J.I. Baker, executive editor di “Condé Nast Traveler” e in passato editor del “Time”, qui al suo esordio nella narrativa noir, prende come spunto di base il misterioso caso di Marilyn Monroe e, senza pretese di volere costruire un rigido true crime, confeziona un cupo hard boiled di discreta fattura, caratterizzato da una prosa diretta e asciutta in perfetto spirito con il genere, infarcito da un vizioso humour nero ma anche da qualche clichè e stereotipo di troppo.
La vicenda vede protagonista Ben Fitzgerald, professione vice coroner della polizia di Los Angeles, che quella maledetta notte del 5 agosto del 1962 si trova proprio nella camera da letto di Marilyn. L’attrice viene rinvenuta morta sdraiata sul letto completamente nuda, con il mano la cornetta del telefono. S’ipotizza un’overdose da barbiturici. Ben annusa però qualcosa di sospetto. Se le cose stanno effettivamente così, come mai il corpo si presenta in posizione rilassata distesa e non scomposta? Perchè nella stanza o nel bagno non c’è traccia di un bicchiere, o una tazzina, che necessariamente la Monroe avrebbe dovuto utilizzare per ingerire quelle capsule? E perché queste capsule non risultano rintracciate nel contenuto gastrico? Per quale motivazione l’atteggiamento delle autorità sembra quasi votato ad insabbiare e chiudere il caso in fretta? Ben recupera casualmente un diario scritto da Marilyn, se ne appropria indebitamente, non potendo lontanamente immaginare che si troverà in mano una bomba alla nitroglicerina pronta ad esplodere, dove diversi loschi e influenti personaggi saranno disposti a tutto per impossessarsene. Anche passare sulla sua stessa vita.
“Il diario segreto di Marilyn” è un romanzo che si legge tutto di un fiato e procede inarrestabile come un treno sino al cinico ed amaro finale, probabilmente l’unico possibile per una vicenda che non potrà mai dare risposte certe e confortanti. Bene delineato il tratteggio psicologico del vice coroner Ben Fitzgerald e della sua ossessiva ricerca della pericolosa verità. J.I. Baker sembra quasi sottintendere un legame e una simbiosi magica e particolare tra la figura del coroner e della bionda Diva, che trovano nei barbiturici e negli alcolici la temporanea anestesia ai fallimentari rapporti sentimentali e ai problemi professionali.
Qualche perplessità mi sento di muoverla allo sviluppo narrativo del romanzo, che tralascia in maniera colpevole un doveroso cenno introduttivo alle cronache reali del “caso Marilyn”, scaraventando il lettore in maniera brutale nell’esposizione di fatti e personaggi, causando disorientamento e difficoltà di comprensione a chi non dovesse avere un minimo di conoscenza di questa vicenda tutta americana. J.I. Baker da per scontato informazioni e dettagli che sarà cura del lettore ricercarsi autonomamente (sia benedetta wikipedia).
Menzione doverosa per il pregevole lavoro di traduzione di Massimo Gardella, autore dell’ottimo noir contemporaneo “Il male quotidiano” pubblicato da Guanda Editore.

Articolo di Marco "killer mantovano" Piva

Dettagli del libro
  • Formato: Rilegato
  • Editore: Rizzoli
  • Anno di pubblicazione 2012
  • Collana: Rizzoli best
  • Lingua: Italiano
  • Titolo originale: The Empty Glass
  • Lingua originale: Inglese
  • Pagine: 321
  • Traduttore: M. Gardella
  • Codice EAN: 9788817058988

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