Siamo a Città del Messico, regno della corruzione e della violenza, la città in cui sotto al cartello di benventuto dovrebbero scrivere lasciate ogni speranza voi che entrate. Esci la mattina e non sai se tornerai sano e salvo, può succederti di tutto e la morte non è la cosa peggiore. Potresti essere violentato, rapinato, torturato oppure rapito. L'affare dei nostri giorni è la libertà. Vuoi la libertà? Costa. Non puoi pagarla? Pensaci bene. Si tratta dei tuoi cari, come dicono quelli che vendono cappelle funerarie. C'è sempre la possibilità di pagare a rate. Questa vita è come una partita a quel gioco, Scale e Serpenti, se lo ricorda? Prendi i dadi, tiri e avanzi sulle caselle. Se finisci su un serpente, retrocedi e buona fortuna! Su una scala, sali. La città è il tabellone, noi i giocatori, i serpenti sono i sequestatori. Gil Baleares, il nostro antieroe per eccellenza, è un ex poliziotto ora investigatore privato, ma non di quelli da strapazzo che si occupano di tradimenti lui è specializzato in sequestri. La sua è una vita di merda, è uno sfigato, un poveraccio senza il becco di un quattrino, trascurato, divorziato da una moglie che lo ha lasciato per un altro in teoria avrebbe anche una figlia ma in pratica non lo sa visto che Ana, così si chiama la sua ex, più di una volta gli ha detto che non è la sua. A completare il quadretto idialliaco della sua vita privata c'è anche un padre malato di Alzhaimer. Anche il suo lavoro non va a gonfie vele e l'incarico che gli viene offerto, di ritrovare la giovane Alicia Del Moral, cade proprio a fagiolo. Figlia di Mariano del Moral che ha una fabbrica di dolciumi e di Estrella il cromosoma della stronza esaurita, Alicia è stata rapita sotto gli occhi del padre e il riscatto che viene chiesto è molto alto. Ovviamente Gil accetta, inizia ad indagare e si troverà tra due fuochi, da una parte i malviventi e dall'altra i poliziotti corrotti perchè quelli onesti sono sottoterra o vivono nascosti o negli uffici della Judicial, fantasmi che preferiscono vuotare i cestini della carta straccia e andare d'accordo con i loro superiori, cosa ci guadagnerebbero a fare gli eroi? Una pallottola in testa? Mettere in pericolo le loro famiglie? Cosa ci guadagnerebbero. E la merda in cui Gil si troverà a nuotare è troppa anche per chi sa come vanno le cose in quel paese.
Interessante esordio di Joaquin Guerrero Casasola, che con La legge del più forte mette a nudo una città in cui non si salva nessuno, ed è molto bravo a farci vivere l'aria di stanchezza e rassegnazione che sia Gil che tutti gli altri protagonisti sconfitti dalla violenza imperante e dall'incapacità e impossibilità di reazione vivono sulla propria pelle. La trama non brilla per originalità ma il contesto e i molti personaggi che ruotano intorno al caso di rapimento ne fanno un buon romanzo, ben scritto, che ci riporta a quell'hard boiled che tanto amiamo, scorrevole e con un ritmo serrato. 200 pagine circa che si leggono con facilità e coinvolgimento fino ad un finale che fa storcere il naso, nero come il fondo di un pozzo e che non mi aspettavo.
Joaquin Guerrero Casasola è nato in Messimo nel 1962, ma attualmente vive in Spagna. Scrittore e sceneggiatore, è stato allievo di Gabriel Garcìa Màrquez nella Scuola internazional di cinema a Cuba. Con il suo primo romanzo La legge del più forte, recentemente tradotto anche in Germanzia da DTV, ha vinto nel 2007 il premio internazionale di noir l'H Confidencial.
Articolo di Cristina "cristing" Di Bonaventura
Dettagli del libro
- Formato: Brossura
- Editore: La Nuova Frontiera
- Anno di pubblicazione 2011
- Collana: Liberamente
- Lingua: Italiano
- Pagine: 220
- Traduttore: R. Schenardi
- Codice EAN: 9788883731570
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