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sabato 16 luglio 2011

Sangue in sala da pranzo - Gertrude Stein (Sellerio 2011)


Sono un istintivo. Appena adocchiato Sangue in sala da pranzo di Gertrude Stein, Sellerio 2011, un piccoletto marroncino chiaro in bella mostra alla Feltrinelli di Siena, visto e preso. Leggero, tascabile, poche pagine, l’ideale per portarmelo al solito posto e leggerlo mentre cammino. I mallopponi che stiano lì impalati sugli scaffali come stoccafissi!
L’istinto spesso mi premia ma qualche volta mi buggera. Leggero, tascabile, l’ideale ecc…ma almeno leggibile. No, mi spiego, non è che la nostra Stein non sappia scrivere. Tutt’altro. E’ che vuole scrivere in un certo modo influenzata dalla esperienza cubista (amica di Picasso) e dadaista. Un modo ripetitivo, frammentario, come se tentasse di raccontare gli avvenimenti ogni volta senza riuscirci. Basti l’esempio dell’inizio “Avevano una casa di campagna. Una casa in campagna non è lo stesso di una casa di campagna. Questa era una casa di campagna. Avevano avuto una persona di servizio, una donna. Poi erano passati a due, un uomo e una donna, vale a dire marito e moglie”.
Sono riuscito a capirci qualcosa dalla “Prefazione”. Di solito la ritengo inutile e noiosa, ma in questo caso l’ho abbracciata come si abbraccia, piangendo di gioia, uno che ci salva dalle sabbie mobili. Siamo nella casa di campagna della Stein, a Bilignin (valle del Reno), una confusa estate del 1933 durante la quale si alternano gli ospiti e avvengono strani incidenti: vedi il sabotaggio di due automobili, la morte improvvisa della moglie di un albergatore lì vicino sfracellatasi nel cortile dell’albergo, cadendo dal quinto piano e quella di una vicina uccisa con due proiettili nella testa.
Dicevo un ripetere continuo e assillante delle stesse frasi, una specie di ricordi affastellati rivolti ad una certa Lizzie, la storia vera, fatta a brandelli, che rimane sotto traccia, piccoli tocchi, domande, dubbi, visioni, una sfida continua con la scrittura che può andar bene in certi momenti della vita, quando si ha voglia di elucubrazioni (ho scartato l’altra parola) mentali. Poco adatta, invece, come nel mio caso, quando si preferisce una lettura semplice e comprensibile. Questa volta l’istinto mi ha fregato.

P.S. La Sellerio, comunque, fa bene a ripescare certi testi “particolari” e stralunati.

Articolo di Fabio Lotti

Dettagli del libro
  • Formato:Tascabile
  • Editore:Sellerio Editore Palermo
  • Anno di pubblicazione2011
  • Collana:Il divano
  • Lingua:Italiano
  • Titolo originale:Blooo on the Dining-Room Floor
  • Lingua originale:Inglese
  • Pagine:112
  • Codice EAN:9788838925429
  • Prezzo: 10,00€

1 commento:

Scéf ha detto...

Per altro Sellerio ha rifatto il sito mettendo forti sconti su tutto il catalogo.