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giovedì 21 luglio 2011

Il paziente zero - A. Novelli e G. Zarini (Marsilio Ed. 2011)


Dopo il discreto rumore generato l’anno scorso con il debut thriller “L’ombra del falco” di Pierluigi Porazzi, Marsilio prova di nuovo la carta della crime novel tutta italiana all’interno della prestigiosa collana “Farfalle”, ancora oggi di dominio incontrastato della seguita, e a dire il vero un po’ sfruttata e spremuta, narrativa di genere scandinava. Lo fa con questa terza opera del duo Novelli & Zarini , già autori sempre per Marsilio dei precedenti “Soluzione finale” e “Per esclusione”. Appare già strano riscontrare quanto purtroppo si sia mossa poco la macchina pubblicitaria Marsilio in occasione di questa pubblicazione, sorte certamente non capitata al super pompato romanzo “Tu sei il male” di Roberto Costantini, atteso per settembre, sul quale la casa editrice sembra puntare decisamente tanto, con notevoli investimenti e sforzi pubblicitari. Ci si domanda poi come pensare di ottenere un successo commerciale quando è sensazione non ci si creda neppure dall’interno, a partire dagli stessi addetti ai lavori. Mah, misteri editoriali.
Devo confessare che nutrivo parecchie aspettative e curiosità per questo romanzo, vittima io stesso di un hype auto generato vista anche la notevole attesa richiesta, tenuto conto che il romanzo è stato concepito in un rilevante lasso di tempo. Speranze ed entusiasmi, a dire il vero, andati quasi del tutto delusi. Se il debutto “Soluzione finale” poteva considerarsi un classico medical thriller alla Robin Cook e “Per esclusione” un cupo e morboso thriller fortemente debitore al mercato d’oltreoceano, questo “Il paziente zero” mischia elementi del medical, dell’adventure e del thriller americano con una spiccata componente action, soprattutto nella seconda parte della storia. Il primo nome che viene alla mente come termine di paragone, (con le debite proporzioni), è la coppia di talentuosi scrittori americani Douglas Preston & Lincoln Child, sicuramente grande influenza dei due scrittori.
Va comunque riconosciuto a Novelli e Zarini il coraggio di essersi avventurati in un percorso ancora una volta diverso, con una idea, seppure non poi così originale, certamente curiosa e ricca di fascino.
Christophe Douvier è un trafficante di diamanti con una spaventosa spada di Damocle sulla testa: è malato di tumore allo stadio terminale. Ormai è rassegnato al suo tragico destino ma, allo stesso tempo, sente forte il peso della responsabilità per l’affetto più grande della sua vita, sua sorella minore Isabelle. Per garantirle un futuro economico agiato decide di partire per un’ultima missione in Sudafrica per sottrarre in maniera illecita una partita di pietre preziose. Durante la trasferta nel paese africano si avventura nella sua più grande passione sportiva, il surf, ma mentre cavalca le onde dell’oceano viene morso da uno pericoloso squalo bianco. Portato all’ospedale in condizioni gravissime viene salvato miracolosamente e inizia un lento e difficoltoso recupero. Ma gli esami clinici hanno in serbo una clamorosa sorpresa: il tumore di Christophe è totalmente regredito e sembra ci sia una connessione con l’aggressione dello squalo. Quella che potrebbe rivelarsi come una nuova opportunità di vita rappresenta invece solo l’inizio della discesa in un incubo e una serrata caccia all’uomo che vedrà coinvolta una branca deviata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità intenzionata a utilizzarlo come cavia e i pericolosi proprietari dei diamanti, decisi assolutamente a recuperare il maltolto con le buone o le cattive.
“Il paziente zero” paga dazio, a mio avviso, ad una partenza fiacca e troppo in sordina. Il libro prende quota solamente quasi a metà del romanzo, un po’ tardi considerato il tutto sommato considerevole numero di pagine (450 circa). Una decisa sforbiciata ad alcune parti, probabilmente di troppo, avrebbe giovato in scorrevolezza e ritmo. Abbastanza scontati e già letti molti episodi tipici delle produzioni letterarie americane, come anonimi e piatti mi sono sembrati diversi personaggi protagonisti della vicenda (soprattutto i cattivi). Un po’ fastidioso, inoltre, a livello di sensazione personale, l’alone di scarsa credibilità, generato da alcune situazioni presenti nel romanzo.
Sarebbe in ogni caso interessante vedere cosa potrebbe saltarne fuori da una trasposizione cinematografica visto che la storia si presta comunque decisamente bene in questa ottica (e probabilmente è stata pure concepita anche con questo scopo).
Particolari lodi invece mi sento di muovere per l’impressionante lavoro di ricerca e documentazione soprattutto nell’ambito medico e scientifico, che testimoniano un impegno e una professionalità del duo davvero encomiabile e rigorosa. E’ evidente quanto i due scrittori si siano buttati con impegno, fiducia ed entusiasmo in questo progetto. Il cuore si sente, eccome.
Per dovere di cronaca devo constatare che la mia è una voce un po’ fuori dal coro. Il romanzo sembra essere stato accolto con pareri favorevoli dai vari blogger e appassionati sparsi per la rete. L’invito rimane di conseguenza quello di avvicinarsi al romanzo e giudicare personalmente. Come sempre è giusto che sia.

Articolo di Marco "Killer Mantovano" Piva

Dettagli del libro
  • Titolo Il paziente zero
  • Autore Novelli Andrea; Zarini Gianpaolo
  • Prezzo di copertina € 18,50
  • Dati 2011,
  • 443 p., brossura
  • Editore Marsilio (collana Farfalle)

3 commenti:

Gennaro Garofalo ha detto...

Ciao, ho aggiunto il tuo blog nella lista dei miei blog preferiti.
Saluti Gennaro

Cristing ha detto...

La trama mi intriga... il volume delle pagine un pò di meno ;) Bella analisi....

Anonimo ha detto...

recensione equilibrata. Sul malloppo la penso un po' come Cristing.
Fabio