“Se è vero che Satana si aggira per il mondo indossando il più umano e seducente dei travestimenti, non poteva che scegliere la Contessa Bathory. Mi rattristo per lei e per le povere ragazze che ha ucciso, note e ignote, umili o illustri che fossero, e per la vita di tutti coloro che ha macchiato con la sua perfida esistenza” (R.Johns)
Risulta davvero strano che a tutt’oggi, escluse le ricostruzioni storiche di qualche gigantesco tomo di saggistica contemporanea, non sia mai stata scritta una degna storia romanzata della Contessa Ungherese Elizabeth Bathory, soprannominata “La contessa sanguinaria”, per avere torturato e sgozzato circa 650 giovani ragazze, allo scopo di farsi il bagno nel loro sangue, ritenendolo pieno di proprietà rigeneranti per la pelle.
Tenta di colmare questa lacuna l’americana Rebecca Johns, con “La contessa nera” alla seconda prova narrativa dopo l’esordio “Icebergs”, ancora inedito in Italia. Prova riuscita, a mio avviso, solo parzialmente.
Mi preme subito mettere in evidenza che questo romanzo non ha l’obiettivo di shockare, soffermandosi e indugiando nei particolari più morbosi e cruenti delle attività delittuose della contessa; chi è alla ricerca di una macabra descrizione delle sue pratiche sadiche e perverse rimarrà a bocca asciutta. Solo in rarissimi casi si accenna a qualche episodio violento, ma sempre in maniera molto sfumata e sfuggevole.
Il romanzo si apre dagli ultimi anni di vita della Bathory, intorno al 1610, nel periodo della sua prigionia, una condanna che sconta murata viva nella torre del suo Castello di Cachtice. La scrittura delle sue memorie al figlio minore prediletto Pal rappresenta il pretesto per la Jonhs di ripercorrere la vita della contessa, dall’infanzia sino alla fine dei suoi giorni. Narrazione che scorre in maniera fluida e veloce, grazie a una prosa elegante e di piacevole fruizione.
Dietro questo romanzo ci sta un notevole e faticoso lavoro di documentazione, ho sempre provato grande curiosità per questo personaggio e ritengo questa lettura, a conti fatti, una bella esperienza e un motivo di arricchimento formativo personale. Scopo primario della scrittrice è focalizzare un quadro profondo ed accurato della figura della Contessa. Viene presentato il ritratto di una nobile donna intelligente, colta, forte, autoritaria, amorevole madre, avveduta amministratrice delle innumerevoli proprietà di famiglia e lungimirante stratega politica. Promessa in matrimonio fino in giovanissima età all’erede di una famiglia ricchissima, Ferenc Nadasdy, Elizabeth si sposa a soli quindici anni. Le continue assenze del marito, impegnato sia in campagne militari contro i turchi, sia in vili tradimenti amorosi con le giovani servette, aumentano il senso di forte solitudine e disagio della Contessa che sviluppa, probabilmente anche a causa di ciò, le sue devianze criminali.
E’ mia impressione però che il tratteggio della figura della contessa delineato dalla Johns ne esca, a tratti, ambiguo e confuso.
Ciò che manca maggiormente sono proprio la motivazioni che ne hanno scatenato la formazione del suo lato oscuro, il germe che ne ha generato la crudeltà. Solo verso la fine del romanzo è intuibile un progressivo squilibrio psichico della Bathory, ma risulta elemento marginale e gestito in maniera troppo frettolosa. Rimane incomprensibile il tentativo della scrittrice di giustificare con ogni mezzo la Contessa. Addirittura nella (saltuaria) descrizione degli assassinii delle giovani serve, queste ultime vengono tratteggiate in modo così spregevole che in un certo senso il lettore è portato a patteggiare per la carnefice. Forse la scelta narrativa di utilizzare la forma dell’epistola al figlio minore, può in un certo senso rappresentare lo sforzo della stessa Bathory di discolparsi agli occhi del figlio. Sarebbe interessante chiarire, magari in una intervista approfondita, l’esatto punto di vista della scrittrice a tal proposito.
D’altronde una educazione rigida, un marito incostante e fedifrago e una supposta congiura politica ai danni della Contessa da parte del neo eletto conte Palatino Gyorgy Thurzò, non possono da soli motivare le centinaia e centinaia di brutali omicidi DOCUMENTATI, di quella che è considerata la più efferata e prolifica serial killer della storia.
Articolo di Marco "Killer Mantovano" Piva
Dettagli del libro
- Formato: Rilegato
- Pagine: 323
- Lingua: Italiano
- Titolo originale: The Countess
- Lingua originale: Inglese
- Editore: Garzanti Libri
- Anno di pubblicazione 2011
- Codice EAN: 9788811670346
- Traduttore: C. Marseguerra
14 commenti:
Interessante commento Marco, il libro è già in WL, mi incuriosisce parecchio.
solo per la copertina spenderei i soldi del libro... sarà di certo nelle mie prossime letture!
A me è piaciuto molto. E' vero, alla fine sembra quasi che la Johns voglia giustificare gli atti della Contessa... ma il fatto che la storia sia raccontata dalla stessa al figlio mi fa pensare che voglia discolparsi ai suoi occhi. E comunque a me sembra che già da piccola avesse qualche problema, la scena del cavallo credo che non riuscirò a togliermela dalla testa tanto facilmente! O_o
Il libro a parte la bellissima copertina, non mi attira e ora dopo la tua ottima analisi penso proprio che passerò....
Cristina facci un pensierino. Sono felice di avere affrontato questa lettura, nonostante gli appunti mossi. Era una sfida decisamente ambiziosa e non facile. E' una valida ricostruzione storica e la contessa Bathory è un personaggio veramente affascinante.
Bellissima recensione Marco ascitta ed equilibrata, da spunti di riflessione, mette interrogativi. Lo leggerò sicuramente, spero al più presto. Le motivazioni della Bathory poi penso siano una parte importante per capire il suopersonaggio hai fatto bene a sottolinearlo. Adesso mi attivo per l'intervista ma spettavo prima di leggere il libro per essere più precisa...
a breve pubblichiamo anche l' intervista all' autrice :)
Libro che mi interessa molto sia per il personaggio che per la ricostruzione storica. Prima o poi lo prenderò.
Bela Rece Marco, lo metto subito in lista, libro molto interessante ;-)
Io condivido quello che ha scritto Marco.
Fin dalle prime pagine appare chiaro il tentativo di giustificare la Contessa. Non credo sia solo il tentativo di discolparsi agli occhi del figlio. Infatti, nella lettera che accompagna questa sorta di diario, il Reverendo confessa di aver pianto leggendo la storia di "quella donna così sola" e "per le sue speranze frustrate e i progetti mancati". Non sono parole della Contessa, quindi le ho lette come un messaggio sulla posizione della Johns. E purtroppo ne sono rimasta influenzata per tutte le pagine seguenti...
Nel frattempo ho scoperto che il Castello di Cachtice (o quello che ne resta) è a un'ora di macchina: cercheremo di visitarlo quanto prima ;)
Un libro che mi occhieggia intrigante.
Fabio
Eccolo il castello
http://ricercaimmagini.virgilio.it/preview?qs=cachtice&imgsz=&offset=0&url=http://photo.sistek.name/index.php?showimage=346&img=ANd9GcS9iQanOZeG9W2H-oh_dTvPmfwwcK1UvHbJ1VC3oYG7BML2FsTsnQtd6RCq:http://photo.sistek.name/images/20061112083736_060808_3899-cachtice-bw.jpg&formato=700x467%20pixel,%2080K%20%20%20&oimg=http://photo.sistek.name/images/20061112083736_060808_3899-cachtice-bw.jpg
Mi vengono i brividi.
Facciamo un tour???
Sisisisi :))
Ovviamente se capitate da queste parti siete miei ospiti ;)
La Slovacchia è piena di castelli da brivido: in quello di Orava hanno girato Nosferatu e a Bojonice a fine aprile si terrà il Festival internazionale degli Spiriti e dei fantasmi. Interessa? ;)
http://www.museum.sk/defaulte.php?obj=hrad&ix=1zoznam_en
Mio mio mio!!!!! Forse oggi , visto che ho appena appreso che c'è lo sconto 30% esselunga su tutto il reparto e mi pare di averlo visto fra gli scaffali :)))
Ho letto attentamente la recensione di Marco e anche altre in rete e visto l'argomento trattato, il periodo storico, la trama credo sia assolutamente nelle mie corde. Fin dalla sua uscita l'ho corteggiato e se riesco a portarmelo via con lo sconticino, oggi planerà fra i miei scaffali :)
PS. E poi a @Linda : ti è piaciuto e quindi ... ^__^ conoscendo la nostra affinità letteraria, direi di andare quasi sul sicuro!
ps.ps. ultimo, non rilevante, ma comunque si fa notare : bellissima anche la copertina!
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