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lunedì 10 gennaio 2011

Incubo di strada – Derek Raymond (Meridiano Zero 2010)


« […] l’assurda filastrocca della vita andava avanti: la gente continuava a giocare a tennis, curare il giardino, tagliare l’erba, andare in banca, fumare il sigaro, bere whisky e raccontare pettegolezzi. Ma il senso di una vita qualunque, ne era certo, era il senso di qualunque vita.»

E' un poliziotto del distretto di boulevard de Sebastopol di Parigi, Kleber. Ha quarantaquattro anni, fuma molto e beve Kir. Ama la notte, Mark, il suo migliore amico, e soprattutto sua moglie Elenya.

La ama più di ogni cosa al mondo, più della sua stessa vita. O meglio, Elenya è la sua unica ragione di vita. E' per questo che il giorno in cui viene sospeso per aver picchiato un collega non se la prende più di tanto. Non a motivo per essere amareggiato, c'è Elenya a casa ad aspettarlo. Prima però deve fare un favore ad una persona. Mark, l'amico di sempre ha bisogno del suo aiuto. Mark ha scelto di vivere dall'altra parte della barricata, è un criminale. Ma per Kleber la cosa non rappresentava un problema. Lo conosce dai tempi della scuola, fra l'oro c'è sempre stata un'intesa perfetta. E poi un giorno aveva salvato la vita ad Elenya. Un farabutto l'aveva aggredita in strada e la stava picchiando selvaggiamente. Mark era intervenuto immediatamente costringendo l'aggressore a fuggire. Kleber si sentiva in debito con lui. Entrambi sapevano di poter contare l'uno sull'altro e perciò Kleber non ci pensò due volte quando l'amico gli chiese di aiutarlo. Quello che Kleber non aveva considerato è che un poliziotto, privato del distintivo e della pistola può essere una facile preda per tutti quei criminali che non aspettavano altro che potersi vendicare...

Questa è la trama di Incubo di strada di Derek Raymond edito da Meridiano Zero. Una storia breve ed essenziale, ma non per questo poco emozionante. Un noir un po' atipico forse, perché si parla molto d'amore. Un amore disperato, certo ma pur sempre amore. Raymond lo fa con uno stile e una maestria degni di un grande scrittore. Ogni pagina trasuda dolore, delirio e rabbia. Non c'è nessun mistero da svelare, c'è solo l'agonia di un uomo che arranca un giorno dopo l'altro non per sfuggire al suo dolore, ma andandogli incontro, tendendogli la mano sperando di venirne inghiottito.
Stava oltrepassando la linea di confine e penetrando in un'altra dimensione, esiliato dalla sofferenza.
Sullo sfondo c'è Parigi, Culla del dolore e della bassezza umana. Cupa e desolata città che fa da cornice a questa storia della tragedia umana. Un groviglio di vicoli e strade dove Kleber si perde tra ricordi e rimpianti e dove sa con assoluta certezza che prima o poi è li che morirà.
Ormai era stanco di vivere sull'orlo dell'abisso che aveva sempre cercato, e la notte sperava con tutte le sue forze che arrivasse qualcuno a prenderlo. Lui era uno spirito difficile e senza requie, che tendeva a caricarsi il peso del mondo sulle spalle, era quello il suo destino, per quel che ne capiva.
Derek Raymond, all'anagrafe Robert William Arthur Cook (Londra 12 giugno 1931 - 30 luglio 1994)
Famoso per la serie noir della Factory (E morì a occhi aperti, Aprile è il più crudele dei mesi, Come vivono i morti, Il mio nome era Dora Suarez) tutti editi da Meridiano Zero è da molti considerato l'ispiratore di autori come James Ellroy e David Peace.

Articolo di Marianna "Mari" De Rossi

Dettagli del libro
  • Incubo di strada
  • di Derek Raymond
  • traduzione di Marco Vicentini
  • Pag. 160
  • Euro 13,00
  • ISBN 978-88-8237-222-4
  • Meridiano Zero

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stavo per prenderlo a Siena, poi ho deciso per un altro. Dopo questa presentazione ci ritorno.
Fabio

Anonimo ha detto...

Come mi piace il Derek di Morì ad ochi aperti......
gracy