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martedì 25 gennaio 2011

Appunti di un venditore di donne - Giorgio Faletti (B. C. Dalai 2010)


“Io mi chiamo Bravo e non ho il cazzo.”

Così inizia l’ultima fatica di Giorgio Faletti. E’ il 1978, il periodo degli anni di piombo, delle contestazioni, del sequestro di Aldo Moro, in una Milano che proprio in quegli anni ha visto diverse stragi. Bravo è il suo soprannome e fa il venditore di donne; in passato, per un regolamento di conti, chiamiamolo così, lo hanno evirato. Inutile dirlo, questo fatto gli ha cambiato la vita, lo ha segnato in maniera irreversibile, gli ha complicato i rapporti con le persone e soprattutto con il sesso femminile. Vive in un mondo tutto suo, che si è creato lui, fatto di cinismo e freddezza; sì perché ha bisogno di mantenere le distanze da quella realtà che gli ha fatto tanto male. Passa il tempo in compagnia dell’amico Daytona, un tipo poco raccomandabile che vive di espedienti, e Lucio, il suo vicino di casa cieco, con il quale condivide la passione per i crittogrammi. Finchè non irrompe nella sua vita, Carla, una ragazza bellissima e affascinante che gli sconvolge gli equilibri e gli risveglia emozioni da tempo dimenticate.
Ma l’arrivo di Carla coincide anche con l’inizio del caos. Bravo si trova, senza nemmeno rendersi conto, al centro di una serie di traffici, incastrato in un sistema da cui sembra difficile se non impossibile uscire, ricercato dalla polizia per una strage che non ha commesso, e mezzo per arrivare non si sa dove e non si sa a chi.
Non aggiungo altro, ho già parlato troppo…ora è meglio che io dica semmai perché questo libro mi è piaciuto.
E mi è piaciuto perché ha saputo stupirmi; ammetto che all’inizio non capivo dove volesse andare a parare, mi aspettavo la solita storia di un assassino psicopatico, come i precedenti, o di un serial killer di prostitute, perché no? Invece in questo caso la visione si allarga, entrano in gioco le Brigate Rosse, lo Stato, i Servizi Segreti, la lotta armata, il terrorismo, i gruppi estremisti, certi ideali, certi schemi. E Bravo deve capire qual è il suo ruolo in questo schema che sembra incomprensibile. E io nel frattempo mi sono appassionata, sia al contesto che è molto attuale, sia al personaggio che è proprio uno tosto, e la cui storia e il cui passato si ricostruiscono mano a mano che si procede con la lettura.

Sapevo che nonostante la fantasia e l’abitudine alla soluzione degli enigmi, questo era troppo difficile anche per me.(pag. 294)

Articolo di Alessia "Vivara"

Dettagli del libro
  • Listino € 20,00
  • Editore Baldini Castoldi Dalai Editore
  • Data uscita 09/11/2010
  • Pagine 384, rilegato
  • Lingua Italiano
  • EAN 9788860735393

    5 commenti:

    IL KILLER MANTOVANO ha detto...

    Un Giorgione che sembra tornato in grande forma dopo le ultime fiacche prove. Questa svolta sul noir mi ispira.

    Martina S. ha detto...

    Ultimamente il noir mi "perseguita", nel senso che me lo ritrovo dappertutto ^__^
    Mi sa che leggo anche questo, di Faletti, quando lo trovo disponibile in biblio.

    Vivara ha detto...

    Il precedente "Io sono Dio" non mi aveva convinta, per non parlare di "Pochi inutili nascondigli"...ma questo mi è proprio piaciuto.

    Cristing ha detto...

    Dopo Io uccido Faletti mi ha deluso sempre di più, sono tentata a leggerlo è vero, ma solo per vedere se si riprende....Magari in versione economica...

    Stefania ha detto...

    Giorgio naturalmente non me lo lascio sfuggire, fra alti e bassi rimane sempre un autore che leggo volentieri, come al solito attenderò l'uscita in economica.