Corpi Freddi: Innanzitutto salve e benvenuta nel nostro Paese, quasi mi spiace farle l' intervista e rubarle tempo per poter visitare Roma, e quindi mi sento quasi in colpa...
Brunonia Barry: (Ride) non preoccuparti, va bene così, ma grazie lo stesso e sono felice dell' intervista per il suo sito..
CF: Come mai la scelta di incentrare i suoi romanzi proprio a Salem, una scelta al quanto ambigua considerando che gran parte dei romanzi vengono ambientati in grossi centri urbani?
BB: Salem è una città che vive del suo passato ogni giorno, passato e presente sono due elementi che sono sempe lì ben presenti e poi io vivo a Salem e anche questa è una buona ragione. Non si dovrebbero scrivere romanzi su posti che non si conoscono e io oramai sono anni che conosco bene la mia città.
CF: Una caratteristica comune che trovo nei suoi due romanzi ("La lettrice bugiarda" del 2009 e "La ragazza che rubava le stelle" del 2010), oltre chiaramente la già citata ambientazione a Salem, è che sono permeati anche da un amore quasi malinconico sia per il mare che per il passato. Da dove nasce questa scelta narrativa in entrambi i romanzi?
BB: Mmmm... Forse in parte la mia personalità, ma non è da sottovalutare che sono cresciuta vicino al mare. La storia dei commerci navali, dei marinai che muoiono in mare, dei relitti lungo la costa, tutto ciò è sempre presente soprattutto nelle isola della costa e questo amarcord è ciò che rappresenta il mare per me ed è anche un ripercorrere malinconico del passato dalla mia infanzia ad oggi.
CF: Una piccola curiosità. Mi parli un pò della casa dei Sette Abbaini (il nome della protagonista Zee Finch ha lo stesso nome della Hepzibah di Hawthorne nel romanzo "La casa dei sette abbaini" scritto nel 1851. ndr)...
BB: Si certo. Io ho lavorato in quella casa. Per un breve periodo della mia vita, ho fatto da guida turistica per i turisti che venivano a visitarla ed apparteneva al cugino di Nathaniel Hawthorne e lui ha scritto questo libro nel 1800 e stranamente la casa è stata ristrutturata diverse volte negli anni e poi quando è uscì il libro, l' hanno ristrutturata nuovamente dandole un immagine più vicina possibile a quella descritta nel romanzo di Hawthorne. Quindi quello che lui ha scritto nel libro, l' hanno ricreato nella casa e recentemente l' hanno ristruttura di nuovo per renderla ancora più accurata
CF: E' uscito il 25 novembre il suo nuovo romanzo in Italia, edito da Garzanti, "La ragazza che rubava le stelle". Vuol parlarcene?
BB: E' la storia di Zee Phinch che è una psicoterapeuta che perde una paziente in quanto suicida, questo la fà sentire molto colpevole, ma le ricorda molto, anche il suicidio di sua madre. Questa coincidenza molto strana fa si che Zee si prenda una pausa dal suo lavoro per cercare di scoprire che nesso possano avere entrambi le morti. E' un libro sulla verità, sulla ricerca della verità nella vita, sulla famiglia e la riscoperta dei posti, dei nostri posti, quelli che abbiamo vissuto sin dall' infanzia ma che spesso vengono riportati alla memoria solo se ci fermiamo a riflettere.
CF: A proposito della ricerca della verità, il 25 è stata la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne. Il fatto di usare in entrambi i romanzi due protagoniste femminili con entrambi un passato "oscuro" ha trovato in lei ispirazione in qualche episodio realmente accaduto nella sua vita o si è ispirata a qualche fatto di cronaca?
BB: Nella mia famiglia, abbiamo avuto due volte quest' esperienza. In entrambi i casi si è trattato di violenza sulle donne. Una delle mie nipoti, viene chiamata spesso in causa dalle autorità per dare supporto alle vittime di violenza (in America si chiamano "First Risponder", ndr) e la polizia chiede il suo supporto per fare da consulenza per le vittime di abusi per guidare la persona che ha subito violenza verso la strada da seguire sia dal punto di vista psicologico che giuridico. Questo lavoro lo fa proprio per l' esperienza dei due casi di violenza nella mia famiglia, quindi è importante come figura ed è sfortunatamente vero che questo tipo di problema viene solo affrontato quando la violenza è già avvenuta e la violenza sulle donne è un crimine di cui troppo spesso se ne parla poco e invece se ne dovrebbe parlare molto di più.
CF: Lei nasce professionalmente non come scrittrice. Ha fatto i lavori più disparati.Come ha ottenuto il suo primo contratto editoriale in America?
BB: Con la "Lettrice bugiarda", la piccola casa editrice che mi aveva fatto il mio primo contratto editoriale, aveva stampato quasi come autoproduzione il romanzo, ma grazie a un forte passaparola del popolo del web, in due settimane abbiamo dovuto fare una seconda ristampa arrivando ad un pubblico più ampio per poi chiedermi un secondo romanzo e grazie al successo di entrambi i romanzi e all' appoggio dei miei lettori sul web, adesso ne vogliono altri due.
CF: Per chiudere. Noi tutti viviamo per trovare un posto nel mondo, così come la protagonista del suo ultimo romanzo, Zee Finch. Lei dopo due libri pensa di aver trovato la sua nicchia nel suo mondo?
BB: Assolutamente si, al 100 per 100. Come le protagoniste dei miei due romanzi.
CF: Io la ringrazio per il tempo che ci ha dedicato e mi raccomando solo due cose: visiti il più possibile Roma, città bellissima, e piccolo favore personale, appena rientra a Salem, dia un carezza a Bizy, il suo golden retriever.
BB: (Ride...Ride...Ride) Lei sa tutto di me! Ringrazio io lei per la bellissima intervista, molto attenta e con domande che mi hanno permesso di dire non le solite cose (ride) e saluterò di sicuro Bizy al mio rientro. Grazie.
Quarta di copertina
È notte e il silenzio avvolge la baia di Salem. Zee Finch è ferma sul molo e fissa il mare. Il tempo pare essersi fermato. Le stelle brillano nel cielo senza luna e si riflettono sulle acque dell'oceano disegnando un sentiero luminoso.
Una volta Zee conosceva bene quel sentiero. Aveva tredici anni e passava le notti in mare aperto a guidare barche rubate, ma trovava sempre la strada di casa grazie alle stelle. Eppure, un giorno, aveva perso quella rotta, e aveva giurato a sé stessa di non percorrerla più. Perché quel giorno sua madre si era suicidata, all'improvviso.
Zee era fuggita da tutto e da tutti, dedicandosi agli studi in psicologia. Sono passati quindici anni da allora. Ma adesso è venuto il momento di ripercorrere quella rotta perduta. Il suicidio di Lilly Braedon, una delle pazienti più difficili di Zee che ora fa la psicoterapeuta, la costringe a fare ritorno. Le analogie fra il caso della donna e quello della madre sono troppe.
Zee è sconvolta, ma non ha altra scelta: l'unico modo per fare luce sulla morte di Lilly è capire la verità sul suo passato irrisolto. Un passato pieno di menzogne e segreti che molti, nella chiusa comunità di Salem, hanno cercato di rimuovere. Zee non si può fidare di nessuno.
Forse nemmeno di suo padre, ormai un uomo vecchio e malato. Non le resta che fare affidamento su sé stessa, imparare a non dare nulla per scontato, rimettere tutto in discussione, anche quando la fuga sembra l'unica via d'uscita. Ma deve fare in fretta. Perché una nuova spirale di violenza rischia di rendere ogni sforzo vano. La verità corre su un'unica strada, che Zee ha dimenticato per troppo tempo ma che, se troverà il coraggio di ripercorrerla, la porterà a casa. Qui potrà finalmente realizzarsi il destino che le spetta.
Intervista di Enzo BodyCold Carcello
Dettagli del libro
- Barry Brunonia
- La ragazza che rubava le stelle
- Narratori Moderni
- Traduzione dall'inglese di Alba Mantovani
- Garzanti
- 396 pagine
- € 18.60
- ISBN 978881168194-6
2 commenti:
Leggevo giusto ieri sulla rivista Il Librario di questo romanzo. Potrebbe essere interessante.
Bella intervista, Enzo: hai ricevuto pure i complimenti dell'autrice ^__^
Interessante. Mi era capitato sotto gli occhi a suo tempo "La lettrice bugiarda" ma non l'ho preso. Qualcuno l'ha letto ? A chi potrebbe essere paragonata questa autrice? (per capire meglio il genere a prescindere dal contenuto della quarta di copertina)
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