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sabato 2 ottobre 2010

L’assassino invisibile - Rupert Penny


Il giovane Douglas Merton lavora alle dipendenze di suo zio Thomas Butt, titolare di un’agenzia investigativa privata.
Mrs Harriet Steele, una tirannica vedova che è stata amica di Butt, si rivolge a Thomas per scoprire il responsabile degli strani avvenimenti che stanno accadendo nella casa di famiglia: qualcuno ha versato dell’inchiostro sulla sua biancheria intima, ha tagliato un pezzo dalla sua pelliccia di visone, ha rotto una delle pendole della sua collezione e, infine, degli oggetti sono scomparsi.
Sarà Douglas Merton a doversi trasferire nella residenza dove, per poter ereditare la fortuna lasciata dal marito di Harriet, sono costretti a vivere tutti i parenti del marito: l’anziana madre, le tre sorelle e i due nipoti.
Merton inizierà così a conoscere le persone che vivono in quella casa, un ambiente dove la tensione, le discussioni e l’invidia reciproca sembrano dover presto sfociare in un tragico evento. Il dramma puntualmente accade: Mrs Harriet Steele viene trovata pugnalata nella sua stanza chiusa a chiave dall’interno. Non solo, ma le porte delle camere dei possibili colpevoli sono state bloccate dall’esterno. Un delitto impossibile che sarà risolto solo dall’arrivo dell’ispettore capo Edward Beale.
Un giallo classico pubblicato nel 1941 che, nello stesso tempo si discosta dalle trame in voga all’epoca. La struttura del romanzo è infatti atipica perché l’omicidio avviene solo dopo la metà del romanzo e l’investigatore che scoprirà il colpevole entra in scena solo nelle ultime cento pagine.
L’autore, facendo raccontare i fatti in prima persona da Douglas Merton, accompagna il lettore a conoscere le diverse personalità dei sospettati. All’inizio cercando una spiegazione degli strani avvenimenti accaduti prima del suo arrivo, poi collaborando alle indagini dell’ispettore Beale nella ricerca dell’assassino. L’omicidio impossibile, seppure macchinoso e fantasioso come andava di moda nei romanzi degli Anni Trenta, è quasi semplice nella sua esecuzione; come nei giochi di prestigio, una volta saputa la soluzione non si può fare a meno di applaudire.

Rupert Penny (1909-1970) è lo pseudonimo di Ernest Basil Charles Thornett. Nato in Cornovaglia, lavorò per il servizio segreto inglese come esperto di codici.
I suoi nove romanzi, pubblicati tra il 1936 e il 1941, tranne l’ultimo, hanno come protagonista l’ispettore capo Edward Beale di New Scotland Yard, che viene chiamato quasi sempre a risolvere delitti che sembrano impossibili.
Questo romanzo, che è la sua opera più famosa, è stato definito dal critico Jonathan Scott “Uno dei più soddisfacenti delitti impossibili mai scritti da un autore inglese”.
L’autore, oltre che per le sue trame da esperto enigmista, è stato paragonato a Ellery Queen anche perché nei suoi romanzi non manca la cosiddetta “sfida al lettore”: ad un certo punto Penny interrompe la narrazione con una pagina intitolata Interludio, dove informa il lettore di avere messo a disposizione tutti gli indizi per arrivare a trovare il colpevole.
Un autore considerato leggendario dagli appassionati del Giallo, anche perché in Italia finora non era stato tradotto nulla della sua produzione.
E’ merito dell’editore Polillo se gli amanti dell’età d’oro del mystery (1920-1940) possono ora iniziare a conoscere autori come Penny. La collana “I bassotti” non solo ristampa (con nuove traduzioni) i migliori romanzi di autori come Carr, Van Dine o Berkeley, ma traduce e pubblica anche romanzi di autori totalmente inediti in Italia, che hanno però segnato la storia del Giallo.

Articolo di Paolo Carrfinder

Dettagli del libro
  • Formato: Brossura
  • Pagine: 315
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Polillo
  • Anno di pubblicazione 2010
  • Codice EAN: 9788881543526
  • Traduttore: D. Pratesi

9 commenti:

Camilla P. ha detto...

Sembra davvero un bel giallo... mi piacciono quelli "impossibili" ;D

IL KILLER MANTOVANO ha detto...

Altro Bassotto Polillo da avere, a quanto pare.
Questo come trama mi attira molto
Complimenti a Paolo

Martina S. ha detto...

Appena finito di leggerlo in settimana, non vedevo l'ora di sapere il parere di Paolo. Proprio la sua atipicità mi ha colpito e personalmente ho trovato lunghetta la prima parte pre-delitto. La "sfida al lettore": come al solito non ci azzecco manco morta ;-) La spiegazione sembra sempre semplice quando vien raccontata, eheh. Ho adorato tutti gli schemi e disegnini esplicativi!!!

Anonimo ha detto...

OK!
Fabio

Cristing ha detto...

Prima o poi dovrò iniziare a leggerli sti Bassotti! Mi state incuriosendo troppo! Ottimo Paolo!

Anonimo ha detto...

Recuperare subito, Cristing...:)
Fabio

Stefania ha detto...

Interessante, più che interessante!
Bravo Paolo! :)

Carrfinder ha detto...

Chi ama il Giallo legge “I bassotti”!

Jlory80 ha detto...

M'ispira tantissimo..... me lo dovrò procurare.....